Mina Fan Club

di Pietro Bocchi

“12″ ha appena finito di girare nel lettore cd. E il primo ascolto di un disco – così come la prima impressione che si ha di una persona che incontri per la prima volta – è sempre quello vincente, quello giusto. “12″, ovvero 50 minuti circa di autentica Mina, che – come dice Gino Castaldo su Repubblica, “quando Mina fa Mina, ovvero quando fa le cose che solo lei può fare, c’è poco da dire…”. “12″, incalza ancora Castaldo, “…alla fine una lezione di stile alle frotte di virgulti che escono dai talent show urlando…” e di rimando la Venegoni su La Stampa “…ne è uscita una prova che dovrebbe essere recapitata con ricevuta di ritorno ai coach dei talent show: perché la più potente voce italiana è lieta di colpire sussurrando, consapevole forse di regalare un’autentica pelle d’oca”. Mentre Fegiz, sul Corriere della Sera chiude la brevissima recensione assicurando che “… l’ascoltatore viene rapito dalla magia di una canto che sembra fermare il tempo…”. Hanno (già) detto tutto loro. A me, a noi, non resta infine che inchinarci ancora una volta di fronte all’Arte smisurata di questa Donna cui evidentemente il tempo non scalfisce né l’innato talento, tantomeno la voglia di divertirsi (stavolta l’ha detto proprio Lei) quanto (anche e semmai) la voglia e il rischio di ri-mettersi sempre in gioco. Sarò banale, tuttavia continuo a pensare e a dire ad altavoce, Mina, (un) Genio dei nostri tempi. E abbacinato, frastornato, confuso e felice dopo averla sentita, godo non poco che un disco “così” sia già primo su iTunes!. Posso dire che la qualità (quasi) sempre paga? Mina Minona, ho esaurito le parole. Commosso, per davvero, ti dico grazie!

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75 risposte

  1. Io ho scelto la cover di Just a Gigolò, perchè fra tutte quante è quella che mi “inganna” di più… :-)

  2. Il silenzio e’ il luogo in cui puo’ essere contenuto il tutto e lo spazio interno accogliente puo’ lasciare il posto al segno (le sedute psicanalitiche dominate dal silenzio, sebbene le piu’ difficili da reggere, sono quelle piu’ esaustive nei contenuti).
    Nelle espressioni artistiche e’ sempre molto difficile sperimentarsi con il silenzio, con il vuoto, con il nulla, forse perche’ il linguaggio scritto o la rappresentazione visiva necessitano della parola, dei sensi che distolgono dall’obiettivo.
    Nella musica la sperimentazione e’ ancora piu’ difficile, perche’ e’ una proposizione quasi antitetica al concetto di musica; eppure nel genere extra-colto (non perche’ piu’ colto ma perche’ fuori dall’assioma di cultura) diversi musicisti si sono sperimentati. Vedi Arvo Part con Tabula Rasa o Fur Aline.
    Ecco Mina che si sperimenta con il silenzio… 12 e’ un album silenzioso dal tappeto sottostante all’impalcatura vocale con pochi tratti espansi in tonalita’ alte, dove sappiamo che tuttora mina puo’ dar sfoggio di altissima potenza. Eppure il tutto si svolge nel silenzioso, nel rallentato, nel costruire, nel decostruire, nel rinarrare con l’assenza del marchio originale
    In 12 la voce silenziosa, almeno per me, raggiunge un apice in love me tender, dove il sussurro diventa voce pensata, un pensiero pensato ( a me fa pensare ad un dopo l’amore troppo bello e alla struggenza del dopo) che solo piu’ avanti si ramifica in una tonalita’ alta, quasi a richiamare l’incontenibilita’ dell’emozione. Un sussurrato che mi fa venire alla mente La vita goccia a goccia nella sua parte iniziale prima della dichiarazione del dolore e della presa di distanza da esso.
    Cent’anni fa chiesi alla befana di portarmi con la calza l’ultimo 45 di mina e cioe’ tintarella di luna. Il mattino successivo nella calza trovai un biglietto della befana che mi lasciava i soldi per l’aquisto del disco che non aveva potuto trovare in negozio. Quella mattina ci fu uno straordinario in me, non solo perche’ non avevo il disco di mina, ma perche’ riconobbi nella scrittura della befana la scrittura di mamma. Un’intuizione di un cambiamento, anzi un cambiamento epocale.
    E anche12 mi ripropone un cambiamento epocale nella produzione minesca e la cosa a maggiore intensita’ e’ che quasi ad ogni uscita di un album di mina mi sembra di sperimentare un cambiamento nel suo prodotto artistico, cosa non facile per un artista. E un cambiamento epocale rimanda ad un lungo tempo trascorso che rende la voce libera di chi non ha nulla da perdere in quanto completamente padrone di se’. Anche nei pezzi piu’ swingati c’e’ ironia ed inflessioni ad un sorriso spalancato, quasi un ammiccamento alla goduria.
    Il trio di accompagnamento ha chiuso un cerchio magico, che la voce di mina ha trasformato in un quartetto.
    E poi e’ jazz o pop o easy o free ma cosa importa: la canonicita’ e’ un elemento di costrizione!
    Adesso ho fretta perche’ devo ascoltare 13 e poi ancora 14…

  3. Io Love me tender, quella che sin da subito mi ha colpito di più. Ma nel mio caso non è stata proprio una scelta, quanto piuttosto un colpo di fortuna visto che in negozio ho trovato solo quella e quella di Anytime, anywhere.

  4. Come stravolgere i fatti! Mauro ti invito a rileggere il mio primo post e dimmi chi e come sono stato offensivo, inoltre rileggi le risposte datemi da altri.. Inoltre ritengo che il termine canuto non sia affatto un’offesa. Con questo concludo!

  5. Ciao Ganimede! Non intendevo dire che la Krall è modaiola mentre Mina è di nicchia. La mia era una risposta al tuo “Non ditemi che questo e’ il jazz, perche’ non e’ vero. Io ascolto Diana krall e stacy kant da anni”: dunque se quello di Mina non è jazz (e per molti jazzofili non lo è), lo stesso può dirsi per quello della Krall, che fa un jazz di consumo (non a caso fa storcere il naso agli appassionati del genere). È chiaro che Mina è una cantante popolare, nel senso più alto del termine, ha avuto – e ha – una funzione anche divulgativa (ancorché non voluta), perché ha consentito al suo pubblico, non sempre avvezzo a determinati generi, di scoprirli e avvicinarsi a essi. Si potrebbe discutere poi la questione dei generi, cui in verità credo poco (nella musica come nella letteratura), ma il discorso ci porterebbe lontano. Condivido in parte quanto scrivi a proposito dell’eccessiva omogeneità degli arrangiamenti, come già scritto anch’io avrei gradito più swing. È un fatto di gusti personali, naturalmente. Ciò detto, “12” – lo ribadisco – è un disco pregevole, emozionante, anche se non può incontrare il gusto di tutti, lo ha già sottolineato il padrone di casa, se non erro. Quanto alla libertà di critica (e di “anti-critica”), il confronto-scontro dialettico è sempre positivo, purché non si scada nell’insulto personale. In tal senso, spiace leggere frasi ironiche sui presunti musicologi, sulle orecchie e quant’altro. Esprimere un parere (anche sulle stonature, reali o presunte tali) non significa ergersi a musicologi; si può essere semplicemente dei consumatori di musica ed essere in grado di discernere una nota calante, ad esempio. Dopodiché è, allo stesso modo, legittimo contestare la stonatura, magari argomentando. Personalmente, mi capita di difendere Mina dagli attacchi feroci dei soliti integralisti che, spinti dal pregiudizio, criticano senz’appello qualunque cosa esca dalla sua voce (o finanche dalla sua penna). Mi piacerebbe, però, che tra persone che la amano ci fosse la possibilità di esprimere un dissenso senza per questo essere etichettati come “certi personaggi”.

  6. Ciao Ale, la mia copertina preferita è quella di “Anytime, anywhere” perchè mi sembra la più vicina all’atmosfera del disco…

  7. Concordo, Emilio, l’espressione usata per rispondere a chi difendeva il cd dalle critiche negative, è offensiva e oltretutto inutile al dialogo.
    E’ sempre auspicabile il rispetto reciproco. Si commincia sempre con le parole, e poi non si sa dove si arriva.
    All’origine del mio sfogo è il fastidio che mi provoca constatare che puntualmente venga messa in discussione la libertà di dissentire.
    Ma la possibilità di rispondere alle critiche con efficacia e chiarezza esiste: gli interventi di GiacoMino ne sono un esempio edificante.
    Mi unisco a te nell’amore per Mina che ci nutre di bellezza.
    Un abbraccio.

  8. Accantonando per un momento i giudizi sull’album, mi piacerebbe sapere quale copertina è stata acquistata dai fans che, come me, ne hanno presa una sola, o quel’è la preferita da quelli che ne hanno prese più di una o tutte e 12 (alla faccia della crisi).
    io, indeciso tra la mina “negra” di “fire and rain” e quella “natalizia” di “have yourself a merry christmas” alla fine ho optato per quest’ultima… e voi? :-)
    Al_Fi(e)

  9. Mauro sono assolutamente d’accordo con te ognuno è libero di esprimere il proprio parere e di criticare, ma tutti abbiamo la stessa libertà di criticare la critica..senza essere considerati ( e ci leggo un certo disprezzo)dei canuti signori del blog.E’ vero bisogna amare questa Signora che ci avvicina ad ogni genere musicale sempre con grande stile e passione .Mina mi ha fatto conoscere la musica napoletana che ignoravo,i canti sacri ,le canzoni di Modugno,il melodramma e adesso questi 12 american song book che fatti da Lei li adoro.Ben vengano le critiche quando non sono spocchiose e quando non si pretende di far cantare Mina in un determinato modo.Il suo canto è sempre originale sia che sporchi lavoce o la usi con i suoi birignao,sia che canti a squarciagola o sussurri dolcemente in un’atmosfera rarefatta come in 12.

  10. Mi dispiace accostare il commento ad un disco che mi piace tantissimo con l’ennesima considerazione che l’essere fan di un artista non dovrebbe precludere la capacità di accettare anche opinioni diverse dalle proprie.
    Mi sembra, tra l’altro, che la maggioranza di chi ha espresso in questo spazio una critica negativa al cd, lo abbia fatto con educazione e cercando di avvalorare la propria posizione con argomentazioni plausibili, che inviterebbero alla dialettica e non al solito integralismo di chi non sa accettare le differenze di opinione.
    Comunque dopo tre dischi pop, uno più bello dell’altro, nei quali Mina ha sfoderato le sue doti vocali anche permettendosi sperimentazioni arditissime (penso a Non ti voglio più e La clessidra, ma anche a Canzone maledetta e Matrioska) ora Mina ci propone uno di quei lavori che soddisfano forse una fetta minore di pubblico, ma che costituiscono senza dubbio un esempio di cosa lei sappia inventarsi con la voce, mettendola al servizio di una profonda sensibilità ed intelligenza musicale.
    Sarà perchè amo lo slow-jazz come lo fa Mina, ma trovo che mai come in questi casi lo strumento voce arrivi direttamente a sollecitare in me sconosciute corde interiori.
    Capisco chi si trovi spiazzato di fronte a un genere così poco…consumato, ma li invito a dosare e centellinare l’ascolto del disco provando magari a farsi aiutare da buone cuffie auricolari.
    Se si ama Mina, sarà impossibile restare indifferenti al suo modo di cantare queste splendide canzoni.
    Ciao a tutti!

  11. Caro tullio..
    si’ è MEGLIO fare LA VOCE DEL SILENZIO…
    Ricambio gli Auguri..per le prossime feste di Natale
    con “12” bàaìnn della
    Piera
    nazionale

  12. Un post off-topic per una domanda personale a Franco Ghetti… ho perso la tua mail, avrei bisogno di chiarimenti sulla copertina di quel “musicaYcanciones” che hai mandato al sito ufficiale.
    Mi puoi scrivere a lecopertinedimina@gmail.com?
    grazie max

  13. Signori ho pensato! I vari Fegiz, Menegoni, Mangiarotti e via dicendo..mandiamoli a ca a fare ?a cazetta, tanto come critici di musica non capiscono un tubo! Mai, come questa volta, c’è stato un giudizio negativo dei titolati critici, e (ricordate Fegiz) non sempre sono stati dolci con Mina; tutte le recensioni sono state entusiaste ed allora! A quanto sembra abbiamo tra noi dei veri “super musicologi” percepiscono “stonature, sbavature…” io sono sordo! no! nun capisco ‘nu ca..!Oggi con le tecniche che ci sono cantano pure gli stonati e i senza voce! e ce ne sono in giro..e pure di successo! ma pare che più volte si è detto che la Nostra Signora ha sempre sostenuto che una “sbavatura”, per la stonatura ci credo proprio poco! ci può bennissimo essere se rende il tutto più emozionante! Oggi Lei canta, quasi sempre, accompagnata dal vivo e senza effetti elettronici, fa’ la Musica quella pulita. Io la musica “colta” tipo la sinfonica, non riesco a capirla o meglio “non mi piace” ma mica posso dire, che ne sò, che un Vivaldi o l’arrangiamento del Muti è sbagliato o fà schifo! non mi piace punto e basta! Fortunata chi ha avuto la dote di essere così capace di intendere e percepire tutte queste sottigliezze musicali! Io sò solo che quando ascolto Mina mi si “alza” ok! e quando ce vò! ce vò!
    Mamma mia, ma quanti critici..hanno di certo un mestire assicurato!

  14. Stamattina, sul giradischi..c’è la canmzone che dedico ai 12:
    CHE MERAVIGLIA ..che sono i 12..BRANI PIENI DI JAZZ che :-* ;-) MINA :-* Canta..in modo superlativa
    12 CANZONI..D’ORO :laugh:
    E’ sera, sta piovendo
    ma tra la gente sto correndo,
    sto correndo incontro a te.
    E già ti vedo da lontano
    tutto bagnato e spettinato.
    Che meraviglia,
    che cosa bella che sei per me.
    In mezzo alle macchine, semafori, mi sembri più piccolo
    migliaia di luci, di clacson tra noi
    e già mi saluti da lontano, sorridendo timido,
    la pioggia ha bagnato il tuo corpo, ti abbraccerò.
    E la gente si mette a girare,
    tutto il mondo si mette a girare
    intorno a me.
    Che meraviglia,
    che siamo noi,
    che meraviglia.
    È sera sta piovendo,
    ma tra la gente sto correndo,
    E già ti vedo da lontano,
    tutto bagnato e spettinato,
    che meraviglia,
    che cosa bella che sei per me.
    In mezzo alle macchine, semafori, mi sembri più piccolo,
    migliaia di luci, di clacson tra di noi,
    e già mi saluti da lontano, sorridendo timido,
    la pioggia ha bagnato il tuo corpo ti abbraccerò.
    E la gente si mette a girare,
    tutto il mondo si mette a girare,
    intorno a me.
    Che meraviglia,
    che siamo noi,
    che meraviglia
    che siamo noi,
    che meraviglia
    che siamo noi,
    che meraviglia
    grazie MINA :laugh:

  15. Ma questo è un blog o un clan? ah aha aha :)
    dopo gli insulti ci mancano le frasi minatorie.mancano solo le canzoncine da bulletti di strada.
    bravi ragazzi, questo si che è stare al mondo!
    Comunque per la cronana io ho speso 24,90!
    Buona giornata e vai col Giradischi!
    :) :) :)

  16. Ho appena letto una delle più … chiare e limpide lezioni di “ti insegno a stare al mondo”, fatte con l’umiltà che solo chi sa di cosa sta parlando, possiede.
    Giacomo, un SEI GRANDE, GRANDE, GRANDE E, COME TE, SEI GRANDE SOLAMENTE TU, devo proprio intonarlo … Pardon … stonarlo … Pardon … intonarlo … Pardon … stonarlo … Pardon … intonarlo … Pardon … stonarlo …

  17. Ciao, Giacomino.
    Bene per quello che hai scritto, innanzitutto per il garbo e il rispetto con cui hai fermamente espresso le tue opinioni.
    Buon “12”.

  18. Ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è…una Goggi molto emozionata ha cantato alcune canzoni di Battisti ,la voce un pò greve e leggermente stonata ma ha trasmesso emozione cosi come sono state toccanti le parole non dette..di Mogol,c’era nel suo sguardo una vena malinconica e il rimpianto per un’amicizia interrotta…Inevitabilmente è arrivata Mina ..e la nostalgia è salita alle stelle e ancora più sù..

  19. Trovo che “stonata” e “furto” siano due parole talmente lontane da questo posto che non voglio neanche prenderle sul serio. Se lo facessi, dovrei farti notare che il rispetto tu lo hai proprio perso di vista…
    Può succedere che il nostro artista preferito realizzi un lavoro che non ci piace e che non ci interessa, e posso anche arrivare a capire la tua delusione, ma attaccare e mancare di rispetto con certe affermazioni, buttate lì con molta leggerezza, francamente mi sembra inaccettabile. Sarebbe più elegante, se proprio non ci si può trattenere, dire “non mi piace” e basta. Nessuno ti potrebbe censurare.

    Ma certi argomenti pretestuosi io proprio non li sfiorerei… Dico che per definire “stonata” Lei ci vuole una bella faccia tosta! E’ la peggior cosa che si possa dire a una persona che ama cantare, fidati. Ed è un giudizio assolutamente gratuito, se si ascolta il disco.
    Se c’è una cosa che salta subito all’orecchio è l’assoluta padronanza del mezzo vocale che Mina continua a dimostrare. Perfino i segni che il tempo ha lasciato sulla sua voce lei li prende e li valorizza, trasformandoli in strumenti espressivi. Ci fosse un momento, uno, in cui sembra incerta! Tutto scivola via con la solità naturalezza, anche quando i passaggi sono tutt’altro che semplici. Come se fosse facile cantare in maniera così controllata e trattenuta! Sarebbe molto più semplice pompare aria nelle canne e “urlare”, richiede molto meno controllo e molta meno tecnica dei filatini e dei sussurri. Ma va’ là…

    E poi, il prezzo.
    Dove starebbe il furto? Io ho speso 19,90 per la mia copia. Mi sembra nella media. Per risparmiare qualcosa, inoltre, si può sempre scaricare l’album da Itunes per 9,99.

    E infine, le copertine.
    Sono 12. Vuol dire che tutti abbiamo la possibilità di scegliere quella che ci piace di più fra 12 opzioni. Tutte le altre immagini di copertina sono incluse nel libretto. Non esiste nessuna legge che ci obbliga a comprarne più di una copia. Ognuno sceglie per sé stesso… le ossessioni e le manie del collezionista sono un problema del collezionista, non della cantante. Io non ci penso neanche a comprarne 12 copie diverse, ne ho scelta solo una. A dire il vero ne comprerò sicuramente un’altra copia in vinile, ma per un discorso di supporto, non di cover. Ugualmente, chi vuole avere tutte le copertine si farà i conti in tasca e se può permetterselo io gli dico che fa bene…
    Ti assicuro che questa “rinuncia” non è una rinuncia e non mi guasta assolutamente l’ascolto del disco.
    Play!

  20. Ciao Filippo. grazie per la tua capacità di confronto adulto e costruttivo. peccato che molti canuti signori del blog non riescano a confrontarsi in modo assertivo( peccato per loro). sono d’accordo quando dici che questa volta il tocco di Ferrio ha dato valore alla voce di Mina, al contrario di quento è successo in Alliava, era proprio una mia paura. il Pezzo che più preferisco è I’ve Got You Under My Skin, in quanto non è stata stravolta la melodia… bellisimo pezzo e lei è fantastica. allora continuo a chiedermi perchè stravolgere just a gigolo? perchè rallentare tutto tutto tutto..???? il singolo brano può essere un piccolo gioiello, è il tutto che non mi convince. La scelta dei pezzi è fantastica. Se mi permetti però vorrei ribattere sul concetto di “modaiolo e commerciale”. Ma scusa, Mina cosa è? ovviamente ai due termini attribuisco il senso più positivo possibile. Mina è una cantante popolare, ha sdoganato la canzone d’autore, ha lanciato mode e ha fatto di sè l’emblema del commerciale. detto così so che può suonare male, ma il senso è di oggettività. Mina Non può e Non è una cantante di Nicchia (pedra magoni e patrizia laquidara Forse lo sono). perdonami ma a Mina purista jazz onestamente non ci ho mai pensato.. mina rende popolare persino le aree della bohemme e questa la rende una Grande. La più grande.

  21. Cara Piera,ma perché perdi il tempo per rispondere a certi personaggi che con Mina e la musica,non hanno niente a che fare ?Un salutone e già che ci siamo,tanti Auguri per le prossime feste,ascoltando 12……………..

  22. Io, socio del Fan Club e da 50 anni acquirente entusiasta dei dischi di MINA sono una delle voci contrastanti che hanno espresso una prima impressione negativa sul promo OVER THE RAINBOW! Come me tanti altri hanno espresso le loro perplessita’…questo e’ legittimo..specie che abbiamo il palato fine visto che siamo abituati a LEI!
    Se vuoi sapere la mia storia…. molti fans mi hanno conoscito ai raduni,..ho assistito ai recital della Bussola e del 70..ho rapporti di amicizia con ‘le colonne” del CLUB…e di foto ne ho fatte tante in tanti raduni…SCUSAMI SE NON NE HO PUBBLICATO una ne blog…ed ora torno anch’io ad ascoltare LEI!

  23. non preoccuparti . lo ascoltiamo noi e lo compriamo noi. tutte le copie. ciao

  24. mamma mia ROMEO mi hai fatto rizzare i peli. grazie . hai detto quello che io avrei voluto dire ma che non ne sarei mai stato capace. grazie.
    grazie MINA.

  25. Caro Ganimede, Diana Krall non è più jazz di Mina, non per i puristi del genere, che non risparmiano alla bella cantante canadese critiche anche aspre. Il suo è un jazz modaiolo e commerciale. Peraltro alcuni anni fa ha pubblicato un album di cover tutte uguali (mi riferisco a “The look of love”), quello sì una vera lagna. Ciò detto, personalmente avrei gradito qualche arrangiamento di Gabriele Comeglio, una sezione di fiati, una spruzzata in più di swing. E però, trovo che “12” sia un gran bel disco, gli archi di Ferrio sono meravigliosi, discreti, non appesantiscono il tessuto musicale (come accade, a mio parere, in dischi quali “L’allieva” e “Napoli 2”). La sua voce è strepitosa, non fa il verso a se stessa – come talora le accade di fare -, si sente la cura con cui ha cantato-interpretato ciascuna canzone (“I’ll be seeing you” per me è strepitosa!) e mi pare azzardato, sì, scrivere di stonature, specie perché non credo che l’intenzione fosse quella di ottenere note perfette e pulite. Un saluto.

  26. Caro Ganimede, non era intenzione ti mancanza di rispetto..mi è sembrato troppo “pesante” il messaggio negativo ..
    non è da mè essere come hai scritto, chi mi conosce sa’ che non sono cosi’..poteva essere interpretato con “ironia” ha! ha!
    bàsìnn da
    Piera

  27. Io davvero non capisco tutte queste polemiche per le 12 copertine che peraltro ci sono tutte dentro al libretto e poi non c’è nessun fucile puntato alle tempie che ci obbliga …
    L’album è splendido un piccolo concerto live …

  28. Ciao a tutti,

    Non scrivo più molto spesso su questo blog, ma da buon MINOSO, vi leggo spesso!! Mina ha fatto centro anche stavolta!! A me che di solito NON piace il jass, devo ammettere che MINA è riuscita a farmelo piacere eccome!! E se tutte le “lagne” son così….beh W la lagna allora!! Io invece trovo che questo nuovo lavoro della nostra Signora sia uno dei migliori degli ultimi anni (INSIEME a PICCOLINO e FACILE!!). Ovviamente questo cd è molto diverso e non paragonabile con i precedenti!! E’ un album molto gradevole, d’atmosfera, cantato con una straordinaria sensibilità!!

    La scelta commerciale di pubblicarlo con 12 diverse copertine, francamente lo strovo molto discutibile in questi tempi di crisi economica!! Io infatti ne ho acquistato SOLO una copia in un negozio on line (Inmondadori) e non mi è stato neppure possibile scegliere la copertina!! Dove abito l’unicco negozio di dischi che c’era è stato chiuso anni fa ed io non guido….quindi ho optato per l’acquisto on line del CD!!

    Comunque numero delle copertine (belle) a parte, questo è proprio un gran bel CAPOLAVORO!!

    Ciao a tutti!!

    Sergio

  29. Ciao a tutti. Ho ascoltato e riascoltato 12..che dire? Partirei con il definire FURTO il costo del cd, persino il tipo del negozio non sapeva come commentare questa scelta commerciale del costo e delle 12copertine diverse, vi risparmio il termine usato. Spero tanto non sia stata una scelta della Signora, ma imposta dalla Sony.
    La voce e’ splendida, l’atmosfera e’ magica, soffusa, rilassante sin dal primo brano…ma continuo a chiedermi: va bene il primo pezzo, ma perche’ cantare allo stesso modo i restanti 11 pezzi? Non ditemi che questo e’ il jazz, perche’ non e’ vero. Io ascolto Diana krall e stacy kant da anni, provate Ad ascoltarle. Se ascolti tante volte e’ normale che alla fine ti piace, si chiama ‘cambiamento di pensiero per esposizione’…provate ad ascoltare over tre raimbow dei musica nuda, solo voce e basso, una delizia!
    Azzarderei a dire che in alcuni passaggi e’ lagnosetta e quasi stonata… Che dire!
    P.S. Io ho un volto e una storia.
    P.S2 Piera non trovo educato dire a qualcuno che deve controllarsi l’udito. Educazione e rispetto prima di tutto!

  30. Riporto qui di seguito quello che ha scritto il mio amico CARLO TOMEO a proposito del nuovo lavoro di MINA.
    Il disco annuale di Mina ha fatto centro. Finalmente la grande cantante italiana, dopo i tentativi di “attualizzazione” (purtroppo non sempre riusciti) dei suoi…ultimi dischi (a parte l’ultimo, Piccolino” che era tutt’altro che malvagio), ha trovato, proprio ricorrendo a canzoni più “vecchie” (ma che non a caso vengono chiamate “evergreen”) una dimensione adeguata alla sua voce odierna. La trovata è costituita dagli arrangiamenti demi-jazz e dalla bravura ineccepibile degli arrangiamenti di archi di Gianni Ferrio e soprattutto, occorre dirlo, dal più che ottimo team dei tre musicisti che l’accompagnano, primo fra tutti Danilo Rea al piano e qundi da Massimo Moriconi al contrabbasso e Alfredo Golino alla batteria.
    Il disco si apre con quella che considero la mia canzone-feticcio “Semptember Song” che Mina canta splendidamente, evitando di far rimpiangere tutti quelli (miriadi di nomi altisonanti) che l’hanno cantata prima di lei, cominciando da Lotte Lenya e finendo con Sinatra. Certo, l’esecuzione di quest’ultimo era da pelle d’oca, Mina è più algida, canta di più e interpreta di meno (questa è una caratteristica che si avvertirà in molte altre canzoni, prima fra tutti “Over The Rainbow”), del resto siamo in una session jazzistica e la chiave interpretativa scelta da Mina è coerente. Inutile è anche fare paragoni con altri glorie del passato (e in alcuni casi del presente). Il disco di Mina è di alta classe, perché tutta la produzione e il lavoro che ci sta dietro lo è. Non sono tra le persone che dice che Mina sarebbe bravissima anche se cantasse le pagine gialle: certo, potrebbe essere anche vero ma le pagine gialle resterebbero sempre tali: noiose!
    Ma torniamo al disco che si intitola “12 American song book”. La seconda traccia “Banana Split For my Baby” è l’unica concessione a un genere più “movimentato”: Mina si esibisce con scioltezza e appare divertita, Danilo Rea si scatena. Poi si inizia ad ascoltare le canzoni più “morbide” e qui arriva la bella versione di “Everything Happens To Me”, seguita da “Fire and rain” che è anche la canzone più recente di tutto il disco: risale infatti al 1970 quando fu lanciata dal suo autore, James Taylor, che si accompagnava con la chitarra, ora sostituita dall’ottimo contrabbasso di Massimo Moriconi. Non posso che dirne bene anche perché le canzoni eseguite da voce e contrabbasso conservano sempre un fascino particolare e mette meglio in luce la bravura di entrambi gli interpreti.
    Dopo l’inutile “Have Yourself A Merry Little Christmas”, dove Mina appare fredda e “distante” (ma perché non scegliere una canzone natalizia più affascinante, come per esempio, la stupenda “I’ll Be Home For Christmas”? ), si apre la nota dolente del disco: “I’ll Be Seeing You” (la mia seconda canzone feticcio e non in ordine di preferenza). Qui Mina non dà il meglio di sé: la sua voce sembra “trascinare” stancamente quella che è una canzone di addio e anche se nel bel testo c’è la speranza di un rincontro futuro, si intuisce che, se ciò avverrà, sarà tutto affidato al caso (come dire “ti dico addio ma forse ti rivedrò, anche se non ti so dire né quando, né dove, né come”). Qui, per poter apprezzare questa versione di Mina (tra l’altro erano anni che l’aspettavo!), bisogna dimenticare il vero significato della canzone. (del resto, come dicevamo, siamo in una jam-session e quindi i “sentimentalismi” vanno ridimensionati). “I’m Glas There Is You” non fa rimpiangere la vecchia versione di Mina, anche grazie sempre ai nuovi e notevoli arrangiamenti. “I’ve Got You Under My Skin” viene eseguita in uno stile lento e Mina l’esegue con tonalità media, solo verso la fine solleva i toni rendendo la canzone più swingata e concludendola egregiamente “alla Sinatra”. Anche ”Just A Gigolo” è cantata in uno stile lento e forse manca un po’ di quella verve cui ci avevano abituati sia Keely Smith con Louis Prima, sia Armstrong. E’ vero che Mina non deve imitare nessuno e deve fare “proprie” le varie cover, però perché ogni tanto, come in questo caso, salta fuori una (citazione?) Sarah Vaughan?
    “Love me tender” è la vera novità del disco e non tanto per l’introduzione parlata (meglio dire “sussurrata”) di Mina quanto per l’insolito, oserei dire coraggioso, arrangiamento che svecchia di parecchio la versione di Elvis Presley. Di “Over The Rainbow” si è già detto: Mina in alcuni punti gigioneggia un po’, ma gli assoli di Danilo Rea e di Massimo Moriconi ai due terzi della canzone sono un capolavoro assoluto e non si può che dirne bene. “Anytime, Anywhere” chiude il disco in modo più che degno. C’è da rilevare che un paio di canzoni “September Song” e “I’ll Be Seeing you” non sono complete, mancando dell’introduzione, che è invece presente (ma se ne poteva fare a meno) in “Have Yourself A Little Merry Christmas”. E’ anche vero che se “I’ll Be Seeing You”, visto come è eseguita la canzone, avesse avuto anche l’introduzione, sarebbe diventata quasi insopportabile.
    Per finire si può dire che l’operazione è pienamente riuscita (a parte la “tragedia” delle 12 copertine), gli ammiratori di Mina possono essere contenti, quelli meno sfegatati non possono dire nulla se non ascoltare una seconda (e anche una terza) volta il disco tutto di seguito. Perché, a parte qualche piccolo e infinitesimo appunto, dovuto anche alla pignoleria di chi scrive, il disco merita veramente l’applauso.
    A quando il prossimo?

  31. Sono rimasto completamente rapito dal primo ascolto di 12..molto meglio dell’Allieva..molto piu intrigante del STBLD..
    Insomma..molto jazz..
    Consentitemi una curiosità..come mai i commenti negativi arrivano per lo piu da personaggi senza foto nè storia?..
    Io torno ad ascoltare Lei..scusatemi

  32. Ci sono voluti 40 anni…Si confesso il mio primo Vinile della Sig,ra fu 5043 !!
    finalmente Ho nelle mani e nelle mie orecchie e nel cuore il mio MINA IN SATIN–prarafrasando il capolavoro crepuscolare della straordinaria LADY DAY!!!
    Sono al terzo ascolto ….il miele ed il fumo che vengono fuori dalla sua gola e dalle mani del fantastico trio Jazz ..e dagli archi degli orchestrali ,,sono una manna celestiale per chi come me ,ama il canto naturale e spontaneo ,le sgranature i flautati le mezze voci i pianissimo ..mai fuori luogo ,incorniciano un affresco musicale che credo merititerebbe che fosse conosciuto anche oltre i confini della nostra vecchia Europa .
    Grazie Grande Sig,ra del JAZZ
    Romeo

  33. BRTAVA cara Pina,
    hai scritto LA VERITA’
    è un capolavORO questo 12 di MINA :-*

  34. Siamo tutti diversi, per carità… Ognuno ha diritto al proprio punto di vista e nessuno di noi è obbligato a comprare il suo ultimo album per partito preso.
    Però lasciami dire che qui la noia non c’entra proprio niente. Pensa che io su un paio di pezzi mi ci commuovo!!!
    Per me in questo album c’è un canto ipnotico, carezzevole, fin dall’attacco di September song mi si sciolgono i pensieri…
    Ora come ora mi sento talmente grato per questo lavoro che se potessi abbracciarLa lo farei. E io sono uno che fa molta fatica ad abbracciare, sono un po’ orso…

    Mi dispiace che per te non sia così, ma magari il prossimo ti piacerà di più! :-)

  35. Peccato. Mi dispiace che ti sia sembrato una lagna. Prova, però, ad accantonarlo per un pò e riprenderlo più in là…alle volte col passare del tempo si cambia idea. A me succede spesso di ascoltare una canzone e dire che non mi piace, poi magari mi capita di risentirla per caso e lascia dentro me qualcosa che ai primi ascolti non mi aveva lasciato.
    Comunque sia è prima su Itunes. Per fortuna sono in molti che non hanno seguito il tuo consiglio ;)

  36. Grazie alla Signora della Musica.
    “12 American song book”… Il privilegio di assistere in prima fila all’ineguagliabile spettacolo che ci svela l’indole e la professionalità che le hanno consentito di creare quest’opera e di interpretarla così come lei si è sentita di fare.
    E’ magico, nota dopo nota, percepire che ci ha regalato molto del suo animo, delle sue passioni, della sua ironia, della sua… musica.

  37. Il mio papà che non ha mai particolarmente apprezzato nostra Sig.ra ascoltandolo mi ha detto: “Ma è davvero bello il classico disco da ascoltare nel periodo natalizio dalle atmosfere rilassanti che distolgono i pensieri da questo brutto periodo”…..beh alla faccia di chi dice che un disco così può amarlo solo chi ama nostra Sig.ra :-))

  38. Roby..è solo colpa delle tue recchie che hanno bsogno..di una revisione..perchè non sentono bene..il capiolavORO
    di MINA :rotfl:

  39. ciao – ho ascoltato diverse volte il nuovo cd di mina . una lagna – consiglio di non acquistarlo….purtroppo la signora mina canta tutti i pezzi nello stesso modo e il risultato finale e’ piuttosto noioso e a volte anche fastidioso – Mi dispiace io sono un suo grande ammiratore ma a volte bisogna essere obiettivi… ciao roby

  40. E’ facile stroncare un album senza nemmeno ascoltarlo ed è quello che sento fare in queste ore ma io non sono facilmente influenzabile.
    Dopo l’ascolto di OVER THE RAINBOW che mi aveva conquistato dopo un paio di ascolti ieri ho ascoltato i brani qua e la online e ne sono rimasto affascinato ma questa mattina quando ho avuto anch’io la mia copia(si una sola perchè trovo vergognoso ma questo è un parere personale ognuno fa ciò che vuole che in tempi di magra come questo un album esca in 12 copertine)ho messo subito il cd a suonare e sono entrato nel mio mondo…un mondo dalla voce morbida e jazz…potrei elencare i pregi,le emozioni di ogni singola canzone,di ogni singola nota ma lascio per me queste pensieri ma “no quelli son miei non li saprete mai” :-)