Mina Fan Club

Non so, non sono così feticista“, ha scritto Paolo Falcucci (uno dei quasi 23.000 “amici” che seguono la nostra fan page su Facebook) a proposito di un suo possibile abbonamento alla fanzine del Club. La risposta di Massimo Serzio, nostro “storico” abbonato tra i più fedeli, non si è fatta attendere…

di Massimo Serzio

Caro Paolo, ricevere a casa la fanzine non è assolutamente una questione di ‘feticismo’, come tu erroneamente suggerisci (e come forse molti della nuova generazione pensano); i veri ‘feticisti’ di Mina sono quelli che collezionano compulsivamente qualsiasi cosa su cui sia scritto ‘Mina’ (che sia una vecchia rivista, i 45 giri, articoli di giornale, fotografie… bombe a mano…) e tanti ne conosciamo. Leggere le Fanzine è tutt’altra cosa: vuol dire avere voglia di approfondire la conoscenza di un’artista incomparabile, guidati passo passo da quanti prima di noi hanno iniziato il viaggio.
E’ davvero commovente rileggere le primissime Fanzine, così piene di Passione – quasi adolescenziale – ed innocentemente scritte a macchina e fotocopiate (più come un ‘Bollettino d’azione anarchica’ che come una rivista); passando poi per quelle pazientemente e rigorosamente redatte a mano dal nostro incredibile Loris (la n°15 fu la prima – se non erro) che invece testimoniano grande Intelligenza, Studio rigoroso e approccio sistematico, sostenuti da un Amore rispettoso e profondo che hanno fatto di quelle pagine il punto di riferimento immancabile per quanti volevano capire Perché; fino ad arrivare alle ultime splendidamente stampate a colori, dove alla Tenerezza iniziale si aggiunge la meraviglia di poter contribuire in minuscola parte a raccontare la Bellezza profondamente insita in una persona, in un’Artista che (come ‘insinuato’ in Piccolino), è talmente ‘Altro’ rispetto a tutto quanto le gira intorno da dover provenire davvero da un’altra galassia.
Nascosti dietro l’apparente, transitoria, superficialità del canto di una canzone si dipanano mondi, costellazioni, universi di intenzioni, motivi, sentimenti, voglie, sberleffi, gioie, malinconie, accenti, pause, invenzioni che una mente da sola non può riuscire a cogliere appieno ed apprezzare.
Le geniali e rigorose analisi di Antonio Bianchi nei suoi dossier ‘Uno Più Uno’, ‘Mina e le Altre’ (scritti che potrebbero –anzi dovrebbero- essere raccolti e pubblicati se non come libro almeno come numero speciale deluxe della Fanzine) hanno contribuito a far percepire (a noi e agli addetti ai lavori) quanto si perde chi ascolta Mina distrattamente, superficialmente, senza metterci dentro il cervello, il ragionamento, l’elaborazione delle emozioni.
Le fanzine vanno – di diritto – ad affiancarsi (nell’universo della comunicazione sull’argomento ‘Mina’) ai pochi libri veramente notevoli su Mina: Unicamente Mina – di Paolo Belluso e Flavio Merkel, Mina una forza incantatrice –di vari saggisti contemporanei, Mina Talk –interviste raccolte da Fernando Fratarcangeli, e a una manciata di articoli scritti veramente bene da quotidiani o riviste; ma in questa serie di scritti, le Fanzine, fanno comunque e sempre la parte del leone.
Se ti addentrerai nell’argomento e nella lettura-studio della Letteratura su Mina, capirai che il lavoro fatto da Loris e Remo è impagabile, e che la Fanzine è Lo Strumento indispensabile a chi vuol capire davvero la Mina che si nasconde dentro le sue canzoni e dietro le sue copertine; ti assicuro che i ‘feticisti’, come li chiami tu, la fanzine non la leggono nemmeno… la archiviano e la catalogano nei loro armadi di scartoffie dopo aver solo guardato le fotografie. ma senza sgualcire le pagine.

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