La nostra onorevolissima socia onoraria Marinella Venegoni, una delle poche nobili firme del giornalismo musicale – insieme a Fegiz – che ancora non hanno svenduto per un piatto di ceci e per un po’ di visibilità la propria dignità professionale al defilippismo imperante, nel suo blog On The Road su La Stampa.it ha dedicato nei giorni giorni un gustoso lamento d’amore (o trenodìa che dir si voglia) al malinconico tramonto della musica popolare. Che, secondo lei, “ha perso valore fisico (non c’è uno strumento dominante condiviso per ascoltarla, solo il web); ha perso valore sentimentale (anche dal dentista e sull’ascensore sostituisce acriticamente il silenzio, è sfondo di emozioni preconfezionate); ha perso valore economico (nessuno la vuole più pagare); ha perso valore sociale (non è più un collante stilistico-contenutistico ampiamente condiviso); ha perso valore generale (non ci sono più gli appassionati di musica, ma i fans di uno o dell’altro artista, e quelli ci marciano); ha perso valore stilistico (non è nato dagli anni Novanta nulla di nuovo che marchi indelebilmente un periodo, come successo col grunge o con l’hip hop o con altri generi); ha perso valore di autorappresentazione (la musica da sola non è più appetibile, va accompagnata con luci e immagini e show); ha perso valore qualitativo (vanno per la maggiore detriti del vecchio pop, sontuosamente propagati come novità e riciclati con testi banalissimi attraverso i volti della canzone televisiva che bada alla TV e non alla musica); ha perso, dunque, il diritto di recensione che resta ormai un retaggio del cinema, del teatro e dell’arte, ma della musica non più. I giornalisti che si occupano di musica non sono più critici ma compilatori di informazioni e spesso trombettieri di promozione. Ma la colpa di tutto quanto è di chi lavora all’interno della macchina musicale, gli operatori non hanno avuto la cultura e la capacità di gestire il cambiamento e ne sono rimasti travolti. Hanno venduto per un pugno di lenticchie le note che dall’alba dei secoli accompagnano la vita dell’uomo…”.
Di sola musica, insomma, è sempre più arduo vivere, tanto che per tanti professionisti del settore – cantanti, impresari, fonici, strumentisti… – si è reso necessario inventarsi un altro mestiere per sbarcare il lunario. “L’industria discografica ormai non è semplicemente alla frutta, è alla sambuca…”, ha lapidariamente sentenziato qualche giorno fa Ornella Vanoni, da mesi alle prese con la difficile realizzazione di un disco di inediti – intitolato Meticci – ancora in cerca di una casa distributrice. Non meno indefinite sono, al momento, le sorti contrattuali della prossima produzione di Mina. La quale, però, serena e imperturbabile come sempre, ha già bell’e che terminato il suo consueto album annuale – stavolta, composto di cover incise dal vivo in studio – al cui completamento mancherebbe ormai solo la registrazione di alcune basi d’archi su partiture scritte dal Maestro Ferrio. Meno male che – almeno tra le ovattate pareti degli studi luganesi di via Ciani – la nostra povera, bistrattata, umiliatissima Musica resiste ancora…
Autore: loris
Era da un pò che non entravo nel blog e devo dire i vari commenti appassionati mi hanno molto appassionato…e divertito.
La battuta della Vanoni è una di quelle battutacce ad effetto che spesso si sentono quando si è in compagnia, rivolte di solito ad una persona che viene sbeffeggiata e ridicolizzata col pretesto del “dai scherzo” ma che lasciano anche agli altri un sapore amaro in bocca.
Penso che il MERCATO della musica sia in crisi, un pò come tanti altri mercati al giorno d’oggi. Il facile amarcord è troppo scontato per essere realistico, anche un tempo alla radio si sentivano tante brutte canzoni.
Non credo che i reality svendano un’arte, semmai servono a sottolineare qualche talento, qualche peculiarità che verrà comunque fagocitata dal sistema musicale vorace e veloce. I giovani artisti non hanno nemmeno il tempo di formarsi, di crescere che già vengono dimenticati e rimpiazzati.
Rinascesse una Mina diciottenne oggi con una reinvenzione di Cubetti Di Ghiaccio (ciao Piera cara!) probabilmente farebbe la stessa fine di alcuni astri nascenti (non lo credo veramente ma è una possibilità)di questi ultimi anni.
La musica però è come l’araba fenice, muore e risorge dalla proprie ceneri perchè è un essenza troppo forte e bella per soccombere alle lusinghe dei mercati.
Lei si annida ancora negli scantinati di giovani quindicenni, per strada, nelle nostre case. Ha solo cambiato veicolo perchè non più vincolata ai (sacrosanti) diritti retributivi, cancellati con la venuta del web. Bisogna darle il tempo di adattarsi alle nuove dinamiche, ad una realtà ben diversa.
Si era seduta un pò forse, si era adattata al Mercato appunto.
Ora un artista non può più contare sulle incisioni in studio, sul marketing (non più di tanto), sugli artifizi e sul personaggio, non solo.
Un artista per sfondare e continuare la propria carriera deve…saper cantare, performare dal vivo, coinvolgere col fuoco sacro porta dentro, la musica.
Lei, dal canto suo, non si arrenderà allo sfacelo imperante e scoverà ancora qualche meritevole ambasciatore, io ne sono sicuro.
De Filippi o non De Filippi il giorno in cui un vero bravo artista supererà tutti i quantosopracitati scogli ce ne accorgeremo e sarà bello.
Non perdete le speranze voi che entrate….
grazie Loris, era proprio quello!
max
Domenico hai perfettamente ragione.
Si caro Riccardo..mi sveglio presto..per godere del fresco..ha! ha!
spero che ii CUBETTI DI GHIACCIO di MINA :inlove:
arrivano a rinfrescare il tuo Salento
basìnn GRANDE da
Piera
Ho riletto…c’è qualche “d” di “droppo”; ma la “t” non la voglio proprio usare!!!!!
Tutti i vari post dicono più o meno una mezza verità…allora spiegatemi una cosa che solo poco tempo fà riportai su questo ns. spazio: come mai tutti i nuovi concorrenti, che si presentano ai vari provini, alla fadidica domanda: cosa ci canta, la risposta e spesso: vi canto un pezzo di MINA. Significherà pur qualcosa! Il fatto è che un presentatore come Catalan, quello di x factor, trova la cosa quasi scandalosa! come se cantare Mina significa “vecchio” “desueto”…allora sono proprio i vari addetti alle programmazioni (mezzo venduti) e i vari discografici ai quali interessa non la qualità, ma proporre qualcuno, che possa portare soldi e se poi dopo un po’ si brucia chi se ne frega ce ne è già un altro pronto. Quante meteore sono nate in questi ultimi anni!
Ciao Massimo, credo sia la risposta qui archiviata:
http://www.minamazzini.com/vanityfair/391/4
Avrei bisogno del vostro aiuto:sto cercando di rintracciare la risposta di mina a una lettrice in cui definiva il cantare come il migliore goal della stagione, come rompere una pila di piatti, come fare psicoterapia… le parole non sono ovviamente queste, ma avete capito,no? mi aiutate a ritrovarle??
grazie, max
….senza contare, poi, che il mr. dichiara di non conoscere bene i ventenni….ragione in più per non esprimere giudizi catastrofici su realtà che sono lontane dalla propria quotidianità……
Grande Luigi….ho letto con attenzione il tuo commento, che mi trova completamente d’accordo…..non mi piacciono le generalizzazioni….soprattutto non mi piace demonizzare, come sempre , i giovani. Io, per il mestiere che faccio (sono un insegnante), conosco bene il loro mondo….molti dei miei studenti fanno musica da anni, cantano e prendono lezioni di canto, amano, anzi, idolatrano Mina, e sanno perfettamente distinguere tra una voce sublime, un disco da ascoltare con attenzione, e un brano da sentire in sottofondo senza null’altro scopo che quello di rompere il silenzio….”ah!, bè, ma Mina è un’altra cosa!”…li ho sentiti spesso commentare….un saluto….Riccardo
Piera, sei mattutina, vedo…..i cubetti di ghiaccio ci vorrebbero davvero per attenuare il caldo sahariano di oggi qui in Salento…..un bacio….GRANDE MINA! (sempre)
Stamattina con questo grande caldo sul giradischi c’è la canzone:CUBETTI DI GHIACCIO
che MINA ha cantato nella decima puntata di Studio uno ’61
Cubetti di ghiaccio tintinnano
nei bicchieri che si appannano
ti guardo negli occhi
un bacio prometti
voglio whysky cubetti cubetti
Cubetti di ghiaccio si velano
d’una nebbiolina candida
mi porgi le labbra
ti sfioro le mani
domani domani chissa’
Domani con il sole dell’alba
questa notte un ricordo sara’
Cubetti di ghiaccio tintinnano
nei bicchieri che si appannano
un sorso gelato
non spegne nel cuore
la febbre bruciante d’un bacio d’amor
Domani con il sole dell’alba
questa notte un ricordo sara’
Cubetti di ghiaccio tintinnano
nei bicchieri che si appannano
un sorso gelato
non spegne nel cuore
la febbre bruciante d’un bacio d’amor
grazie MINA :laugh:
Ho scritto velocemente e di getto, ci sono un po’ di errori, scusate ma credo si capisca lo stesso.
Hai fatto tutta questa analisi per dire che solo i quarantenni (generazione che tu stesso hai detto di appartenere), hanno cultura musicale e che comprano musica. Complimenti! Le altre generazioni, poverine, (ma chi te l’ha detto poi?), non hanno e non abbiamo cultura e non comprano la musica. Facendo un po’ i conti se tu hai 40 anni, a metà anni 80 sono arrivati i primi cd, mi spieghi quando hai vissuto l’epoca del vinile, che già con l’avvento dei cd cominciamo a scarseggiare? Tu negli anni 80 e 90 ti sei fatto una ricerca musicale? Qaundo da ragazzi notoriarmente si ascolta la musica dei propri idoli musicali che di solito fanno musica pop (anche la musica pop è cultura, però da come la di ad intendere semmbrà che già sapevi di tutti i generi musicali in quei anni). Basta, per pavore con questa pretenziosità di sapere tutto, quando magari in realtà siamo fermi ai Duran Duran per dirne una con tutto il rispetto per questo gruppo. E’ così bello dire: io negli anni 80 e 90 amavo questo cantante o questa cantante e la amo ancora. Io da bambino e da ragazzo, amavo Mina e l’amo ancora, Mina è gà ricerca e cultura musicale. Hai visto che io ammetto chi ho amato e amo ancora? Fallo anche tu, senza far credere che da ragazzo ascoltavi Ella. Ciao
Secoli fa, quando la crisi non era argomento di conversazione quotidiano ma comunque incombeva (ma a saperlo erano in pochi), si sarebbe potuto salvare (anche) buona parte del mercato discografico regolando il commercio telematico dei prodotti musicali. Non si può parlare di imprevidenza, perchè mai nulla accade per caso. Ad oggi sarebbe come se gli oleodotti che distribuiscono il petrolio per il pianeta fossero pieni di falle, dalle quali chiunque potesse rifornirsi rubando. E nessuno intervenisse.
…uhm… le analisi che ho letto finora mi sembrano tutte considerevoli di attenzione, ma forse il problema sta altrove.
chi ascolta la musica? chi la scarica legalmente? chi compra ancora i dischi?
è vero che in radio nessuno passa Mina (se non rarissimamente), ma è anche vero che in radio (dalla morte delle radio libere in poi) passa solo quello per cui le case discografiche pagano.
almeno per le ‘radio commerciali italiane’… avete mai provato ad ascoltare le radio internazionali su iTunes? rimarrete sorpresi dalla grande varietà di repertorio che radio di vari paesi trasmettono, passando sia i pezzi del momento, che brani estratti liberamente da album vari.
comunque non è più la radio il mezzo di diffusione della musica. forse, come dice la Venegoni l’unico mezzo di diffusione più diffuso è YouTube, che altro non è che una radio fai-da-te, con una mediocre bassa qualità ma con una scelta talmente ampia da soddisfare tutti i gusti. (anche io talvolta mi armo di pazienza di sopportazione per l’orribile qualità del suono e cerco Ella o esibizioni dal vivo poco viste di altre artiste che adoro)
è vero che i ragazzi che sono usciti da X Factor (chi più chi meno) sono di un’altro livello rispetto a quelli di Amici, perché è proprio nella struttura del programma della De Filippi far venir fuori i gossippetti, le antipatie… i personaggi più beceri in genere sono i più amati perché i ragazzini si schierano dalla loro parte.
ma il problema non si porrebbe se questi bambinetti incapaci restassero al loro posto e non venissero strombazzati con abilissime manovre commerciali come i grandi artisti del momento. se non ci fossero solo ed esclusivamente gli adolescenti (e i bambini -perché l’età media di chi segue Amici è davvero molto ma molto bassa) ad interessarsi di musica il problema non si porrebbe; a ogni domanda corrisponderebbe un’offerta e la musica tornerebbe ad essere varia. vasta. incontenibile quale essa è.
è anche vero che i dirigenti e gli addetti ai lavori non hanno avuto la cultura per seguire l’evolversi della musica costretta a inseguire mezzi di diffusione sempre diversi e modalità di ascolto che cambiano ogni giorno.
è vero pure che i giornali non sono più importanti come negli anni 80 e 90, se pure Fegiz stroncasse la Amoroso, chi lo leggerebbe? e più ancora chi lo considererebbe importante?
basta aprire il web e ci sono migliaia di articoli, blog, recensioni da far girare le testa. e ancora torna iTunes dove vivono raggruppate le recensioni di chi ha comprato ed esprime la sua, ma senza un metro per leggere parole scritte da chissà chi come orientarsi? solo facendo la conta di chi è a favore e chi contrario (escludendo chi non è sopravvissuto alla censura di chi passa al setaccio i commenti).
ma il problema vero, secondo me sta molto più a monte: dove sono le persone che sanno apprezzare la buona musica? e soprattutto chi sono? e qual’è la Cultura che tramandiamo alle nuove generazioni?
la generazione dei ventenni di oggi? non ne conosco moltissimi, ma in genere sono abbastanza ignoranti. e non solo di musica. non si interessano, non cercano, non si costruiscono la cultura che sta alla base degli interessi (ancora una volta non solo musicali), sono spinti dai programmi televisivi a criticare ottusamente senza sapere minimamente di cosa stanno parlando. non hanno interesse a conoscere personaggi del passato e si accontentano dei poveri idoletti di carta stagnola che il mercato (soprattutto americano) gli propina. non hanno la cultura del Canzoniere che ci permetteva di ricercare, interessarci, studiare, sentire (sentire con tutti i sensi) la profondità di un testo mentre lo cantavi.
loro hanno la cultura di YouTube: metti su “come si sente, sente”… la mia esortazione “no, ma prendi l’altro file che è quello VeVo originale”… fa solo ridere. loro non scaricano né legalmente, né illegalmente, ascoltano YouTube dall’iPhone.
i trentenni? difficile generalizzare, ma sicuramente non comprano dischi (pur essendo quelli che dal punto di vista economico maggiormente potrebbero farlo), non hanno tempo da dedicare a interessi profondi perché sono troppo presi dal lavoro (o dalla ricerca di esso) e in buona parte dei casi si rifugiano in interessi coltivati nell’adolescenza. senza evoluzione. senza amore. loro non comprano niente di originale, cresciuti come sono nel me-ne-freghismo berlisconiano.
i quarantenni (a cui appartengo) sono quelli che hanno vissuto tutta l’evoluzione dalla musicassetta/lp al cd, ai files. sono loro quelli che ancora comprano qualcosa (non prima di averla scaricata e valutata) e che hanno un interesse nell’Hi-Fi. ormai fa ridere se dico in giro che ho attaccato un amplificatore Kenwood al pc per tentare di sentire bene anche i files, e che se posso preferisco ascoltare il cd originale.
ma per loro (i quarantenni) non ci sono più prodotti musicali, o sono talmente rari che il più delle volte nessuno si accorge della loro esistenza.
i cinquantenni invece sono quelli che hanno amato l’LP, che comprano le ristampe, e anche i prodotti nuovi per suonarli sul giradischi. sono i collezionisti.
oppure quelli a cui non gliene frega più niente della musica.
insomma il problema sta nella Cultura dei giovani.
e da quello che vedo intorno a me, non c’è speranza; chi cresce ascoltando quella lagna della Amoroso, o quell’arrogante antipatica pescivendola di Emma, o peggio Scanu… (Scanu… ma chi cazzo ascolta Scanu?), o Carta… che cultura musicale si può costruire?
stiamo crescendo una generazione scellerata diceva qualcuno.
non si può non essere d’accordo.
Mi associo a Piera per il tuo commento e ti do il bentornato Gil.
Non v’è dubbio alcuno, la musica in Italia è divenuta merce economica da svendere gratis sul web. Non credo sia solo colpa dei programmi della De Filippi, come si paventa, la conduttrice non ha fatto altro che seguire l’onda ed adeguarsi ai desiderata dei giovanissimi ragazzi.
Secondo me il guaio grosso per la musica in Italia lo costruiscono, giorno dopo giorno, programma dopo programma i conduttori delle Radio, che fra una parolaccia e l’altra (evidentemente molto gradite dal pubblico), mettono in rete migliaia di canzoni, quasi tutte straniere o di gruppi di cantanti o band italiane ben identificati, sempre e solo quelli.Io quando guido, non sono quasi mai riuscito a sentire, per radio, una canzone di Mina. Sarà un caso?Può darsi, ma il marcio è proprio qui nella discriminante, lasciata in mano a questi shoman da strapazzo che fanno il bello e cattivo tempo con le musiche iataliane (più brutto che bello, a dire il vero). Certo che Mina non fa nulla per aiutare la nostra amata musica italiana, a parte cantare (e non sempre, ad onore del vero, sceglie il meglio). Se anziché innneggiare a Grillo dedicasse parte del suo tempo prezioso a spronare giornalisti, amanti della musica, commentatori e quant’altro a darsi da fare per fare risuscitare il mito della canzone italiana farebbe opera altamente meritoria, provenendo da Lei massima espressione della voce italiana.
Mi piace il tuo messaggio
caro Gil
Buondi’ da
Piera
Stamattina sul giradischi c’è la canzone di Massara Mogol:
PRENDI UNA MATITA..che ha Studio uno ’61 MINA spiegava come si fanno le sovraincisioni con la voce..
è dedicata a Loris & Remo..che per NOI ..scrivono tanto..sulla Fanzine e qui..
La la la la la la la la
Non dimenticarti questo consiglio
lala la la la la la la
seguilo e felice ancor sarai
Prendi una matita, prendi una matita
e disegna un lago azzurro
buttaci i pensieri, tutti i dispiaceri
e sorridi al mondo intero,
sopra un verde prato traccia il viso amato
dagli tanti baci, baci, baci, baci
prendi una matita tutta colorata
e disegna cieli blu
Grazie MINA :laugh:
…graziee a SQUARCIAGOLA caro Riccardo,
CHE MERAVIGLIA..leggegerti qui
ops PRENDI UNA MATITA..e scrivi ACORA.
te lo canta anche MINA :-)
buondi’ e bàsìnn da
Piera
….ancora una volta, cara Piera, sei ”la nostra voce”……salutoni….Riccardo
La crisi della musica è solo uno( e purtroppo non il più importante )dei problemi che ci rendono più poveri in una crisi che attanaglia questo mondo travolto da un profondo malessere …
Decisamente d’accordo, caro Carmelo, con tutto quanto tu affermi… però, consentimi solo di spezzare una lancia a favore di “X Factor” perché, a differenza del defilippiano “Amici”, non ritengo che abbia sfornato tutta questa mediocrità che purtroppo ha investito il mercato e la qualità discografica. Non metto sullo stesso piano, ad esempio, un talento naturale come Marco Mengoni e l’anemico Valerio Scanu… solo che a Sanremo l’anonimo Scanu ha vinto su Mengoni che, peraltro, è stato applaudito vivamente dagli stessi musicisti dell’orchestra ed elogiato dalla Critica.
Alla stessa maniera, nel paragone Noemi/Emma io salvo la prima che si è rivelata un’interprete sofisticata e rappresentativa rispetto alla “strillona” Emma che intanto ha vinto su Noemi che si è qualificata terza solo grazie al ripescaggio della Stampa. Ma anche gli “Aram Quartet” e “Matteo Becucci”, rispettivamente vincitori della prima e seconda edizione di “X Factor”, artisticamente e vocalmente avevano tutti i numeri per una maggiore considerazione e di sicuro erano più validi di Marco Carta o Alessandra Amoroso… Chi secondo me ha la colpa di tutto questo degrado musicale è solo “Amici”, che con la sua pochezza ha tolto qualità alla Musica, e di sicuro non “X Factor”.
Per quanto riguarda Mina io ritengo che qualsiasi cosa canta, al momento che la esegue per la prima volta, comunque è una novità, sia essa un inedito o una cover e non sono certo le vendite che aggiungono o tolgono qualcosa al suo personaggio dopo quasi 54 anni di carriera irripetibile per chiunque. E poi, non mi risulta che artiste come la Vaughan o la Fitzgerald, in età avanzata della loro carriera artistica, siano state meno considerate perché non toccavano più i vertici delle vendite. Però c’è da riconoscere che in America (ma già fuori dai confini nazionali), a nostra differenza, non valutano l’artista per la sua posizione nelle classifiche discografiche o per i passaggi televisivi… questo tipo di valutazione è tutto italiano.
sisi certo sono acuti spettacolari da far accapponare la pelle, ma pensavo ad altro…
magari riuscisse ad autodistribuirsi…
e Matrioska?
Impietosa quanto cruda e vera l’analisi di Marinella Venegoni! E quindi? Cosa si può fare per invertire lo sfinimento della musica? Criticare è molto facile, evidenziare anomalie è ancora più facile…ricostruire è assai più difficile. Tutto vero e quasi condivisibile! A mio opinabile parere ritengo che la responsabilità dello sfacelo musicale, e aggiungerei sociale, dipenda sopratutto da tutta quella stampa che è stata incapace di criticare al momento opportuno i personaggi autori dello sfinimento e di cui ritengo siano a conoscenza di tutti. Con il loro assenzo hanno contribuito a diseducare gli amanti della buona musica, del cinema, delle trasmissioni televisive ecc. Adesso non ci resta che piangere! Non basta aver vinto “X FACTOR” o “AMICI”(cito soltanto queste due per brevità)per essere un vero artista. Le trasmissioni che ho citato mirano al massimo guadagno con il minimo costo economico a discapito della qualità. Leggo…(vanno per la maggiore detriti del vecchio pop, sontuosamente propagati come novità e riciclati con testi banalissimi attraverso i volti della canzone televisiva che bada alla TV e non alla musica…)Il vecchio pop è stato ed è ancora oggi vera musica! Mi chiedo: la nostra stessa Mina (che adoro) con il suo consueto album annuale – stavolta, composto di “cover” è una novità o un riciclo? Resto in attesa che mi si illumini! Scusatemi ma ho semplicemente espresso un mio punto di vista!
mi sa di no…Mina, a quanto mi risulta, non ha mai accolto nessuno degli inviti della Pausini; compreso, ahimè, quello per Amiche per l’Abruzzo… :pain:
come? non hai sentito “canzone maledetta”?!
come? non hai sentito “canzone maledetta”?!
No… non ce n’è bisogno ne ha sfornati a quintali ultimamente. Io spero in una bel pezzo forte, un pezzo rock, un pezzo dove tocca note stellari, che è da un pò che non ce ne fa sentire :)
Comunque sia, come sempre, apprezzerò di sicuro ogni suono presente nell’album e ne rimarrò felicemente stupito :D
MINA: Tu Musica Divina.
http://thumbsnap.com/xYpYZkwx
Stamattina sul giradischi c’è la canzone di Don Backy: SOGNANDO
che MINA :-* ha cantato nel Live ’78
Me ne sto lì seduta assente
con un cappello sulla fronte
e cose strane che mi passan per la mente.
Avrei una voglia di gridare
ma non capisco a quale scopo
poi d’improvviso piango un poco
e rido quasi fosse un gioco.
Se sento voci non rispondo
e vivo in uno strano mondo
dove ci son pochi problemi
dove la gente non ha schemi.
Non ho futuro né presente
e vivo adesso eternamente
il mio passato è ormai per me distante.
Ma ho tutto quello che mi serve
nemmeno il mare nel suo scrigno
a quelle cose che io sogno
e non capisco perché piango.
Non so che cosa sia l’amore
e non capisco il batticuore
per me un uomo rappresenta
chi mi accudisce e mi sostenta.
Ma ogni tanto sento che
gli artigli neri della notte
mi fanno fare azioni non esatte.
D’un tratto sento quella voce
e qui comincia la mia croce
vorrei scordare e ricordare
la mente mia sta per scoppiare
E spacco tutto ciò che trovo
ed a finirla poi ci provo
tanto per me non c’è speranza
di uscire mai da questa stanza.
Sopra un lettino cigolante
in questo posto allucinante
io sogno spesso di volare nel cielo.
Non so che male posso fare
se sogno solo di volare
io non capisco i miei guardiani
perché mi legano le mani.
E a tutti i costi voglion che
indossi un camice per me
le braccia indietro forte spingo
e questo punto sempre piango.
Mio Dio che grande confusione
e che magnifica visione
un’ombra chiara mi attraversa la mente.
Le mani forte adesso mordo
e per un attimo ricordo
che un tempo forse non lontano
qualcuno mi diceva t’amo.
In un addio svanì la voce
scese nell’animo la pace
ed è così che da quel dì
io son seduta e ferma qui.
grazie MINA :laugh:
Speriamo ci sia almeno uno stralcio di inedito in questo nuovo album di cover >_<
Me lo chiedevo anche io… Chissà se può occuparsene la gsu stessa…
MINA trasmette emozioni piu’ che mai………………..e MINA e’ italiana. o e’ svizzerese?????!!!
e in piu’ non importa da che paese viene a buona musica , ma la buona musica trasmettera’ sempre emozioni. ciaooooooooooooooooooo
??????????????????????????
Loris, ma che succede se Mina non riuscisse a trovare (anche se mi sembre improbabile) una casa discografica che distribuisca i suoi dischi?
” Nel 2013 la canzone che mi ha lanciato, La solitudine, compirà vent’anni – ha dichiarato la Pausini, ospite de I Corrieri della sera su Radio Kiss Kiss – ho in mente qualcosa di molto speciale. Ho diverse idee, nessuna di queste celebrativa. Sicuramente non prevedo un disco perché sarebbe troppo scontato, ma sto pensando a qualcosa di diverso”. Non un disco, dunque. Non un altro pezzo autocelebrativo, evidentemente. E viste le infinite iniziative lanciate negli ultimi mesi, c’è da attendersi qualcosa di davvero unico…”
Forse ha qualcosa a che fare con la Signora??
..tremo alla sola idea..
hai ragione franco, ma era soltanto per riportare un trafiletto dedicato alla nostra immensa e inimitabile MINA in un sito estero!ciao un abbraccio
I titoli dei nostri post non hanno mai alcuna pretesa di rivelare verità assolute… si limitano a fare da supporto – spesso ironicamente, giocando su citazioni più o meno minose – ai contenuti dei post. E il titolo scelto stavolta ci sembrava calzasse a pennello per riassumere quanto espresso dalla “Badessa” Venegoni nel suo blog…
Infatti…io direi la musica è cambiata. Anzi il modo di fare musica è cambiato. Come quando dagli LP si è passati ai CD. E’ esattamente la stessa cosa. Siamo in un periodo di assestamento, io aspetto di vedere come il tempo muta le cose. Per fortuna, ne sono convinto, la musica non finirà mai! Non c’è di che preoccuparsi…
Non credo sia proprio esatto dire che la musica è “s-finita”; fruitori di musica ci sono ancora, in maniera diversa questo sì; i tempi sono cambiati, ormai c’è il web e tutto quello che ne consegue..forse come discorso commerciale è vero che non si vendono più CD, ma la musica si ascolta attraverso altri mezzi; la musica arte uditiva è divenuta anche visiva, questo è vero, ma è il nuovo..la stessa Mina è stata la prima nel fare un concerto in web..ed è stato un successone! ormai questi sono i nuovi canali da esplorare e credo aiutino anche commercialmente non solo alla vendita di un CD, ma DVD ed eventuale pubblicità, se messi legalmente in rete, e con nuove leggi che regolasssero il tutto. Anch’io ho amato il “padellone” ma tutto cambia, dovrebbero cambiare maggiormente gli addetti ai lavori che non dovrebbero vendersi per il misero piatto di lenticchie, è qui la Venegoni ha troppo ragione, e adattandosi alle nuove tecnologie valorizzare la vera Musica dandole il risalto che merita.
mio caro Franco, fa come MINA, non girarti troppo indietro e guarda avanti……. mi sembra che MINA stessa una volta disse che ogni tempo porta il suo buono……….. il suo frutto buono. e noi aspettiamo il frutto autunnale minosamente minoso . ciao . grazie MINA.
INTELLIGENTE E ANCHE SIMPATICA………………. ma qualche volte se ne dimentica ahahhahaahhahaha vi va Ornella . e grazie MINA. l’indiscutibile.
che bei tempi!!!! tratto dalla pagina di “Anyone who had a heart”
..Italian singer Mina performed a version of “Quelli che hanno un cuore” to an unprecedented Italian viewing audience of twenty million watching an episode of the Canzonissima series, orchestrated by Bruno Canfora for an ensemble of 400 musicians on 14 December 1968.!!!!!
From Wikipedia, the free encyclopedia
Ornella è una grande interprete, ha un repertorio di gran classe, è una persona estremamente intelligente e ancora si offre al pubblico.
…perche’ due? ops lo so’ che a te piace anche l’Ornella,
ma per me..MINA :laugh: ..è “l’unics”
Finché risisteranno le due più grandi cantanti italiane la musica non è finita: dopo di esse il diluvio…