Anno dopo anno, lustro dopo lustro, decennio dopo decennio, il peana corale che puntualmente si eleva in occasione del Mina Day del 25 marzo si fa sempre più solenne e unanime. Uno degli omaggi più belli è quello che Gianmarco Almi ha scritto su mowmag e che volentieri vi riproponiamo…
Perché Mina è la più grande cantante della storia della musica (non solo italiana). Oggi, che compie 85 anni, ci pensate che nessuno canterà mai più come lei
di Gianmarco Almi (su mowmag,com)
Mina compie oggi 85 anni. Da 47 anni lontana dalle scene, ma non ha mai smesso di cantare. La sua voce, scolpita nel tempo e nella memoria collettiva, è ancora lì: potente, fluida, iconica. Una presenza invisibile e costante, che ha attraversato epoche, mode e stili. E resta, oggi come ieri, ineguagliata. Non è solo la più grande voce italiana: è, a tutti gli effetti, la migliore cantante della storia della musica. Il motivo? Perché Mina ha saputo essere tutto: interprete, pioniera, simbolo, rivoluzione. Dalla sua prima esibizione nel 1958 alla Bussola, quando cantò “Anima Pura” e conquistò la platea, fino all’ultimo album “Gassa d’amante” uscito a novembre 2024 – dove duetta idealmente con Elisa e Francesco Gabbani, reinventa Fabio Concato o poco prima, nel 2023, aveva collaborato con Blanco e sfornato un altro successo “Un briciolo di allegria” – ha mostrato una freschezza vocale che non conosce tempo.
Le sue interpretazioni non sono mai state semplici esecuzioni: sono abissi emotivi in cui chi ascolta viene trascinato. Lo ha scritto Ben Sisario sul “New York Times”: “La sua voce è un prodigio – fumosa, agile, con un’estensione degna di una cantante jazz o lirica. Mina è una figura mitica della cultura italiana, onnipresente e inafferrabile”. Allo stesso modo, la BBC Culture ha sottolineato come la cantante sia “meno una voce e più una forza della natura”, capace di “scivolare tra i registri con eleganza, da un sussurro sensuale a un’esplosione piena e potente”. E ancora: John Bush su AllMusic la definisce “una delle cantanti pop italiane di maggior successo di tutti i tempi”, dotata di “una voce espressiva e potente che le ha permesso di dominare le classifiche per decenni”. Per Kevin E G Perry, su “The Independent”, “Mina non interpretava le canzoni: le abitava. Anche oggi le sue registrazioni suonano contemporanee. Il suo rifiuto della fama non ha fatto che amplificarne la leggenda”.
Anche in Italia, da sempre, i critici la celebrano. Gino Castaldo la descrive come “una delle voci più potenti e versatili della storia della musica italiana”, capace di fondere “pop, jazz, rock e canzone d’autore con naturalezza”. Ernesto Assante sempre su Repubblica la chiama “la voce che ha raccontato l’Italia: ironica, struggente, sensuale, sempre libera”. Per Aldo Grasso del Corriere, è “una voce unica al mondo”, la cui interpretazione è “totale, viscerale, profonda”. Francesco Prisco sul Sole 24 Ore va oltre: “Ogni nota è un’emozione guidata con lucidità e intensità. Mina ha ridefinito l’idea stessa di cantante pop”.
Ma non è solo la voce a renderla leggenda. Mina è stata una rivoluzione culturale: scandalosa negli anni Sessanta per la sua relazione con Corrado Pani, libera in amore e nel pensiero, imprenditrice discografica, regina della televisione elegante e intelligente, capace di sparire nel momento di massimo splendore scegliendo il silenzio mediatico, ma rimanendo più presente di chiunque altro. Nata a Busto Arsizio il 25 marzo 1940, Mina Anna Maria Mazzini – per tutti semplicemente Mina – ha scelto il ritiro nel 1978 dopo il leggendario live al Lido di Camaiore, immortalato nel doppio album “Mina Live ’78”. Da allora vive a Lugano, ma la sua voce continua a uscire dai dischi, dalla radio, dalla memoria. Non ha bisogno di apparire: le basta cantare. A 85 anni, Mina è ancora la più grande (non solo italiana). Nessuno ha mai cantato così. Nessuno, visto l’avvento dell’autotune e dell’intellligenza artificiale, lo farà mai più?
Autore:
loris