Mina Fan Club

“Ho chiamato Massimiliano e gli ho chiesto di farmi un regalo per i miei quasi settant’anni. Gli ho detto che volevo rifare Luci a San Siro con un intervento vocale di Mina, che poteva fare qualsiasi cosa. Una frase, una riga, una parola. Quasi subito è arrivato l’assenso di Mina, le ho mandato la base e in due giorni Max mi ha detto che era pronta. Lei è stata geniale perché praticamente ha deciso di fare sua la risposta che era nelle righe del testo: ‘Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni…’. Una interpretazione magistrale, a voce spiegata”. Con queste parole, girateci fresche fresche dall’amico Stefano Crippa de Il Manifesto, Roberto Vecchioni ha raccontato oggi ai giornalisti i retroscena del suo duetto con Mina nella new version sua più celebre canzone. A proposito della quale, nelle note introduttive dell’album doppio I colori del buio nei negozi da martedì 29 novembre, Michele Serra ha scritto: “La voce di Mina in Luci a San Siro è un colpo al cuore, una meraviglia. Appena attacca lei, è come se si accendessero di colpo tutti i riflettori dello stadio, via la notte, via la nebbia, via la tristezza. Non mi fraintendere, Roberto, canti benissimo anche tu. Ma insomma, Mina…”.

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93 risposte

  1. sono stato su earone tanto per farmi male…celentano è sempre programmato col pezzo di sangiorgi, mina mi ha sorpreso perché stavolta c’era ma con “questa canzone”…oj oj

  2. piera adorata io non riesco a guardarla la “fatina”clerici, insopportabili anche solo i costumi di quel programma… ancora fatico a trovare un senso per la partecipazione di max…

  3. Romeo ciao, il cofanetto è in vendita al costo di 22,99 euro e l’ho comperato al Media World.

  4. Stasera dalla Clerici, su Rai uno,al programma:ti lascio una canzone..ci sarà Massimiliano Pani :-P
    con il figlio Edoardo.

  5. Ciao Mario….E’ gia’ in Commercio ..oppure e’ una tua splendida rielaborazione?????

  6. CHE MERAVIGLIA 5 Cd d’AMORE
    ..io ho un cofanetto rosso.. :laugh: MINA LOVE BOX
    LE CANZONI D’AMORE
    in tre Cd

  7. Dal forum di Fegiz:

    Speciale dedicato al ritorno sulle scene di due grandi cantanti italiane. Mario Luzzatto Fegiz commenterà i nuovi album di Laura Pausini (“Inedito”) e di Mina (“Piccolino).

    “Fegiz Files” va in onda la domenica alle ore 12.00 (con replica alle 20 dello stesso giorno e il lunedì sempre alle ore 20). Dura 26 minuti.

    Il programma è curato e diretto da Giulio Nannini e condotto da Mario Luzzatto Fegiz.

    Puoi ascoltare Radio Capodistria nei seguenti modi:

    Trasmissioni terrestri
    Onde Medie 1170 Khz pari a metri 256,4
    Modulazione di Frequenza: 97.7 – 103.1 – 103.6 Mhz Stereo RDS
    Area copertura: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Istria, regioni dell’alto e medio Adriatico. Durante le ore notturne grazie al fenomeno della propagazione delle onde herziane l’area del servizio si estende alle altre regioni del nord e centro Italia
    Satellite: Se possiedi un’antenna parabolica puntata sul satellite HOTBIRD il transponder è 12303 V sul pid audio 254 (trasmissioni in chiaro)
    Area servizio: Europa

    Su internet cliccando dalla home page “ascolta live” al link http://www.radiocapodistria.net

  8. Ciao Massimo! lo scorso natale mi è stato regalato il suo libro sulla Marilyn… gli ho dato un’occhiata veloce, ma non so se riuscirò mai a leggerlo… puro “pomeriggio cinque style”… bleah!
    ti scrivo presto! ;-)
    Al_Fi(e)

  9. Pensa che la stessa cosa su “Amoreunicoamore” devo amaramente averla pensato e scritta anch’io un po’ di tempo fa…

    Mi dispiace proprio… Che palle!

  10. figurati ale che quest’estate mi è capitato tra le mani il suo “libro” dedicato alla Callas, basato, a suo dire su “nuovo materiale inedito,lettere private e confidenze “.
    Definirlo vomitevole è poco.In confronto gli articoli usciti su Mina in Stop e Novella 2000 degli anni d’oro (quelli che iniziavano con “un grido nella notte, mina si è suicidata!” )erano alta letteratura.Davvero ci risparmiamo la fatica di sfogliarlo in libreria.
    max

  11. grande citazione!

    …Cominciò Studio Uno. Mina aveva un abito nero lungo fino ai piedi che le lasciava nuda la schiena, più o meno come sempre. Cantòsubito una canzone piena di ritmo, ancheggiando….

    Marco Vichi – Morte a Firenze -Guanda edizioni- pag.111-

  12. Grazie a te, Franco, per aver compreso che mi sono espresso anche in nome e per conto di chi, sicuramente come te, piuttosto che tessere lodi preferisce ascoltare un lavoro per il quale qualsiasi elogio non basterebbe a dare l’esatta dimensione della sua “grandezza”… E’ sottinteso che, mai come stavolta, mi unisco al coro e qualsiasi cosa io dichiarerei, nulla di diverso o di nuovo aggiungerebbe a quanto già mirabilmente detto da tanti altri.

  13. Le aspettative erano alte, ma Piccolino è riuscito nell’ardua impresa di superare ogni più rosea previsione. Per questo mi duole dover dire che il disco meriterebbe, al solito, un’ attenzione diversa. Ci eravamo un po’ tutti illusi che con questo nuovo disco qualcosa potesse cambiare (l’apertura della pagina facebook, il profilo su Ping, il video bellissimo di Balletti) e invece ci ritroviamo nuovamente a dover fare i conti con una campagna promozionale praticamente inesistente. Perfino Mollica non ha dedicato uno straccio di servizio al disco (ne ha parlato brevemente più che altro per introdurre l’articolo di Mina che elogiava Fiorello). La pagina facebook è preda di mitomani e psicotici dell’ultima ora senza aggiornamenti rilevanti, mentre il profilo su Ping non viene aggiornato da più di un mese. Ovviamente i singoli non passano in radio e la Sony pensa ad incassare senza spendere uno straccio in promozione. Tra l’altro, la scelta di far uscire il disco a fine novembre, senza pubblicità adeguate, è assolutamente rischiosa, considerate le valanghe di dischi in uscita in questi giorni di artisti famelici e con campagne promozionali ultra-aggressive. Direte voi, Mina se ne frega, perchè a noi dovrebbe interessare qualcosa? Interessa perchè mi sarei anche un po’ stancato di vedere un tale patrimonio artistico trascurato e non valorizzato in questo modo. E non perchè non interessi alla “gggente”, come qualche patetico figuro vorrebbe far credere, ma semplicemente perchè le persone non riescono ad entrare in contatto con la sua musica. Basti ricordare il balzo di Caramella in classifica dopo il duetto virtuale tra Mina e Cristian Imparato e le migliaia di visualizzazioni dei video “artigianali” di Amoreunicoamore su youtube. Sistematicamente, quando c’è un po’ di attenzione, i risultati arrivano. Poi vedi Celentano, col solito disco infarcito di luoghi comuni, agitarsi a destra e a manca (addirittura in copertina su XL e Il Venerdì di Repubblica) e un po’ ti viene il nervoso. Qualche tempo fa Mina rispose ad un lettore affermando che oggi il mondo è pieno di gente egocentrica e piena di sè e di come Lei, di contro, cerchi di mantenere un profilo basso, per evitare di autoincensarsi. Come non concordare con lei. Mi trovo però in disaccordo su un punto: se non torniamo a demolire i finti simulacri, a ristabilire le giuste gerarchie, il rischio che questa gente abbia sempre più terreno spianato è alto. Per questo mi auguro che, un giorno o l’altro, a Mina torni un po’ la voglia di buttarsi nella mischia (in qualunque modo lei ritenga opportuno) e faccia capire ai distratti e agli ignari che i suoi nuovi dischi sono delle opere meravigliose. E che lei è sempre la numero uno.

  14. dice FRA NOI!!! accidenti, me ne sono accorto solo ora!
    comunque Armoniche Convergenze è fantastica!

  15. Credo che con la rovinosa caduta del regime Signorini sia in ben altro affaccendato… comunque conoscendo il tipo credo che il suo libro sarebbe solo un inutile guazzabuglio di pettegolezzi e commentini sciocchi. Se non esce non perderemo nulla ;-)
    Al_Fi(e)

  16. Carissimo Gil,
    è per me un vero piacere rispondere alle sollecitazioni del tuo chiarissimo scritto.
    In realtà mi trovi perfettamente in sintonia, come te e come molti di noi, considero Piccolino di elevatissima qualità, superiore a Caramella, e affermo che per me che questo è il più bel disco degli anni Duemila, e non è poco se ricordiamo anche solo i titoli di Veleno e Bula Bula.
    La mia intenzione era solo quella di racchiudere in un commento la straordinaria produzione di “inediti” con cui Mina ci ha deliziati nell’ultimo periodo, nel quale molti cantanti anche di grande classe e fama, sfornano esclusivamente best of o live.
    Sono lieto di aver come te pensato ai Pink Floyd ascoltando il finale di Canzone maledetta, ma a differenza tua sono un estimatore della prima ora del Mingardi autore per Mina: considero le sue canzoni da Lei interpretate in questi anni fra gli episodi più riusciti.
    Comunque ora ho ascoltato così tante volte in cuffia il cd che mi azzardo a esprimere una personale predilezione per: L’uomo dell’autunno, Only this song e Armoniche convergenze.
    Tre Mine diversissime tra loro, tre perle di una lucentezza che mi abbaglia e mi stordisce.
    Un caloroso abbraccio da Torino.

  17. E’ già mattino….è già venerdi e vi auguro un Buon weekend sulle note di PER AVERTI QUI:

    Per averti qui
    e sentirti tra le mani
    mio Dio, che cosa inventerei.
    Per averti qui
    dolce mio domani
    venderei l’azzurro dei miei occhi
    ma poi
    le sue mani ricompaiono fra noi
    ma poi
    illusioni fittizie di cose passate ormai
    tra noi.
    Sere grigie passate col fumo negli occhi e poi
    non perderti e non perdermi lo
    sai, vuoi
    non perderti e non perdermi lo sai, vuoi
    non perderti e non perdermi lo
    sai, vuoi non perderti e non perdermi lo
    sai, vuoi
    non perderti e non perdermi lo sai, vuoi.
    Per averti qui,
    per guardarti ancora un poco
    scorderei per te questa
    canzone.
    Per averti qui
    al di là di ogni emozione
    vincerei questa ostinazione
    ma
    poi
    le sue mani ricompaiono fra noi
    ma poi
    illusioni fittizie di cose passate ormai.
    Non perderti e non perdermi lo sai, vuoi
    non perderti e non perdermi lo
    sai, vuoi
    non perderti e non perdermi lo sai, vuoi
    non perderti e non perdermi lo
    sai, vuoi.

  18. grazie caro Mario
    “friggo” di vedere ops sentire il Picciocino
    bàsìnn da
    Piera

  19. circa un anno fa sarebbe dovuta uscire una monografia su Mina scritta da Signorini. Come mai non è più uscita ?
    Qualcuno può cortesemente darmi ragguagli se e quando sarà pubblicata ?
    grazie
    cordiali saluti.
    mario

  20. Uno dei miei “cult” minosi da Piccolino:
    “Niche convergenze armò.”
    Questa canzone mi piace sempre più. E’ accattivante.

    Un abbraccio a tutti!
    Domenico

  21. Siiiiiiiiii :-) che sogno sarebbe la versione di Mina de “L’istrione”! :inlove:

  22. sono d’accordissimo con te, e ribadisco che secondo me sarebbe utile per non dire doverosa un’ operazione pubblicitaria ben pensata che richiami l’attenzione sull’album ora e non tra un mese con il tardivo (come, lo ribadisco, fu per amoreunicoamore)lancio di un pezzo ad effetto come quelli di sangiorgi…

  23. Male male… “Piccolino” entra solo alla sesta posizione:
    http://www.fimi.it/classifiche_album.php

    Di solito entrava o al primo posto o al secondo… Se parte già così… tempo un mese ed è sparito…
    Che peccato che uno degli album più belli di tutti i tempi, con canzoni anche molto radiofoniche, non sia potuto arrivare al grande pubblico! Che amarezza…

  24. Ciao Mauro, che piacere ritrovarti… e leggerti!

    Il tuo intervento, direi sospeso tra poesia e prosa, decisamente è ineccepibile e quasi da prendere a modello… ma consentimi lo stesso di esprimere il mio “esclusivo” punto di vista, sicuramente molto personale e magari non condivisibile. Forse nelle mie considerazioni sarò troppo pratico, ai limiti del materialismo, ma io non metto sullo stesso livello “Facile”, “Caramella” e “Piccolino” perché così mi sembrerebbe di rivalutare troppo i primi due o, in alternativa, di penalizzare il terzo. D’altronde non tutti i lavori di Mina sono uno uguale all’altro o possono aver catturato nella stessa maniera l’attenzione di fan ed estimatori. Non a caso spesso qui sul Blog abbiamo espresso determinate preferenze (motivandole) per questo o quel CD… non so se rendo l’idea. Per quanto mi concerne, in “Facile” e “Caramella” io ho trovato una Mina che era solo una ri-conferma per come la conoscevo ma che non aggiungeva poi molto rispetto ai lavori precedenti… In “Piccolino”, invece, ri-scopro una Mina come ormai non me l’aspettavo più e alla quale ci stavo quasi rinunciando. In quest’ultimo lavoro vedo Mina molto convinta ed entusiasta, una Mina che sfodera al massimo la sua potenza vocale e le sue doti interpretative abbracciando con l’intensità del suo modo di cantare tutti i possibili sentimenti, passioni, contraddizioni e situazioni varie.

    Come si fa a preferire una canzone all’altra? Molto difficile fare la differenza tra di loro perché mai come stavolta la scelta del repertorio è stata più varia, ricercata e indovinata. Magari c’è qualcuna che tocca di più dal proprio punto di vista e in virtù del proprio gusto… ma definire o dare aggettivi ad ognuna di esse sarebbe quasi riduttivo perché nella lingua italiana, pur così ricca di definizioni, non esistono attributi per quantificarle sotto l’aspetto qualitativo, interpretativo e vocale, un po’ come quando per definire Lei puoi solo dire “Mina… è Mina!” Posso dirti che in “Canzone maledetta”, giusto per citarne una, ritrovo una Mina la cui potenza vocale non è da detonazione ma proprio da esplosione di ordigno nucleare. Quando ascolto “Piccolino” e arrivo a questa brano, mi riesce quasi impossibile proseguire perché devo obbligatoriamente riascoltarlo ripetute volte in quanto “Canzone maledetta” per me è proprio da “stati di allucinazione”. Decisamente è all’altezza di un finale dei migliori concerti dei Pink Floyd. L’unica cosa che mi rincresce è che devo rivedere le mie posizioni avverse a Mingardi per il quale ho sempre provato una idiosincrasia totale… ora mi genufletterei a lui per baciargli anche la mano per avermi regalato una Mina la cui potenza vocale ed emissione di fiato ormai erano oggetto solo dei miei desideri e dei miei ricordi.

    Mi astengo da qualsiasi commento su ogni singola canzone perché mi riesce solo di ascoltarle e le parole, per quanto ricercate, non basterebbero a rendere l’idea di quello che provo mentre godo dell’intero lavoro. Decisamente tutti brani diversi tra loro per stile, genere, testo ed esecuzione… ma tutti hanno come comune denominatore “la sua voce e la sua interpretazione”. Magari anche quel paio di canzoni che in “Piccolino” fanno quasi da riempitivo, inserite in un altro CD avrebbero avuto maggiore considerazione. Insomma, questa è davvero una “grande abbuffata” e mi sento come quella persona digiuna da tempo e che trovandosi improvvisamente di fronte ad una tavola a sua disposizione, imbandita delle più prelibate leccornie, non sa nemmeno da dove iniziare… un po’ anche alla maniera de “L’asino di Buridano”. Ma pure davanti ad un lavoro così perfetto e completo comunque subentra “l’insofferenza e l’incontentabilità” (così ben ironicamente descritte da Eno in un recente Post) del fan che ascolta il lavoro attuale ma già sta con la testa al prossimo. E a me succede proprio questo… nel senso che mi viene lecito ritenere che forse stavolta Mina ha superato tutte le aspettative e, pertanto, dopo “Piccolino” cosa di meglio può offrire ancora? A meno di sorprese… e ammetto che anche in quanto a sorprese Mina è inarrivabile… Un vero moto perpetuo delle Musica!

  25. qui da oggi è già dicembre, ti amo mina come sempre,

    a chi segnalava che ainda bem non fosse passata, bè almeno oggi controllando su earone.it stavolta c’è, l’ ultimo passaggio è stato all’ una e un quarto, mina sempre unica vera artista in classifica, nel mare magnum dei talentati, andate nel sito per cercarla,

    dalla cronaca di cremona di ieri ecco qui…………
    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=181604425265896&set=a.108679792558360.16178.100002490202937&type=1&theater

    ciao mina
    ciao tà

  26. la vera Opera-Rock da contrapporre-gemellare a ‘Sulla Tua Bocca Lo Dirò’.
    di Massimo Serzio

    Quando compro un nuovo disco di Mina mi piace, soprattutto all’inizio, centellinare gli ascolti; questo non perché le canzoni si ‘consumino’ presto, ma perché con gli ascolti ripetuti perdo la straordinaria, immediata, scioccante, ruvida, violenta, inusitata, sconvolgente novità di certi suoni partoriti dall’ugola di Mina; suoni che lentamente si armonizzano col tutto e diventano parte integrante di un tessuto musicale che all’inizio mi appare quasi sgretolarsi sotto i colpi di quelle emozioni così violente.

    Non parlo, ovviamente delle note più ‘strillate’, ma soprattutto delle sfumature. Il primo ascolto di ‘Questa Canzone’ per esempio è stato lacerante. Non riuscivo a capire come potessero, certe parole, assumere dentro il canto di Mina un significato e un’intenzione così profondi e a volte discordanti dal significato letterale del testo, da assumere un’essenza propria, da diventare parole-immagini precise e vere, da risultare più che fotografie di un momento, il momento stesso.
    Provate a ripensare a quel primo verso, dove ‘tormentarti’ è una carezza che lei fa a lui; il ‘no’ che lui le dice alla fine della prima strofa è cantato con la certezza di un ‘sì’; quel ‘tremerai’ che invece chiude la seconda strofa racchiude tutta la tragica consapevolezza dello sbaglio a cui non si può rimediare.
    ‘Mio solo amore’ è il verso più bello, forse, di tutto l’album; in esso vedo chiaramente le mani di lei che gli accarezzano delicatamente il viso, consapevole di quel ‘tutto resta tra di noi’ e dimentiche del ‘continua a fare quel che fai’.
    L’analisi di queste profonde emozioni può continuare parallela in ‘Compagna di Viaggio’ dove alla levità dolcissima e amara di quel ‘anche se adesso non mi vedi’ e di ‘qualunque cosa io ti dica’ corrisponde il rimpianto dolente e più corporeo di ‘quanto sole sul mare/quante estati ed inverni/da riempircene gli occhi/da riempirci i quaderni’, fino al dolente e tragico ‘e non sono bastate’.

    Compagna di Viaggio è forse uno dei testi meglio cantati in assoluto. Sicuramente per me il più emozionante.

    Si cambia completamente registro per l’autobiografica ‘Matrioska’ dove l’intensità del crescendo brucia persino la voce che diventa gutturale ed assolutamente inedita nel vocalizzo finale in una simbiosi folgorante tra parole e anima.
    Leggermente diversa la sfumatura per i vocalizzi di ‘Canzone Maledetta’ che sono l’acrobatica conclusione fisica di un ritornello che sarebbe rimasto altrimenti incompiuto.

    Ne ‘L’Uomo dell’Autunno’ Mina crea una voce perentoria che contrasta con la rotondità del suono degli archi. ‘Sento sempre freddo’ è il verso-chiave che porta letterariamente l’inverno in primo piano, e la voce resta dura, disillusa, non concede leggerezza né dolcezza.
    L’Orchestra è l’autunno con i colori caldi delle foglie che cadono e la voce di Mina è l’inverno di ghiaccio e vento freddo.

    Per il rude tangaccio-da-balera (che altrimenti sarebbe rimasto un episodio un po’ marginale -e invece non lo è) ‘Armoniche Convergenze’ Mina s’inventa una voce bamboleggiante ma un po’ gretta (lo so l’aggettivo è brutto e mai mi sarei sognato di associarlo alla voce di Mina, ma tant’è…) mi viene in mente una donna uscita da un film di Fellini, una rude matrona emiliana che si spinge a fare conquiste… e che conquiste!

    Le due canzoni di Sangiorgi sono due inediti e, al tempo stesso, classicissimi gioielli senza tempo; la voce di Mina è senza tempo e l’emozione di sentirla inerpicarsi sopra quelle pericolosissime scale musicali è assolutamente impagabile. I versi che mi restano stampati dentro sono ‘Nudi io e te’ e ‘Che sia soltanto neve già’.
    Due Capolavori.

    Un discorso assolutamente a parte meritano le due canzoni in inglese di Axel: due pezzi freschi, nuovi, giovani (ma mai giovanilistici) ‘Fly Away’ potrebbe essere uscito da qualche Top Ten internazionale; Mina la canta con una voce pura, fresca, ma densa, diversa da quella più delicata usata per i precedenti pezzi di Axel. Mentre ‘Only this song’ è già più raffinata e meno d’impatto, ma che bella la voce usata nel primo ritornello, rotonda, armonica, piena ma delicata e assolutamente integrata con la splendida melodia del violoncello.

    Insomma, un disco-capolavoro: la vera Opera-Rock da gemellare-contrapporre a ‘Sulla Tua Bocca Lo Dirò’.
    Teso, energico, senza alcuna caduta di stile o canzone ‘minore’ interpretato con una summa di voci quantomai diverse e tutte risplendenti di luce propria, i pezzi sono tutti di grandissimo livello, gli arrangiamenti perfetti, la copertina è la più bella dai tempi di Catene… e se alla fine la Signora si è voluta concedere il vezzo di far cantare Dr.Roberto (deliziosa) al suo autore, che importa? Dopo un disco del genere le si può perdonare tutto.

  27. Ho scritto a MINA :laugh: ..se mi fà un’autografo sul PICCOLINO
    e le ho chiesto se cortesemente puo’ fare un duetto con.. M.Ranieri..con la song..L’ISTRIONE
    Piera
    lo spera

  28. Segnalo che ieri pomeriggio Massimiliano Pani è stato ospite di Platinette nella trasmissione “Platinissima” su radio-deejay. Chi volesse ascoltare gli interventi di Max, può scaricare i podcast qui:

    http://www.kataweb.it/podcast/xml/deejay/platinissima.xml

    Segnalo anche che Mina esordisce nella classifica Fimi al sesto posto:

    http://www.sorrisi.com/2011/12/01/superclassifica-dopo-due-settimane-di-regno-laura-pausini-cede-il-trono-a-ligabue/

  29. Grazie a te, Loris: la tua benevolenza mi onora e mi spinge a…propinare a chi vorrà leggerla una breve riflessione di più ampio raggio sugli ultimi lavori di Mina.

    TRE VOLTE DENTRO MINA
    In soli due anni, tre dischi di inediti. Un caso unico nel panorama dell’odierno asfittico mondo della musica leggera (non solo italiana). Ma non è un caso che la protagonista di questo exploit sia proprio Mina, la più grande cantante di tutti i tempi (non solo in Italia).
    Facile, Caramella, Piccolino.
    Tre titoli un po’naif, dal rassicurante sapore domestico,
    tre immagini di copertina che raffigurano tre Mine agli antipodi tra loro, per tre lavori perfetti, senza sbavature nè scivolate di gusto o cadute di stile (che secondo me hanno avuto i prodromi nel discusso – ma per me bellissimo – BAU).
    Tre capitoli nuovi di un infinito, enciclopedico curriculum che non ha pari al mondo; che della Canzone è Storia, Grammatica, Epica…
    In questi tre dischi Mina sfodera doti vocali e interpretative (recitative, anche) che sono la summa di tutta la sua carriera e che ci lasciano incantati ad ogni ascolto, togliendoci il respiro e la parola per la bellezza che emana la sua voce.
    In questi dischi dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che è Lei la più grande di tutte, in tutto.
    Ma lo fa, come dire, senza saperlo, con semplicità estrema, senza presunzione, anzi: leggerissimamente, divertendosi, con ironia, indulgenza, affetto.
    In questi tre capolavori ci regala ogni bendidio nel campo musicale: duetti sorprendenti, sperimentazioni vocali, brani della nuova canzone d’autore italiana (scritti apposta per lei o da lei rivalutati), brani di autori storici del suo passato, arrangiamenti dance, etnici, psichedelici, sinfonici, blues/rock, ecc.
    Ci regala qua e là cover di lusso provenienti anche da repertori ed autori lontani geograficamente, canzoni di autori esordienti e dilettanti e gli immancabili ma sempre attesi dolcetti e scherzetti.
    Il tutto corredato da gosht tracks, bonus tracks, versioni in vinile, confezione natalizia con annesso EP extra, versione de luxe, video (animati o con interpreti illustri), autori misteriosi.
    Inserito in un periodo magico che comprende partecipazioni a dischi altrui, cammei, colonne sonore, progetti di solidarietà, per non dimenticare la faticosa sopportazione non di un compleanno impegnativo, ma della sua ricaduta mediatica.
    Insomma: come ai tempi d’oro dei grandi album doppi confezionati sempre in modo originale, nella forma come nel contenuto, anche questo “triplo” diluito in due anni, mi sembra un ulteriore esempio della versatilità professionale ed umana della Nostra Immensa Signora.
    Non trascuriamo il fatto che i tre dischi “non a tema” di cui stiamo parlando, sono arrivati dopo un’operazione artistica arditissima e raffinatissima (parlare di Mina vuol dire saccheggiare i superlativi assoluti della lingua italiana!) quale “STBLD”.
    Un disco che ha diviso critici e pubblico ma che soltanto Mina poteva fare, così bene, al tempo stesso rigoroso ed anarchico, con il Maestro Gianni Ferrio ad accompagnarla in un viaggio nella musica senza tempo e confini.
    I tre dischi “pop” che sono seguiti ci hanno regalato una Mina apparentemente più “disimpegnata”, ma sono senz’altro il modo migliore per attendere una Mina nuova e dissimile, che verrà col prossimo disco, quando e come Lei vorrà.
    Perchè c’è sempre una Mina per ciascuno di noi.