Mina Fan Club

“Mina deve duettare solo con i numeri 1”, “Ancora duetti? No, grazie, ha già dato”, “Lasciamola cantare con chi le pare”: è bastato che un nostro post – uno di quelli che ci divertiamo a scrivere per puro cazzeggio nei periodi in cui siamo a corto di news più sostanziose – azzardasse l’eventualità di una collaborazione di Mina con una sua giovane epigona reduce dalla ribalte sanremesi, e la nostra community si è subito scatenata con la consueta… ehm… unanimità di opinioni. Siamo proprio noi fans, troppo spesso, a rinchiudere il nostro idolo in una sorta di torre d’avorio, dimenticandoci che uno dei grandi elementi di forza di Mina, in tutta la sua straordinaria carriera, è stato quello di aver sempre abbracciato il mondo della musica a 360 gradi, cantando tutto il cantabile esistente – da Serafino campanaro a Dulcis Christe, da Mino Reitano a Gershwin – senza preclusioni snobistiche, e condividendo con pari questione di feeling il microfono sia con i partners canori più illustri e togati che con i duettanti più sprovveduti e inesperti. “La musica non ha sottobosco – ha risposto Mina in uno degli ultimi numeri di Vanity a una giovane e sconosciuta cantante, sua imitatrice “dopolavorista” che le aveva mandato un saluto “dal sottobosco della musica”- ha un bosco enorme, profumato dove tutti noi viviamo con i nostri sogni, con la nostra passione, con le nostre smanie, con i nostri errori, con le nostre delusioni. La musica è la nostra salvezza, carissima sosia”. Un illuminante e tenerissimo aneddoto a tale riguardo l’aveva raccontato, tempo fa, Benedetta in un’intervista televisiva: un giorno, lei e la sua mamma erano a spasso per Lugano quando, all’angolo di una via, si imbatterono in un giovane musicista di strada alle prese con una canzone di James Taylor strimpellata alla chitarra. L’intonazione del ragazzo – ricorda Benedetta – era tutt’altro che impeccabile, ma Mina rimase ad ascoltarlo in silenzio fino all’ultima nota del brano, per poi porgergli rispettosamente una banconota come giusto cachet. Dopodiché, riprendendo il cammino sottobraccio alla figlia – che faticava a comprendere la ragione di tanta benevolenza nei confronti di un performer così modesto – Mina sussurrò con umiltà disarmante: “E’ un collega…”. 

Autore:

65 risposte

  1. Mina sempre prima!
    E’ uscito un volume con tutte le classifiche ufficiali FIMI a partire dal 1995 ad oggi.
    Che è un po’ il seguito del vecchio volume Hit Parade di Dario Salvatori uscito ormai quasi 20 anni fa.
    Ebbene indovinate chi è l’artista entrata in classifica con più album diversi in questi 17 anni?
    E’ naturalmente Mina con 49 album. Molto distaccato Vasco Rossi con 40.
    Tra gli album rimasti più settimane in testa alla classifica primo è Vasco Rossi con Vivere o niente e sesto è l’album Mina/Celentano con 12 settimane al primo posto.
    Tra gli artisti rimasti più settimane in classifica primo è sempre Vasco Rossi e quinta è Mina con 747 settimane complessive di presenza in classifica.
    Mina è arrivata al numero 1 con questi album:
    Leggera 1 settimana (1997)
    Mina/Celentano 12 settimane (1998)
    Olio 1 settimana (1999)
    The platinum collection 1 settimana (2004)
    Bula bula 1 settimana (2005)
    Todavia 1 settimana (2007)
    Vorrei elencare tutti i 49 album entrati in classifica e tutte le 747 settimane di presenza ma penso che dovrei riempire di troppe pagine questo spazio.
    Comunque per chi è interessato il libro si può comprare online a questo indirizzo:
    Hit Parade globale ALBUM FIMI
    http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/hit-parade-globale-album-fimi/18886790

  2. Buondì amici da una piovosa Palermo :( per chiudere la nostra settimana musicale ascoltiamo uno dei tanti piccoli capolavori tratti da PICCOLINO…..BRUCIO DI TE:

    Cercherò di resisterti ancor
    per poco
    è un attimo in fiamme impazzirò
    e ti sembra possibile che
    sia solo un gioco
    tu toccami le mani e capirai perchè
    è tutto più semplice
    se poi anche tu
    come io di te
    bruci di me
    ed è così semplice
    ritornare cenere

    cercherò di convincerti che
    non è un fuoco
    poi quello che per te io accenderò
    sulla pelle, negli occhi
    e non sembra più un gioco
    se tu tocchi queste mani capirai perchè
    è tutto più semplice
    se poi anche tu
    come io di te
    bruci di me
    ed è così semplice
    è come fosse niente
    bruciamo tra la gente
    nudi io e te
    e senza lacrime
    ritorniamo

    ho provato ad essere più forte della mia natura
    ma la mia natura non permette sai a me
    di essere più forte
    più forte poi di che
    più forte forse della tua natura che allo stesso modo poi
    ti spinge a me

    semplice
    ed è come fosse niente
    bruciamo tra la gente
    nudi io e te
    e senza lacrime
    ed è come fosse niente
    ed è come fosse niente
    bruciamo tra la gente
    nudi io e te
    e senza lacrime
    ritorniamo cenere

    ho provato ad essere più forte della mia natura
    ma la mia natura non permette sai a me
    di essere più forte
    più forte poi di che?
    più forte forse della tua natura che allo stesso modo poi
    ti spinge a me.

  3. Ciao Piera, auguroni a te e alle donne del blog! ma, per favore, smettiamola con ‘ste mimose……sostituiamole con un bacio appassionato alle nostre donne…..dunque, uno a te, uno a mia moglie e…..una valanga a Mina….a presto….salutoni….Riccardo Le

  4. …invecchiare vuol dire veder morire le persone, gli amori del proprio cerchio e non piu’ solo quelle del padre o del non appartenente ad alcuna figura familiare. Prima era solo Claudio Villa o Rabagliati o Natalino Otto, poi arriva il saluto di Modugno e poi l’addio estemporaneo di De Ande’ e di Battisti, che lasciano la loro eredita’ al tempo.
    …ieri Dalla, oggi Lucia Mannucci.
    E noi ci avviciniamo sempre più’ alla prima linea. Perdere tanti pezzi della nostra storia e’ anche un po’ impoverirsi…
    Il quartetto Cetra ha un tra versamento un po’ piu’ antico nelle nostre immagini televisive. Sono loro la televisione, il bianco e nero, i grandi ed immensi fondali nudi, dove si stagliavano i quattro, quasi ad amplificare l’importanza e la levatura artistica… E c’era anche Lei che diventava sempre piu’ immensa.
    Le canzoni stime, gli Studio Uno e la fresca acerbita’ degli anni ’60… E poi i Cetra, esperti di vocalita’ intrecciate e complesse e di ironia sagace ed intelligente. Biblioteca di studio uno, i centoni, perfezioni canore, visive, coreografiche e stilistiche precise. Giochi sostitutivi di parole, con rapidi movimenti di significato, alla Toto’, con grande presa comica accattivante. Parodie,prosodie e mimiche con un ricchissimo canto.
    Lucia Mannucci, voce a doppio legame con Lei, che scivola da melodie con profusa dolcezza, a venature jazz di ottimo rilievo italiano, ad ironie di non facile impatto per l’epoca.
    Lucia, vestita di sorrisi e femminilita’ in un quartetto di maschietti, sicuramente non sottomessa dai tre, come la collega dei Platters, anzi spesso leader gruppale, sicuramente nell’indirizzo e nelle deviazioni della musicalita’.
    Lucia, anche se nel dibattito politico culturale con Lei, le rimproveri una bizzarra modernita’, sicuramente non sei mai appartenuta con il tuo gruppo alla tradizione. Lucia, spesso ti sei incontrata con Lei, spesso l’hai citata nelle tue parole, nei tuoi gesti, ed anche Lei ti ha incontrata in una sera malinconica, che ha ammantato di fasci nazione notturna, come tu hai sempre fatto con quel uhuh, vagamente estatico, lirico,e canzonatorio. E le controversie politiche, culturali con i fastidiosi ritorni antipatici degli allontanamenti dagli schermi, proprio come a Lei, anche se ormai dimenticati, sono per sempre un lustro alla volonta’ del gruppo di appartenere alla contemporaneita’ ed alla ricerca storica.
    Lucia, la fattoria, il west, il palco della scala,gli eroi, i bambini resteranno sempre briosi e scoppiettanti sulla tua voce…e cercarti e trovarti sara’ molto facile: il bagaglio che ci hai lasciato e’ immane, per nostra fortuna e per di piu’ ben curato da chi ti ama.
    Lucia, resti sempre CIA dei Cetra.

  5. Cliccando su “agosto 2009” nella nostra sezione ARCHIVI (che trovate in basso a sinistra nella home page) potete rileggere – alla data del 1° agosto – E’ SCESA MALINCONICA LA SERA, bellissimo pezzo che l’amico Mauro Pennazio scrisse all’indomani della scomparsa di Virgilio Savona. E che torna oggi tristemente d’attualità per ricordare anche la grande Cia Mannucci che ci ha appena lasciati…

  6. Già, caro Al-Fi(e), il tuo commento mi trova pienamente d’accordo.
    Non potrò dimenticare mai quando, a proposito di questa incisione, durante una delle mie visite a casa Savona-Mannucci, la carissima Lucia mi espresse tutta la sua ammirazione per Mina, mostrandomi l’affettuoso biglietto che lei aveva inviato a loro due insieme alla copia di Sorelle Lumière, che da allora è esposta nello studio di registrazione che Virgilio e Lucia avevano allestito nella loro abitazione.
    Nelle nostre conversazioni non mancavo mai di chiedere loro qualche aneddoto su Mina e loro, da veri signori, me ne parlavano sempre con estrema discrezione ma palesando una sconfinata ammirazione, che da parte di Lucia era anche vero affetto.
    Un abbraccio!

  7. Buongiorno amici….stamattina mi son svegliato con in testa la dolcezza della versione di PAROLE PAROLE di nostra Sig.ra e Niccolo Fabi:

    Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei
    Parlato: Non vorrei parlare.
    Canto: Cosa sei
    Parlato: Ma tu sei la frase d’amore cominciata e mai finita.
    Canto: Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai.
    Parlato: Tu sei il mio ieri, il mio oggi
    Canto: Proprio mai
    Parlato: Il mio sempre, inquietitudine
    Canto: Adesso ormai ci puoi provare
    chiamami tormento dai, già che ci sei
    Parlato: Tu sei come il vento che porta i violini e le rose
    Canto: Caramelle non ne voglio più
    Parlato: Certe volte non ti capisco
    Canto: Le rose e i violini
    questa sera raccontali a un’altra
    violini e rose li posso sentire
    quando la cosa mi va, se mi va
    quando è il momente
    e dopo si vedrà
    Parlato: Una parola ancora
    Canto: Parole, parole, parole
    Parlato: Ascoltami
    Canto: parole parole, parole
    Parlato: Ti prego
    Canto: Parole, parole, parole
    Parlato: Io ti giuro
    Canto: Parole, perole, parole
    parole, soltanto parole
    parole tra noi.
    Parlato: Ecco il mio destino, parlarti come la prima volta
    Canto: Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei
    Parlato: No, non dire nulla. C’è la notte che parla
    Canto: Cosa sei
    Parlato: La romantica notte
    Canto: Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai
    Parlato: Tu sei il mio sogno proibito
    Canto: Proprio mai
    Parlato: E’ vero, speranza
    Canto: Nessuno più ti può fermare
    chiamami passione dai, hai visto mai
    Parlato: Si spegne nei tuoi occhi la luna e si accendono i grilli
    Canto: Caramelle non ne voglio più
    Parlato: Se tu non ci fossi bisognerebbe inventarti
    Canto: La luna e i grilli
    Normalmente mi tengono sveglia
    mentre io voglio dormire e sognare
    l’uomo che c’è in te, quando c’è
    che parla meno
    ma che può piacere a me
    Parlato: Una parola ancora
    Canto: Parole, parole, parole
    Parlato: Ascoltami
    Canto: Parole, parole, parole
    Parlato: Ti prego
    Canto: Parole, parole, parole
    Parlato: Io ti giuro
    Canto: Parole, parole, parole, parole
    parole soltanto parole
    parole tra noi
    Parlato: Che cosa sei
    Canto: Parole, parole, parole
    Parlato: Che cosa sei
    Canto: Parole, parole, parole
    Parlato: Che cosa sei
    Canto: Parole, parole, parole
    Parlato: Che cosa sei
    Canto: Parole, parole, parole
    parole soltanto parole
    parole tra noi

  8. la versione de “i ricordi della sera” incisa da Mina su “sorelle lumiere” è un vero esempio di tributo e omaggio affettuoso: un vero capolavoro
    Al-Fi(e)