Mina Fan Club

[singlepic id=106 w=320 h=240 float=left]Vi anticipiamo il sommario e la copertina della fanzine n° 71 che gli abbonati al Club riceveranno entro la fine di settembre…

La canzone italiana al femminile, oggi. E domani? Bambole, non c’è una Mina! di Antonio Bianchi

Caramella, una Mina che sorprende Dolce stil novo di Loris Biazzetti (con le testimonianze di Axel e Max Pani)

Fabrizio Berlincioni, l’ultimo romantico Amore di parole al vento Nostra intervista

La Mina segreta di Mauro Santoro Come se cantasse un po’ per me

Una Caramella al gusto di Ugo Bonbon Bongianni Nostra intervista

Max Casacci si racconta Ho amato le storie improbabili

Paolo Benvegnù, un alternativo alla corte di Mina Io e lei Intervista di Stefano Crippa

Dagli Happy Boys ai Subsonica, mezzo secolo di gruppi italiani cantati da Mina Quando la band passò di L. Biazzetti

L’ultimo incontro con Rina Una donna davvero libera di Rina Gagliardi

E in più…   le prime anticipazioni sulla Mina d’autunno, le news discografiche a cura di Fernando Fratarcangeli, le consuete Legittime curiosità dall’universo mazziniano e… altre sorprese!

Autore:

229 risposte

  1. caro Massimo,
    il CANZONIERE DI MINA..
    non c’è lo’ dove l’hai trovato?
    gli altri due si’

  2. Grazie caro Dario di occuparti del giradischi :-)
    Ottima scelta!!!anch’io sono stanco….o ero stanco…o sarò stanco?….ci penserò sdraiato sotto un ombrellone-one-one :-)

  3. Sul lettore di CD è rimasto “Ti conosco mascherina” e dal volume di cover oggi ascoltiamo “Sono stanco” (composto nel 1961 da Bruno Brighetti (o Brighenti) e Bruno Martino con musica di Franco Pisano) brano che mette in risalto il suo innato senso dell’ humor sottolineando con le sue doti vocali ogni sfumatura del testo.

    http://www.youtube.com/watch?v=Az-76_g59TI
    (il video mi sono proprio divertito a realizzarlo)

    Sono stanco,
    tanto stanco,
    sono stanco da quando son nato,
    son stanco, mi voglio seder.

    Sono stanco
    d’esser bianco,
    la mia faccia
    voglio tingere di ner.

    Sono stanco,
    troppo stanco,
    tanto stanco che cado di fianco,
    sbadiglio e non posso reagir.

    Sono stanco,
    molto stanco,
    ma le mosche
    non mi lasciano dormir.

    Voglio un cuscino di piuma,
    tre materassi di lana,
    voglio una bella bambina
    che canti una nenia per me.

    Voglio una stanza a tre letti,
    voglio che stian tutti zitti,
    voglio un tegame di gnocchi
    e qualcun che m’inbocchi perchè…

    Sono stanco,
    tanto stanco,
    sono stanco da quando son nato,
    son stanco, mi voglio seder.

    Sono stanco
    d’esser bianco,
    la mia faccia
    voglio tingere di ner.

    Sono stanco,
    tanto stanco,
    sono stanco da quando son nato,
    son stanco, mi voglio seder.

    Sono stanco
    d’esser bianco,
    la mia faccia
    voglio tingere di ner.

    Oh oh oh oh,
    oh oh oh oh.
    La mia faccia
    voglio tingere di ner!

  4. Dario carissimo,
    concordo pienamente su tutto quanto detto da te… l’unica riserva è sulla questione Mina cantante e Ornella interprete e correggerei il tiro precisando che è vero che Ornella è principalmente interprete perché, al contrario di Mina, non può fare affidamento su particolari doti vocali per cui si affida al “suo” modo di eseguire un brano… però poi da quel tocco personale che la rende inimitabile nel suo genere, nonostante i suoi “presunti” limiti. Mina, invece, si ritrova un fior di voce per cui non ha limiti di repertorio e di genere e spesso quello che è un dono di natura torna poi a suo svantaggio perché ha una voce talmente eccezionale che al primo ascolto ci si sofferma soprattutto su questa. Però, ritengo che col brano giusto Mina non canta o interpreta ma addirittura “recita” come nel caso di Bugiardo e incosciente” o “Amanti di valore” giusto per citarne qualcuna. D’altronde Mina ha il dono di “spersonalizzarsi” quando interpreta una canzone e rinuncia a cantare per dimostrare solo quanto è brava ma entra nello spirito di ciò che canta, vivendo (e trasmettendo) le stesse sensazioni del brano, risultando poi coinvolgente fino all’inverosimile.

    Per restare in tema di paragoni, d’accordo con te che la versione di “Je suis malade” da parte di Ornella Vanoni è un po’ anemica rispetto a quelle di Dalida e Lama, però se hai modo di rivedere la versione “live” che Ornella ha dato alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia nel 1973 (o 74?), sono sicuro che rivedresti le tue convinzioni… anche perché Ornella, per la sua forza interpretativa, è da ascoltare dal vivo e non su disco. Comunque, alla tua “Je suis malade” io contrappongo questa “Costruzione di un amore” e dimmi tu se non ne ha dato una versione irripetibile per chiunque… tale da non farmi desiderare altre versioni. Non c’è Martini o Fossati che possano reggere il confronto! Riprendendo il discorso “interpretare”, ritengo che il Magnificat, ad esempio, Mina l’ha soprattutto interpretato mettendoci dentro tutto quel pathos di cui solo Lei è capace. Ascolta la stessa versione fatta da Ranieri e converrai con me che non basta la voce per seguire un brano e oserei dire che, anche per quanto riguarda l’interpretazione, Mina non è seconda a nessuno/a.

    http://www.youtube.com/watch?v=gOO_NPgTFX0

    http://www.youtube.com/watch?v=2kRjbAfYXFA

  5. Trovo anch’io Gil che la Vanoni non avrebbe avuto nessun problema ad interpretare le donnine di Macario o altre scantose più o meno discinte,del resto mi sembra di ricordare che l’avesse già fatto in altri spettacoli o poco dopo in Fatti e fattacci.

  6. Ho sempre amato molissimo questa canzone che conoscevo solo per averla sentita dalla Vanoni e l’ho sempre sognata interpretata da Mina,devo dire che anche Dalidà nè da un’interpretazione sofferta e di altissimo livello

  7. Caro Gil (ed anche Dario), quando ho scritto di non aver pensato alla Vanoni nei panni di “donnina” di Macario, naturalmente era per cercare di immaginare la cantante milanese, in un contesto differente da quello della Carrà (la quale, davvero lo è stata). So benissimo che la Vanoni si è prodotta, con grande bravura, nei panni di sciantosa (tipo “Bammenella”) o di donnina da tabarin (vedi “La giava rossa”). A mio avviso, la Vanoni, Mina (ed anche Milva) sono state le più grandi e complete cantanti-primedonne tv. Non a caso, Falqui ha lavorato solo con loro, in spettacoli elaborati e particolari come “Canzonissima” e “Milleluci” (con Mina), “L’appuntamento” e “Fatti e fattacci” (con la Vanoni) e “Palcoscenico” e “Al Paradise” (con Milva).
    Di certo, la sig.ra Vanoni non si sarebbe preoccupata di “buttarsi in atmosfere estranee al suo ruolo di “lady snob” della canzone (come, molti la vedono). Non a caso, le tante esperienze teatrali ed anche il ruolo “coraggioso” nel film di Tognazzi lo testimoniano.
    L’unico dubbio che ho, nell’immaginare il duo Mina-Vanoni è, su chi dovesse interpretare la parte ironica-sardonica tra le due, visto che in “Milleluci”, questo ruolo, tocca alla Nostra Mina (di certo, la Carrà non avrebbe potuto, per manifesta incapacità, rappresentare tale immagine). Chissà quali altri temi sarebbero stati affrontati (l’Italia canora, la canzone internazionale, il cinema musicale…) bella domanda.

  8. Caro Gil,
    chissà mai perché la maggior parte della gente quando pensa alla Vanoni la vede come l’intellettuale snob, l’interprete raffinata, incapace di “abbassarsi” al ruolo di soubrette di Macario (e allora cosa vuol dire ciò, che Mina invece lo è?)

    Forse sarebbe il caso che qualcuno ricordasse ai più giovani non solo quanto tu hai fatto (nudi su Playboy inclusi) ma anche che all’inizio della sua carriera la signora era abbastanza volgare e mostrava spesso e volentieri il suo didietro e i suoi fianchi abbondanti anche nei rari interventi televisivi quando interpretava le canzoni della mala ….

    Poi io vorrei tanto aprire una discussione in merito alla fantomatica e sottile distinzione tra cantare e interpretare … l’interprete vero è colui che non riproduce sempre e soltanto se stesso soprattutto se ha a disposizioni limitati doti tecniche e vocali … perciò sarebbe ora di finirla di continuare con questo clichè obsoleto ed inutile della Vanoni interprete e della Mina cantante … ma avete provato per caso ad ascoltare “Sto male” della Vanoni e dopo l’originale “Je suis malade” cantata dall’autore Serge Lama o Dalida o da Lara Fabian? … se non l’avete fatto provate e poi ci ritroviamo a discutere di interpretazione ….

    http://www.youtube.com/watch?v=IMCHIHcKEds

    http://www.youtube.com/watch?v=bIIL5p7_WKk&feature=related

    http://www.youtube.com/watch?v=sxCnKU0Gx7E

  9. Caro David G.
    Milleluci era stato concepito così come è stato fatto già quando si pensava alla Vanoni al fianco di Mina. Però non voglio aggiungere altro sull’argomento e ti chiedo solo di considerare che la Vanoni nel 1978 ha posato nuda per Playboy e che in un film del 1979 nel quale era lei la protagonista, “I viaggiatori della sera” (con Ugo Tognazzi), in una lunga scena si è prodotta in un nudo integrale… e pertanto immagina se poteva farle impressione mostrare la gambe nel fare la “soubrette dell’avanspettacolo” o la “donnina di Macario”. Certo è che le due “signore”, nel massimo della loro forma fisica, avrebbero fatto salire a mille gli ormoni di tutti gli italiani… e magari ci sarebbero stati anche problemi di censura.

  10. L’accoppiata Mina-Vanoni, penso fosse sempre nei pensieri di Antonello Falqui, amico e ammiratore delle due Signore della Canzone. Non penso che questo ipotetico show con la Mazzini e la Vanoni, potesse essere tipo “Milleluci” (non avrei visto interpretare alla Vanoni, la soubrette dell’avanspettacolo o della “donnina di Macario”). Forse, Falqui e Roberto Lerici (autore, tra l’altro, del bellissimo “Fatti e fattacci”, con Ornella e Gigi Proietti, vincitore della “Rosa d’oro di Montreux” del 1975) avrebbero impostato una rivista teatrale, impostata soprattutto sul versante musicale. Ripeto: come coppia l’avrei vista volentieri, anche se “Milleluci” rimane uno splendido spettacolo, con una Mina, al meglio delle possibilità (anche se, non troppo valutata – tanto per cambiare – all’epoca) ed una Carrà, sicuramente discreta (grazie, a mio avviso, alla bravura del regista romano), anche se, personalmente, non mi è mai sembrata così brava. De gustibus.

  11. “Grandissimo” MarioBeda… se non ci fossi, bisognerebbe inventarti!
    Il tuo articolo mi conforta perché, visto che io mi esprimo affidandomi quasi esclusivamente alla mia memoria, cominciavo a temere che mi si potesse dare del “visionario” nell’aver riportato a galla la notizia della mancata collaborazione Mina-Vanoni, della quale nessuno sapeva o ricordava qualcosa (a parte Emilio). Vero è che “verba volant, scripta manent”! E soprattutto mi conforta che i miei ricordi, così come li ho riportati, coincidono col tuo articolo… almeno ho la certezza che la memoria ancora mi funziona! E comunque questo da te postato è solo uno dei tanti articoli che io ricordo perché al “gran rifiuto” fu dato ampio spazio dai media del tempo.

    In ogni caso, anche se si evince un po’ di risentimento, comunque non c’è acredine da parte della Vanoni nei confronti di Mina e se ha usato qualche espressione che non trova tanto il nostro consenso, ritengo che Ornella ne avesse tutti i numeri per potersela permettere e non me la sento di criticarla. L’Ornella “nazionale” (speriamo che quel pignolo di MarioR mi concede il termine “nazionale”), da impareggiabile artista qual è, dove non arriva con la voce riesce poi con l’interpretazione, forte della sua classe e delle sue doti di attrice. Decisamente non è al livello di Mina… ma dopo la Tigre (antipatie a parte) di sicuro è la nostra artista più rappresentativa e, pertanto, onore al merito!

  12. Non sono affatto d’accordo sul giudizio tanto perentorio quanto tranchant nei confronti della Carrà. Per cominciare, tutti i balletti dell’epoca erano «pre-montati», ovvero registrati: erano comuni i cambi d’abito e di scenografia, non esisteva il balletto in diretta, che si imporrà solo negli anni Ottanta con i vari Fantastico. I microfoni, poi, non erano sempre muti, almeno non lo erano quando la Raffa nazionale si esibiva insieme alla Signora (mi viene in mente il famoso quartetto con le Kessler oppure il duetto con cui le due padrone di casa, durante l’ultima puntata, chiudono lo show). La Carrà di certo non è Mina, eppure aveva una discreta voce, che non l’ha mai fatta sfigurare (giusto qualche tempo fa l’ho rivista in un duetto con Sammy Davis Jr.: guardare per credere!). Oggi farebbe meglio a non cantare più, ma questa è un’altra storia.
    Quanto a Falqui, recentemente ho sentito una sua intervista in cui ha sì sostenuto di aver accettato non proprio di buon grado la Carrà, però ha anche precisato che la show-woman di Bellaria ha dimostrato di essere in grado di stare al fianco di Mina, sebbene tra le due ci sia un divario non indifferente. Mina ha un grandissimo talento; la Carrà è una che si è fatta il mazzo per arrivare dov’è. Francamente liquidare in poche righe sprezzanti una carriera unica nel panorama televisivo nazionale mi pare superficiale. Forse se Milleluci è rimasto nella memoria collettiva il merito è anche suo. E d’altra parte gli show che seguirono forse non avranno avuto lo stesso successo, però le sigle si cantano ancora oggi (una su tutte Tanti Auguri, nota come Com’è bello far l’amore…). Negli anni Ottanta la Carrà ha fatto di più che stare dietro un barattolo di fagioli, ha dato prova di saper condurre un programma televisivo, ha parlato con capi di stato e gente comune, ha sostituito il monoscopio dell’ora di pranzo della Rai con un programma che faceva più di 10 milioni di spettatori, imponendosi sulla concorrenza che aveva monopolizzato quella fascia oraria. Insomma, ha creato un fenomeno televisivo che ha suscitato l’interesse persino di osservatori venuti dagli Stati Uniti. Da quel momento Berlusconi ha iniziato a corteggiarla, offrendole contratti da capogiro, gioielli e quant’altro…
    Raffaella è una grande professionista, una che pur non avendo un grande talento come Mina si è data un gran da fare per riuscire in tutto quello in cui si è cimentata; chi ha lavorato con lei sa che era la prima a entrare in sala prove e l’ultima a uscire, una vera stacanovista, una che dà molto ed esige altrettanto. Il trash degli anni di Carramba è un’altra storia, purtroppo!

  13. Non sono molto d’accordo con la valutazione di molti di voi della Carrà. Mi sembrano critiche un pò troppo drastiche. Non amo particolarmente Raffaellona nazionale (e questo dipende anche dalle vagonate di trash prodotte negli ultimi anni, con programmi imbarazzanti come Carramba e schifezzuole simili), ma devo riconoscere che in Milleluci l’intesa con Mina è davvero perfetta. A dispetto di tutte le chiacchiere e tutti i finti pettegolezzi che ci furono all’epoca, traspare un feeling autentico, genuino tra le due. La Carrà, come disse Falqui in una vecchia intervista, è stata una brava show-girl fintanto che non ha avuto la possibilità di mettere bocca sulle scelte registiche. E in Milleluci, guidata dalle sapienti mani del grande Antonello, ha raggiunto livelli ragguardevoli. Non sapevo della possibilità di una conduzione in coppia con la Vanoni. Beh, devo proprio dire “scampato pericolo”. Sarò fazioso, sarò quello che vi pare, ma la Vanoni non ce la vedo proprio vicino a Mina. Senza aprire dibattiti infiniti, l’ho sempre trovata una discreta cantante, con un ottimo repertorio (non avulso da amene ciofeche, basti ricordare l’osceno duetto con la Brilli, questo per sottolineare che nemmeno lei è immune da scelte di dubbio gusto), ma non particolarmente comunicativa sul piano umano. Non credo avrebbe aggiunto qualcosa in più allo show, anzi.
    E se Milleluci è da tutti ritenuto il più bel varietà della storia della televisione italiana, merito è anche della Carrà. Su Mina e Falqui non c’è bisogno di dire nulla.
    Proprio ieri riguardavo “Canzone triste”. Ecco quei tre minuti di spettacolo valgono da soli quanto l’intera programmazione Rai-Mediaset dell’anno scorso. Altra classe, altra televisione, altra Italia..

  14. Hai fatto bene Piera, anche se, bisogna dire onestamente, i filmati con la sua presenza ci deliziano quasi ogni sera :-)

  15. Caro angelomusica
    corri corri a rinnovare l’abbonamento,
    perchè la Fanzina 71 è speciale..piena di COLORI
    ricambio il saluto con un bàsinn mìlànèss!

  16. caro MarioB
    io ho scritto una email a “DA DA DA”
    per mandare IN ONDA filmati di MINA
    se lo facciamo in tanti..MINA
    si vedrebbe PIU’ DI COSI’

  17. Sorrisi pubblica la curiosa classifica dei dieci personaggi più amati del programma post TG1 ‘DA DA DA’. MINA e Raffaella Carrà sono le uniche donne di questa top ten,risp 5° e 8°, capeggiata da Walter Chiari.
    Onore al merito per questo varietà che,tra qualche immancabile “nefandezza” e qualche ‘1000volte dejavù’,molto spesso ci regala perle rare da non perdere!

  18. grazie gil, per le info e per la cronistoria, d’ altronde, si , si potrebbe ricominciare ma la nostra mina, lascerà la tv, quindi,,,,,,,,, non ci sarà più, d altronde per i più curiosi,,,,,

    http://www.tvblog.it/post/20744/auditel-rewind-1975

    per il resto per chi vorrà proseguire vi rimando a curiosare nel sito stesso.

    a proposito invece di ascolti e vecchia tv, sul nuovo numero di sorrisi, un servizio sul fenomeno ascolti record di da da da, con la classifica dei dieci mattatori più amati dal pubblico, al vertice walter chiari, stavolta mina alla quinta posizione batte la carrà al n8.

    grazie a tutti

    ciao mina

    ciao tà

  19. Un caloroso saluto a tutti voi.Sono mesi che non scrivo sul blog.Approfitto per salutarvi

    Per quanto riguarda Mina sono sempre un suo grande ammiratore.Il suo ultimo lavoro piace tantissimo

    anche ai miei due figli di sette e tre anni. lo vogliono continuamente ascoltare.

    Scusami Loris, se non ho acora rinnovato la tessera, sara’ mia premura al piu’ presto.

    un saluto caloroso a Piera

  20. Bravo Gil. Condivido tutto ciò che hai scritto. In “Milleluci”, la Nostra Mina dà il meglio di sé, producendosi in tante cose, con una capacità ed un senso dello spettacolo, davvero grandi. E’ vero, la Carrà, all’epoca, ebbe un indice di gradimento superiore a Mina, ma, nel tempo, lo show è rimasto maggiormente legato alla “Tigre”, rispetto alla soubrette di Bellaria (la quale, come hai giustamente fatto notare, dopo lo spettacolo di Falqui conquistò una lunga serie di flop: “Canzonissima ’74”, “Ma che sera”, “Millemilioni”). I giornali dell’epoca, non trattarono molto bene Mina (definita, rispettivamente: “corpo estraneo”, “altera signora”, “copia di Marella Agnelli” e via dicendo, soffermandosi soprattutto sul suo look, eccessivamente sofisticato ed ardito). La Carrà beneficiò sicuramente dell’arte registica del sopraffino Falqui, ma, in definitiva non aggiunse nulla al suo personaggio di “soubrette” per massaie e pubblico (dai gusti, non troppo pretenziose). Onestamente ho avuto sempre un piccolo dubbio, riguardo a questa “contesa” di “Milleluci”: se la Carrà prevalse davvero nel gusto del pubblico, come mai, la sua sigla “Din don dan” non riuscì a piazzarsi in classifica, mentre la ben più raffinata “Non gioco più” divenne subito un successo (e, nel tempo, un evergreen)? Forse, le alte sfere della Rai, puntavano su un’affermazione ed un lancio definitivo della Carrà?! Chissà….

    P.S.: peccato non avere mai visto all’opera (televisivamente) la coppia Mina-Vanoni. Sarebbe stato davvero interessante.

  21. grazie caro Dario
    per la bellissssssssima song PER UNA VOLTA TANTO
    si è una melodia piena di pathos, il piano di D.Rea
    esalta e sottoline la “grande voce” di MINA

  22. Perdurando l’assenza di Paleos il “suo” giradischi suona oggi una dolcissima melodia composta da Massimiliano Pani nel 1990 per l’album “Ti conosco mascherina” con un bellissimo testo di Giorgio Calabrese : “Per una volta tanto”, con Danilo Rea al pianoforte

    http://www.youtube.com/watch?v=PHndX0Ipxw0

    Per una volta tanto
    per non restare sola
    non son costretta a correre
    con quanto fiato ho in gola,
    non devo condividere
    decisioni non mie
    e nemmeno convivere
    con piccole bugie.

    Per una volta tanto
    non procedo a fatica
    e non devo combattere
    una sorte nemica
    e temendo di perdere
    tutto quel che sai darmi
    se ti sfioro nel sonno
    è per rassicurarmi.

    Perciò nel dormiveglia
    se mi prendi vicino
    fin quando la tua spalla
    diventa il mio cuscino
    e tranquillo mi chiedi
    se va bene così
    per una volta tanto
    lasciami dire sì.

  23. è vero Gil mi ricordo benissimo la storia della Vanoni in coppia con Mina per Milleluci e sarebbe stato molto più interessante vederle lavorare insieme,anche se probabilmente sarebbero sorti molti più problemi per gestire le due signore.
    Tutto sommato i ruoli sono stati sicuramente meglio divisi con l’accoppiata Mina Carrà,quest’ultima poi ha brillato di luce riflessa con la vicinanza di Mina ed è risultata come dice il dato dell auditel persino più gradita dal popolino rispetto alla tigre.Ma è indubbio che la vera padrona di casa è stata lady Mazzini.
    Milleluci è stato davvero l’ultimo grande varietà della nostra televisione,rifatto qualche anno dopo a colori,mi sembra dallo stesso Falqui con Milva in Palcoscenico e Al paradise rifacendo addiritura alcune scene e canzoni come Canzone triste con Milva vestita da clown.
    Grande sfarzo di costumi,il colore,Falqui alla regia la Parisi al posto della Carrà Milva brava ma fredda e poco spontanea scene e balletti già visti in Milleluci ma si sentiva la sua mancanza ,mancava lei la nostra Mina e la sua mancanza pesava come un macigno..

  24. Gil, nemmeno io sapevo che, per “Milleluci”, si volesse accostare la Vanoni a Mina e grazie dei cenni storici, dai trascorsi decenni, proiettati ad oggi.
    La scelta “forzata” della Carrà, a cui anche tu dai una motivazione, pare che non sia un mistero e, purtroppo Mina “subì” questa compagnia televisiva e se, nonostante ciò, dalle “performance” della Carrà, ne è venuto fuori ugualmente qualcosa di un certo livello, bisogna innanzitutto ringraziare Antonello Falqui che, pur se a primo acchitto alla proposta della Carrà, rispose “e che ce fo’?”, poi, grazie alla sua grande capacità, riuscì, dalla soubrette, a tirarne fuori qualcosa ed il risultato, in conclusione, fu accettabile.
    Su Mina che dire? Lei è il punto focale di “Milleluci”.
    Mina è un’altra cosa. Lei è al massimo delle sue capacità, in un momento di grande espressività, oserei dire di grande presenza teatrale. In ogni sua manifestazione c’è ormai la forza e la rabbia di dire e il desiderio di dare. Il risultato è eccellente, grazie al suo grande talento. Nei momenti live, la voglia di cantare è generosamente imponente, ed il feeling con i musicisti, jazz puro. Nelle interpretazioni dei vari generi del passato, tutta la sua umiltà, la professionalità e la genialità, hanno reso momenti di grande rivisitazione storica.
    Se “Milleluci”, come è stato, ha segnato il culmine di una grande stagione televisiva, il merito va indubbiamente a Mina, in quel particolare contesto, figura ineguagliabile.

  25. Piera ciao, manco a dirlo. Le tre signore sono tre colonne, le tre colonnelle direbbe Totò, della canzone italiana.

  26. Gil ciao, come sei cattivello con la signora Pelloni. MILLELUCI, non lo dico io è la trasmissione TV che chiude una epoca (RAI), l’uovo si stava per schiudere e già si intravvedeva il pulcino ballerino. La TV RAI da MILLELUCI (qualche anno dopo) è entrata in concorrenza con un biscione e si è fatta inghiottire con amore. La Carrà per me si è salvata proprio perchè con Mina ha fatto MILLELUCI e qualcosa ha imparato.

  27. Interessante (e stimolante) come al solito l’intervento di Gil …

    Alcune mie considerazioni : non sapevo della “paventata” collaborazione Mina-Vanoni e penso che sarebbe stata davvero formidabile … anche se forse la rivalità sarebbe inevitabilmente emersa e sarebbe stato difficile per Falqui gestire le due prime donne, comunque un’esperienza davvero unica.

    Percentuali Mina 80% Raffaella 90% : su questo inconfutabile dato ho la mia personale opinione … per la Raffa (e mi prendo la responsabilità anche di qualche critica da parte dei sostenitori di caschetto d’oro) vale la teoria espressa da Umberto Eco nel suo famoso saggio “Fenomenologia di M. Bongiorno”, ovvero la mediocrità vince quasi sempre perché non suscita invidia … della Carrà si potrebbe dire che pur non sapendo fare nulla lo fa divinamente bene …

    Questo dato a me personalmente soddisfa abbastanza, perché al contrario di Raffaella, Mina ha sempre avuto un grande talento e quel memorabile Varietà del 1974 ce lo dimostra appieno, brava nel canto (basterebbe la splendida Someday) come nella recitazione, a suo agio nei contesti più diversi (personalemente trovo splendida nel “Surrabaja Jhonny” di Brecht, ovvero : a volte anche una sola volta può bastare per superare chi si cimenta e si applica una vita sul tema …) e sempre una spanna in più di qualsiasi ospite di livello.

    C’è da dire che forse Milleluci è stato davvero l’ultimo grande Spettacolo della televisione Italiana, così come Mina cantava alla fine del programma la sua splendida “Non gioco più” (profetica) nessun altro ha giocato veramente più al varietà … certo che se manca la materia prima diventa difficile costruire uno Show …

  28. Ok Francesco (e Dario)… Ricominciamo?
    Pero, se è vero che l’ospite dopo tre giorni puzza, allora penso che sia il caso che anche io, dopo questo terzo intervento sull’Auditel Rewind, mi fermi del tutto sull’argomento altrimenti rischierei di annoiare troppo. Intanto sembra che stavolta sui dati “Auditel” non ci sia nulla da eccepire… e questo non perché a Mina finalmente viene riconosciuto il primato. In “Milleluci” Mina, tanto per cambiare, è stata una conferma e un po’ anche una sorpresa perché non si è limitata al solo ruolo –da sempre per lei irrinunciabile– di cantante… ma l’altro vero exploit di quella stagione forse è stato proprio Sandra Mondaini che, lontana dalla banalità di “Sai che ti dico”, in “Tante scuse” (in coppia con un irresistibile Vianello) ha sfoderato il meglio del suo repertorio e della sua vena artistica e si è prodotta in esibizioni che hanno fatto la storia dello “Spettacolo” tanto da essere definita all’epoca dagli esperti, per la sua ecletticità artistica, la risposta italiana alla grandissima “Doris Day”. Per darti un’idea del personaggio Mondaini considera che le due edizioni successive (“Di nuovo tante scuse” e “Noi no”) toccarono i 26 milioni di spettatori nonostante cominciassero a proliferare le nuove TV.

    Per quanto riguarda “Milleluci” non c’è molto da dire perché, nonostante siano passati oltre 35 anni, continua ad essere storia di questi giorni e io di nuovo non aggiungerei molto. Però quello che forse pochi sanno (o pochi ricordano) è che per Milleluci 74 si era pensato alla coppia “Mina-Ornella Vanoni”. Dopo l’ennesimo grande successo di Mina in “Teatro 10” del 72 e di Ornella Vanoni ne “L’appuntamento” del 73, da lei condotto con Walter Chiari, Antonello Falqui era orientato verso un’accoppiata al femminile che esprimesse il meglio dello Spettacolo sotto il punto di vista artistico ed estetico e pensò di accostare Ornella a Mina (entrambi al top dello splendore artistico e di donna) visto anche che finalmente la Vanoni era uscita del tutto dal suo cliché di interprete d’élite arrivando definitivamente anche alla massa. A questa collaborazione Mina si mostrò disponibile ed entusiasta. Però, non so per quali oscuri maneggi (o complotti), spuntò a sorpresa la Carrà. Forse maligno un po’ troppo… ma il fatto che all’epoca Cerruti fosse l’uomo di Mina, e che quest’ultimo fosse amico intimo di Boncompagni, a sua volta “amico fin troppo intimo” della Carrà, mi lascia pensare che Mina un po’ sia stata manipolata. Non voglio entrare nel merito di certe scelte personali per cui dico solo che il “napoletanissimo” Cerruti non ha mai goduto delle mie simpatie.

    Dopo quella scelta a sorpresa la Vanoni dimostrò pubblicamente tutto il proprio disappunto per essere stata estromessa da quella collaborazione che ormai sembrava fatta e fu poco tenera nei suoi giudizi verso Mina (e qui non mi sento di darle torto)… però di lì a poco, messi i risentimenti da parte, Ornella ritornò l’amica-collega (e mai rivale) di sempre. Lo stesso Antonelli Falqui, nella recente intervista quasi interamente dedicata a Mina, ha confermato che la Carrà era (ed è tuttora) fuori dalla sua sfera artistica e accettò quella strana accoppiata poco convinto … E ci credo bene, visto che lo spettacolo italiano aveva avuto colonne come Delia Scala, Lauretta Masiero, Marisa del Frate e Sandra Mondaini… accettare ora lo stereotipo di soubrette che balla con la testa e canta con i piedi, non credo proprio che rientrasse negli obbiettivi di Falqui! Intanto in Milleluci, a sorpresa, Mina recitava, presentava, accennava a qualche balletto e in quasi tutte le canzoni si esibiva rigorosamente dal vivo accompagnata da un’orchestra di decine di elementi mentre “l’altra” si esibiva in balletti pre-montati nei quali proliferavano microfoni (muti) da tutte le parti, dando così l’avvio ad una prima forma di TV spazzatura fondata anche sull’inganno.

    Alla fine Mina, nella sua azione alla “Fatebenefratelli”, ha proiettato Milleluci verso il primato in Auditel, si è prodotta con eccelsa classe in tutto il suo imparagonabile talento artistico… però all’epoca a tutto vantaggio di chi le stava vicino poiché al suo 80% di gradimento si contrapponeva il 90% raggiunto dall’altra. Mi conforta che il tempo ha dato ragione a Mina visto che, nonostante il suo volontario esilio, è rimasto il massimo personaggio della Musica e dello Spettacolo mentre “l’altra”, da sola, da quel momento in poi ha collezionato una serie di insuccessi al punto da sparire dall’Italia per un bel po’ di tempo e rientrarne per stare in TV dietro ad un barattolo di vetro sigillato con fagioli all’interno invitando il pubblico a telefonare per indovinare quanti ne fossero e, per fare audience, a mettere in piazza i suoi fatti privati approfittando del mezzo televisivo. Intanto con i mezzi messi a disposizione oggi dalla tecnica mi son potuto rimasterizzare “Milleluci” escludendo gli interventi singoli della Carrà, lasciandola solo in quelli in cui compare in duetto con Mina ed altri, così, almeno dal mio punto di vista, ho restituito molta dignità ad uno spettacolo il cui unico punto di forza era Mina!

  29. Caro Gil,
    io i dati Auditel in internet non li leggo MAI
    guarda solo la pagina del Televideo..purtroppo
    MINA :rotfl: non c’è..ai GIORNI nostri..mi piacerebbe
    leggere un numero di telespettatori da record!

  30. Cari Amici,
    ascoltate cosa Vi dice MINAhttp://www.youtube.com/watch?v=4aQfLRZWOOY