Mina Fan Club

Se non appartenete alla sciagurata categoria dei fans indiscreti che braccano Mina sottocasa non esitando a strombazzare al suo citofono, ma vi è capitato di avere con lei un faccia a faccia “davvero” casuale e avete voglia di raccontarcelo… beh, il prossimo post del Minafanblog potrebbe essere il vostro. Nell’attesa, rispolveriamo – riprendendolo da una fanzine di quasi 17 anni fa – questo delizioso resoconto di un incontro mazziniano più che mai ravvicinato…

di Moreno Macchi

Si dice – e lo dice anche lei – che adora i grandi magazzini. Che le piace comprare. Che “qui dentro comprerei tutto”. E questa storia comincia proprio in un grande magazzino. In un grande magazzino di Lugano, città dove vado regolarmente in vacanza perché vi abitano i miei genitori.

Interno. Autunno. Squallida musichetta di sottofondo che – contrariamente alle intenzioni dei “persuasori occulti” – non invoglia per niente all’acquisto. O almeno non invoglia me. Scale mobili. Folla di massaie e perdigiorno. “E adesso andiamo al piano sub“, dice mia mamma che accompagno in lunghissime peregrinazioni comprerecce. Io, figliuolo ubbidiente ed attento ad ogni suo desiderio, seguo. Vista a strapiombo su teste nere, bionde, rosse, blu, rosa, violette.

Flash! Quella testa rosso-arancio con i capelli tirati indietro in un piccolo chignon, quegli occhiali Ray-Ban con la sfumatura bassa-bassa marron, quel tutto nero… Mina? Mina. Un colpo al cuore? Sì, un colpo al cuore. Adesso vado lì e le parlo. Intorno a lei: il vuoto. La folla guarda, osserva, commenta a bassa voce e… la lascia passare. Lei (in)segue una commessa (molto) zelante che le mostra strofinacci, scope, cesti per la biancheria, secchi in plastica di varie dimensioni e colori, bacinelle per il bucato a mano, spremilimoni, vaschettine. Che stia cambiando casa? Da anni non la vedevo così da vicino (quasi un fermo-immagine sul video), da quando mangiava con i suoi genitori e con Massimiliano nello stesso “grotto” in cui mangiavano i miei la domenica.

Adesso le parlo. Ma nel cervello si accavallano pensieri e parole in una confusione da Carnevale di Rio, con tanto di coriandoli, trombette e stelle filanti. E’ sempre così. Per cent’anni sogni di incontrare la persona che ammiri, e poi quando ce l’hai davanti al naso non ti viene in mente da dire. O troppe cose e assai poco chiare. Però, in fondo, qualcosa… Vado.

“Buongiorno, Signora, scusi sa, lei non mi conosce, io sono Moreno-Macchi-quello-che-ha-fatto-lo-spettacolo-QuasiMina-a-Ginevra-e-ultimamente-anche-a-Lugano”. Ecco, ci sono riuscito. Però fiato non ne ho più. “Che cosa carina! Vieni che facciamo la spesa insieme. Ce l’hai una caramella?”. Questa poi! Nota bene: io sono un grande divoratore di caramelle, roba che la piscina del mio dentista gliel’ho pagata io. Frugo nelle impossibili tasche dei jeans e in quelle della giacca, nella borsa. Panico. Niente. “Lei non si muova, Signora, ché la mia mamma le caramelle ce le ha di sicuro” (E’ una malattia di famiglia).

Un balzo e ritrovo mia madre nella folla che ci guarda e che “Ma chi è quello lì che osa parlare con Mina?”. Caramella? Sì. “Ecco, Signora”. “Grazie, buone queste! Me la scarti? Io non ci riesco!”. Ma perché proprio queste caramelle con l’infida cartina trasparente? E le mie unghie non sono più lunghe delle sue (cortisssssime). Poi, improvvisamente, la mentina schizza fuori dalla sua ostrica cartacea con grande sollievo mio e soddisfazione sua.

“Andiamo che pago; poi qui ho finito. ma mi devo ancora comprare le lampadine su al quinto piano”. “Sì, ma prima mi permette di offrirle qualcosa al bar?” (Ma guarda che bella trovata originale). “No, grazie, non ho neanche il tempo per un caffè, guarda qui che lista!”. E’ vero, la lista è proprio lunga. Quasi quasi gliela chiedo come ricordo autografo… “Vieni”, e si dirige verso l’ascensore tra la folla che si apre tale e quale come il Mar Rosso davanti a noi. Porte automatiche. Nessuno. Entriamo.

E su, con lei, verso un firmamento di stelle tutte nuove e tutte per noi. Il reparto lampadine.

 

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77 risposte

  1. Grazie Pierotta di essere stata la mia segretaria IDEALE :inlove:
    Una dedica particolare di MAI COSì a MARIO ROSSI :-)

  2. Buondì amici eccomi tornato dopo un po di latitanza ahahaha cominciamo questa settimana ascoltando uno dei pezzi più belli del periodo RIFI….MAI COSì:

    Mai così
    così come stasera mai
    adesso te ne vai
    ma so che rimarrresti qui
    vicino a me
    così
    vicino a me.

    Ma tu non sai
    per me quanto importante sei
    ricorda, amore mio,
    tu puoi tornare qui da me,
    ti aspetterò, vedrai
    ti aspetterò.

    Forse tu
    nemmeno hai capito
    che per me si tratta di amore,
    io non so perché così
    ma è proprio così e mai, mai,
    ti giuro amore, mai così.
    Adesso te ne vai
    ma so che tu ritornerai
    da me.

    Adesso te ne vai
    ma so, lo so
    che tu ritornerai
    da me.
    Ti giuro amore
    mai così.

  3. Massimiliano è sempre di una disponibilità e di una cortesia infinita, ma da degno figlio di Mina apprezza particolarmente le persone che si pongono nei confronti suoi e della mamma con delicatezza e sensibilità. Proprio come hai fatto tu, caro Moreno. Grazie per la tua bella testimonianza!

  4. http://www.youtube.com/watch?v=1431ZQkYKG8&feature=fvwrel
    TI SENTO SOTTO LA PELLE..è la traduzione del titolo di questa song..che una giovane MINA :-* canta..
    posso dirVi..che è LA VERITA’..per mè.perchè la tua-voce-
    mi dà forte EMOZIONE
    Buona domenica speciale a tutti Voi cari Amici Fans di :inlove: MINA in primiss Loris & Remo con un bàsìnn speciale della
    Piera
    nazionale

  5. Ciao a tutti, io lavoro a Lugano, consegno pesce ai ristoranti e ai grandi magazzini, spero sempre di incontraLa per poterle dire quanto la adoro, quanto sentire una sua canzone mi fa star bene, quanto la sua voce che scalda il cuore mi cambia la giornata ….. bene, un giorno, vicino ad un ristorante, ho incontrato Massimiliano, tremavo.. gli ho dato la mano ditendogli quanto amavo il suo lavoro di arrangiatore e compositore poi la frase ” Mi fai un autografo?” lui… “sei sicuro, lo vuoi da me?” io “certo, pensa mi ricordo quando in Rai conducevi Gelato al Limone, lo guardavo sempre” ribatte “ok come ti chiami?” e mi lascia una P un po’allungata e sottolineata poi mi dice ” dammi il tuo indirizzo”, avevo subito intuito… 2 giorni dopo a casa il postino mi porta quello che costudisco in una cornice di cui sono gelosissimo… l’autografo con dedica di MINA!!!!!! Grazie Massimiliano!!!!!!!!!

  6. Io non ho letto la notizia del milione di copie di Inedito della pausini: ma credo si tratti di un refuso nel senso che questa cifra si riferisce alle vendite nel mondo e non nella sola Italia:
    infatti il sito worldwidealbums.net che segue abbastanza da vicino le clasasifiche di vendita in Italia aveva conteggiato per l’ultimo della pausini una cifra intorno ai 230.000 copie molto lontane dal milione!!!
    Comunque a me non interessa tanto.

    Da un confronto analogico con le posizioni di Su la tua bocca lo dirò, facile e caramella nelle classifiche annuali di FIMI Piccolino ha raggiunto la 49 esima posizione annuale meglio dei citati album precedenti di Mina!!!

  7. Mi piace
    il tuo messaggio caro Gil
    sagge PAROLE PAROLE
    bàsìnn speciale della
    Piera
    nazionale

  8. scusate, non c’entra nulla con il post… ma non ricordo quando mi scade l’iscrizione al mfc… come posso verificare quando devo rinnovare l’iscrizione.

    grazie. Gianpaolo

  9. Ormai s’è capito che i “team” degli altri “divi” ce l’hanno per abitudine aggiungere uno zero finale in più alle cifre inerenti il proprio beniamino perché secondo loro quello zero in più fa la differenza pure qualitativamente… Però caso strano, anche gli estranei al “team mazziniano”, si inventano commercialisti della Tigre e precisano all’unità le copie di dischi venduti o le visite in YouTube riguardanti Mina che, a quanto pare, resta sempre un valido punto di riferimento anche per misurare il successo dei propri idoli. Certo è che l’ultimo dato ufficiale, in merito a Mina/Celentano, dichiarava oltre un milione e mezzo di copie vendute… ma questo dopo un anno continuo di permanenza in Hit Parade (e quasi sempre ai primi posti) e in un periodo in cui l’industria discografica non era ancora in crisi come oggi. Dire un milione oggi dopo alcune settimane di permanenze in classifica (e non sempre al primo posto) vuol dire per me sparare una grossa bufala e non ci credo nemmeno se me lo provassero… a meno che non si presenta il “precisino di turno” che, in ottemperanza al Decreto Monti, esibisce il relativo scontrino fiscale. E di questo non mi meraviglierei… :-)

  10. Boooom! L’assolutamente improbabile milione di copie millantato dal team pausiniano ha la stessa credibilità (e l’identica sproporzione rispetto ai reali risultati raggiunti) del milione di posti di lavoro promessi qualche anno fa da un’altra cricca abituata a spararle grosse.

  11. No, Mario, non sei un uomo preistorico… hai semplicemente buon gusto. Per me, la Pausini è un mistero, un assoluto mistero. E qui mi fermo.

  12. NO..caro Mario,
    sei un UOMO..speciale che hai scritto LA VERITA’
    te lo dice la
    Piera
    nazionale

  13. 1000000 di copie di INEDITO vendute. Boh?!? Non riesco a capire il successo della Pausini. Sono forse un uomo che appartiene alla preistoria…

  14. Ciao, Annunziato. E grazie.
    Non è solo un piacere, ma anche un dovere ricordare questi momenti e mi piace condividerli con voi, sia con chi li ha vissuti, che con chi non ha avuto mai questo privilegio. Sono momenti che destano emozioni, come è successo a te, e io penso di aver solamente “riportato”, perchè noi tutti lo sappiamo che la vera pagina di storia dello spettacolo l’ha “scritta” Lei.

  15. Caro Emilio, ti ricordi? “Ancora tu”, e “Georgia”, e “I giardini di marzo”. Poi “Lacreme napulitane”, e… poi … e poi … e poi … A fine concerto, sommersa dagli applausi e ovazioni, con il suo “Di più… Di più. Per loro… Di più!” invitava il pubblico ad applaudire ancora di più, non lei, ma i musicisti e le ragazze del coro che l’avevano accompagnata.

  16. Ciao, Pierissima, grazie.
    E presto tocca a te. Comincia a prepararti per la prossima estate. Adesso che Loris ci invita a mettere, nero su bianco, le nostre impressioni sull’esperienza di avere assistito ai concerti live della Signora della Musica, tocca a te tirar fuori tutti i bei ricordi sul concerto del Lirico.

  17. Sono andata a Lugano, con il mio caro Amico
    Bruno De Filippi..ci ha accolto con molto calore M.Pani..non Vi dico la mia EMOZIONE leggere sul tavolo le buste con scritto: MAZZINI
    Massimiliano ci fà vedere dove MINA :inlove: incide sullo sgabello c’è una cuffia rotta Lui dice che
    MINA la tien per scaramanzia..
    suona il telefono è INA..
    Massimiliano risponde..mi è sembrato i -incontrare-
    MINA :inlove: per “due” volte

  18. Continuazione dalla sera precedente.
    Altro incontro, stavolta davvero casuale e, purtroppo, breve.
    E’ il 2 luglio 1978 e sono circa le ore 7,00 del mattino. Siamo dentro al taxi e ci stiamo recando alla stazione di Viareggio per andare a prendere il “nostro” treno.
    Ancora vivo l’eco del concerto della sera precedente, ci è sembrato di aver le traveggole quando, in coro, abbiamo esclamato “Ma, è Mina!”. Si, è proprio lei. In giro, allegra, in un bel gruppetto, al centro con alcuni amici, abbracciata a loro, passeggia, ancora in abito da scena ( compreso lo stupendo scialle), dandoci l’impressione di essere lì ad accompagnare gli amici che, dopo averle fatto compagnia la sera del concerto, e la notte, anche loro, come noi, stanno per partire.
    Da dentro il taxi (le stiamo passando vicini), la salutiamo e lei, a questa scena, si abbassa e guarda con attenzione dentro l’auto che, nostro malgrado continuava il suo tragitto.
    Ci fermiamo poco lontano e continuiamo a vederli assieme, fino a che, dopo essersi salutati, ce la vediamo inaspettatamente sfilare lentamente davanti, dentro la sua Mercedes blu, con alla guida Sergio Palmieri e lei (la vediamo abbastanza bene e da vicino), adesso è un po’ triste. Inizia un altro giorno, mentre lei, sicuramente stanca è alla fine della sua giornata e si avvia in albergo per il suo meritato riposo.
    I concerti continuano e bisogna essere in forma per la prossima settimana…

  19. Grazie, Mario, per le tue belle parole.
    Si, è vero. Qualche volta capita di avere questi timori. Io ho un amico che, così trasognato ed incantato com’è dalle sue passioni, ha il terrore di assistere ai concerti dei suoi miti, o di incontrarli, per il timore di restarne deluso. Io, invece, non avevo dubbi e l’esperienza vissuta dell’incontro con Mina mi ha confermato la sua grandezza in tutto, in quella artistica e ed anche in quella umana.

  20. Ti ringrazio, Loris.
    E’ anche bellissima l’idea di raccogliere i commenti per il quarantennale dei concerti dalla Bussola.

  21. Commovente, Pina, commovente. Davvero una bella pagina di vita vissuta (oltre che di storia dello spettacolo).

  22. Ma che meraviglia cara Pina c’ero anch’io quella sera ma non ho avuto quella fortuna e dopo il concerto, dopo aver inutilmente cercato di vederla me ne sono tornato in albergo.

  23. Il mio incontro ravvicinato (si fa per dire ) è stato un suo messaggio al telefono.
    Una telefonata molto breve dove mi ringraziava per un regalino che le avevo fatto per il compleanno:
    Emilio sono la Mina ho ricevuto il tuo fermacapelli,molto carino, grazie mi è piaciuto moltissimo,fine della telefonata ciao.
    Questo è il messaggio che ho trovato in segreteria una sera rientrando a casa.
    Inutile precisare che conservo gelosamente questo messaggio su un cd.

  24. Bellissimo racconto il tuo, cara Pina.
    Dicono che chi conosce personalmente i propri miti ne rimanga un po'(a volte anche molto)deluso. Mina è l’eccezione assoluta…

  25. Mi piace
    cara PINA
    il tuo bellissimmo RACCONTO..è speciale..
    ti faccio i complimenti,
    te lo dice la
    Piera
    nazionale

  26. I bei racconti di Pina e di Mario (e quello di Franco di alcuni giorni fa) hanno un po’ anticipato un’idea che vorremmo lanciare la prossima estate in occasione del 40ennale di DALLA BUSSOLA, e cioè una raccolta delle vostre testimonianze dirette legate ai concerti dal vivo di Mina. La riproposta del racconto di Moreno si proponeva invece di fare da spunto a una serie di ricordi di incontri “casuali” ed extraprofessionali. Ma è comunque sempre un piacere leggere pagine così piene di emozione…

  27. In qualche altra occasione vi ho raccontato, descrivendolo, per la sua storica importanza, quasi momento per momento, il mio grande privilegio di poter assistere ad uno dei suoi mitici concerti di Bussoladomani. Indimenticabile sprazzo di vita!
    Non molto mi sono soffermata a raccontare il mio quasi casuale incontro con la Nostra Signora della Musica. Questa occasione del MinaFanClub mi stuzzica e non mi dispiace perché ho sempre pensato che sarebbe veramente tanto interessante un “momento” che raccogliesse le impressioni di chi le è stato vicino. Mi riferisco a racconti sia di esperienze di grandi contatti artistici ed umani, esperienze di vita e di collaborazioni importanti, che episodi, anche occasionali e, all’apparenza, meno rilevanti, raccontati sia da persone del suo ambiente che da persone comuni che hanno avuto modo di scambiare “due chiacchiere” con lei.
    L’estate del ’78 si “apre” con il suo sorriso in copertina di “TV Sorrisi e Canzoni”, quando, facendo capolino da tutte le edicole, ci invita ad assistere ai concerti della stagione.
    Partire dalla Sicilia appositamente ed esclusivamente per andare ad assistere ad un suo concerto è ormai per noi, una decisione scontata.
    La signora Vanneroni, al telefono, al momento della prenotazione, è gentilissima. La prima serata tutto esaurito. E allora sarà per la seconda, quella del 1° luglio. Ecco fatto. Lei dice di riservare per noi i posti, al momento, più vicini. Fila 10. Centrali.
    La mattina del concerto ci si reca al botteghino per ritirarli. Portiamo con noi dei pareos stampati in serigrafia da me e mia sorella, per farne regalo alla signora Vanneroni e, chissa? Caso mai, dovessimo incontrare Mina. Si, anche qualcuno soprattutto per Lei.
    Mentre siamo al botteghino arriva Sergio Bernardini. Persona eccezionale. Ci intratteniamo a parlare con lui dell’avvenimento e si dice contento di saperci su dalla Sicilia appositamente per questa serata. Ci racconta di gente che viene dall’estero solo per Mina.
    Arrivati al saluto, gli chiediamo se, per favore, ci potesse pensare lui a far avere a Mina i nostri pareos in regalo. E lui, candidamente, risponde “Io? Ma lo farete voi, stasera, dopo il concerto”.
    Ci sembrava talmente impossibile… Ciononostante, nel pomeriggio, rifacciamo con più attenzione e cura la confezione regalo e prepariamo un bigliettino, dove, miracolosamente, senza esitazioni, ed in pochissimi istanti, decidiamo di scrivere “Per ringraziarti di questo meraviglioso ritorno”.
    Non ci sono parole per descrivere la grande emozione di assistere a questo concerto e, riuscendo a trovarle, credo che non finirei mai di raccontare sempre la stessa meraviglia.
    Completamente frastornate dalla “botta di emozioni”, a fine concerto, quasi non mi ricordo più dell’invito del patron de La Bussola, fino a quando mia sorella non mi riporta alla realtà.
    Decidiamo di fare la fila, sotto al palco. Tutti chiedono di entrare. Le forze dell’ordine erano irremovibili. Prima di noi fanno passare un papà con il suo bimbo che voleva un autografo da Mina. Al turno nostro, diciamo di avere un appuntamento con il dottor Bernardini e, con nostra meraviglia e stupore generale, il signore il divisa viene fuori dicendo “Le ragazze dalla Sicilia si possono accomodare”.
    Mai così stupite, mai così pallide, stravolte…
    Dentro, in quel labirinto, dietro al palco, attraverso Bernardini, come con un “filo di Arianna”, arriviamo a Mina, attorniata da amici e musicisti, si staglia oltre tutti. Apparizione! Si, sembra proprio un’apparizione. Statuaria, con quell’abito nero, bianca come la luna, stanchissima, ma sembra proprio felice, con quel suo sorriso da bambina, con il viso e le mani ancora bagnate dall’acqua che la rinfresca dal sudore di una performance da olimpiade.
    Bernardini fa le presentazioni e lei gentilissima e sorridente, mentre porgiamo la mano per il saluto, mi dice “Eh no, amore, non posso proprio… ho le mani bagnate”. Ci darà la sua mano, con molto piacere, dopo, al saluto di commiato. Nel frattempo quei momenti, per fortuna, ci sembrano interminabili. Solo dopo ci accorgiamo che, invece, sono volati via troppo velocemente
    Momenti indescrivibili, mentre ci alterniamo l’una a ringraziare, l’altra a dire che è stata grande, a manifestare la nostra contentezza di vivere questo momento particolare.
    Abbiamo già deciso di non chiedere l’autografo, né di fare foto assieme, solo perché, per noi, è come incontrare un’amica di sempre e, quando è così, tu non vai a chiedere “facciamo una foto assieme”.
    Lei toglie il bigliettino dalla confezione e lo infila, senza leggerlo, appena dentro la scollatura. Poi comincia a scartare i regali, appallottolando la carta e, nel tirar fuori i pareos, li rigira fra le mani (che, nel frattempo si stanno asciugando) e rimirandoli, dice “Ma che bellini… Li avete fatti voi? Grazie”.
    Noi farfugliamo che brava è lei e ringraziamo lei di quelle emozioni indescrivibili che ha saputo darci quella serata sul palco.
    Torneremmo ogni settimana, ma pensiamo, di certo… il prossimo anno… non ci scappa e invece rimane l’eco del suo “tornate ancora”, con cui ci saluta, al termine della conversazione.
    L’appuntamento live non si è ripetuto, ma all’ascolto di tutti questi anni, fino alle note e versi di “Piccolino” l’emozione è più “viva” che mai.
    Se dovessi incontrarla le chiederei “come stai?” e poi le direi “Tante volte, sulla scena, ci hai detto grazie… Anche quella sera del “mio concerto”… “Grazie, grazie”… che ancora mi risuona dentro. Ma, stavolta GRAZIE voglio dirlo io a te, per il tuo canto di sempre.

  28. Ero a casa con l’influenza e ho avuto un incontro telefonico con Sua Divinità…
    credo davvero che nella sua proverbiale riservatezza non apprezzerebbe troppi strombazzamenti ma dico solo che qualche anno fa la invitammo (che matti!) a partecipare ad un evento benefico e lei, con delicatezza e umiltà ci chiamò. La cosa fantastica, per me, fu che l’unico cellulare che trovò disponibile fu il mio! Lei infatti, e questo la dice lunga su quanto sia stata cortese, fece almeno 4 telefonate, 2 delle quali proprio a me! mi spiegò che non sarebbe venuta per via del fatto che “forse lo sai, non faccio più niente dal vivo”. Ma ci pensate? Mina che parla della decisione su cui tutti noi ci arrovelliamo da sempre come fosse qualcosa di non importante! ad ogni modo chiacchierammo un po’,e alla fine, mentre la ringraziavo oltre che per la telefonata per l’avermi fatto innamorare della musica attraverso di lei mi disse “grazie a te perché mi ricordi che c’è un senso in ciò che faccio”…dico solo che chiuso il telefono mi passò pure l’influenza! Grazie Mina!

  29. L’ULTIMA OCCASIONE

    Il concerto si preannunciava come straordinario . I cantanti più in voga del tempo , da Modugno a Dalida , dall’Equipe 84 a Claudio Villa , si sarebbero esibiti in un’unica serata alla Villa Bellini di Catania . Tra i nomi preannunciati c’era anche quello di Mina . Lo spettacolo era gratuito . Mi precipitai a Catania in quel solare pomeriggio dell’estate del 1966 . Dovevo prendere posto con molto anticipo . Incontrai due miei compagni di Liceo e assieme attendemmo fiduciosi che tramontasse il sole . Ancora non c’era molta confusione e un migliaio di posti a sedere erano già pronti nello slargo riservato ai bambini e ai loro giochi . Il pomeriggio era lungo e caldo , ma noi eravamo elettrizzati per quello che ci attendeva . Passeggiavamo lungo i viali della Villa , quando finalmente il primo pullman arriva davanti ad uno degli ingressi del palco . Scendono musicisti e cantanti . Un Lucio dalla giovanissimo e con tutti i capelli passa accanto a me . Non vedo però gli altri . Aspettiamo … aspettiamo … aspettiamo , ma siamo sempre di più . La villa si riempie sino all’inverosimile . Scopriamo che i posti a sedere sono riservati . Ci dobbiamo allontanare . Non vediamo più il palcoscenico . Si sentono solo le voci . La folla è immensa . La confusione tanta . Ad un certo punto ho la sensazione che sia proprio Mina ad esibirsi , ma un istante dopo tutto si blocca e inizia qualche tafferuglio . Spintoni , urla , imprecazioni . Lo spettacolo finisce all’improvviso . La folla si sposta come un fiume in piena . Ci spostiamo anche noi . Scendiamo nel piazzale . Ho appena il tempo di vedere l’autobus con i cantanti . Vedo solo i volti di Little Tony e di Orietta Berti esterrefatti da tutto quel pandemonio e per tutta quella marea di gente . Dentro quell’autobus ci deve essere anche Mina , ma non riesco vederla . Quello è stato il mio unico incontro ravvicinato con lei . Non vidi nulla , ma provai l’ebbrezza di saperla vicino .
    Nei giorni successivi , quando la presenza di Mina in televisione era quasi quotidiana , mio padre , in occasione di una sua esibizione , mi disse , per confortarmi :
    ‘ Non vedi ? Ora Mina la puoi vedere in televisione , meglio che di presenza . ‘
    Chissà , forse non aveva tutti i torti . Mina in TV ci era quasi familiare . Mi consolai allora gustando Mina che in carosello Barilla cantava una struggente canzone con un titolo appropriato e profetico , ‘ L’ultima occasione ‘ , anche nella traduzione inglese della versione lanciata da Tom Jones , ‘ Once there was a time ‘ . C’era una volta Mina vicino a me , poi non ebbi più occasione di vederla dal vivo . Questo resterà per sempre il mio unico rimpianto della mia carriera di suo devoto ammiratore .

  30. Io non l’ho mai vista!
    Una volta il 25 aprile con dei miei amici sono andato a Lugano… E allora mi hanno accompagnato sotto casa sua, dove ho suonato al citofono! Mentre attendevo una risposta, ero terrorizzato: da un lato speravo che non mi rispondesse lei perché non avrei saputo cosa dirle e sarei svenuto!!!!!! :-)
    Mi ha risposto un signore dicendo che non c’era nessuno in casa! Allora gli ho detto di comunicare alla signora Mazzini che un suo fan la salutava!!! E lui va bene…
    Poi ho pensato: che stupido che sono! Ahahahah!

  31. Caro Martyle non te la puoi cavare così a buon mercato; prima ci fai crepare dall’invidia e poi niente…dilungati,dilungati in tutti i particolari possibili; devi essere talmente dovizioso di particolari che deve sembrare di vedere un film…ma come caz…hai fatto ad essere invitato? Aspetto di leggerti…ma è vero? non ci prendi per i fondelli?

  32. Io lo prima volta che andai in Italia nel 2008 sono andato al Lugano con la speranza di trovarla forse per le strade.Sono stato alla porta del suo palazzo ma non ho osato di toccare il suo citofono per rispetare la sua privacy. Sono stato felice di caminare le sue strade . Una grande emozione . Ho lasciato una lettera e al mese ho ricevuto una foto autografata da LEI che diceva: PER CRISTIAN ,UN BACIO. MINA .:) Grazie, Mina !

  33. Carissimi Minosi,non so se vale un incontro “non casuale” ma ve lo racconto lo stesso perchè penso ne valga la pena e son sicuro che ne godrete con me ma alcuni anni fa,quando l’Altissima (nel senso di Divina)abitava ancora a Milano dalle parti di via Buonarroti,ho avuto l’avventura di essere invitato a casa sua e addirittura -udite udite- assaporare un piatto di risotto ai funghi da Lei Stessa Lei Medesima preparato insieme ad altre amenità autunnali in una piovosa sera di novembre.Presenti Quaini ancora non marito,e la Bene reduce da un incidente d’auto.Ragazzi se la cosa vi interessa in altra occasione mi dilungherò nei particolari,ma sappiate che non c’è una persona più simpatica,bella (dentro e fuori),alla mano,gentile,affabile,umana,disponibile e vorrei trovare altri termini ma non me ne vengono di adeguati,come Lei.E’ davvero GRANDE in tutti i sensi.Con affetto

  34. Ah! dimenticavo…prego di scrivere dettagli e contro dettagli, particolari e affini…completa sceneggiatura! così da avere il più possibile la sensazione di poter rivivere quel momento; grazie. Esigente..sì, ma ci vuole!Bau.Bau.

  35. Perdonami Loris, ma se abitassi a Lugano o in quel di Brescia, certamente non starei a strombazzare al citofono, ma a tipo “spia” cercherei di bazzicare il più possibile nei paraggi della sua abitazione nella speranza di incontrarLa… e sì che vuoi…confesso che anche se “in-discretamente” farei l’impossibile per poterLa incontrare e poi…e poi credo che a stenti riuscirei a dirLe:- Buongiorno Mina- e giù svenuto! sai che figuraccia! Mamma Moreno che colpo di “culo” la scrivo ‘sta parola perchè è troppo! Veramente a tutti quelli che hanno avuto la stessa fortuna fateci rivivere quel momento..almeno ci illudiamo di esserci anche noi più sfortunati.

  36. Pubblicata la classifica dei dischi più venduti del 2011 (Fimi). Piccolino conquista un onorevole 49-esimo posto. Devo dire che non me l’aspettavo, soprattutto perché, ad esempio, Facile e Sulla tua bocca erano rispettivamente ai posti 64 e 69.