Mina Fan Club

evaexpressOggi voglio parlarvi di letture che hanno forgiato la mia giovinezza. Buzzati? Calvino? Palazzeschi? De Maupassant? Macché. “Il testo sacro” a cui mi riferisco è un numero di Eva Express del settembre 1982, sulla cui copertina campeggiava una splendida Mina fotografata a Lugano al fianco di Max nei pressi della – allora – nuovissima sala di registrazione in zona Pazzallo. Non meno ghiotto era l’articolo all’interno della rivista, intitolato Le nuove canzoni di Mina, con dettagliate notizie in anteprima sul 45 giri in uscita di lì a poco – quello con Morirò per te e Oggi è nero – e una prima raffica di indiscrezioni sul doppio LP dal titolo ancora top secret che avrebbe visto la luce a fine novembre (per la cronaca, sarebbe stato lo stesso Eva, alcune settimane dopo, a mostrare per primo la copertina dell’album in questione – Italiana – bruciando canagliescamente sul tempo Sorrisi, storico detentore ufficiale di tale privilegio). Perché vi racconto tutto questo? Semplice: anche il prossimo CD di inediti atteso tra la fine di ottobre e i primi di novembre potrà vantare l’onore di aver tenuto a battesimo un nuovo studio (quello aperto da un anno nella sede GSU di via Ciani). Proprio in questi giorni, finalmente decisa la scaletta e apportati gli ultimi ritocchi, il disco è quasi pronto per essere mandato in stampa. Le belle canzoni a disposizione – oltre una ventina – sarebbero state sufficienti per riempire un doppio (e ridàgli, con le analogie con Italiana), ma alla fine sì è deciso di concentrare la scelta sui pezzi più forti e farne un unico disco-bomba. Cresce, nel frattempo, l’attesa dei fans collezionisti per l’edizione americana di Sulla tua bocca lo dirò, a suo tempo annunciata per il 18 agosto ma al momento ancora invisibile su Amazon e sugli altri siti di e-commerce d’Oltreoceano. Impossibile saperne di più dai nostri interlocutori di casa Sony, i cui recapiti telefonici – forse per un prolungamento delle vacanze – sono in questi giorni più muti di un concerto di Kylie Minogue a play-back spento. L’arrivo di settembre – vedrete – ci regalerà qualche certezza in più. E intanto, non perdete di vista il nostro Minafanblog che l’inesauribile Remo sta rendendo sempre più ricco di sorprese e di innovazioni a ritmo quotidiano!

Autore:

270 risposte

  1. Caro Mario,
    sono pienamente d’accordo con quanto dichiari tu perché le stesse sensazioni tue io le ho vissute e le rivivo anche adesso ascoltando canzoni che mi fanno abbandonare all’immaginario…
    Come pure sono d’accordo con te che la TV italiana spesso ha dato un’immagine sbagliata dei vari divi e non ha fatto vedere del tutto il loro eclettismo. Per fortuna Dalida in terra di Francia ha ritrovato la giusta dimensione per esprimersi al meglio delle sue potenzialità.
    Ma la TV italiana alla stessa Mina non ha dato niente di più, anzi… E’ stata Mina che oltre a stravolgere i melensi canoni musicali che ancora imperavano, andava oltre le mode, oltre il modo gessato di fare televisione… e Mina ha stravolto anche il modo di fare televisione che prima del suo avvento era relegata a ruolo di parente povera del cinema dai cui divi veniva boicottata. E’ stato unicamente grazie a Lei se i vari attori sono venuti in televisione “solo” per avere il privilegio di essere “suoi” ospiti.
    Non a caso i vari spettacoli televisivi che hanno fatto storia sono quelli in cui c’era Lei e tutti quelli più venduti all’estero dalla RAI erano quelli condotti da Lei. Io sono dell’avviso che per quanto Mina ha dato, la TV è stata ingrata con Lei. Per non parlare poi di quell’altra “piccola” forma di ostracismo da parte della TV quando Mina rifiutò di rifare Canzonissima nel ’69 e quando rifiutò il ruolo della “Vedova allegra” e la televisione dovette ripiegare su Catherine Spaak che, nonostante all’epoca facesse anche la cantante, si fece doppiare per le parti cantate da Lucia Mannucci del Quartetto Cetra.
    Vabbè… lasciamo stare. Forse per oggi ho detto anche troppo!

  2. da quando è esplosa alla fine degli anni ’50 in Italia con “Gli zingari” (Les gitans) passando poi attraverso Ascoltami, Pensiamoci ogni sera, Il silenzio, Mama, ecc… fino all’esplosivo “Gigi in Paradiso”.

    Gil, per me è stato proprio così, alla radio Dalidà con GLI ZINGARI mi ha lasciato un ricordo ancora chiaro (io con LA RADIO ho un particolare AMORE), ascoltando quella canzone “vedevo” tutto quello che accadeva:le fiamme, i cavalli, il chiarore lunar ecc.

    La TV italiana ci ha fatto vedere sempre una Dalidà “tiste”, non è mai stata valorizzata e fatta vedere come un’artista completa.

    bula bula, mario r.

  3. E infatti termino qui il discorso su Dalida perchè, come giustamente hai ricordato tu, non è il luogo adatto per approfondire. Però Dalida meritava di essere ricordata qui nel “regno” di Mina visto anche quello che Mina rappresenta non solo per Noi, ma per la Musica in tutte le sue manifestazioni.

  4. Gil grazie per i complimenti per parlare di un mito come Dalida ci vorrebbero pagine e pagine ma questo non credo sia il luogo giusto per farlo….cmq ti ringrazio ancora per i complimenti nonostante i miei 24 anni io amo la musica che mi fa battere il cuore—–Mina in primis—–poi Dalida,Cher,Giuni Russo,Mia martini,Sylvie vartan,Gabriella Ferri,Betty Curtis,e tante altre—–ma come avevo già scritto non è questo il luogo per parlarne…..Un abbraccio
    Giuseppe :-)

  5. Vassallo paleologo giuseppe: Per gli artisti che in Italia potevano dare di più volevo ricordare la grande DALIDA che dopo un’inizio splendido…..sia la stampa che le sue colleghe gelose hanno distrutto per avere il primato…..peccato perchè noi italiani ci siamo persi la migliore Dalì ovvero quella dei grandi show all’americana e della grande musica Disco della fine degli anni ‘70….Ciao Jolanda!!!!

    Caro Giuseppe,
    citando la grande Dalida eri nei miei pensieri perché è un’artista che io ho amato da sempre, da quando è esplosa alla fine degli anni ’50 in Italia con “Gli zingari” (Les gitans) passando poi attraverso Ascoltami, Pensiamoci ogni sera, Il silenzio, Mama, ecc… fino all’esplosivo “Gigi in Paradiso”. La sua scelta di abbandonare un pubblico “disattento” come quello italiano l’ho trovata giusta ed intelligente. Peccato che ha offerto ai nostri cugini d’oltralpe ciò che noi possiamo rivedere adesso solo attraverso filmati… ma ci sta bene!!!
    Anche Dalida ha avuto una vita molto intensa e vissuta come la nostra Mina. Italianissima d’origini, giovanissima è stata eletta “la più bella Italiana d’Egitto” (come lo era stata prima di lei la nostra Claudia Cardinale), si è tuffata nel mondo del Cinema ottenendo traguardi di tutto rispetto ma alla fine, quando poteva consolidare la sua fama di attrice, ha dirottato sulla Canzone diventando quel fiore di interprete che noi tutti conosciamo. Al pari della Tigre, la sua vita privata non è stata meno tranquilla di quella artistica e anche il suo percorso di donna è stato interamente costellato di grossi dispiaceri.
    Lei amava l’Italia (e non ha mai rinnegata le sue origini calabresi) solo che quando agli inizi degli anni ‘70 incominciò a diffondersi nell’ambiente musicale la convinzione che portasse iella e stronzate varie, dopo gli ultimi vani tentativi di recuperare il pubblico italiano, si trasferì definitivamente in Francia… cambiò anche la sua immagine fisica oltre che artistica e quasi cinquantenne a sorpresa si esibì mezza “spogliata” all’Olimpia rinnovando i fasti di artiste del passato del calibro di Mistinguett e Josephine Baker e toccò tutti i generi musicali possibili. Mentre noi eravamo all’oscuro di tutto questo, la sua nuova immagine ha fatto il giro del mondo raccogliendo ovazioni ovunque.
    Prima del secondo suicidio (purtroppo andato in porto dopo quello del ’67), stava preparando un’opera rock da portare in tournée mondiale… e invece all’alba di quel 3 maggio dell’87 lasciò tutti muti e sgomenti davanti al suo corpo senza vita con quell’ultimo messaggio in cui “chiedeva scusa a chi restava ma la vita le era diventata insopportabile… alla fine Dalida aveva vinto su Jolanda” e così morì sulla scena, come aveva annunciato nella sua profetica canzone “Mourir sur scène” nella quale diceva che lei voleva morire sulla scena, davanti ai proiettori, per morire così senza pena… come a dire (considerazione mia questa) che “la pena di vivere senza piacere vale bene il piacere di morire senza pena”.
    Dalida ha attinto molto dal repertorio di Mina e questo dimostra da parte sua anche una certa ammirazione verso la nostra Tigre: nel 1960 cantò Le petit clair de lune, cover di Tinterella di luna; nel 1961 Dix mille bulle bleues, cover di Mille bolle blu; ancora nel 1961 Comme une symphonie, cover di Come sinfonia; nel 1965 Les nuits sans toi, cover di E se domani; nel 1967 La banda cover di A banda; nel 1969 Zoum zoum zoum, cover di Zum um zum; e nel 1973 cantò con Alain Delon Paroles paroles, cover di Parole parole e la versione tedesca, Worte nur Worte con Friedrich Schaetter
    Beh caro Giuseppe, mi meraviglia che a citare Dalida sei proprio tu che avevi appena un paio d’anni quando lei ci ha lasciati… e questo conferma la mia tesi che voi giovanissimi siete la nuova tifoseria di Mina che può contare su gente attenta e interessata come voi. E poi, se ci fai caso, ogni volta che si tira in ballo un grosso nome o un talento fuori dal comune il tutto è sempre riconducibile alla nostra Mina e quanto più si ama la buona musica, più si ama LEI.
    I complimenti che ho fatto a Federico valgono anche per te!!!

    P.S. Guarda come è intensa in questa canzone di Serge Lama… Si dispera, piange, urla… insomma, “vive” ciò che sta cantando.
    http://www.youtube.com/watch?v=qqwDxOftKcM&feature=related

    In questo filmato aveva già 50 anni e visto che siamo agli inizi degli anni ’80, direi che ha anticipato Madonna di un bel po’…
    http://www.youtube.com/watch?v=bxmi1rySrXE

  6. Ciao Massimo anch’io molte volte ,anzi quasi sempre non cito la fonte delle foto che metto qui nel blog,anche perchè spesso sono foto incollate su dei vecchi fardoni e sinceramente non sò più da che giornali provengono,ne tantomeno il nome del fotografo o dell’agenzia…
    Per il discorso censura di mercato sono in parte d’accordo con quanto scrivi ma è innegabile che molti artisti sono stati in parte penalizzati proprio da questa sorte di censura….o poca promozione …
    Sicuramente non tutti avranno avuto un grande talento come i mostri sacri che citi ma forse non hanno avuto l’opportunità di farsi conoscere dal grande pubblico..Un altro nome che mi viene in mente è Alice dopo i successi degli anni 80 è praticamente ignorata dalle grandi produzioni ed è considerata una cantante di nicchia..
    Certo è una cosa che succede per chi vuol dare un prodotto di una cera qualità, mi sembra che anche Mina abbia trovato qualche difficoltà per pubblicare Sulla tua bocca lo dirò.
    E’innegabile che se vendi ti produco se non vendi ti lascio da parte succede anche con gli spettacoli televisivi se non hanno ascolti vengono cancellati buoni o cattivi che siano di qualità o scadenti e purtroppo in questi tempi diqualità ne vedo ben poca.

  7. Federico Mazzini: Buongiorno carissimi Mazziniani!Oggi o domani sono intenzionato ad inviare la foto da autografare, a Mina…Sapete per caso quanto ci mette la foto, a ritornare a casa con l’autografo?

    caro Federico,
    non si puo’ calcolare il tempo che ti arriva l’autografo..chissà se la segretaria katrin è tornata dalle VACANZE avrà tanto lavoro arretrato..
    tu RESTA LI’ in attesa fiducioso VEDRAI VEDRAI..che prima o poi ti arriverà
    te lo augura la
    Piera

  8. per Gil,
    ti do’ il bentornato tra NOI fans che amano la “grande voceeeeeee” di MINA
    Volevo risponderti ai messaggi che ho intravisto stamattina prima della colazione ma non li trovo piu’, sono un po’ ciuccia con il pc.
    Grazie che condividi la PASSIONE per la nostra MINA
    ti dedico la canzone a SQUARCIAGOLA te la canta Lei, ma un po’ anche io
    Piera

  9. Massimo,
    replico al tuo messaggio sugli argomenti censura e complotto.
    Non conosco bene il caso della Moretti, ma credo che queste cose si siano sempre verificate, che non siano cose dell’altro mondo. Non sono mistificazioni.
    Hai fatto l’esempio di Mazzini, Vanoni, ecc.
    Ma guarda che prioprio a Mina è successa più di una cosa del genere. Non riguardava espressamente una censura/cesura discografica, ma ricordiamoci del complotto di Sanremo 1961. Non è una cosa inventata. L’ha confermata la stessa Mina.
    Superare queste cose è terribile. Qualcuno può anche non averne la forza ed il talento, quando c’è, non sempre ti aiuta.

  10. A me ha anche scritto nella busta il mio nome e indirizzo….è la stessa calligrafia dell’autografo….infatti conservo come un cimelio anche la busta :-)

  11. vorrei rispondere a Federico Mazzini:
    anche io ho inviato una foto per l’autografo esattamente una settimana fa,io credo che ci voglia un po’ di tempo perchè non siamo gli unici,ci sono tantissime persone che fanno come noi.
    comunque mina fa solo la dedica per la rispedizione ci pensa qualche suo segretario

  12. Buongiorno carissimi Mazziniani!
    Oggi o domani sono intenzionato ad inviare la foto da autografare, a Mina…
    Sapete per caso quanto ci mette la foto, a ritornare a casa con l’autografo?

  13. buongiorno a tutti…guardando le varie foto postate (alcune belle altre inedite altre orrende…) mi viene da pensare..ma possibile che mai nessuno pensi di segnalare da dove provengono? Visto che ci riempiamo la bocca di rispetto/privacy nei riguardi della Nostra, La citazione delle fonti (parolona grossa…) non dovrebbe anche riguardare i giornali e i fotografi che hanno lavorato “per noi” ? In fondo non dovrebbe essere così difficile scrivere…da “Oggi” del….o altro…
    Sono anche molto perplesso sul discorso della censura esercitata nei confronti della Moretti,di cui non so nulla,ma che è la fotocopia di analoghi discorsi sentiti a proposito della Russo, di Farida e di mille altre “one shot”.Ma possibile che fossero tutte vittime angelicate? Tutte dee della musica incomprese? Io rimango convinto che se ci sono personaggi come Mazzini/Vanoni/Zanicchi/Milva e mille altre che arrivano dagli anni 60 a oggi, non sarà perchè avevano(hanno) talento,giudizio,un buon gruppo di lavoro alle spalle?
    E’ un discorso molto ampio,ma ridurre tutte le spiegazioni di un mancato successo (di vendita? di critica? di passaggi televisivi??) alla teoria del complotto francamente lo trovo irritante…

  14. In un sondaggio sulle canzoni e gli artisti preferiti dagli innamorati italiani, Mina si è classificata al quarto posto, dietro a Ramazzotti (no comment), Vasco e Baglioni, ma al primo posto fra le donne.

    http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/musica/news/2009-08-27_127405024.html

    Qui invece è possibile leggere l’intervista ad Andrea Mingardi, segnalata l’altro giorno da MarioBeda, apparsa su “La Stampa”, dove il cantautore bolognese parla anche della nostra Mina:

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=173&ID_sezione=518&sezione=

  15. Per gli artisti che in Italia potevano dare di più volevo ricordare la grande DALIDA che dopo un’inizio splendido…..sia la stampa che le sue colleghe gelose hanno distrutto per avere il primato…..peccato perchè noi italiani ci siamo persi la migliore Dalì ovvero quella dei grandi show all’americana e della grande musica Disco della fine degli anni ’70….Ciao Jolanda!!!!

  16. Buondì popolo mazziniano….questa mattina sul giradischi…..VOLENDO SI PUO’….attendo commenti :-) :

    Considerazioni
    che faccio da sola,
    a chi può importare
    la mia vita.
    Al mio partito è già un voto in meno
    e da mia madre già un dolore in più
    ed al mio cane a lui sì che può importare.
    Ma a te
    che ho accompagnato alla stazione
    e che m’hai tolto la forza
    di tornare a casa,
    a te
    che cosa può importare.
    Mi devo sbrigare, mi devo sbrigare,
    i vetri socchiusi, i vetri socchiusi,
    volendo si può, volendo si può,
    io questo lo so, io questo lo so,
    tutto è troppo,
    basta poco,
    e fra poco
    io per sempre dormirò,
    è tanto facile.
    Mi devo sbrigare, mi devo sbrigare,
    i vetri socchiusi, i vetri socchiusi,
    volendo si può, volendo si può,
    io questo lo so, io questo lo so,
    tutto è troppo,
    basta poco,
    e fra poco
    io per sempre dormirò,
    è tanto facile.

    Kiss!!!!

  17. PINA: Emilio,a questo ptoposito (a causa di certe “leggi”), olre ad altri nomi, non ci dimentichiamo come e quanto è stata penalizzata la stessa Mina in alcuni periodi e momenti delicati della sua vita e di quanto ne sia rimasta ferita.

    Hai ragione Emilio
    Giuni Russo, meritava di piu’
    devo ringraziare Mario r per la tanta Giuni Russo
    che ho, merita ascolto e stendy-govetion
    Piera

  18. La Repubblica – Martedì, 15 luglio 1986 – pagina 28
    di MARIA PIA FUSCO

    Da Lugano, dove la cantante vive dal ‘ 79, rifiutando ogni contatto diretto con il pubblico e con la stampa, è stata confermata la notizia dell’ imminente paternità di Massimiliano Pani
    AIUTO, MINA SARA’ NONNA

    Quando la sua maternità fu “scandalo”

    ROMA – Sta per nascere, è solo questione di giorni. Il padre è Massimiliano Pani, la madre una bella ragazza di nome Ulli, di professione fotomodella. Sarebbe una notizia di interesse limitato, se Massimiliano non fosse il celebre figlio della celebre Mina, ancora più celebre col soprannome di Paciughino. E se Paciughino, nascendo nell’ aprile 1963, non fosse stato l’ inconsapevole spunto di un dibattito che divise l’ opinione pubblica di un’ Italia allora ancora disponibile ad inventarsi miti, ad esaltarli o a distruggerli con impeto appassionato, assumendoli spesso come simboli dei diversi atteggiamenti di una società agitata e scomposta dalla voglia di trasformazione. Lo scandalo era cominciato qualche mese prima quando Mina aveva pubblicamente dichiarato: “Attendo un figlio. Spero che la gente che sa cos’ è l’ amore, soprattutto le donne che amano, mi comprenda. Ho cercato di essere sincera e leale fino in fondo, anche se a volte essere fedeli alle leggi del cuore può risultare difficile e rischioso. Sarebbe stato semplice rinunciare a un figlio, ma io voglio questa creatura e la voglio con tutte le forze perchè è il figlio dell’ uomo che amo, anche se la legge degli uomini ha la sua importanza”. Figuriamoci la reazione di quelli dalla parte della “legge degli uomini”. Come si permetteva, Mina, che già aveva turbato la tradizione canora sanremese presentandosi in atteggiamenti troppo disinvolti e agitati tra “Le mille bolle blu”, di proporsi pubblicamente come ragazza-madre e di portare in grembo il figlio di un uomo, l’ attore Corrado Pani, regolarmente sposato? Alla severa riprovazione si adeguò subito la Rai, decretando per la cantante un lungo periodo di quarantena. Dall’ altra parte c’ erano quelli, ed erano tanti, che “sapevano cos’ è l’ amore” o che semplicemente speravano in un costume e in una moralità liberata dall’ ipocrisia, che solidarizzarono con la coraggiosa presa di posizione di Mina. Con gli anni e le trasformazioni sociali inevitabilmente la ragionevolezza trionfò e fu soltanto la stampa rosa a registrare con enfasi gli avvenimenti privati che movimentarono, talvolta drammaticamente la vita di Mina: i guai finanziari del padre nel ‘ 64, la tragica morte in un incidente d’ auto l’ anno seguente, la separazione da Corrado Pani e il matrimonio con il giornalista Virgilio Crocco, la nascita di Benedetta, la separazione dal secondo marito e la sua tragica scomparsa in America nell’ ottobre del ‘ 73, la sua decisione di lasciare per sempre il pubblico dopo un trionfale concerto a La Bussola nell’ estate del ‘ 78, il ritiro a Lugano, l’ ostinato rifiuto di rilasciare, da allora, interviste o dichiarazioni. Fatti crudeli e scelte che suscitarono ondate di commossa simpatia e di rispetto, sembrò che il destino imponesse un prezzo troppo alto e ingiusto da pagare al successo e all’ indiscutibilità del suo talento. E l’ ammirazione si rinnova ogni anno, quando, a scadenze quasi fisse, prima dell’ estate e a Natale, Mina riappare con la sua splendida voce in Lp che raggiungono regolarmente i primi posti nelle hit parade. Per il giornalismo pettegolo, i tentativi di penetrare nell’ isolamento volontario di Mina offrono scarsi risultati. Si sanno poche cose di lei. Si sa che ha superato i cento chili di peso, e che se ne frega, limitandosi a celarli sotto immense tuniche nere. Si sa che le piace cucinare i suoi minestroni famosi e vivere con possessività e protettività il suo ruolo di madre. Si sa che ama ancora trascorrere lunghe ore concentrata in estenuanti partite di scopone scientifico o impegnata in poker violentissimi. Adesso si sa che, a 46 anni, sta per diventare nonna e se la maternità fece scandalo quest’ ultima notizia desta sorpresa, una punta di incredulità, soprattutto per la generazione che, con lei, ha scoperto che anche in Italia poteva nascere una grande artista, che solo per quel suo carattere racchiuso, quel suo rifiuto di mutamenti essenziali di vita – è sintomatica la sua paura dell’ aereo – e l’ esaltazione della pigrizia, non ha cercato il successo americano, cioè internazionale. E se per i ragazzi di oggi Mina può essere solo una splendida voce, la più bella voce italiana, “la cantante bianca più suggestiva del mondo” come disse Louis Armstrong, per quanti sono cresciuti con lei e con le sue canzoni è qualcosa di più, è colei che ha interpretato i sentimenti dell’ amore con le sfumature più comuni. Ornella Vanoni è simbolo aggressivo della libertà sessuale ostentata e gridata, Mina, con i “se”, i “vorrei”, i “non so” delle sue canzoni, esprime le indecisioni, le incertezze, le inquietudini di chiunque non rinunci alle dolorose esaltazioni degli innamoramenti. Stati d’ animo nei quali non è per niente difficile identificarsi o ritrovarsi. E se la voglia di amare coincide con il rifiuto della vecchiaia e di quello stato di saggezza in cui si smorza la vitalità irrazionale delle emozioni, l’ immagine di Mina nonna è troppo “normale” per essere accettata senza sorpresa. Va bene che Caterina Caselli, altro simbolo di un tempo, sia diventata un’ efficiente industriale del disco o che la Vanoni viva con provocatoria sicurezza il passaggio del tempo. Coerente Patty Pravo che appare e scompare, perduta nell’ impossibile di sopravvivere a se stessa. Perfetta Orietta Berti, mamma dei suoi figli e di tutti i bambini del mondo. Mina è un mito. Finchè resta grassa, chiusa in un silenzio ringhioso e pigro, va bene. Ma Mina con un nipotino in braccio…

  19. Luigi, ti ringrazio.
    Certo che mi ricordo del gran finale “Ciao, devo andare” di “Senza Rete” con Salce, Jannacci, Arigliano e gli altri, di come Mina smorfiava la bocca per cantare perchè non poteva inghiottire e dello spintone che s’è preso Salce da lei quando le ha detto “La Magnifica Mina”.
    Ricambio l’abbraccio. Ciao

  20. Beh si,
    Donatella a sorpresa dimostrò anche doti di soubrette ballando e recitando… insomma, tirò fuori una verve a lungo nascosta e che stava per esplodere in tutta la sua versatilità solo che ci fu il “fattaccio” della denuncia perché compariva la sua voce in una canzone fatta da un’altra… e quest’altra ormai aveva sovvertito i canoni dello spettacolo dimostrando che per essere soubrette bastava cantare con i piedi e ballare con la testa… a parte il trucchetto della parallasse in TV per simulare un’altezza che non aveva e la cui mancanza l’ha sempre frustrata.
    Non a caso nell’ultimo Sanremo che ha presentato aveva come partner Chiambretti e l’altissima Megane Gale (alta quanto Mina) e ad un certo punto disse la Carrà rivolta al pubblico che Megane aveva tacchi altissimi… Istantanea fu la risposta di Chiambretti: “Raffaella, che vorresti dire che senza tacchi Megane Gale è un metro e venti?”

  21. Cara Pina ,grazie per aver ricordato queste interpretazioni formidabili dal vivo della nostra Mina a Senza Rete.
    Ti ricordi quando Luciano Salce nei saluti finali nel presentare la nostra disse: “La fantastica Mina”?
    Sei dolcissima.
    Un abbraccio

  22. Caro Emilio, ti ringrazio per averlo ricordato e messo, ma questo era quello successivo, il primo che dico io era di Mina con il look dei primi anni 70.
    Grazie ancora

  23. Gil ho letto il tuo messaggio e ti dico subito che Donatella Moretti(purtroppo ancora non ho ascoltato il disco 33 giri del 1974 che hai citato), mi era cominciata a piacere (prima no) da ragazzino(adesso sono un ragazzo)nel 1976 quando presentava una trasmissione in radio dal titolo Musicalmente, (se ricordo bene)e che andò avanti per anni ancora, visto che aveva gradimento. Quello che mi piaceva era la sua voce simpatica e molto solare e poi la sigla che era Vai al diavolo composta mi pare proprio da Shel Shapiro, così come quella successiva Piano, più dolce e meno ritmata della prima. In questa trasmissione aveva molti ospiti tra cui Massimo Ranieri quando nel 1976 o 1977 aveva pubblicato un album passato innoservato perchè faceva fatica ad avere il successo che aveva ai tempi di Canzonissima. Ma quello che mi fece ascoltare il programma di Donatella, era che lei nel 1977 trasmetteva quotidianamente il nuovo singolo di Mina quello delle due facciate A, la canzone scelta era Giorni. Il 45 giri tardava ad uscire nei negozi, dove io mi recavo tutti i giorni alla Voce del Padrone per sapere quando usciva, per cui nell’attesa di averlo, la sentivo in radio dove Donatella Moretti la presentava entusiasticamente a differenza di altri cantanti.
    SO della voce che correva nel 1974 per il brano Rumore, e mi spiace molto che ora Donatella Moretti non abbia modo di pubblicare dischi.

  24. Emilio,
    a questo ptoposito (a causa di certe “leggi”), olre ad altri nomi, non ci dimentichiamo come e quanto è stata penalizzata la stessa Mina in alcuni periodi e momenti delicati della sua vita e di quanto ne sia rimasta ferita.

  25. Purtroppo è la dura legge del mercato che troppe volte penalizza artisti che meriterebbero molto di più,mi viene in mente subito Giuni Russo che è stata osteggiata da uno squalo (a)
    discografico che la voleva sempre interprete di canzonette come Alghero e Occhiali colorati
    Relegando cosi un’artista ad un esclusivo pubblico di nicchia ..
    Ma chissà quant’altri artisti sono rimasti sconosciuti per il grande pubblico che non ha avuto modo di poterli conoscere.

  26. Cavolo Federico,
    quello che è successo a Donatella Moretti ancora mi fa rabbia… ma le tue considerazioni mi sorprendono (e mi commuovono) proprio perché fatte da un ragazzo. Io pensavo che su questo argomento sarei stato seguito solo da fan “maturi” come me e invece…
    Ammetto con vero compiacimento che voi giovani siete la forza nuova della tifoseria di Mina perché avete vedute più ampie di quanto avessi potuto mai immaginare.
    Complimenti davvero!!!
    Ti dedico una cosa scherzosa…. Pensa che in questo filmato la soubrette che vedi, senza mai aver avuto la presunzione di ritenersi cantante, eppure ha tenuto una nota oltre il si per quattro battute!

    http://www.youtube.com/watch?v=S5vxq554od4

  27. Per Gil,
    vorrei dire, ma non riuscirò ad esprimermi (forse per l’emozione?).
    Grazie per quello che hai scritto, per Donatella Moretti, per Mina, per Herbert Pagani… per l’Amicizia…
    Grazie per esserci.
    Pina

  28. Devo dire che è molto bello l’articolo scritto da Gil, ho ascoltato la “Gloria” eseguita da Donatella Moretti.
    Bhé che dire… formidabile!
    Mina ha assolutamente ragione, quando dice che in Italia ci sono dei grandi, io stesso l’altra sera ho assistito ad un concerto di una cantante, che si esibisce solo nei pressi della mia regione, ma è veramente bravissima, e merita tanto.
    E’ assolutamente giusto quello che ha fatto la signora Moretti, ne ha pagato le conseguenze, ma ha fatto bene!
    La ammiro, e mi unisco volentieri all’applauso rivolte a lei, alla fine della sua performance.

  29. emilio bocchi: Grazie Gil per il tuo prezioso intervento e per averci ricordato Donatella Moretti e la sua censura di mercato,purtroppo è capitata a tanti artisti che avrebbero meritato qualcosa in più nel mondo dello spettacolo che molte volte sà essere cosi spietato..Sono mancati i tuoi interventi e spero che questo non rimanga un episodio isolato.

    Beh Emilio,
    e noi proprio perché amiamo Mina (e amare Mina significa amare la Musica nel massimo della sua espressione), ogni tanto ci ricorderemo anche di qualcuno/a che avrebbe meritato qualcosa in più.
    P.S. Ci sono amici che comunque ti mancano… Ricordi come Herbert Pagani cantava e descriveva l’Amicizia?
    http://www.youtube.com/watch?v=QgksQwOWcxM&feature=PlayList&p=A5B4920CDED18542&playnext=1&playnext_from=PL&index=2

  30. Grazie Gil per il tuo prezioso intervento e per averci ricordato Donatella Moretti e la sua censura di mercato,purtroppo è capitata a tanti artisti che avrebbero meritato qualcosa in più nel mondo dello spettacolo che molte volte sà essere cosi spietato..
    Sono mancati i tuoi interventi e spero che questo non rimanga un episodio isolato.

  31. Pardon,
    la solita cattiva figura: perdono, Enzo. Lo so che il tuo cognome si scrive con la iniziale “J” di Jannacci.
    Grande Jannacci.

  32. Si, Luigi,
    proprio così. Era il 1970. La terza edizione consecutiva di “Senza Rete” cui Mina aveva partecipato (direi presenziato).
    Un po’ difficile, a dir la verità. Mina l’affrontò con la febbre altissina, a causa di una terribile tonsillite (vedi sciarpa al collo, occhi copiosamente e deliziosamente lucidi e dolorosa deglutizione in trasmissione. Pare, anzi è certo, perchè lo ha dichiarato anche lei (vedi “Oggi” circa settembre 1970) che Enzo Iannacci le stesse appresso a farle le iniezioni. Eppure, Mina, con grande professionalità è stata più che all’altezza della situazione e “Senza Rete” 1970 è stata una delle edizioni destinata a passare alla storia delle migliori trasmissioni televisive.
    Memorabile l’interpretazione di “Bugiardo e incosciente”… (anche se, alla fine, per non cadere a terra, si è appoggiata al piano)
    Una delle più belle, assieme a quella del “Lirico”.
    Grande, Mina.

  33. Questo dovrebbe essere il famoso poster de La voce del padrone se non ricordo male,anch’io avrei dato una fortuna per poterlo avere…

  34. In un suo precedente intervento Pietro ha parlato della Mina-scrittrice che sa parlare con il cuore e con l’anima… una Mina che quasi timidamente, con umiltà, vuole dimostrare ai “pochi grandi che abbiamo ancora il privilegio di avere – e di ascoltare” – quanto Lei stessa apprezzi il loro essere, (anche) al di là della loro incommensurabile Arte. E proprio in virtù di ciò che ha detto Pietro io vorrei approfittare di questo spazio (e ne chiedo scusa a tutti) per parlarvi di una cantante che aveva doti tali da meritare qualche gratificazione in più… Donatella Moretti.
    Donatella praticamente è una coetanea di Mina visto che è del 1942. Cantante di rilievo negli anni ’60, raggiunse qualche traguardo notevole (vincitrice nel girone B del Cantagiro 62, disco d’oro in Spagna, qualche Sanremo, Canzonissima, ecc…) e il suo hit di maggior successo è stato “Quando vedrete il mio caro amore”. Nel 1971 Donatella incise l’album “Storia di storie” che vantava le firme di Franco Battiato, Lucio Battisti, Fabrizio De André, Gino Paoli, Umberto Bindi, Giorgio Gaber, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi e forse proprio perché interessata più a progetti di un certo livello, fece subito dopo il provino della canzone “Rumore” lasciandolo però in un cassetto in attesa di decidersi.
    Nel frattempo, e cioè nel 1974, questo provino fu utilizzato dalla casa discografica CGD che ne propose l’incisione a Raffaella Carrà su arrangiamento di Shel Shapiro. E nel disco avviene il miracolo… l’estensione della Carrà che non va oltre un normale “si”, al momento in cui nel disco si recita la frase “quando ho deciso che facevo da me” su quel me salta fuori un “mi” naturale che viene tenuto per otto battute. Non è stato un miracolo operato dalla Madonna di Lourdes e nemmeno un miracolo operato dal “copia e incolla” da sala di incisione col supporto di un variatore di toni… bensì come base era stato utilizzato il provino di Donatella che non gradì eccessivamente la cosa.
    Infatti Donatella fece causa alla Carrà per uso illegittimo della sua voce ma la CGD insisteva nel dire che erano “doti naturali” della Carrà… ma poi in un successivo momento, per non ammettere che era la voce di Donatella che subentrava nelle parti impossibili della canzone, disse che era una cantante del coro che subentrava in quel “mi” naturale”. Intanto la Carrà fu invitata al prestigioso Midem, che precedentemente aveva già ospitato per l’Italia artisti come Mia Martini, Ornella Vanoni, Adriano Celentano e tanti altri. Shel Shapiro fu subito molto perplesso perché sapeva che bisognava cantare “Rumore” dal vivo e senza gli accorgimenti e gli effetti speciali del disco attuati in sala d’incisione. La stessa Carrà “giustificò” dicendo di non essere una cantante a tempo pieno… anche se intanto nel frattempo il disco le fruttava fin troppo bene in tutta Europa
    A Donatella fu dato come contentino un paio di passaggi radiofonici ma per aver osato sfidare i giganti dell’industria e i loro illeciti meccanismi a favore di mediocri super raccomandati, poco più che trentenne, le furono chiuse in faccia tutte le porte e da allora niente TV ed altro. Attualmente è una tranquilla signora che si esibisce solo in Chiesa per i suoi parrocchiani che le tributano dopo i suoi canti, accompagnata da un organetto, quel meritato applauso che le è stato negato solo perché voleva che trionfasse la giustizia. Con un pubblico più “attento” di quello italiano, sarebbe stata una Susan Boyle nostrana con qualcosa in più della stessa Boyle, visto che Donatella di anni ne ha 67 e ancora canta con un fior di voce.
    Poiché Mina insegna ad amare la musica piuttosto che autocelebrarsi e visto che ha mostrato da sempre il suo amore per diversi cantanti ed autori e che tuttora esprime il suo parere in termini di ascoltatrice, ritengo di interpretare il pensiero della stessa Mina se adesso vi chiedo di ascoltare fino in fondo questi due minuti del “Gloria” cantato da Donatella Moretti (ripresa da una telecamera amatoriale) e dopo l’impossibile nota finale di unirci, noi fan di Mina, all’applauso dei suoi parrocchiani e rendere così giustizia in qualche modo a Donatella, rea solo di aver difeso i suoi diritti sfidando gli intrallazzi dei giganti dell’industria del disco. Ricordiamoci che la stessa Mina non è stata più al gioco dell’industria discografica: s’è fatta la sua casa discografica, il suo studio di registrazione e incide quel che vuole, quando vuole e con i musicisti che vuole e, pertanto, rivolgiamo almeno un pensiero affettuoso alla brava Donatella a cui va tutta la nostra stima e simpatia!
    http://www.youtube.com/watch?v=hp9GyBke8CM&feature=related
    P.S. Non lasciatevi suggestionare dal fatto che nel video è una donna di 67 anni e che sta eseguendo un repertorio di “nicchia”, ma con un minimo di immaginazione pensate di cosa non sarebbe capace in una sala di incisione con un repertorio diverso.

  35. Claudio, ho visto solo adesso il tuo messaggio in mia risposta, ed è inutile dirti caro “Occhi di falco” (posso chiamarti anch’io così?), che hai indovinato. Per quanto riguarda l’autore dell’articolo che hai postato e che ha scritto tali assurdità, anche qui è inutile dirti che io nel 1982, quando avevo messo la foto sui miei quaderni di dati sulla carriera di Mina, non ho proprio considerato quello che su quel giornale era scritto e cioè del naso. Ero un ragazzino nel 1982 (ora sono un ragazzo) ma non credevo assolutamente a quello che scrivevano i giornali, a meno che parlavano della sua carriera, ma anche lì a volte sbagliavano.
    Risolvi i tuoi problemi con Libero, caso mai ti rimando ancora… cioè non ancora promosso, scherzo! Sei sicuro che la foto che c’è sul cd Mina Celentano sia la stessa della copertina di una fanzine del nostro Mina Fan Club? Adesso riguardo il libretto del cd.

  36. http://thumbsnap.com/v/ZSyMeofp.jpg

    Prove di Mina a Senza rete? Sempre grande la nostra Mina. Di artisti veri che possono considerarsi tali come quello di saper stare sul palco ed affascinare e conquistare la platea, ce ne sono pochi, per me c’è solo Mina.

  37. Sì è molto triste quando chiude non solo una libreria, ma anche un negozio di dischi come La voce del padrone a Milano (che ha chiuso nel 1993), anche in questo importantissimo negozio andava Mina, dove tra l’altro c’era un magnifico suo poster che nonostante i miei capricci ed insistenze non mi è stato dato. Dopo al posto del mitico La voce del padrone fu messo un negozio di vestiti. Molto triste davvero. Adesso che negozio metteranno al posto della libreria? Un Happy hour? non ci posso credere che succedano questi scempi.

  38. Grazie Mario,
    per aver postato questo messaggio.
    Purtroppo è triste. Il libro è un “oggetto” (e non solo) PREZIOSO!!!

  39. Caro Claudio,
    io, stasera, per te, non rientro nel coro a sedici voci del “chissenefrega”. Resto fuori, stavolta (si… e vvai…) a fare la solista e, per voi “maggiolinisti” un “buon viaggio” e DIVERTITEVI!!!.
    Peccato che non ho più il mio maggiolone, altrimenti sarei anche io con voi….
    Ciao (evviva la “Volks…”