NON SENZA FARMI MALE
di Alessandro Sironi
“Mamma”. È quello che Mina ha rappresentato negli anni della mia giovinezza.
Mia madre se n’era andata per inseguire il suo amante e nella voce di Mina trovai il Conforto.
Conforto quando disegnavo. Conforto quando me ne andavo in giro con le mie cuffie. Conforto quando andai militare alla Leva. Conforto sempre.
Non era solo la Voce o le canzoni; sapevo delle sue scelte di vita, sapevo che aveva scelto di avere un figlio nonostante tutto e tutti, quindi sentivo che quando cantava nei dischi mi sussurrava parole d’affetto, senza conoscermi.
Da allora sono passati 30 anni.
Come canta ne L’amore vero, non riesco a pensare a una vita senza la sua presenza lontana.
Ho avuto anni in cui non potevo ascoltarla, mi muoveva emozioni troppo profonde che non potevo consentirmi.
Oggi seleziono l’ascolto; la modalita’ Shuffle, Playlist mi consente di alternarla ad altri, e Lei ne sarebbe felice.
Un pezzo come Non smetto d’aspettarti, per me, non puo’ andare in loop. Lo vorrei ascoltare ancora e ancora , ma so che può farmi male in ciò che mi evoca.
Sì, questo disco riesce “a farmi male” ma poi mi Conforta, e , guarda il caso, anche l’espressione del suo volto sul vascello mi esprime qualcosa lì in mezzo, tra il Dolore del cuore ed il Conforto dell’anima..
Grazie ancora, “mamma”.