Com’era già avvenuto per la Vida Loca di Francisco Cespedes (gioiello apripista di Facile che – condividete? – si fa sempre più bello e prezioso di riascolto in riascolto), anche la nuova You Get Me, fiammante singolo di lancio nonché primo brano in scaletta dell’album di prossima uscita, è stata scoperta assolutamente per caso da Axel Pani durante una delle sue tante onnivore scorribande alla ricerca di perle sommerse nel gran mare di Youtube. “La Rete – ci ribadisce Massimiliano – è un’autentica miniera di gemme misconosciute scritte da gente senza alcun rapporto con la discografia ufficiale”. In effetti, se il nome dell’autrice del testo di You Get Me – la songwriter e produttrice di origini neozelandesi Pam Sheyne – dice sicuramente qualcosa agli appassionati di pop internazionale per le sue collaborazioni con artisti di primo piano come i Pet Shop Boys e Christine Aguileira, è invece decisamente oscura ai più l’identità del danese (delle Faroe Islands, arcipelago situato a poche centinaia di chilometri dal vulcano islandese che poche settimane fa ha mandato in tilt i voli europei) Teitur Lassen, compositore della parte musicale oltre che interprete della versione originale. Quella da cui Axel è stato sedotto al primo ascolto tanto da proporla seduta stante alla nonna, che ne è rimasta a sua volta entusiasta.
Il resto è storia nota: innamorata da tempo della voce soul e della personalità dell’anglonigeriano Seal, Mina ha subito intuito che You Get Me fosse il pezzo ideale per un “incontro musicale del suo tipo” col prestigioso collega. Detto, fatto: contattato senza problemi dal management mazziniano pur trovandosi al di là dell’Oceano, Seal ha accettato con entusiasmo la proposta di Mina (da lui ben conosciuta ed apprezzata come “una delle più grandi interpreti al mondo”) e in quattro e quattr’otto ha inciso il suo intervento nello studio di Los Angeles dove da mesi è impegnato nella realizzazione del nuovo album. E il risultato finale, nonostante il mancato contatto fisico tra i due artisti (del resto, a parte rarissimi casi, non c’è duetto discografico italiano o straniero degli ultimi anni che non sia stato realizzato a distanza…) trabocca di intensità e di carica emotiva. “Una ballad elegantissima – ha scritto di You Get Me Paolo Gallori su Repubblica – una marea che cresce e che Mina asseconda senza sforzo, curando al massimo il colore, e il calore, del suo timbro unico. La batteria è quasi impercettibile, il suono di un corno si staglia sullo sfondo. Uno scenario sonoro che rappresenta anche per Seal un’occasione. Vocalità profondamente afro, legata a successi pop planetari come Fly Like An Eagle o Crazy, Seal deve la vittoria di un Grammy Award a una canzone d’amore come Kiss From A Rose, ma forse il suo lato romantico non è stato mai apprezzato fino in fondo. Nella rarefazione di You Get Me la sua voce riesce a caricarsi di splendide sfumature. E nel finale del brano, precedute dalla pennellata vintage di un sintetizzatore, la sua voce e quella di Mina si rincorrono fino a intrecciarsi l’una con l’altra. E’ il fondersi del bianco e del nero. Un messaggio che va oltre l’amore”.
Balzata in poche ore nella top 10 delle canzoni più scaricate su iTunes, You Get Me è la rassicurante carta di presentazione – ma non certo la dichiarazione programmatica – di un album come Caramella in cui sentiremo una Mina in sbalorditiva forma vocale spaziare nei mondi musicali più diversi, dalle classiche canzoni d’amore alle più ardite incursioni nel rock alternativo. Tanto per ricordare, a chi ultimamente si fosse distratto, che l’interprete più “nuova”, originale e moderna in circolazione – pur con i suoi 52 anni di carriera sulla groppa – rimane sempre e solo Lei.
Autore: loris
Ragazzi reggetevi forte!
Guardate cosa ho travato sul sito di NANNUCCI.it.
http://www.nannucci.it/bin/articolo?a=0&id=0286543
ciao e buon acquisti a tutti! :-)
A questi “poveracci” dico con parole minose che..”La cattiveria e la stronzaggine idiota nn hanno limiti..Poveri deficienti. Poveri loro” (Mina dixit on Vanity Fair)..bacioni a tutti!
Rimango di sasso…
Sicuramente hai ragione Pina, però le parole hanno un peso e questo poveretto dovrebbe pagare per il suo insulto.
Dentro la nostra dignitosa corazza, si può solo provare una immensa pena per questi “poveracci” (termine inteso nel suo senso più dispregiativo).
Ma ci credo! Come sempre: non viene passata in radio! Che palle! Per l’ennesima volta: “Pazienza!”. :-?
ti invito e invito tutti ad ascoltare l’album di questo grandissimo singer, innamorato della nostra musica. è veramente grande!!! MIKE PATTON & THE METROPOLE ORCHESTRA-MONDO CANE-Ciao
p.s. nella mia straordinaria ricerca di cover di brani di MINA, sto scoprendo un sacco di chicche interpretate dai più svariati artisti “giovani”, dai MARLENE KUNTZ a JOVANOTTI, dai NEGRAMARO a
GIULIANO PALMA, SAMUELE BERSANI, AMOR FOU, MARIO BIONDI, ORDARADA, SIKITIKIS, SUBSONICA, DELTA V….
Se qualcuno ne conosce altri, fatemelo sapere, per il momento non riesco a trovare il file di CARTOLINE dei RIDILLO. Chi mi può aiutare? ciao la mia mail la sapete già, ma ve la ricordo
makakutango@libero.it
caro Emilio
è da denucia!
purtroppo sono uscite le classifiche settimanali della fimi al 2 maggio e il duetto Mina /Seal non appare tra i primi 10 nella classifica dei download dei singoli… peccato
un Bravo a Nicola di Bari
se lo merita
Errata corrige:
:-D 1998 – 1998 – 1998
Scusate
Sono stato impreciso sulla data. L’articolo di Celentano sul Corriere è del 5.10.1988
http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/05/estate_con_Lucio_Battisti_quel_co_0_9810052297.shtml
Chitarra suona più piano…………….
http://thumbsnap.com/rhkBx3j7
Ciao Mario,
questa storia è anche raccontata sul libro scritto da Mogol dedicato a Battisti…
Bacione e a presto..
Buondì :-) questa mattina il giradischi suona una cover tratta da UIALLALLA….CHITARRA SUONA PIU’ PIANO:
Chitarra suona più piano
qualcuno può sentire
soltanto lui deve capire
lui solo deve sapere
che sto parlando d’amore.
La luna è ferma nel cielo
la lucciola sul melo
nessuno dorme questa sera
nemmeno lui che a quest’ora
stringe il cuscino e sospira.
L’ora di dare tutto il bene che ho nel cuore
di dire addio per sempre o perdonare
e amare come un’altra non può fare.
L’ora di respirare un poco d’aria pura
un prato è verde quando è primavera
il sole caldo e poi viene la sera
per noi.
La luna è ferma nel cielo,
la lucciola sul melo
chitarra mia suona più piano
anche se incerta è la mano
suona chitarra che è l’ora.
L’ora di darle tutto il bene che ho nel cuore
di dire addio per sempre o perdonare
e amarla come un altro non può fare.
L’ora di respirare un sorso d’aria pura
un prato è verde quando è primavera
il sole caldo e poi scende la sera
per noi
Chitarra suona più piano
qualcuno può sentire.
Buon fine settimana :-*
Hai visto Nadia che quel messaggio non c’è più, è stato rimosso….
L’0ffesa a Mina era molto forte fatta da un famigerato nik BelenBOottana ora però è stato rimosso il suo insulto.comunque quel sito è pieno di livore verso Mina…
Cara Nadia, caro Emilio. Su segnalazione di Emilio ho fatto una capatina nel famigerato pollaio “24 Ore” che mi è risultato subito puzzolente come una fogna. Leggere quel che ho letto e pensare di controbattere mi è parso impossibile. La mia sensibilità, cultura ed educazione, per quanto siano scarse, me lo hanno impedito… non è possibile scendere a quel livello! Percui non ci può essere colloquio.
Quel che c’è da rilevare è come gli addetti a quel Sito non abbiano “depurato” le volgarità estreme poste dai loro frequentatori, se non altro per decenza.
Per il resto, nel caso specifico, la Giustizia ha fatto il suo diligente corso e certo, per la circostanza, non si strilla al complotto! Ma è giusto così… Qui non siamo in America, Paese civilizzato e all’avanguardia della democrazia e del DIRITTO. Qui siamo DRITTI!!! Ed inoltre sprovveduti perchè negli States i VIP mettono il Copyright anche sui loro escrementi quindi poi li devono pagare profumatamente.
L’importante è che mamma Rai incamera bei soldi grazie al glorioso passato, con Artisti che mai e poi mai avrà più (quindi meglio approfittare).
I mei soldi, per nessuna ragione, li darò ne a Fastweb e a Skay ne ad altri. Già mi rode darli a mamma Rai (ma è imposto dalla legge), che mi scambia per una guardona di bocce al vento, di coscione guarnite da gonnelline a giro fi.. e di gente fatta e rifatta e pure sfatta, e che quando si occupa di “contenuti” meglio sarebbe andare a pascolare pecore.
Sono convinta che il messaggio arriverà comunque ai vari Bay fan che qui verranno a curiosare. Inguaribili morbosi guardoni. :-P
Notte a tutti
“Oggi” io lo compero il venerdì. Leggerò che ha detto il sig Nello (Frazzetto?), comunque di questo progetto di Celentano, ne aveva scritto lo stesso Celentano, credo sul Corriere, nella ricorrenza del terzo anniversario della scomparsa di Battisti.
Ecco l’articolo integrale firmato da Adriano Celentano.
Un’estate con Lucio Battisti e quel sogno impossibile con Mina
di Adriano Celentano
Quel giorno, era un pomeriggio d’estate, quando tu e Grazia avete incontrato Claudia al mercato di Lecco.
«Indovina chi ho visto – mi disse la sposa, raggiante di gioia – Lucio Battisti e Grazia!». «Ma va?!… E lui cosa diceva?».
«Ci siamo abbracciati, parlavamo così ad alta voce che tutta la gente del mercato era attorno a noi, sembrava la festa del paese… ammazza, diceva lui: siamo a due passi l’uno dall’altro e non ci vediamo mai».
«Ma gli hai detto di venire qui?».
«Secondo te, dopo tanti anni che non vedo Lucio, io che conosco tutte le sue canzoni a memoria, lo incontro al mercato e non gli dico di venire qui?…».
«Non sarebbe una novità, magari ti sei dimenticata la sua canzone più importante…».
«È più facile che dimentichi una delle tue di canzoni…».
«Allora vengono?!?».
«Domani saranno a pranzo da noi».
Corsi subito fuori in giardino a chiamare Vittorio, il mio contadino fedele, per dirgli di tagliare l’erba. «Ma l’ho appena tagliata», mi disse lui. «Fa niente, tagliala un’altra volta».
Non c’è cosa peggiore che lo fa irritare come quando gli dici di rifare un lavoro che ha appena fatto. Per lui è come scalare il K2.
«Anche l’altra volta – si lamentava – quando venne Mina mi ha fatto tagliare l’erba due volte».
«Sempre, guando arrivano i forti – risposi – bisogna tagliare l’erba due volte».
Sebbene abituato a questo tipo di dialogo rimase un po’perplesso:
«Non che voglia entrare nelle sue cose private – mi disse con un filo di sarcasmo – è solo per sapermi regolare: ce ne sono ancora tanti?»
«Di cosa?».
«Di forti».
«No, siamo solo in tre».
«In tutt’Italia, immagino».
«In tutt’Europa».
Quell’affermazione, da parte mia, in modo così deciso, gli aveva fatto ritornare il sorriso sulle labbra. Per lui non era tanto importante il fatto che tu, Mina e io fossimo i più forti, quanto, invece, il fatto che fossi io a crederlo; questo lo tranquillizzava sapendo poi che l’ordine di tagliare l’erba due volte nello stesso giorno valeva solo per tre persone.
La mattina seguente la giornata era splendida, il prato sembrava un biliardo e tutto era in ordine per la tua entrata. Ci fu un grande abbraccio e la stretta, ricordo, fu abbastanza forte. Erano passati 25 anni dall’ultima volta che ci eravamo visti. Tu non eri ancora nessuno e venisti con Mogol a casa mia a Milano.
«Ti presento un ragazzo di cui fra non molto sentirai parlare – mi disse Mogol con la sua solita aria ultra esuberante quando è convinto di una cosa -. E’ un autore straordinario e insieme abbiamo fatto una canzone per te da un milione di copie».
Devo dire che quando ti vidi la prima volta non mi piacevi tanto. Forse perché mentre Mogol ti esaltava, io ti guardavo e tu non facevi niente per smorzare la valanga di elogi che lui riversava su di te. Più tardi poi capii che quello era il tuo modo di fare e anche per questo eri simpatico.
La canzone era «Per una lira». Ti dissi francamente che non mi piaceva. Allora Mogol cercava con tutte le sue forze di far leva sul testo, e noi lo sappiamo come si trasforma quando è seriamente convinto di una cosa: piano, piano, spalancava gli occhi come un animale di fronte alla sua preda e si avvicinava, si avvicinava mentre, la sua bocca a due centimetri dalla mia, si muoveva come un polipo parlandomi ovunque, negli occhi, sui capelli, recitandomi il testo nelle orecchie, nei buchi del naso, sussurrandomelo come se volesse ipnotizzarmi: «Ti rendi conto che quest’uomo per una lira vende tutti i sogni suoi – mi diceva – e per una lira ci mette dentro anche lei».
«E infatti mi sembra poco», obbiettai, e qui per la prima volta, ti vidi ridere. Fu così accattivante la tua risata che quasi mi dispiaceva doverti dire di no, ma fui fermo nella decisione anche con Mogol, pur ammettendo la validità del testo.
Ma adesso era diverso. Adesso, per dire circa quattro anni fa. È stata l’ultima volta che ci siamo visti.
Sebbene un po’ ingrassato, anche il mio contadino quando ti vide rimase affascinato e fu contento d’aver tagliato l’erba due volte nello stesso giorno. Dopo un breve giro per il prato, tu, io, Grazia, tuo figlio e Claudia ci sedemmo attorno a un tavolo, dove di tanto in tanto una folata di vento caldo stimolava i nostri
discorsi, che durarono dalle 11 del mattino fino alle due di notte.
Tante sono le cose che abbiamo detto, spaziando a ruota libera sulla vita, sui caratteri della gente, ma soprattutto sul carattere di quel nostro mondo, fatto di cantanti, attori, case discografiche, cinema, televisione e avvocati. Una strana schermaglia la nostra, dove emergeva chiaramente la voglia di criticare, senza però fare i nomi. In modo che ognuno di noi, in caso di litigio, avesse un alibi e potesse dire: «No, io non mi riferivo né a Venditti e neanche a De Gregori» (si fa per dire). Ma spesso le parole, anche se il più delle volte erano solo dei frammenti, cadevano su un personaggio di cui non si poteva non fare il nome: Mogol.
Come tutti, credo, la rottura di un’amicizia, di un fidanzamento o di un matrimonio è la cosa che più mi stupisce. Perché? Due s’incontrano, girano tutta l’Italia a cavallo, si costruiscono la casa nello stesso posto, sfornano un successo dopo l’altro toccando il cuore di tre generazioni, e a una data ora di un certo giorno, tutto questo finisce. «Perché?».
La risposta praticamente non c’è stata. Eppure tu parlasti molto. Più che altro parlasti per non farmi capire o forse per dirmi che la colpa non va ricercata dentro la persona di Mogol o di Lucio Battisti, ma nell’uomo in generale, che fin dalla nascita si porta dentro questo desiderio assurdo di voler dimostrare che
lui non ha bisogno di nessuno e che può andare avanti benissimo da solo. «Se è vero – mi dicesti – che le vendite dei miei dischi sono calate dopo la nostra separazione, è altrettanto vero che anche lui, da quel giorno, ha smesso di brillare». Queste parole caddero come piombo sul tavolo, diffondendo nell’aria uno
strano silenzio, pieno di immagini e di ricordi.
Notai nei tuoi occhi un senso di nostalgia che è tipica di chi non ha più bisogno del successo, perché tanto ne ha avuto, forse troppo, e chissà quanto ne avrà ancora ma non sa cosa farsene, perché ciò di cui ha bisogno è solo la compagnia di un amico.
Quell’amico che, forse, è ancora lo stesso che ha saputo dare alle tue magiche note tanto sentimento, ed eravate come una sola anima, dove tu eri la musica e Mogol la poesia.
Con calma prendesti la bottiglia del vino e te ne versasti un bicchiere… e poi abbozzando un mezzo sorriso mi guardasti come se toccasse a me rompere il silenzio…
«E allora? – ti dissi quasi ridendo -. Cosa si fa?».
«Io dico che dovremmo vederci di più – mi dicesti -… per fare qualcosa insieme, non necessariamente per il pubblico, ma per divertirci noi…».
«Sono d’accordo. L’unico rischio è che se ci divertiamo troppo poi facciamo anche successo».
Cominciammo a ridere e scherzare con Claudia e Grazia, mentre i racconti si susseguirono fino a tarda sera, e probabilmente anche per questo ridere e scherzare forse, avevo sottovalutato il tuo stato d’animo.
Tre giorni dopo, tu mi telefonasti dicendomi che eri di passaggio a Molteno e che se volevo saresti venuto volentieri a Galbiate per fare quattro chiacchiere. Quel giorno avevo un appuntamento a Milano e per una serie di sfortunate coincidenze mi dimenticai, come eravamo rimasti d’accordo, di richiamarti. Il giorno
dopo telefonai a casa tua, ma non rispondeva nessuno.
Erano passati tanti giorni ormai, settimane, ed ero consapevole di non essermi comportato bene. Ma confidavo sul fatto che quando ci saremmo rivisti avrei ammesso la mia stronzaggine chiedendoti scusa e poi, sulla simpatia che nutrivi per me.
Un giorno telefonai a Mina dicendole che mi era venuta un’idea storica. «E qual è?», disse lei.
«Un disco veramente rotondo… tu, io e Battisti. Ho pensato anche al titolo: “H2O”, naturalmente tu saresti l’acca… cosa ne pensi?».
«È una formula perfetta – disse lei – se riesce avremo da bere per parecchi mesi. Quando si comincia?».
«Telefono a Battisti e veniamo subito a casa tua così parliamo di tutto».
Da quel momento ho cominciato a cercarti ovunque, lasciando messaggi dappertutto ma tu eri sparito.
Neanche la Sony sapeva dov’eri. Finalmente dopo 20 giorni riesco a parlarti, e al telefono mi resi conto che quel giorno a Galbiate l’avevo fatta grossa. Per quanto fosse forte e divertente l’idea di fare un disco in tre, non era abbastanza per colmare l’amarezza che ti avevo procurato. Il tono della tua voce era freddo, benché io cercassi in tutti i modi di riscaldarlo, per quanto fosse possibile al telefono da Londra a Roma,ma non c’è stato niente da fare. Più parlavo e più mi rendevo conto di non essere credibile: le mie scuse, purtroppo, risultavano mischiate a una richiesta di lavoro e quindi non del tutto disinteressate.
«L’idea è bella – mi dicesti – ma ci devo pensare… purtroppo ho altre cose da fare e poi devo un po’ riordinare le mie idee».
«… Capisco … comunque io non ti telefonerò più… qualora decidessi di dare il via a questo progetto che mi sembra importante come regalo da fare al tuo fan, a quello di Mina e ai miei due fans, sappi che io e Mina siamo pronti».
«Perché tu due?».
«Perché io ho avuto l’idea».
Per un attimo, il gelo che ci separava, lo sentii infrangersi sotto il peso di una debole risata che non riuscisti a trattenere e che mi faceva sperare in una tua telefonata.
Ma avevo dimenticato che eravamo sulla terra. E qui si ragiona in modo diverso da quei «Luoghi» dove ti trovi adesso. Da «Lì», dove sei tu, tutto è più chiaro. Le cose vengono viste con un’ottica diversa. L’ottica della purezza, il cui punto di vista è unico e al tempo stesso universale. Ma qui no. Qui non c’era più spazio
per una telefonata, l’orgoglio ormai, non solo tuo ma anche mio, aveva occupato tutti gli spazi possibili della «comprensione».
Forte del fatto che dovevi essere tu a darmi una risposta, io non ti telefonai più. Non l’ho detto, ma senz’altro devo aver pensato che essendo «qualcuno», non potevo abbassarmi più di tanto. Senza pensare invece che sarei stato veramente qualcuno, se t’avessi fatto una seconda e anche una terza telefonata. Ma qui, dove tu ci hai lasciati, non si poteva. La nube dell’orgoglio e dell’indifferenza si dissolve solo quando un amico scompare. Meno male, però, che tu non sei scomparso! Hai lasciato qui soltanto la fase ultima del tuo corpo, un po’ malandato. Ma adesso dove sei tu, puoi scegliere. Puoi riprenderti il corpo che più ti
aggrada negli anni migliori della tua giovinezza: quando cantavi «Giardini di Marzo», per esempio; e lo puoi modificare se qualcosa non ti andava. O di quand’eri bambino o di quando saresti diventato vecchio. Per la legge che niente si distrugge, tutto ciò che il tuo corpo materiale ha vissuto rimarrà intatto per sempre, in ogni sua fase, fin da quand’eri nel ventre di tua madre. E «Lì», nei fantastici paesaggi dell’Universo, potrai
sentirti contemporaneamente bambino, adolescente, giovane e adulto. Poiché non ci si può dimenticare che ogni essere, per il solo fatto di essere, è UNO, è VERO, è BUONO ed è BELLO; sono questi i quattro grandi valori classici. E tu, adesso, hai conosciuto e avuto la conferma del quinto valore: ogni essere è ETERNO.
Dalla terra con amore!
Domenica 9 settembre 2001
A franco-jesolo, bello molto bello questo “omaggio” de Il cielo in una stanza di MINA, specialmente nell’arrangiamento personalizzato, ma al tempo stesso, molto vicino all’originale del capolavoro minoso. Da ricordare assolutamente che l’ arrangiamento originale fù realizzato dal Maestro Tony De Vita, insuperabile.
Grazie per la conferma Roberto!
Leggo su OGGI n°19:
Il sig Nello di Segrate, ex poliziotto, collezionista di dischi, consulente musicale e…confidente di Mina, rivela alcuni retroscena sull’origine dell’album MINA CELENTANO. Pare che doveva farne parte una terza persona, addirittura LUCIO BATTISTI!
…I tre si erano incontrati a Lugano. Ma a un certo punto il Molleggiato avrebbe detto qualcosa che Lucio non ha gradito. Battisti si era alzato e se n’era andato.
Per altri dettagli rimando al settimanale. Dell’articolo fa parte anche una piccola foto di Mina da Teatro10 e una dedica autografata della stessa.
Confermo è Vecchioni, ed è vero Mina mi ha sempre fortemente colpito per la sua pronuncia, con lei le parole diventano struttura nel discorso e nel canto.
p.s. You get me continua ad essere bellissima!!!!!!!!!!!!
..ho fatto io la denuncia!
Grande Franco, questa mi era sfuggita! I FNM mi piacciono tantissimo (la loro versione di “Easy” mi piace più dell’originale dei Commodores) e hai ragione, l’arrangiamento è molto rispettoso dell’originale, e in più Patton pronuncia la R proprio come Mina che, come ha detto (mi pare) Vecchioni, interpreta anche le consonanti!!! Suona un’aRRRRmonica :-)
omaggio di Mike Patton (faith no more -mondo cane-mr.bungle-fantomas etc.) alla nostra Mina, ricalcando l’arrangiamento originale!!!
http://www.youtube.com/watch?v=ZbhDbmaLrzk
Ogni tanto vado sul sito ww.earone.it per vedere quale radio trasmette Mina e in particolare “You get me”… Oggi l’hanno trasmessa due o tre volte la famosissima Radio Inblu, una volta Radio Reporter e una volta un’altra radio sconosciuta ha trasmesso “Adesso è facile” e basta!
Wow! :-?
Domanda. ma Radio Italia non la può trasmettere perché il testo non è in italiano oppure può?
Ma che dici, din don DAN!!! Tu sei come uno dei Rokes!
…e se noi non siamo come voi
una ragione forse c’è
e se non la sapete voi
oh ye
e se non la sapete voi
ma che colpa abbiamo noi
Un abbraccio
e
Danielino ma fammi capi ma quella matta vicino a te chi è?
Hai ragione Emilio..Io ho risposto a quella massa di cojoni.Sarebbero sola da denunciare o da segnalare.Che schifo.
Grazie France’.
Sempre allerta! :-))
tutta colpa mia!! lo so lo so!! non dovevo chiedere!! scusa Eno mi perdoneRAI?
Ciao :cry:
Adesso c’è quest’altra storia su cui sputare veleno ,si leggono su internet messaggi deliranti e molto offensivi che superano il limite del cattivo gusto. :-(
a francelucca piace questo elemento:-)) :-) :-)
La bellezza della TV on demand è che tra i diversi “pacchetti” che l’operatore mette a disposizione, puoi scegliere di vedere ciò che vuoi, quando vuoi.
E’ successo con alcuni programmi di Mina, resi disponibili sulla tv di Fastweb dalla RAI, e in effetti il canale si chiama Rai On TV Spettacolo.
Dal punto di vista del cliente funziona in questo modo: la RAI cede periodicamente all’operatore via cavo un pacchetto di programmi che il cliente, nel lasso di tempo in cui i programmi sono disponibili, può vedere quando desidera.
E’ vero che sono possibili il fermo immagine, l’avanzamento veloce, il rewind, ma è anche vero che i canali sono criptati e non possono essere registrati, e inoltre sono privi di spot pubblicitari.
Nel corso del tempo, avendo sottoscritto questo tipo di servizio, di Mina ho potuto rivedere programmi come “Sabato sera”, “Alta pressione”, “Canzonissima ’68” ecc. ecc., ma oltre a Mina ho potuto rivedere moltissime altre trasmissioni che, non avendo mai registrato nulla, e non esistendo supporti fisici (DVD), forse non avrei più potuto gustare nella loro interezza, ma solo attraverso il solito martellamento di spezzoni che, decontestualizzati, a mio avviso perdono un po’ della loro magia.
Non sapevo nulla di questa diatriba tra Mina e Fastweb, e tutto sommato avrei preferito continuare a non saperne nulla.
si tratta del il sole 24 ore, mina in prima pagina per la storia dei diritti rai-fastweb
anche su
http://www.tvblog.it/post/19671/tv-meno-diritti-dautore-sul-web-mina-perde-la-causa-contro-fastweb
facile pomeriggio a tutti.
ma in radio you get me passa? o è sempre la solita storia :laugh:
ciao mina
ciao tà
Sul fanta-duetto “Ferreri-Tenco”, devo dire che, avuta la notizia, resto solo negativamente strabiliata. Non so se abuso di una parolona affermando che mi appare come una profanazione.
Non ho visto il tg ed apprendo, adesso, la notizia da queste righe. Troverei assurdo che potesse essere esaltato un simile evento. Ci sorge spontaneo risentirci per ciò che è stato scritto di negativo sulla virtualità del duetto Mina- Seal, che trovo artisticamente di altissima qualità.
Rispondendo a Maria, sull’argomento contemporaneità con Mina e sull’importanza di viverlo, tempo addietro, ho scritto qualcosa su questo blog. Di questo immenso privilegio che anche io ho, sempre, per tutto e anche per la eccezionalità di aver potuto assistere ad un suo concerto dal vivo (1° luglio ‘78, Bussoladomani) di “percorrere” assieme a lei i “momenti” artistici che ci ha sempre regalato.
Mina perde la cusa contro Fastweb.
http://decorazionisegrete.blogspot.com/2010/05/mina-perde-la-canzonissima.html
Sinceramente non so come commentare la vicenda perchè è ovvio che dal punto di vita dell’artista quello che ha fatto è “suo” e come tale deve corrispondere un giusto e sacrosanto tornaconto ecoomico ed è anche scorretto che delle azinde ci guadagnio.
Non so come commentare perchè per noi, fruitori ultimi, amanti di Mina e della buona musica…quello che ha fatto è patrimonio nostro,della musica e dell’arte e rimango un po’ allibito nel constatare che invece siano solo (…o anche) qualcosa da vendere e comprare.
ho appena finito di dire a mia moglie che, se una cosa del genere (e, sono sicuro, non avverrebbe mai!),l’avesse fatta MINA, si sarebbe gridato allo scandalo!!!e poi, i duetti a distanza non li ha inventati di certo Lei, nessuno ha osato criticare SINATRA per i suoi DUETS a distanza. ma perchè non ascoltare un brano con un po’ più di attenzione e un po’più di cuore? solo noi italiani sappiamo denigrare tutto ciò che abbiamo di più bello e unico.
non preoccuparti non sei il solo!!!!che sia un’epidemia? ma il brano è talmente bello che non riesco ad ascoltare altro!!!!
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2010/05/web-diritto-autore-limitato.shtml?uuid=2d00d824-58d8-11df-a0f0-dfea661b6fe1&DocRulesView=Libero
http://www.tvblog.it/post/19671/tv-meno-diritti-dautore-sul-web-mina-perde-la-causa-contro-fastweb#continua :-?
è la mia Inter
ha vintoooo!
Piera e MINA
sono contente :laugh:
Maria cara e bella!
tu puoi fare TUTTO..ha! ha!
la Giusy per attirare l’attenzione ha preso il Tenco
mah! cosa non si fà..per farsi sentire
ricambio con un bàsin :laugh:
Ah meno male che non sono l’unico folle :) kyrie mi fa compagnia :)
Caro Vassalino,
ho avuto l’onore di conocere a Modena, l’autrice delle parole di questa canzone,
Gina Basso, che mi firmato lo spartito..con una bella dedica, mi ha detto che la “VOCE!” di MINA :laugh: sulle sue parole..ha fatto diventare un capolavoro!
ieri notte ho visto una rassegna stampa in tv e ho intravisto un articolo con la foto di Mina…sapete qualcosa? mi pare fosse un giornale economico…ciaoooooooo :-))
Buongiorno a tutti,
volevo solo informarvi che sto rasentando la follia… da quando è uscito questo duetto non smetto di ascoltarlo, peró quando dico non smetto intendo dire che… non smetto! Quando sono in casa è fisso nel pc, e quando sono fuori casa nel lettore mp3! Ormai sono diventato una figura mitologica metá uomo e metá cuffiette. Lavoro tutto il giorno con gli auricolari, mangio con gli auricolari, vado in bagno con gli auricolari, vado e torno dal lavoro in moto con gli aruicolari (col rischio di uccidermi!). Signori, inizio a preoccuparmi seriamente, questa mattina per caso ho guardato il “contatore di riproduzioni” del mio ipod.
302 riproduzioni in meno di una settimana!!!!!!! Ed è solo l’ipod, senza contare il pc…
è grave?
AAAAARGH! DOTTORE!
Mondieu, cosa sento..Giusy Ferreri che farà “resuscitare”, seppure virtualmente, Luigi Tenco dalla tomba!!!!Secondo me lo farà soltanto rivoltare..nella tomba!!!nn esiste che Giusy Ferreri (seppur brava) possa “duettare” armonicamente con Tenco..sarà sicuramente un “duello”, nn vedo nessuna leganza tra i due..Tenco è puro interprete..sarebbe una forzatura.Naturalmente è solo una mia opinione..riguardo al fantastic duet Mina Seal, si leggono le cose più disparate, chi ne dice nefandezze, evidentemente nn capisce nulla di bella musica, soprattutto nn lo capisce col cuore.. una buona giornata a tutti! :-))
Buondì carissimi…oggi il giradischi suona un brano a cui sono molto legato tratto da ALTRO….AMORE MIO:
Amore mio
riesco solo a dirti amore mio
amore mio
ma è il solo modo
per poterti dire
il bene che
ti voglio io.
Amore mio
te l’hanno detto tante
io lo so
amore mio
nessuna come te lo dico io.
Amore mio
amore mio
amore mio
non troverai
chi possa darti appena più di me
questo lo sai
di più non avrai mai
di più non c’è.
Amore mio
amore mio
amore mio.
Amore mio
riesco solo a dirti amore mio
amore mio
ma è il solo modo
per poterti dire
il bene che
ti voglio io.
Amore mio
te l’hanno detto tante
io lo so
amore mio
nessuna come te lo dico io.
Amore mio
amore mio
amore mio
non troverai
chi possa darti appena più di me
questo lo sai
di più non avrai mai
di più non c’è
amore mio
amore mio