di Emmanuel Grossi
Vi proponiamo in anteprima, per gentile concessione dell’autore, le note di presentazione alla stampa del dvd Mina nei Caroselli Tassoni inserito nel box InDVDbile in uscita il prossimo 18 giugno.
L’incontro tra Mina e Tassoni è essenzialmente l’incontro tra due Signore.
Da un lato, una Signora Azienda, di antico lignaggio (prende il nome da una casata nobiliare di Salò), non più giovane ma ancor bella (arrivata a festeggiare i duecentoventi anni), che da sempre segue la modernità senza inseguirla e mantiene forte il legame, identitario e finanche affettivo, con il proprio passato. Dall’altro, colei che in questi preziosi reperti filmati si conferma La Signora per antonomasia della canzone italiana, mostrandosi in tutto il suo fulgore artistico ed espressivo.
Sono gli anni in cui Mina, terminata la memorabile avventura di Teatro 10, inizia progressivamente a ritirarsi dalla vita pubblica e in particolar modo televisiva, per dedicarsi toto corde alla musica e a quella dimensione privata e familiare che i turbinii lavorativi avevano troppe volte invaso.
La collaborazione con Tassoni acquista dunque una valenza ulteriore, in primis storica, poiché ci consegna un’importante, spesso unica, testimonianza visiva di un repertorio elegante, maturo, che spazia tra generi e stili impreziosendoli di sfumature, dettagli e coloriture.
Ovviamente, la presenza (e poi il ricordo) di Mina segnerà in maniera indelebile la comunicazione istituzionale Tassoni, che da decenni investiva ciclicamente nella pubblicità cinematografica e da un paio d’anni era timidamente approdata anche a Carosello, grazie all’apporto creativo di una piccola ma prolifica agenzia milanese, la Lambert.
Sarà proprio quel team (guidato dal giornalista Rino Felappi, nel duplice ruolo di sceneggiatore e capo ufficio cinema) a creare un appuntamento fisso con i telespettatori che renderà Mina madrina ufficiale di ogni nuova estate.
Tutto inizia nel maggio 1973, quando la vediamo stagliarsi, eburnea e solenne, di fronte al lago di Garda, trasfigurando gli scorci artistici e naturalistici di Sirmione che solo un anno prima Tassoni stessa aveva proposto (con tutt’altra resa) come cornice di un gruppo di gioiose e tornite majorette. Caroselli diversi, identica firma: Sergio Tombolini, regista romano trapiantato a Milano, già autore (e produttore, con la sua Vision Film) di decine di serie di successo, fra cui le ultime annate del “mitico” Ispettore Rock – Cesare Polacco per la brillantina Linetti e altre, girate ai Caraibi, per il liquore Kambusa l’Amaricante. A consentire il salto qualitativo è il notevole apporto di un virtuoso delle luci, preso in prestito dal grande cinema: Ennio Guarnieri, già “complice” di Mina nei suoi primi caroselli Barilla del lontano 1965. Che si tratti di ville patrizie o di gite in battello sul Benaco, degli splendidi giochi d’acqua delle fontane di Villa d’Este, a Tivoli, o di radure in cui il sole filtra tra una fronda d’albero e un ramo carico di cedri, la sua fotografia, morbida e avvolgente, riesce a soffondere ogni ambientazione di un’aura magica.
Lo mostreranno con maggiore evidenza le serie successive (tutte ideate e realizzate dal medesimo gruppo di lavoro).
Quella girata nell’autunno 1973, ad esempio, vede Mina salpare con tutta l’orchestra per un giro del lago, sfoggiando un look radicalmente nuovo: via i lunghi e morbidi boccoli, ecco una chioma corta di ricci biondissimi. Per il pubblico televisivo la sorpresa rimarrà però celata fino a marzo ’74, con il debutto di Milleluci, cui i caroselli faranno eco tra maggio e giugno sfruttandone l’onda lunga del successo (dando così prova di un’efficace pianificazione mediatica).
A partire dal 1975, con una memorabile serie girata nell’onirica Villa d’Este (e qualche sporadico telecomunicato breve e film colore cinema), gli appuntamenti Tassoni rimarranno i soli documenti filmati di una Mina sempre più eterea, che di lì a poco avrebbe lasciato svanire del tutto, agli occhi del grande pubblico, la sua fisicità.
Nel 1977, infatti, il dilagare delle reti libere infarcite di spot più o meno raffazzonati fa chiudere definitivamente il sipario di Carosello e il nuovo corso dell’advertising concede spazi sempre più angusti e spesso mal gestiti a spettacolo e canzoni. Così, anche Mina inizia ad eclissarsi: prima diventa una silhouette, un’ombra (mostrandosi, solare e sorridente, solo per il brindisi finale), poi è pura voce e, dai tardi anni Ottanta, si sublima del tutto in un mood, una sensazione, suscitata dal canto delle coriste che le subentrano nel celebre jingle composto da un giovanissimo Massimiliano Pani. Quelle stesse note che hanno ancora oggi il potere di far vagare la fantasia in cerca di Lei e di evocare istantaneamente, nella mente e nel cuore, ricordi di un’estate profumata di cedro.
Autore: loris
ciao mario io ne ho recuperati 13
‘A francesa-Amado mio-Come sinfonia-Due note-Le tue mani-Chihuahua-Il cielo in una stanza-Stringimi forte i polsi-Il disco rotto-Improvvisamente-Il soldato Giò-Si lo so-Renato-La fine del mondo
chi ne avesse qualcuno in più potrebbe farcelo sapere, grazie
makakutango@libero.it
facebook: franco masala-
http://www.youtube.com/watch?v=vSvB401SU3A
Piera, “Si lo so” (Heisser sand) fa parte dei Caroselli dell’Industria Italiana Birra non dei Caroselli Barilla!!!
Un po’ in ritardo grazie a Marina di stasera io qui,
per il testo di questa canzone.
Stamattina, sul giradischi..c’è la simpatica canzone che la nostra MINA canta nei caroselli Barilla è:
SI’, LO SO
Sì, lo so
non sono fatta per te
ma se vuoi, io cambierò.
Sì, lo so
la gente parla di me
ma se vuoi, mi scorderà.
Non credevo nelle fiabe
non ti ho atteso, sì lo so
ma tu hai scritto già la fiaba
che ogni giorno io vivrò.
Sì, lo so
non ho mai pianto, lo so
ma per te io piangerò
io verrò a mani vuote da te
e alle tue mi aggrapperò.
Sì, lo so
ho il passato dentro gli occhi
non vederlo non potrai
ma se guardi il mio sorriso
solo amore tu vedrai.
Sì, lo so
non sono fatta per te
ma se vuoi, io cambierò.
Sì, lo so
la gente parla di me
ma se vuoi, mi scorderà.
Sì, lo so
non sono fatta per te
ma se vuoi, io cambierò.
Sì, lo so
la gente parla di me
ma se vuoi, mi scorderà.
Grazie MINA
Grazie infinite caro Antonio,
per la tua preziosa informazione,
ti faccio la mia stendyng-ovation
.è preziosa perche’ è “rara” Ha! ha!
è Speciale della
Piera
nazionale
… ma non solo Franco. Pensa alla Hip-O-Recording e i suoi cofanetti dedicati alla Motown o, per rimanere in tema di “semplici” CD la serie che la ABC sta dedicando alla London, anno per anno…
… dispiace solo che la critica pervenga da De Luigi, in passato autore delle note di copertina di album di Mina (… bugiardo più che mai… più incosciente che mai…) e fervido appassionato del suo operato. L’appunto mosso su Love Me Tender, poi, è davvero gratùito e fine a sé stesso…
Anche se con ritardo, una doverosa precisazione per la Piera nazionale. Il brano Profumi, balocchi e maritozzi non è stato mai interpretato da Mina in televisione, figura soltanto nel cd dedicato a Renato Zero. Forse lei confonde Balocchi e profumi, che è tutt’altra cosa, in una puntata di Gran varietà. Un salto per tutti e per ciascuno.
Emmanuel, la tua competenza e la tua attenzione ai dettagli e alle minuzie – qualità così rare di questi tempi in cui l’approssimazione e la superficialità regnano sovrane – sono sempre degne di nota. Grazie ancora per il tuo bel pezzo tassoniano (che purtroppo, per mancanza di spazio, non è stato possibile inserire in extremis nella nuova fanzine) in attesa di quelli che vorrai regalarci in futuro!
Stamattina, sul giradischi..c’è la bella canzone che la nostra MINA canta ..nell’ Album Ti conosco Mascherina è:
UN’ESTATE FA’
visto la tanta pioggias che ho pre ieri
Un’estate fa la storia di noi due
era un pò come una favola
ma l’estate va e porta via con sè
anche il meglio delle favole.
La tua strada è là ma ci dividerà
la mia strada della vacanza
segnerà la tua lontananza.
Un’estate fa non c’eri che tu
ma l’estate somiglia a un gioco
è stupenda ma dura poco.
Torno a casa mia e torni pure tu
sono cose che succedono
un’estate in più che mi regalerà
un autunno malinconico senza te.
E finice qui la storia di noi due
due amanti che si perdono.
Un’estate fa la storia di noi due
era un pò come una favola.
Graziee MINA
Salve!
In quanto autore del pezzo sui caroselli Tassoni (e scrupoloso storico della pubblicità televisiva e cinematografica italiana, oltre che estimatore di Mina) mi permetto di “precisare un’errata precisazione”.
Blasco Giurato, valente direttore di fotografia sia per il cinema sia per la pubblicità, puntualizza che il direttore di fotografia dei caroselli Barilla con Mina diretti da Piero Gherardi fu il compianto Dario Di Palma, di cui egli era al tempo il giovane operatore di macchina. Ed ha perfettamente ragione.
Confonde però le date. I suddetti caroselli vennero girati nel 1966 e andarono in onda a cavallo tra il ’66 e il ’67. La serie a cui faccio invece riferimento io, del 1965 (l’inizio della collaborazione tra Mina e Barilla), fu diretta da Valerio Zurlini ed ebbe, come ho scritto, la fotografia di Ennio Guarnieri.
Dato che l’argomento del pezzo era il binomio Mina-Tassoni e non Mina-Barilla (di cui già scrissi in altra sede), non mi era parso il caso di dilungarmi troppo in quella che voleva essere solo una breve citazione storica e ho quindi tratto involontariamente in inganno il sempre puntuale (e simpaticissimo) Blasco, a cui rinnovo i saluti già inviati privatamente.
Caffè pagato! ;-)
Emmanuel Grossi
Caro Mario,tu sai meglio di me che una grande parte di critici (e non solo)sono ben 55 anni che la inondano di critiche puntualmente,qualsiasi cosa faccia.Ebbene,lei è sempre lì,regina e signora più che mai.
Secondo questo signore “Love me tender” è stato massacrato da Mina,bè si tratta solo di una sua opinione.Quello che io non ho mai capito è il perchè una canzone cantata per la prima volta da un interprete in una certa maniera,poi debba per forza venire cantata da qualsiasi altro interprete nella stessa identica maniera
Ora, De Luigi,loda gli album di inediti.Staremo a vedere come la penserà quando uscirà il nuovo album di inediti!
QUANDO I CRITICI NON CAPISCONO UN C****
La regina si diverte. Spiace dirlo, ma l’ultimo album di Mina è probabilmente il meno felice da lei realizzato da parecchi anni a questa parte: una raccolta di brani d’oltreaoceano scelti – a insindacabile giudizio dell’artista – in un repertorio che spazia fra gli anni ’30 e gli anni ’70, senza nulla in comune se non la voce (sempre superlativa, va ovviamente riconosciuto) dell’esecutrice e il ridotto gruppo d’accompagnamento – Danilo Rea al piano, Massimo Moriconi al contrabbasso e Alfredo Golino alla batteria – in stile night club, con l’aggiunta qua e là degli archi arrangiati da Gianni Ferrio. Album senza dubbio piacevole all’ascolto, ma ne valeva la pena? In passato Mina dedicava tempo ed energie ad ascoltare materiale inedito, da cui poi traeva piccoli gioielli d’interpretazione (e lanciava contemporaneamente nuovi autori sul mercato); oppure recuperava materiale semidimenticato, italiano o straniero, per riproporlo in versioni magistrali. Qui nulla di tutto questo: una rassegna di motivi – alcuni divenuti classici (e già ampiamente rivisitati), altri attinti al repertorio minore – non sempre affrontati rispettando il taglio originale (il massacro di Love me tender di Elvis Presley, caso limite, lascia stupefatti), che sicuramente piaceranno ai tanti fans di Mina, ma che al tempo stesso lasceranno indifferenti larghe fette di pubblico, soprattutto fra i giovani. Mentre il mondo – anche quello della musica – crolla, la regina si diverte. Tanto da presentare sul mercato l’album con 12 copertine diverse, a scelta dell’acquirente. E l’interrogativo “cui prodest?” rimane, senza nulla togliere né aggiungere alla pregressa, e straordinaria, discografia dell’artista.
di Mario De Luigi
pubblicata su Musica & Dischi: n.32 – 2013/01] pp.
Stamattina sul giradischi ..c’è la simpatica divertente canzone che la nostra MINA canta a Mille Luci ..ma non sono sicura se c’è un Fans che me lo conferma lo’ ringraziero’ a Squarciagola è:
PROFUMI, BALOCCHI E MARITOZZI
Io sono la tua mamma
l’unico amor l’unica fiamma
Solo io sto con me,
triste è, questa vita senza amore
caso mai io vivrò,
amerò, oppure in manicomio finirò
Quanta speranza ho dentro io
io vorrei un uomo tutto mio
vorrei dei figli accanto a me
vorrei un marito che non c’è
mentre poi, sul seno mio
stringerò il solito ritratto di Delon
Non voglio il pianto e la pietà
di chi mi giudica a metà
se solo io mi stancherò
a un camionista mi darò
Trovami un marito mammà
trovami un marito tu
non ho più appetito
sono assai avvilito mammà
giuro non resisto più
Trovami un marito mammà
trovami un marito tu
toglimi un tormento
vai al collocamento mammà
trovami un marito
purché sia discreto
trovami un marito
purché sia discreto, mammà
Bella di mamma vita mia
mi chiude la profumeria
un bambolotto se ti va
la mamma tua ti comprerà
Trovami un marito mammà
trovami un marito tu
non ho più appetito
sono assai avvilito mammà
Mamma tu compri soltanto
i profumi per te
Trovami un marito mammà
trovami un marito tu
Immaginarsi se lei può sacrificarsi
colpa sua se il maschio annusa e scappa via
Trovami un marito mammà
trovami un marito tu
e che lamenti così poco convincenti
mamma mia, ci morirò in profumeria
Trovami un marito mammà
trovami un marito tu
Avvertiamo la gentile clientela
che in questa profumeria non si fanno miracoli
Trovami un marito
purché sia discreto
Trovami un marito
purché sia discreto
mammà
Grazieee MINA
Un abbraccio a tutti anzitutto.
A me Itaca dà l’impressione di un brano che lei ha fatto “scivolare” fuori dallo studio, senza annunci, senza trafile di alcun tipo. Un “inedito”, niente più che un’incisione concessa a chi la segue. Non si può acquistare e non uscirà come singolo. Inizia che pare stia provando (almeno è la mia impressione), un po’ lontana dal microfono. L’arrangiamento sembra sviluppato attorno alla traccia, così come gli applausi messi a mò di collage. Il tono del tutto è tuttavia suadente, leggero. Mi sembra di vederla cantare sorridendo, in una giornata di sole tiepido in cui ha detto “ciàpa, ho voglia di fare ciò”
La cosa che mi ha colpito di più sono quegli applausi…mi son detto “sarà mica un sibillino avvertimento? Naaaa…” E poi ho pensato “come mi piacerebbe sentirla avvolta da applausi veri, da un bagno di folla che la ama sinceramente!!!”
Illazioni e sogni a parte ho trovato questo suo cantar sé stessa (figurati se il suo team non conosce l’entità della somiglianza)molto divertente, stuzzicante e piuttosto imprevedibile. E anche quel suono di accompagnamento “digitale” un po’ anni 90 m’ha fatto pensare ad un richiamo a uno stile del passato recente, una cosa a modo suo di avanguardia. Mina è sempre avanti, anche quando torna indietro. Lei è la numero uno , artisticamente, umanamente e intellettualmente e…. sì, può permettersi di tritare un po’ sé stessa se il risultato è quel “Siiiiiiiiiiiiii” in cui mi perdo, gongolo e sorrido da qualche giorno.
Cari saluti a tutti e che Dio ce la mandi sempre e comunque! :inlove:
Ho avuto il piacere di conoscere Emmanuel e sono molto contento di poterlo leggere nelle prossime fanzine.
hai ragione tonino, quando si fanno queste raccolte i “nostri signori delle case discografiche onniscienti”, dovrebbero imparare da etichette come la Rhino o la Bear family come si fanno le antologie, evidenziando date di incisione, studi, musicisti e dove possibile, alternative tracks o addirittura (ma è voler troppo!) inediti.ciao
Ho fatto un piacevolissimo tuffo nel passato riascoltando le canzoni scritte per Mina da Paolo Limiti ed ancora una volta mi sono emozionato con veri capolavori come: Bugiardo e incosciente, ballata d’autunno, Il mio nemico è ieri, Non ho parlato mai, Ahi, mi amor, Adagio: tutto bene; peccato, però, che come spesso accade nelle raccolte antologiche, non vengano citati gli autori delle musiche, gli arrangiatori e, perchè no?, qualche solista. Insomma ancora una volta omissioni ingenerose e pressappochismo. Un saluto per tutti e per ciascuno: tonino
Stamattina, sul giradischi..c’è una bella canzone che la nostra MINA canta come sigla nel programma Sabato Sera è:
CONVERSAZIONE
Dedicata a questo blog..perchè c’è una bella CONVERSAZIONE
É inutile parlare ancora
di tutte queste cose
ormai la nostra situazione
non ha una via d’uscita
cerca un altro argomento
di conversazione
É inutile tentare ancora
non c’è la soluzione
ma quante volte hai già tentato
e dopo hai rinunciato
cerca un altro argomento
di conversazione
É a te sembra tanto facile
di cambiare il mondo come vuoi
di cambiare come pare a te
i pensieri della gente,
ma per me non è così
E dico non pensiamoci
ma cosa vuoi pensare
ormai conviene più lasciare
le cose come stanno
cerca un altro argomento
di conversazione
E dici sempre che
fra noi
qualcosa è rimasto.
Io dico “Che cos’è rimasto?”
mi dici “Forse tutto”
cerca un altro argomento
di conversazione
É a te sempre tanto facile
di cambiare il mondo come vuoi
di cambiare come pare a te
i pensieri della gente
ma per me non è così
É inutile parlare ancora
di tutte queste cose
se proprio si dovrà parlare
facciamo come dico io
cerca un altro argomento
di conversazione
cerca un altro argomento
di conversazione
Graziee MINA
Hai ragione, Emilio. Oltre a saper scrivere benissimo, Emmanuel è un esperto conoscitore come pochi altri di spettacolo e di televisione. Gli abbiamo già strappato la promessa di qualche bell’articolo nelle prossime fanzine…
Complimenti Emmanuel.
Bravo Ganimede! Concordo pienamente con te.
Caro Lillo, sin dall’inizio della sua carriera Mina diceva che il suo repertorio era diviso in due: quello commerciale per il grosso pubblico(vedi ITACA) e quello intimo e personale per sè (vedi 12). Io personalmente preferisco di gran lunga quest’ultimo, anche se devo dire che è grazie al primo tipo di reperorio che Mina ha conquuistato quella gran fetta di pubblico che le ha permesso di continuare la sua carriera sino ai nostri giorni permettendole anche di dedicarsi con giovanile entusiasmo al secondo tipo di repertorio nel quale ci ha donato e ci dona tutto il suo amore per quella stupenda musica che ha dimorato da sempre nel fondo del suo cuore.
ITACA è Mina, intendo la Mina che tutti conoscono, la mina di chi NON compra i suoi cd, la Mina di chi ascolta SOLo in radio…non tutti conoscono a memoria le 1000 canzoni incise, e ITACA rappresenta a parer mio il singolo-tipo di Mina. A me piace. è diretto, semplice, potente e Minesco..
caro, Lillo.
anche per me è COSI’
Stamattina ..sul giradischi ..c’è la bella canzone, che la nostra MINA canta nell’ Album Catene è:
ESTATE
oggi un po’..PROFUMATA DI CEDRO..
Estate
sei calda come i baci che ho perduto
sei piena di un amore che è passato
il cuore mio vorrebbe cancellar.
Odio l’estate
il sole che ogni giorno ci scaldava
che splendidi tramonti dipingeva,
adesso brucia solo con furor.
Tornerà un altro inverno
cadranno mille petali di rosa
la neve coprirà tutte le cose
e forse un pò di pace tornerà.
Odio l’estate
che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
l’estate che ha creato il nostro amore
per farmi poi morire di dolor.
Tornerà un altro inverno.
Graziee MINA
La canzone e l’arrangiamento di ITACA sono quello che sono, Pietro. L’ho scritto prima. Ma la voce. Solo la voce. Oggi, piuttosto, amo da morire la Mina di 12: splendido capolavoro di una Mina attuale, con tutto il peso dei suoi anni, rilettura tridimensionale di immortali canzoni, suonati e arrangiati con musicisti straordinari che, penso, la amano come noi. NAPOLI, DLLA TERRA e, ora, 12: capolavori assoluti di una MINA vera, con un repertorio adeguato al suo genio.
Lillo, anch’io amo questa Donna. Da morire. Ma non qualunque cosa canti (punti di vista, s’intende): ITACA, ad esempio. Che peccato (o delusione) dico io, una Voce incomparabile a servizio di una canzone così-così. Che davvero sa già di “sentito”. Ecco, ITACA mi dà l’idea di una canzone realizzata in fretta, con quell’arrangiamento incolore, buttato lì (tanto Lei, con quella Voce…). E sapessi quanto mi costa dire (e scrivere) tutto ciò. Ma è così. Così come reputo sia sacrosanto dire anche quello che a nostro parere non va nell’operato di Mina. Pensa un pò, Lei che ancora oggi fa severa autocritica per quel gioiello di MINA QUASI JANNACCI? Curiosa la vita…
Mina clone di se stessa.
Amo questa donna.
Tutto di lei.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Tre volte siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Si, l’amore siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Per sempre, Mina. Qualunque cosa canti.
Mina nel midollo.
Mina nelle viscere.
Mina una parte di me.
Mina già sentita.
Mina per sempre.
Ma i deliziosi Caroselli della BIRRA con una Mina giovanissima è proprio impossibile recuperarli tutti?
mi piace profondamente la descrizione Tassoni in accompagnamento al DVD: imprenditorialità di grande successo (come Barilla del resto) annessa al Genio.
Pensare che in Italia (oltre a Mina, Barilla e Tassoni) vi sono eccellenze in qualsiasi campo che il mondo invidia …
Complimenti e Auguri !
Besos!
Mario
Stamattina, sul giradischi ..c’è la bellissima canzone che la nostra MINA canta nell’ Album Salomè è:
SQUARCIAGOLA
si è quello che io gridero’ quando vedro’ i DVDbile gridero’ che sono MAGNIFICAT
Tante facce
nella strada
come fiumi arginati,
voglio fare
una canzone
che non sappia di distrazione.
Fa che
sul seno mio
veda ancora
quella che ero io,
luce che
dietro a un séparé
sembra voglia nascondersi da me.
Questa pelle
che mi avvolge
sarà morbida ma stringe,
e se canto
a squarciagola
è per coprire la paura.
Fa che
sul seno mio
veda ancora
quella che ero io,
luce che
dietro a un séparé
sembra voglia nascondersi da me.
Grazee MINA
Che differenza tra lo splendore dei caroselli d’antan e lo squallore di quello plastificato di oggi!