MINA È TUTTO
di Massimo Serzio
Diario di bordo del capitano: Mina decide di salpare per un nuovo viaggio – musicale, naturalmente, e metaforico come ogni viaggio che si rispetti. Non ce lo aspettavamo, abituati ai tempi ormai dilatati e pigri del tremendo mondo musicale che nostro malgrado viviamo. Ma, si sa, Mina ha una costante nella sua storia: la sorpresa.
Ci sembra che, dopo il disco precedente – uscito solo pochi mesi fa – Mina abbia ancora voglia di precisare, di farsi ascoltare, di continuare a comunicare attraverso la strada delle emozioni come solo Lei sa fare. Mina non si è mai fermata, decide, così, di regalarci questo nuovo, sfavillante cofanetto pieno di gioielli incredibilmente preziosi.
La chiave di lettura di questo album, l’abbiamo trovata nel raffronto tra le immagini utilizzate per illustrare questo più recente viaggio e quelle scelte per suo primissimo, intrapreso nel lontano 1960; questo confronto è straniante ed evocativo, surreale e profondamente reale. Nel suo primo disco, Mina appariva a figura intera, su un piccolo molo lungo il suo adorato, maestoso Po, con tutta la fresca, esuberante fisicità del suo corpo di nuotatrice, ed era ritratta in tutta la sua energica esplosione di vitalità e bellezza. Lei era esplosa come una vera bomba nel mondo della Musica e dalla Cultura italiana, ma non senza grazia, non senza la capacità di contenersi, come ben si evince dalla bella foto sul retro; è con queste due differenti personalità (che nel tempo sono diventate molte, molte di più), giocate anche nella scelta (piuttosto bislacca anche per quei tempi) di esordire sul mercato discografico con due nomi (Baby Gate, per le travolgenti canzoni rock’n’roll e Mina, per il più rassicurante repertorio slow) che Mina si è sempre divertita a giocare ruoli e atmosfere diverse, incarnando nel corpo, nella Voce, e nella sua Musica, tutte le trasformazioni che ha attraversato nel corso dei moltissimi anni della sua lunga carriera.
Stranamente, anche nelle immagini da lei stessa commissionate per questo suo nuovissimo lavoro torna la barca, che diventa però un enorme vascello che abbraccia passato presente e futuro, un vascello che non porta su di sé una Mina in carne ed ossa, ma solo un accenno della sua presenza, solo un sottile suggerimento che Mina c’è ancora. Mina c’è, ma sparisce allo stesso tempo; sparisce per poter diventare Tutto.
Sappiamo che Mina in Giapponese raccoglie i suoni di un kanji che si traduce in: tutto 皆. In questo ideogramma c’è il termine白 bianco, il termine 字 carattere come personalità, e il bellissimo 源 che identifica la fonte (la sorgente); questi ultimi due insieme 字源 si traducono in origine del personaggio.
Ora, senza addentrarci troppo in un’analisi linguistica che non ci compete, ci appare chiaramente una storia: c’era una volta una particella di Luce Bianca che diede origine a un personaggio molto complesso che nel corso degli anni è cresciuto e si è costruito corpi e armature, cercando di coprire un poco la sua fonte luminosa, per non accecare gli altri; ma lungo il viaggio ha capito che non le serviva mascherarsi per farsi accettare, era necessario solo Essere completamente sé stessa, per riuscire a farsi vedere e sentire meglio.
È questo il viaggio metaforico di Mina, che ha provato infiniti linguaggi, abiti, capelli, parole, make-up, atmosfere, strumenti, colori… fino a comprendere la sua unica, universale Verità, fino a spogliarsi di ogni maschera, ruolo, canzone o personalità intrapresi per necessità o solo per gioco. Anche Massimiliano Pani ha sottolineato, durante la presentazione alla stampa, che Mina si è liberata del suo personaggio perché Lei stessa è più forte del personaggio che si era creata.
Le immagini scelte per illustrare questo disco sono di una chiarezza accecante; prima Mina desiderava partire in barca per intraprendere il suo viaggio, ora Mina è lei stessa vascello… ma diciamo meglio, Mina è l’Essenza stessa del vascello, incarnata sia nella Polena a prua che nella poppa (dove risiede la cabina del capitano, quindi il cuore e il cervello della nave); Mina è il capitano, Mina è donna e uomo, Mina è i marinai, Mina è le lunghe cime (le sue trecce) che servono a governare il veliero, Mina è le vele che accolgono il vento, Mina è il vento della sua voce forte e indomabile. Ma non ci si può fermare ancora: Mina è l’acqua – Madre – delle onde, è la forza dell’oceano che le contiene, Mina è il cielo – Padre – che interviene con le sue nuvole, Mina è Terra e Luna, stelle e costellazioni. Mina è la forza e la Poesia che mette in ogni verso, in ogni parola, in ogni nota. Mina è Tutto.