Mina Fan Club

Nel giorno in cui La banda dei Babbi Natale di Aldo, Giovanni e Giacomo debutta nelle sale e la Piccola strenna di Mina fa il suo felice debutto tra i top 10 album più scaricati su iTunes, il “minologus maximus” Antonio Bianchi fa eccezionalmente capolino nel nostro blog per regalarci il suo personale commento sull’ultima graditissima sorpresa mazziniana

Quattro bigliettini d’auguri. Quattro canzoni contro le abituali dieci-dodici. Il primo EP ufficiale (escludendo Cappuccetto Rosso/Cenerentola e i “promo” incisi per Wind) dai tempi Italdisc. E il primo a non essere pensato come accozzaglia di due 45 giri. Piccola strenna è un album in miniatura. E con i suoi quattro semplici dati rivela con disarmante chiarezza matematica la formula sottesa: diversificazione, a tutti i costi. Difficile immaginare quattro mondi musicali più diversi.

La grande sorpresa è Il sogno di Giacomo. Sopranile, cinematografica, morriconiana… Mi torna in mente Edda Dell’Orso. Non si era mai sentita una Mina così. L’unico precedente – non discografico – è il fugace arabesco sulla Io e te da soli di Lucio Battisti a Teatro 10. Taluni minimizzeranno l’exploit: “Sì, bella, ma non c’è il testo”. La penso al contrario: non sono mai stato un sostenitore del predominio dei testi. Amo troppo la musica per subordinarla a versi che ne intacchino la forza espressiva. Forse perché amo altrettanto la parola, nella sua nudità e pregnanza. E il sogno di Giacomo ha l’emozionalità candida, essenziale, assoluta che io associo all’idea di Musica.

Al secondo posto della mia personale classifica c’è Walking The Town. Il pezzo più citazionista. Mi tornano in mente le cadenze beatlesiane di Penny Lane, di Gettin’ Better, di Your Mother Should Know… Mille altri le hanno ereditate e personalizzate. Ma la genealogia riconduce al solo Paul McCartney. E per me, adolescente svezzato dai Beatles, queste atmosfere arrivano cariche di un affetto e di un’amabilità che non trovo più nella nuova musica, infarcita di un citazionismo correlato a mondi che non mi appartengono, non mi sono mai appartenuti e che – a ben guardare – hanno contribuito a uccidere affettivamente la musica e la discografia agli occhi della mia generazione.

Terza, con entusiasmo, Mele Kalikimaka. Il gioco, il divertissiment, il colorino lieve assente in Caramella (che resterà uno dei dischi di inediti più belli, densi e atmosfericamente compatti della produzione mazziniana). Mentre Walking The Town è citazionista, Mele Kalikilamaka è modellata sulla versione di riferimento di Bing Crosby e delle Andrew Sisters, incisa sessantuno anni fa. E mi diverte il fatto che Anna, la mia nipotina tredicenne, innamorata della musica come lo zio, con le idee chiarissime ed un culto per le scelte autonome, disgiunte da qualsiasi condizionamento (già in antitesi con l’Italia pecorona del Berlusconismo), se ne sia prontamente impossessata come traccia pilota della playlist natalizia da condividere con le amichette ciarliere di terza media.

Quarta, Stille Nacht, appartenente al filone – seriale – della Mina classica. Ne sono un sostenitore. Ma è legittima una piccola critica. Perché non spezzare l’uniformità? Perché replicare ogni volta lo stesso fondale strumentale? Tanta essenzialità merita un guizzo, un tocco di colore, una nuance discreta – purché nuova – che risalti sul monocromatismo. Così com’è, Stille Nacht è una gemma di madreperla in più in una collana di perle tutte uguali, perfettamente sferiche e proporzionate. Come quelle d’allevamento. Le perle naturali, più preziose, sono diverse: le piccole irregolarità sono emblema di unicità. E stavolta, ancor più che in passato, non c’era che l’imbarazzo della scelta: una celesta (il carillon che ingentilisce il Natale, commerciale, dei Christmas Album americani), i campanellini da slitta (quelli che alludono all’imminente arrivo di Santa Claus), un organo (quello dei canti natalizi religiosi, qual è Stille Nacht), una cornamusa (capace di evocare, con un pizzico di oleografia, un Natale popolano risalente ad un passato imprecisato)… Non c’era bisogno di eccedere: sarebbero bastati pochi tocchi, poche note, evocate in lontananza su un canale qualsiasi della proiezione stereofonica. Una lezione per il futuro: largo a violoncelli, viole, organi, arpe, oboi, fagotti, controfagotti…

Autore:

36 risposte

  1. Ciao Mario,
    non avevo ancora visto il tuo ultimo capolavoro! Grazie!
    Rinnovo gli auguri di buone Natale a te e alla tua famiglia e a tutti gli amici del MFC.
    Un abbraccio forte ai padroni di casa e un “a riscriverci” appena ritorno a casa.
    Buonissime feste a tutti!

  2. a proposito di classifiche la confusione forse tra la distribuzione della piccola strenna singola, o con caramella, e il non facile reperimento in diversi posti, fanno conclusione anche nelle classifiche.,.,.

    nella fimi, troviamo segnato il rientro di caramella da 2 settimane e perde 2 posti piazzandosi dalla 61 alla 63, ma niente traccia della piccola strenna, ma nella stessa classifica troviamo la platinum al n98.

    http://www.fimi.it/classifiche_artisti.php

    dando un occhiata ai circuiti o siti telematici,
    su ibs, nelle classifiche album mp3, la piccola strenna passa dalla 49 alla 50.
    http://www.ibs.it/mp3/100/100alb.asp?rz=2

    mentre sempre sito ibs top cento dischi piccola strenna passa dalla 54 alla 41..

    http://www.ibs.it/cd/100/100pge.asp?rz=2
    e niente traccia di caramella…..

    nel sito la feltrinelli, ritroviamo caramella in discesa alla posizione 51

    http://www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home/pages/classifiche/topmusica.html?page=6

    niente traccia della piccola strenna , ma nella stessa classifica troviamo il best of platinum alla 71,e la platinum alla 86 posizione…

    nel sito fnac, nelle miglioro vendite ritroviamo invece i ritratti, mai visti nelle altre classifiche alle posizioni 9 e 10

    http://www.fnac.it/Migliori-Vendite/Musica-Italiana/l1843

    e troviamo anche caramelle e una piccola strenna alla 43
    http://www.fnac.it/Migliori-Vendite/Musica-Italiana/l1843

    e nella stessa classifica la platinum alla 83, il picture box alla 116 posiz, 4anni di successi alla 130, todavia lp alla132,

    e cosi via,

    mina comunque piu che presente, anche se con i nuovi prodotti caramella, piccola strenna e caramella e piccola strenna, c’è stata tanta confusione, e scarsa promozione, speriamo l ‘ uscita del film possa contribuire all’ immediato rilancio di questi gioielli……

    mina inoltre presente negli album di pino daniele, nel dvd di fabi con il singolo, nelle compilation passione e passione o.s.t del film….

    come gia segnalato in questo momento su i tunes mina al secondo posto, e nelle messaggerie digitali piccola strenna nella top album

    facile freddo a tutti

    ciao mina

    ciao tà

  3. Che bello Mina al secondo posto su ITunes, fa molto piacere vededere che la sinergia film di natale e colonna sonora strepitosa danno i loro frutti, Piccola strenna è veramente un dolcetto di Natale da assaporare, una voce perfetta come direbbe lei per la sfoglia delle lasagne, per un Ep fantastico, che ha visto il ritorno in questo piccolo rifugio musicale di Mr Bianchi, con le sue considerazioni sempre godibili e interessanti, come quelle di tutti quelli che si siedono e scrivendo condividono il loro pensiero, perché la gioia di stare insieme non venga mai meno giusto? Mele kalikimaka a tutti

  4. grazie caro Mario r,
    sono davvero Auguri speciali con tutti NOI fans
    con MINA :silly:
    hai fatto un bellissimo quadro capolavORO

  5. caro Emilio,
    mi piacerebbe vedere la tua bellissima :blush: “vetrata”
    MAINOSA dell’IMPORTANTE E’ FINIRE con un segno natalizio,
    grazie da
    Piera

  6. [Testo rivisto: prego Loris di cancellare il precedente]

    Personalmente trovo molto interessanti sia gli interventi di Antonio Bianchi (puntuali, approfonditi, documentati, ecc.) che di Paolo da Udine: si possono condividere in tutto o solamente in parte, ma sicuramente offrono spunti di riflessione, altri punti di vista della galassia MINA.
    E’ da tempo che non leggo interventi di Mauro da Padova: anche quelli scritti con molta passione e competenza.
    Qualsiasi intervento – anche critico – se scritto con il cuore e con onestà intellettuale è interessante e utile.
    Mi piacerebbe leggere anche qualcosa sulla voce di Mina oggi: vocalità, tono, timbro, colore e tutto quello che si vuole.
    Non riesco a trovare aggettivazioni adeguate per descrivere la voce di Mina che canta le canzoni della Piccola Strenna: in particolare le prime tre, MELE KALIKIMAKA, WALKING THE TOWN e IL SOGNO DI GIACOMO. Ogni volte che le ascolto mi sento riandare indietro nel tempo, alla Mina di ATTIMO PER ATTIMO e dei suoi vocalizzi di quel periodo. E non è solo per il fatto che quelle canzoni sono citazioniste, ma è la sua voce che, chissà per quale prodigio, mi sembra come rigenerata. Potenza di Mina.

  7. Ho dovuto insistere perché Antonio ci regalasse almeno per Natale un suo pezzo in questo blog dove non entra volentieri (non per snobismo, ma per una forma di pudicissima ritrosia a “esibirsi” in un pubblico salotto, per quanto solo virtuale). E l’accoglienza affettuosa che molti di noi gli hanno riservato ieri era, più che una lode all’articolo in sé (sul quale si poteva liberamente concordare o meno), un ennesimo attestato di stima e di gratitudine per tutte le meravigliose monografie, i monumentali dossier, le impareggiabili analisi minologiche che il nostro grande collaboratore ci ha regalato sulle pagine della fanzine. Ridurre tutto questo a miserevoli – e assai poco “signorili” – questioni di “indici di gradimento” e di applausometri ha semplicemente guastato un momento che doveva essere di pura gioia collettiva per il ritorno su queste colonne di una firma che onora il nostro fan club. Senza nulla togliere, beninteso, all’apprezzamento mio e di tutti per i bellissimi commenti su PICCOLA STRENNA che tanti altri amici del Blog – a cominciare da Paolo – hanno postato negli ultimi venti giorni…

  8. Per Paolo di Udine: Walking The Town è presente una sola volta, a metà film e, se non ricordo male, accompagna un montaggio di scene diverse in cui è protagonista ogni singolo personaggio…

  9. Ciao Mario un caro saluto a te e a tutti gli amici del fan club.Come fare per far parte della tua splendida cartolina?Un abbraccio Michele

  10. Francamente caro Loris devo commentare che Gil col suo intervento ha dimostrato la sua signorilità e la sua delicatezza in quanto ha fatto un’osservazione giusta senza abbandonarsi a giudizi di parte e non credo avesse intenzione di polemizzare ma soprattutto ha dimostrato di essere un attento lettore visto che non gli sfugge niente…
    Giaà Paolo infatti aveva praticamente anticipato l’intervento di Antonio Bianchi (del quale ho sempre apprezzato i s dossier sulla “nostra” fanzine)e questo senza diminuirne l’autorevolezza.
    Mele Kalikimaka a tutti!

  11. Io di fronte a interventi di questo tipo – scusatemi – rimango davvero annichilito. Evidentemente anche un Maestro come Gianni Ferrio, che è in assoluto il più convinto e sincero tra i tanti estimatori eccellenti di Antonio Bianchi, deve essersi fatto ingenuamente abbagliare più dagli “indici di gradimento” (sic) che dall’ “effettiva qualità o interesse” dei suoi articoli. Scritti con una passione, una competenza, una lucidità analitica, una scioltezza linguistica che chiunque ami non solo Mina ma la musica in generale non può non riconoscere e ammirare. A meno che quel “chiunque”, mio caro Gil, di quei formidabili pezzi di alta minologia ne abbia letti a malapena uno o due e non disponga quindi di un benché minimo elemento di giudizio che gli consenta di sputare sentenze…

  12. Allora non è stata solo una mia impressione che -a parte gli ampi arricchimenti con le considerazioni di natura esclusivamente personale- tutto quanto proferito nell’attuale Post (almeno per la parte tecnica) era già stato detto in un intervento precedente…
    Un po’ mi meraviglia che quanto letto circa 20 giorni fa è passato inosservato e invece adesso, ripetuto da altra persona, viene preso per “Vangelo”… Mi viene lecito considerare che molto dipende dagli indici di gradimento e non dall’effettiva qualità o interesse che suscita ciò che si dichiara.

  13. Confermo che c’é una svista : sono state inserite le versioni spagnole anzichè quelle originali.
    Per il resto é un’ottima pubblicazione, quasi completa :mancano solo Eravamo in tre e Le cinque della sera , presenti negli album RARO insieme agli originali dei due brani in questione e il suono é molto buono. Ciao.

  14. un caro qualcuno di voi, sa se il sondaggio rocokl dei migliori dieci è gia stato chiuso???

    intanto se volete divertirvi, a cercare gli ultimi brani trasmessi da mina in radio, vi ricordo

    http://www.earone.it .

    è bello scoprire che il mele kalikimaka viene diffusa dalle radio più importanti e nazionali come radio1 o radio dj, e anche da radio mai sentite prima…

    per la ricerca però vi consiglio di scrivere il nome del brano e non il nome dell artista Mina, se no a volte viene fuori un altra roba…………

    ciao mina

    ciao tà

  15. France’, sto impazzendo, per dirla pulita, per trovare il lettore. pensa che alla Feltrinelli di Catania, che è enorme e fornitissima, non avevano idea di quello che stavo dicendo.

    E poi dice che uno si butta sinistra …

  16. facile giornata freddolosa a tutti, con mina a scaldarci anema e core………….

    con la piccola strenna e non solo…………

    meravigliosi gli auguri di mina, in apertira di questa pagina,

    ancora più splendidi, gli auguri di mina dal sito ufficiale…..

    http://storage.sonymusic.it/mina/buon-natale.htm

    ma la treccia dov’è?????????? :evilgrin:

    grazie mina.

    ti voglio tanto bene.
    ciao

    ciao tà

    p.s.

    bello il librettone che accompagna il lettore mp4, (che poi è la raccolta di tutti i libretti dei singoli album contenutmi aspettavo pero, inclusi album più recenti, avrei preferito gli ultimi dieci album di mina, cosi da dar spazio anche a facile, caramella, todavia, dalla terra, bau,.,.,

    vero è che per chi sara capace si possono sempre aggiungere…..

  17. Ho comprato ieri i box di Mina “Ritratto: i singoli”. Molto bella la veste grafica, nonché apprezzabile la rimasterizzazione dei brani. Finalmente una discografia Italdisc concentrata, senza dovere andare a ricercare i singoli brani nel mare magnum delle innumerevoli raccolte. Credo però vada segnalato un errore (dico credo in quanto non sono in possesso dei 45 originali): i brani Dindi e Ollalla Gigi sono stati inseriti nelle versioni spagnole. È un vero peccato perché nelle versioni estere sono reperibili in molte compilation, mentre le versioni italiane (insieme a Da chi e Chi sarà) sono decisamente introvabili nella versione digitale. Qualcuno può confermarmi se vi è stato errore nella compilazione della scaletta?

  18. Faccio un’GRANDE GRANDE applauso al mio
    caro amico Antonio Bianchi..merita la “Lode”
    spero che tu mi legga, ricordo la tua umiltà a esporti.

    Sulla sua bravura a scrivere,recupera la sua modestia.
    Caro Antonio, un grazie è troppo poco,
    io ho fotocopiato tutte le tue :shy: ANATOMIA DI UNA VOCE
    sono pagine stupende che meritano di diventare un libro
    Piera
    lo spera

  19. Una domanda a Mario Beda (che ha visto il film “La banda dei Babbi Natale”)

    Scusa Mario, mi sapresti raccontare succintamente quale scena del film è commentata dalla canzone “Walking The Town”?
    E’ presente una sola volta o più volte nel corso del film?

  20. Mi fa piacere leggere che Antonio Bianchi seppure a quasi venti giorni dall’uscita dell’EP sia concorde con me circa le impressioni a caldo espresse lo stesso giorno d’uscita del CD con i riferimenti di “Walking the Town” (le canzoni di Magical Mistery Tour” – in particolar modo “Your Mother Should Know”) e il richiamo a Edda Dell’Orso per “Il sogno di Giacomo” , modellata secondo me su melodie “piccioniane” (Piero Piccioni) piuttosto che “morriconiane”.

  21. Come al solito, mi piace tantissimo leggere i comenti di Antonio Bianchi e sono quasi sempre d’accordo con lui. È un piacere leggerlo nella fanzine . Condivido la opinione su Silent Night. A me la canzone cantata così piace molto ,ma credo che si sta entrando nella monotonia con certi pezzi cantanti tutti con gli stessi strumenti, così tanto minimalisti. Sarebbe bello “dialogare” con uno strumento che faccia un cambio alla atmosfera dei brani, così come è accaduto con “Cielito Lindo” per citare uno.

  22. Antonio Bianchi, indubbiamente scrive molto bene, e si vede la cultura e la competenza che trasudano da ogni riga di cio’ che dice, ma non sono d’accordo in tutto. L’album di Mina, a parere mio e’ strepitoso in tutti i sensi.Silent night cantata cosi’ e’ semplicemente favolosa, proprio per questo taglio esclusivamente blues che la rende molto originale, scevra da ogni appesantimento chiesastico e percio’ piu’ vera, piu’ essenziale. Dove mi trovo d’accordo con lui e’ sul fatto che le 4 canzoni sono diverse tra loro. Ed e’ questo che mi affascina molto di Mina si saper dare un’impronta decisiva in tutti gli stili che affronta.E’ la mina dei tempi d’oro. La nostra Mina.

  23. Sono in perfetto accordo con TE.
    Caro Antonio, i miei più sinceri auguri e come già ti ho detto in occasione di un raduno sei la “mia Bibbia.”