Mina Fan Club

Fedele ad una simpatica consuetudine in uso da anni, il nostro minologo Antonio Bianchi, subito dopo il primo ascolto di Selfie, ci ha inviato i suoi commenti a caldo canzone per canzone con una raffica di sms troppo gustosi per non essere condivisi…

di Antonio Bianchi

Questa donna insopportabile. Iper-estetizzante eppure intensamente interpretativa. Approccio vocale adorabile. Entusiasmante.

Io non sono lei. Caciarona, cantabilissima. E molto speziata. Bellissimi i sottovoce e le note basse. Ghiotti gli artifici di pronuncia. L’effetto è grintosamente Matrioska. Ma in quel caso preferivo la scalatrice. Qui prediligo la speleologa.

La sola ballerina che tu avrai. Tenera, soffice, delicata, confidenziale e cantata meravigliosamente. Svolge in Selfie un ruolo simile a quello di Questa canzone in Piccolino.

Il pelo nell’ovetto (anche il titolo merita una doppia…). Elettrizzante, easy e genialmente basic. E’ il suo punto di forza. Sono queste “deboletthe” che aumentano l’amabilità.

Alla fermata. Stupore incantato e alienazione. Emozionante. Echi di intensità grandiosa. Infantile e adultissima. Saliscendi emotivi nuovi. Seriamente candidata al ruolo di personale singolo estratto (come Brucio di te in Piccolino).

Perdimi. Spezzata. Dolente. Dura. Tortuosa. Autorevole.

Il giocattolo. Carioca e jazzy. Impatto sfavillante. Classe oltre le mode. Livello fantastico. Seconda candidata al ruolo di “mio” singolo personale.

Mai visti due. Attacco classicheggiante.Staticità solenne. Sonorità preziose. Momenti di incanto vocale. La confezione profuma di grandeur.

C’è troppa luce. Splendidamente cantata. Radiofonicamente trascinante. Con approccio vocale variegato (le due strofe). Ritornello facile. E – soprattutto – un bridge imprevedibilmente trasognato, magico.

La palla è rotonda. Fuoco d’artificio multicolore. Un’impennata sorridente. Nella sua fugacità giocosa è indispensabile. Incarna l’immediatezza di un flash. E illumina l’intero Selfie.

Oui, c’est la vie. Delizia pura. Incantesimo impregnato d’affetto, carezze e un cucchiaio di miele.

Aspettando l’alba. Esordio déjà vu (mi recorda un’altra canzone, ma quale?). Approccio vocale entusiasmante. Compostezza ammaliante. Vocali strepitose. La Mina – lunare – del mito. Che eleva, nobilita, trasfigura.

Fine: un primo ascolto rassicurante, come se conoscessi già il brano, come se stessi riascoltando atmosfere già interiorizzate. Approccio vocale gaudentemente disinteressato alle mode. In accezione monumentale. Atmosfera cupa e virtuosa. Brano da antologia, centro storico di una metropoli – Selfie – piena zeppi di quartieri, scorci e angoli cronologicamente e generazionalmente compositi. Come non mai.

 

 

 

 

 

Autore:

Una risposta

  1. L’ho sentito una volta sola perchè è arrivato ieri al pomeriggio, Ma questo SELFIE mi piace molto. Ieri notte stavo rileggendo la fanzine settantatrè in cui si diceva che Mina aveva scartato 3 pezzi di Mancini e Bindi all’ultima ora di “Caramella”. Forse due dei tre contenuti nel cd è stato inciso per “Caramella”. Sicuramente il pezzo con Edoardo già che la voce sembra di un bimbo più piccolo (se pensiamo che nel 2010 aveva 6 anni) .