Sta riscuotendo un discreto gradimento, nella pagina di Facebook Mina Emi, la rubrichetta di quiz, casse-têtes e quisquilie ludiche varie proposta quotidianamente dal Minafanclub. Particolarmente divertente, qualche giorno fa, la gara di acrostici sulle quattro lettere del nome MINA, alcuni all’insegna della classica devozione da fan (“Mito Intramontabile Non Appare”, “Momentaneamente Incide Nuovo Album”, “Musica Italiana Non Artefatta”), altri più gustosamente ironici (“Morirei Incontrandola Nell’Ascensore”, “Massimilianooooooo!… Insisti Negli Arrangiamenti!” e soprattutto un geniale “Mal Incappò Negli Aostani” coniato da un nostro irriducibile detrattore).
L’interesse degli enigmisti per la più grande Cantante Italiana, del resto, non è una novità. Qualche anno fa, nella sua rubrica Lessico&Nuvole su Repubblica, il grande Stefano Bartezzaghi aveva definito il nome Mina Mazzini come un classico esempio di anapax (ossia, parola o gruppo di parole privi di lettere che non siano ripetute): due m, due n, due a, due z, con la sola eccezione “dispari” delle tre i. E se aggiungiamo anche il secondo nome Anna, ecco un’altra doppia accoppiata di a e di n. Non è un caso che il numero due abbia sempre fatto capolino con singolare – anzi, duale – insistenza nella vita e nella carriera di Mina: due nomi di battesimo, un doppio nome d’arte all’inizio della carriera, due Sanremi, due mariti, due figli, due nipoti, la duplice cittadinanza italo-svizzera, gli innumerevoli duetti con altri artisti, il doppio album che per oltre due decenni è stato la formula vincente della sua attività discografica…
… E poi qualcuno ancora si chiede perché il Minafanclub non pubblichi più di due fanzine l’anno!
Autore: loris
E’ vero Cristian le foto sono molto piccole e anche il sito andrebbe un pò rinnovato…
http://thumbsnap.com/sISwPBTQ
Ho visto su MINAMAZZINI.COM la sezione “UNA DONNA UN PÒ FOTOGRAFATA” :p ma l’unica foto che mi ha colpito è quella dove Lei e seduta (degli anni ’70) le altre fotografie, noi fans ,le conosciamo tutte . Ma comunque una buona idea per cominciare una nuova sezione, anche se sarebbe meglio se si potessero vedere in un formato un pò più grande. Si deve mettere gli occhiale per vederle!! Ricordo che quando il sito Minamazzini.com è stato creato nel lontano 2000 dicevano che la sezione “fotografie” sarebbe cresciuta e purtroppo dopo 11 anni le immagine rimangono sempre le stesse. Sarebbe una buona idea che il nostro caro Mauro Balletti ( già che vedo che quasi tutte le fotografie del sito appartengono a lui ) aggiungesse altre fotografie , scatti scartati ecc. per darle un pò di vita al sito ufficiale già che da tempo è troppo “tranquillo”.
Allora Sergio, forse non mi sono spiegato bene, il disco “Mina alla Bussola dal vivo” del 1968 (l’ha scritto anche Cristian), è stato registrato, sino a prova contraria, oppure sino a che lo dica la stessa Mina (anzi torno a ripetere che l’artista a “Gran Varietà sempre nel 1968, ha parlato con Raimondo Vianello, della serata in cui il recital alla Bussola è stato registrato)alla Bussola. Che poi in sala di registrazione vi sia stato fatta qualche modifica non lo possiamo sapere ne tu nè io, ma non metto in dubbio quello che pensate voi, io dico solamente che è stato registrato alla Bussola e che cavolo!
15-04-1999 non vi dice nulla questa data?..oggi sono esattamente 12 anni che OLIO e’ tra noi. http://www.youtube.com/watch?v=vA6MzQ_eKbI
Grazie Mario per la comunicazione del soggiorno della mitica Piera in quel di Lecco. Alla Pierotta un bacio, il più grande possibile e tanta, tantissima Mina che le farà gran compagnia anche per conto nostro. :silly:
Sono daccordo con te Cristian!!. E…POI, scusate ma che male c’è ad ammettere che MINA abbia inciso 2 dischi LIVE anzichè 3??
La Pierapaso (fan n.1, ma è tutto da dimostrare) ci invia un carissimo saluto a tutti dalla Clinica Villa Beretta di Lecco mentre è all’ascolto di Mina con Del mio meglio n.1 (questo si che è certissimo il n.1).
Per augurarvi un Buon fine settimana ascoltiamo un classico dei BEATLES ripreso con maestria e con un arrangiamento da brivido da nostra Sig.ra per l’album KYRIE del 1980…..SHE’S LEAVING HOME:
Wednesday morning at five o’clock as the day begins
Silently closing her bedroom door
Leaving the not that she hoped would say more
She goes downstairs to the kitchen clutching her handkerchief
Quietly turning the back door key
Stepping outside she is free.
She, We gave her most of our lives
Is leaving, Sacrificed most of our lives
Home, We gave her everything money could buy.
She’s leaving home after living alone for so many years
Farther snores as his wife gets into her dressing gown
Picks up the letter that’s lying there
Standing alone at the top of the stairs
She breaks down and cries to her husband
Our baby’s gone.
Why would she treat us so thoughtlessly
How could she do this to me
She, We never thought of ourselves
Is, Never a thought for ourselves
Home, We struggled hard all our lives to get by.
She’s leaving home after living alone for so many years
Friday morning at nine o’clock she is far away
Waiting to keep the apointment she made
Meeting a man from the motor trade.
She, What did we do that was wrong
Is having, We didn’t know it was wrong
Fun, Fun is the one thing that money can’t buy.
Something inside that was always denied
For so many years
She’s leaving home
Bye, bye.
http://thumbsnap.com/lyA9n0pB
http://thumbsnap.com/r3KSgSS8
http://thumbsnap.com/eduQe7OO
15/4/1972
15/4/2011
Anniversario 4^ puntata Teatro 10
la Grande Mina con il Grande Gaber
http://youtu.be/8k0vXUdfmSM
DISTANCIAS
Si ves el monte vibrar eso es del viento
hoy mas allá un tractor arranca lento
y aquella niebla que sale siempre es la misma
que espera el beso del sol que ya se va.
Si, entre tu y yo, siempre tu y yo distancias
eco que va mágico da instantes.
Mi pensamiento es una danza que se marcha de ti
y mi amargura pone un nudo en lo más hondo de mi
pues si se anula el tiempo vientos de amor sentiré
unidos, unidos…
Hierba de verde color hay en mi mano
ojos que buscan aquel sueño lejano
miro en el campo el lugar de aquella locura
y la presencia yo siento de ti en mi
Si, entre tu y yo, siempre tu y yo distancias
eco que va mágico da instantes.
Mi pensamiento es una danza que se marcha de ti
y mi amargura pone un nudo en lo más hondo de mi
pues si se anula el tiempo vientos de amor sentiré
unidos, unidos…
Después la noche cayó en nuestras vidas
hoy lleno mi alma con cosas muy queridas
son los recuerdos de ayer en mi pensamiento
Vuelve, despierta el amor, será amanecer.
Si, entre tu y yo, siempre tu y yo distancias
eco que va mágico da instantes.
Mi pensamiento es una danza que se marcha de ti
y mi amargura pone un nudo en lo más hondo de mi
pues si se anula el tiempo vientos de amor sentiré
unidos, unidos…
Ciao Luigi: Si, Lo so che Mina incise un LP dal vivo il 14 di aprile 1968 e sembra che per problemi tecnici il resultato non è stato quello che si aspettava , quindi hanno preferito registrare in studio e aggiungere gli applausi.Ma continuo a pensare Il VERO disco LIVE in questo caso , non c’è. Quello che sentiamo sono canzoni fatte in studio con applausi aggiunti , non c’è bisogno di dirlo a te che come buon fa lo sai .Ti rendi conto quando senti le versioni di Canzonissima ’68 e quelli contenute nei 45 giri ,essate come quelle del “live” e anche troppo pulite e con i canali stereo troppo divisi impossibile per essere un vero LIVE e meno con la tecnologia di 1968.( C’è uno che grida “Brava” ogni due secondi al finale delle canzoni che a me risulta abbastanza fastidioso perche è una sola registrazione ripetuta ad ogni momento) So che è più bello pensare che il primo disco live in Italia è stato pubblicato da Mina, forse dobbiamo parlare di il primo disco con applausi…
ma chi è quello li”””””””””””””””””??
Mio caro amore,
domani martedi 26 aprile,
è primavera più che mai,
e nuovi dischi troveraiiiiiiiii,.,.,.
ciao mina
ciao tà
Mina – Don’t Ask Me To Love You (Domenica Sera)
di Castellari-Scandolara-Newell
http://www.youtube.com/watch?v=izgTgQ-_wIM
Don’t ask me to love you
I hate to refuse you
I know you will leave me
I know I will lose you
While we are close together
It’s now or it’s never
It can’t be forever
Don’t ask me to love you
The hurt of a past love
made his love my last love
so take and caress me
don’t ask to posess me
Don’t let your heart trust me
it treats you unjustly
but that’s how it must be
don’t ask me to love you
That Shangri La feeling
you dance on the ceiling
the wonderful play dreams
you wish they would stay dreams
the nightmare of learning it won’t be returning
the torch is still burning
don’t ask me to love you
I’ve had many lovers
they seemed to adore me
they had different covers
but told the same story
a make believe journey that ended in sorrow
don’t ask for tomorrow
don’t ask me to love you
Mina – Les mauvais jours – video e mia trascrizione del testo
Les mauvais jours
(Ancora dolcemente)
di Delanoë – Cantini – Lopez – Cassella
http://www.youtube.com/watch?v=9caR89cgOHM
Nous vivons un amour impossible
Nous n’avons jamais eu de vrai lendemain
Mais…la vie la vie la vie la vie est un long chemin
Chaque jour nous perdons l’équilibre
Quand revient chaque nuit nous le retrouvons
Et…la vie la vie la vie la vie ça tourne en rond
Tu voudrais vaincre la montagne mais tu n’es pas un géant
C’est pour ça que je suis ta femme, et que je t’aime tant, et que je t’aime tant…
Viens, laissons passer les mauvais jours, rien n’est plus important que toi,
Et moi, demain l’automne se lèvera
Je sais bien que ce n’est pas ta faute
Si depuis tant d’années tu te bas pour rien
Si…la vie la vie la vie la vie est un long chemin
Nous aurons notre tour comme les autres
je suis sûre que c’est écrit quelque part
non…la vie la vie la vie la vie n’est pas en retard
nous n’avons jamais eu de chance
le temps sait où il va
s’il effeuille nos espérances
ne désespère pas, ne désespère pas…
Viens, laissons passer les mauvais jours, rien n’est plus important que toi
Et moi, demain le temps se lèvera
Viens, laissons passer les mauvais jours, rien n’est plus important que toi
et moi, demain le temps se lèvera
viens, …
Saluti da Rimini
http://thumbsnap.com/MkQscFiD
Buondì stamattina mi son svegliato canticchiando una piccola delizia tratta da BABY GATE del 1974…un album pieno di delizie da assaporare….MR BLUE:
Our guardian star lost all its glow
The day that I lost you
It lost all its glitter the day you said no
And It’s grey skies turned to blue.
Like him I am doubtful
That your love is true
So if you decide to call on me
Ask for Mr Blue.
I’m Mr Blue
When you say you love me
then prove it by goin’ out on the sly
Provin’ your love is UNTRUE
Call me Mr Blue.
Im Mr Blue
when you say you’re sorry
Then turn around headed for the lights of town
hurtin me through and through
call me Mr. Blue
I sleep alone each night
wait by the phone each night
But you don’t call
And I won’t hurt my pride
Call me mister.
I won’t tell you
when you paint the town
A bright red to turn it upside down
I’m painting it too
But I’m painting it blue.
Call me Mr Blue
Call me Mr Blue
A proposito di dicotomie, dualismi…
Molto eloquente il testo.
E le immagini… Doppiamente Mina.
Quella del presente… e, in ogni sequenza che scorre, quella della storia.
http://youtu.be/t6nPzRnLdxo
Ciao Cristian avrai le tue ragioni certamente come tutti nel sostenere che è un finto live, ma quello che è stato aggiunto dopo non importa, perchè tu hai parlato di concerti registrati dal vivo e nel 1968 a meno che io sia diventato di poca memoria c’è la foto di Farabola con su la data che in serata alla Bussola sarebbe stato registrato il disco per il recital previsto e poi a Gran Varietà sempre nel 1968 con ospite Mina nello show radiofonico condotto allora da Raimondo Vianello, si parla proprio della registrazione del disco. Per cui torno a ripetere che ci siano state delle aggiunzioni in sala per motivi che non si conoscono di certo non per Mina (che tutti sanno che non ha bisogno di queste cose)questo disco è sempre stato registrato alla Bussola.
Loris ma che bell’amo che hai buttato. Roba che non si vede l’ora di impigliarvisi dolcemente.
Se si parla di dualismo per Mina, a me viene in mente soprattutto il tema del doppio nelle copertine. Appena ho iniziato ad accostarmi a Mina, ricordo che la sua immagine doppia mi suggeriva una specie di pensosa malinconia, come di una persona che puo’ trovare compagnia solo in se stessa (a rimarcare la sua eccezionalita’ e quindi, isolamento). Se dovessi fare un esempio di qualche album, cosi’ a caso, me ne vengono in mente giusto due (…), la copertina intensa e tenebrosa di ‘Catene’ e quella dell’abbraccio tenero e distante di ‘Ti conosco mascherina’, come se ogni volta la diva sulla scena avesse bisogno del suo contraltare dietro le quinte, sostegno e controcanto, realta’ piu’ vera perche’ piu’ discosta, in fondo come l’idea cardinale sottesa alle ‘vignette’ che accompagnano i suoi interventi su Vanity Fair.
Due album dedicati a Napoli
Ma qualcuno sa cosa sono ste uscite di giorno 26 di alcuni album slidepack quali mina celentano, olio, dalla terra e numero zero????
Quest’oggi ascoltiamo nostra Sig.ra in uno dei suoi pezzi più ipnotici e psichedelici della sua carriera….brano tratto dall’ultimo album di inediti CARAMELLA…..LA CLESSIDRA:
E mi lasci qui a piangerti, sola
Il bianco degli occhi mi ferma il cuore, la mano
La punta affonda come l’aria in mezzo a noi
Le dita già fredde non stringono, non più
Mi sento affogare non ci sei più, non più
Imploro misericordia per me, per te
Non ti perdo, è solo carta stanca
Conto attenta ogni passo fino a te
Non è una condanna aspettarti qui, non più
Strofino le labbra e mi siedo un pò, sola
Il tempo affonda come l’aria in mezzo a noi
Mi affido adesso a questo gusto amaro tra i denti
Ti raggiungo, è solo carta stanca
Conto attenta ogni passo fino a te
Prendo i giorni come carta scritta
Manca poco, solo un passo fino a te
Ciao Luigi! Io sempre dico che i dischi dal vivo di Mina sono due perche MINA ALLA BUSSOLA DAL VIVO, non lo considero un album LIVE già che gli applausi sono stati aggiunti a le incisioni in studio.E un “FINTO LIVE” o LP con applausi:(È quello che penso io ) Un abbracio!
Grazie caro, Loris, ma lasciamo pure che il webmaster rimanga impegnato su altri fronti, senz’altro più urgenti ed interessanti…
A presto.
Confesso, non ho scritto
da Musica n.73 16-10-1996
http://thumbsnap.com/Yc83mj6y
A propoposito di DUALITA’ posto una mia vecchia recensione di ALTRO:
LA VITA E’ ALTROVE
Siamo su un treno ad alta velocità in corsa . Il paesaggio scorre veloce . Non possiamo fermarci a cogliere certi particolari . Non possiamo neanche fermare i nostri pensieri per riflettere . Le immagini veloci sono come quelli di un videoclip . Dobbiamo rinunciare anche pensare ? No . Bisogna rallentare , bisogna osservare , bisogna fare una sosta , bisogna pensare . Lo richiede la nostra natura di uomini e di donne . Non possiamo sempre lavorare , sempre produrre , correre sempre anche quando dobbiamo divertirci . Fermiamoci invece a guardare profondamente dentro di noi . Nel 1972 una grande cantante , reduce da enormi successi e da sfibranti serate in concerto , con un doppio album straordinario mandò un messaggio subliminale a tutti : ‘ Ascoltatemi in questo concerto , nello strepitoso prodigio che ogni sera ho regalato agli altri , la mia anima non poteva fermarsi un attimo a pensare , era tutta per voi , era divorata da voi . Io adesso voglio pensare ad altro , voglio pensare un po’ più a me stessa , voglio avere un po’ più tempo per riflettere su quelli che sono i veri valori della vita . Gli applausi hanno riempito le mie orecchie , ma non possono avere riempito il mio cuore ‘ . Ecco il messaggio di ‘ Dalla Bussola – Altro ‘ . Da una parte la Mina pubblica , la sublime cantante che tutti noi conosciamo , che stupisce tutti interpretando prodigiosamente ‘ Someday ‘ , dall’altra parte l’altrettanto sublime donna che gioca a nascondersi , un po’ per una timidezza di fondo , un po’ perché è convinta che certe sensazioni intime non si possono comunicare facilmente a parole , senza correre il rischio di essere fraintesi da chi ci conosce poco , anche se apparentemente è convinto di conoscere tutto di noi . Forse il modo migliore di proporre la propria intimità è farlo attraverso la creazione artistica . Chi sa fare ciò è certamente benedetto da Dio . Anche Paolo VI , in una sua udienza privata , alla madre di Frank Sinatra , una straordinaria signora di origini genovesi di nome Dolly , ebbe a dire queste parole : ‘ Suo figlio , signora , è molto vicino a Dio ‘ . ‘ Cosa intende dire , Santità ? ‘ , chiese la signora Dolly stupita . ‘ Che lavora per conto di Dio e non se ne vanta ‘ . Mina è anch’essa , anche se non se ne rende conto , una messaggera di Dio . Ho sempre amato Mina , praticamente da quando io ero alle elementari e lei cantava ‘ Tintarella di luna ‘ . Molte sue canzoni hanno accompagnato la mia vita , ma questo album per me ha un significato particolare . ‘ Altro ‘ è un disco stupendo , con la stessa bellezza di una struggente giornata d’autunno sotto gli ultimi raggi del tramonto . E’ anche un disco estremamente intimo , pieno di malinconia , ma trafitto anche da raggi di sole . E’ un disco che mi è stato sempre caro . Lo confesso . Inizialmente lo conobbi comprando , nei primissimi mesi del 1973 , una cassetta-pirata , che acquistai immediatamente dopo averla appena intravista in una bancarella , forse perché non avevo sentito prima nessuna delle canzoni di cui leggevo i titoli . Mina non le aveva cantate mai in televisione , né io le avevo sentite alla radio . Quelle canzoni le sentivo quasi come una proposta di colloquio intimo e privato tra lei e me . Lei che era reduce di quattro anni di successi strepitosi , gli anni che andavano da ‘ Non credere ‘ a ‘ Parole , parole ‘ . Io che avevo alle spalle quattro anni di Università segnati da grossi successi accademici e che mi ero brillantemente laureato un paio di mesi prima . Davanti a me si presentava un periodo di riflessione , prima del servizio militare che sarebbe venuto immediatamente dopo , e prima della vita lavorativa che mia aspettava in agguato dietro l’angolo . Volevo fermarmi un po’ a pensare , volevo concedermi delle pause di ozio che precedentemente per me erano state un lusso . Ricordo che quella cassetta la sentii sino al logoramento . Era bellissima . Mi comunicava sensazioni che andavano in profondità . In essa Mina , anche se non se ne rendeva completamente conto , aveva affrontato in chiave lucidamente , ma anche teneramente malinconica , molti argomenti fondamentali dell’esistenza . Sono quegli stessi argomenti che , spesso , albergano nei vaghi pensieri fluttuanti nella mente dei giovani .
In Matematica c’è una proprietà che lega una struttura ad un‘altra ad essa complementare . E’ la cosiddetta legge di dualità . In ‘ 1 + 1 ’ , ‘ Dalla Bussola ‘ è il duale , o esatto complementare , di ‘ Altro ‘ . Mina nel primo disco è avvolta dal caldo applauso del suo pubblico . Le canzoni sono solari , ma ci sono anche delle punte di struggente vibrazione come ad esempio in ‘ Io vivrò senza te ‘ . Le canzoni dell’album gemello sono invece più ombrose , anche se non mancano quelle calde vibrazioni d’amore che Mina riesce sempre a trasmettere .
E’ di quest’ultimo album che vorrei parlare ora in modo particolare , proponendo un’analisi particolareggiata dei brani in esso contenuti associandoli tra loro per affinità e non per contrasto o dualità , come ho fatto in precedenza . Abbinerò nel mio dialogare dunque le canzoni a due a due .
Comincio dalla straordinaria accoppiata di canzoni , dedicata a due cantautori che Mina ha affrontato ciascuno , almeno per ora , tre sole volte soltanto , ma con risultati eccellenti . Mi riferisco a James Taylor ed a Joan Manuel Serrat ed alle loro stupende composizioni ‘ I giorni del falò ‘ e ‘ Ballata d’ autunno ‘ .
Entrambe le canzoni sottolineano il crudele crollo delle ingenuità giovanili , con il conseguente scemarsi delle loro speranze . Il testo di Giorgio Calabrese è molto fedele a quello della canzone originale di James Taylor , al contrario , credo , delle sue due altre canzoni ‘ Ti amavo quando ‘ e ‘ E’ proprio così son io che canto ‘ . Mina canta in modo discreto , ma non distaccato , in maniera lucida , ma anche cullante le parole : ‘ E lentamente , ad uno ad uno , nei pensieri miei , con le speranze andate in fumo , tramontano gli dei , l’età dell’oro e l’isola utopia ‘ . Mina in un soliloquio lucido e personale riesce a trasmetterci l’intima bellezza di questa canzone . Canzone , quella di James Taylor , molto intensa , brevissima , ma insinuante , che non stanca mai neanche dopo ripetuti ascolti . La sua sorella spirituale ‘ Ballata d’autunno ‘ è musicalmente più complessa . Sovrappone momenti pittorici e descrittivi a spunti emotivi di lacerante riflessione interiore . L’arrangiamento di Natale Massara è di gran classe con un inizio orchestrale in cui il lieve suono dell’oboe ci ricorda l’inizio del poema sinfonico di Sibelius ‘ Il cigno di Tuonela ‘ , anch’esso permeato da dolente mestizia e struggente sconforto . Mina esprime in essa la sua sensibilità di donna e di cantante in tutta la sua vasta gamma espressiva . A volte la voce risulta vellutata e ’ … sottile come un lamento ‘ , altre volte si rinchiude in un tono spossato quasi a sottolineare in maniera ancora più intensa il potere espressivo delle parole ‘ con voce sempre più stanca … ‘ , altre volte diventa lacerante ‘ magari si potesse del domani e del passato dire quello che ho sognato … ‘ , per poi ritornare ad essere ancora fortemente espressiva quando inizia la frase ‘ io ti racconterei che sta bruciandosi l’ultima legna al fuoco … ‘ . ‘ Ballata d’autunno ‘ è certamente una delle perle più preziose di tutta la produzione di Mina e bisogna rendere anche onore a Paolo Limiti , non dimentichiamolo ogni tanto , per la sua convincente traduzione che rende ottimamente in italiano il bellissimo testo spagnolo originale .
Le due canzoni che aprono le due facciate del disco , ‘ Non ti riconosco più ‘ e ‘ Fate piano ‘ , sono invece legate dalla loro peculiarità descrittiva di due diversi tradimenti amorosi . Il primo , più tradizionale , è cantato da Mina con una voce che sembra strappata da dentro l’anima ( vi ricordate ’ Io e te da soli ‘ ? ) . Parte con toni vocali stupiti , ma sobri e attenuati , ‘ Non ti riconosco più … ‘ , sino ad arrivare quasi ad urlare nel lacerante finale ‘ Sei lontano ormai … ‘ . Ma la fine di questo amore sarà proprio così definitiva ? Molto più drammatica in questo senso mi sembra ‘ Fate piano ‘ , un brano da grande interprete . La struttura colloquiale del brano , ‘ Che dite mai ? Certo lui non è … ‘ , è infatti continuamente intersecata in modo trasversale da considerazioni più interiori , ‘ Mi stan scavando il cuore le parole , fate piano … ‘ . Il dubbio corrode come un tarlo i pensieri della protagonista che non vorrebbe sentire le voci degli altri , ma che tuttavia non può fare a meno di ascoltare . C’è un contorsionismo vocale da manuale . Mina è immensa come interprete e questo brano lo prova .
Al tema del suicidio sono invece legate le stupende canzoni ‘ Rudy ‘ e ‘ Volendo si può ‘ . Nella prima si respira un’atmosfera ovattata , languida . Si percepisce il benessere materiale della protagonista , ‘ il foulard di Balmain ‘ , la sua languida oziosità , ‘ il bicchiere di gin ‘ , la sua bellezza tipica di ricca signora borghese , ‘ il bel corpo abbronzato dal sole ‘ , la sua ricercata cultura , ‘ legge due pagine di Apollinaire ‘ , la sua sensibilità musicale , ‘ il giradischi torna a suonare le bossa–nove di Tom Jobim ‘ , la sua raffinatezza ’ , il mormorio dell’après-midi ‘ . Nonostante ciò si nota anche la sua instabilità emotiva , ‘ resta a fumare col naso all’insù ‘ , le sue lacerazioni interiori , ‘ a strappare una fotografia ‘ , la sua inquietante indecisione , ‘ a contare le righe sui muri ‘ . Ad un tratto la decisione arriva inaspettata , almeno per noi . E’ la decisione estrema . Nemmeno il sottile arabesco di luce è riuscita a salvare la signora e la cosa più atroce è il pensare al sonno eterno dei suoi due bambini innocenti che hanno lo stesso sorriso di Rudy . Canzone preziosissima nel repertorio di Mina , che , in questo brano , sfoggia una voce dal timbro nasale e bamboleggiante in contrasto apparente con il contenuto tragico della canzone , quasi a sottolineare il senso di estraneità dell’avvenimento , arricchendo di credibilità il lusso che i particolari descritti dalla canzone vogliono appunto fare intendere . Lusso , benessere e anche cultura a volte non ci salvano , purtroppo . Da sottolineare lo splendido arrangiamento di Salerno immerso in un’atmosfera vagamente rétro con l’introduzione finale e la chiusa finale che ricordano quella che accompagna l’inquietante sequenza finale del film ‘ Shining ‘ , quando appare la foto del protagonista ritratto all’ Overlook Hotel in un precedente e remoto tempo parallelo .
Altra atmosfera è quella che accompagna ‘ Volendo si può ‘ . Qui si respira un’aria più quotidiana . Si parla di un treno che è appena partito , di un amore finito , del cagnolino fedele , del voto al partito , di una madre trepidante . Ma forse appunto per questo la fine della protagonista è ancora più toccante . L’arrangiamento di Pino Presti è geniale quando , per sottolineare il gesto estremo e la definitiva assenza successiva della protagonista , fa seguire alle ultime parole ‘ Basta poco e fra poco io per sempre dormirò , è tanto facile ‘ uno straordinario assolo di chitarra acustica , uno dei più bei finali strumentali di tutta la produzione di Mina .
I problemi del cuore sono invece gli argomenti di ‘ L’abitudine ‘ e ‘ L’amore , forse ‘ . La prima , con un testo bellissimo di Bruno Lauzi e con un arrangiamento sobrio e volutamente dimesso , ma estremamente funzionale , ci parla di un amore assopito nel tempo , ma che potrebbe essere risvegliato dal desiderio della protagonista ‘ mi basterebbe una parola e mi fermerei …’ . Mina riesce a trasmettere da grande attrice , quale lei , modestamente , dichiara di non essere , tutte le emotività che sfiorano il corpo e la mente della protagonista della canzone . La seconda canta l’amore in modo forse più oggettivo e universale . E’ la traduzione di una splendida canzone brasiliana con versi bellissimi del grande Giorgio Calabrese nei quali Mina un po’ si confessa tra le righe , svelando ed esaltando anche il coraggio e la necessità della sofferenza : ‘ … è mille volte meglio , sì , morire di dolore che non amare mai ‘ . Due canzoni semplicemente meravigliose .
I caldi raggi di sole del disco , quelli che splendono prima del tramonto del sole , quelli che tingono d’oro spendente le altre foglie , o meglio , le altre perle d’autunno dell’album , sono invece le ultime due canzoni ‘ Amore mio ‘ e ‘ Ossessione ‘ 70 ‘ . La prima sottolinea con parole romantiche , ma non banali , la dichiarazione d’amore che una donna fa al suo uomo , e quale uomo non vorrebbe che quelle parole fossero rivolte proprio a lui . La canzone del grande e non dimenticato Bruno Canfora ha una struttura melodica classicissima . Mina esalta più che mai la liricità del brano , prolungandone a volte le note e abbandonandosi in variazioni e sfumature di gran classe . Tutto ciò è sottolineato dai preziosi e sontuosi archi di Natale Massara . Questa calda canzone d’amore si rivela come una prima luce d’amore gioiosa , come il primo raggio di sole che scioglie l’atmosfera un po’ troppo malinconica dell’intero disco e personalmente mi fa venire in mente le parole di Mimì ne ‘ La Bohème ‘ di Puccini , quando , per dare lustro , bellezza e gioia alla sua umile e fredda dimora da bohémienne , canta con una voce che si espande come il calore dell’amore : ‘ Ma quando vien lo sgelo , il primo sole è mio ‘ . Non è un caso che il brano sia il penultimo e non è un caso che il divertissement ‘ Ossessione ‘ 70 ‘ sia l’ultimo del disco . Esso sgela definitivamente l’atmosfera languidamente malinconica e trasfigura il senso della giornata autunnale appena trascorsa . Il brano di Fausto Cigliano è delizioso . Una filastrocca che si poggia su una bossa-nova di gran classe , che dimostra anche come Mina potrebbe cantare con successo persino l’elenco telefonico . In essa vengono elencati i nomi dei mitici calciatori che componevano la favolosa nazionale italiana di calcio , vice-campione del mondo a Città Del Messico nel lontano , ormai , 1970 . Come dimenticare le emozioni di Italia – Germania ( 4 a 3 ) e gli sbandieramenti il giorno prima dell’emozionante partita finale con il Brasile . Ricordo che Mina trasmetteva questa canzone continuamente nei sui mitici ‘ Pomeriggi ‘ . Le piaceva evidentemente tantissimo . Mina ha voluto sottolineare con questo brano l’importanza che hanno nella vita le piccole e anche futili cose quotidiane che la vita ci regala ogni giorno . Il piatto di piselli da preparare , la cena con gli amici , il mare da guardare , il libro da leggere o da rileggere , la canzone da ascoltare , il film da vedere , la passeggiata da fare , il tempo da dedicare alla persona amata , il tempo da trascorrere con i figli e , non ultimo , appunto , le partite della nazionale da vedere in Tv , per poi eventualmente correre come folli per la strada vestiti di tricolore , quando miracolosamente l’Italia riesce a diventare campione del mondo . La canzone esalta il sano e geniale ozio di cui lei è indiscussa maestra . Nella vita sono queste , in fondo , le cose più importanti . L’altrove è qui . Mina ce lo comunica continuamente anche se non concede interviste , anche se non si fa vedere , anche se non scrive in bacheca . Chi ha orecchie per intendere , intenda . Chi ha cuore per capirlo , capisca . ’ Ecco il mio segreto , è molto semplice : non si vede bene che col cuore , l’essenziale è invisibile agli occhi ‘ , diceva il ‘ Piccolo principe ‘ dell’omonimo racconto di Antoine de Saint-Exupéry . Nella vita forse le scelte migliori sono quelle dettate dal cuore , perché , come diceva il filosofo e matematico Pascal , il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce ; lo si sa in mille cose .
Dopo l’università , con l’intelligenza del cuore , capii che la lotta non faceva per me . Non volevo dominare sugli altri , né essere divorato da loro per avere sgomitato , né volevo leccare il culo ai professori per elemosinare un posto di assistente . Preferii affrontare il mio bravo concorso di professore di Liceo , che vinsi quasi subito , senza nessuna raccomandazione . In fondo volevo essere libero , non volevo creare rapporti servili con nessuno . Ho capito col tempo che questa libertà di pensiero va difesa ad oltranza , anche se ciò costa fatica anche in termini di rapporti con le persone . Rimpianti ? Col tempo ne ho sempre di meno . Attualmente ho un contratto collaborativo all’Università e mi accorgo di come un mio vecchio professore sia in fondo rimasto sempre uguale a se stesso . Un po’ incartapecorito nel suo unico ed esclusivo amore per la Matematica , che a me , ribadisco , piace molto , la considero più un’arte che una scienza , ma col tempo ho capito di avere fatto bene a non fossilizzarmi in essa . Ho capito che avevo ed ho bisogno di altri spazi mentali e sentimentali . L’unico cruccio , rammarico e risentimento che ora ho è quello nei confronti degli ultimi ministri della pubblica istruzione che ogni giorno attaccano la nostra categoria per derubarci del nostro prezioso tempo libero e della nostra libertà di insegnamento a favore di attività che a volte si rivelano , nella migliore delle ipotesi , formali e , nella peggiore , inutili , se non addirittura dannose .
Nessuno comunque , credo , potrà ormai derubarmi della mia capacità ancora intatta di godere del bello , di esserne continuamente alla ricerca , senza inseguire l’illusione di quella felicità preconfezionata , che molti santoni o politici vorrebbero assicurarci , venendo , a volte , anche nelle scuole , come di recente è successo nella mia , per affermare ciò , facendo , evidentemente , solo demagogia presso i giovani . I giovani , che sono appena usciti dallo stato di fanciulli , sono invece quelli che più facilmente sanno giudicare il mondo , come diceva Bernanos . L’ascolto di ‘ Altro ‘ mi proietta spesso in quella stagione della giovinezza in cui si deve varcare quella famosa linea d’ombra di conradiana memoria . Attraverso questo disco , a volte , colgo dei bagliori di sensazioni provati in quel periodo della vita in cui , lasciata alle spalle l’adolescenza , si comincia a diventare adulti . Difficile età quella della prima giovinezza . Non l’ho dimenticato . Come cerco di non dimenticare i sussulti che il mio cuore stupefatto provava nel sobbalzare dei sentimenti , in quelle che erano le mie pene d’amore , ormai perdute . Mi conforta e mi fa enorme piacere notare che questa bacheca è frequentata anche da molti giovani o giovanissimi che amano Mina , che cercano in lei e nelle sue canzoni anche una consolazione per le loro pene esistenziali ed una spinta per crescere . Questi giovani sanno cercare il bello ad di fuori della moda e dei convenzionali prodotti offerti loro dal mercato consumistico che impera nel nostro mondo . Forse è da essi , dai migliori di essi , come dai migliori dei miei allievi , che si può trarre insegnamento . Quell’insegnamento che mi ripaga spesso per quello che io molto professionalmente e , a volte , distaccatamente trasmetto ai miei alunni . Umilmente mi sforzo , comunque , di fare mie le parole di Seneca : ’ Mutuo ista fiunt , et homines dum docent discunt ‘ .
http://www.youtube.com/watch?v=SypSWtInXyM
Caro vassalino, oggi hai scelto..una bella e simpatica canzone: :silly: REGOLARMENTE
tornero’ qui con Voi..dopo il tagliando alla mia”biciclettta”
Io l’amo lo lancio sempre, caro Mauro. I miei scrittarelli non sono che “semi sparsi al vento” che mi auguro sempre trovino terreno fertile nella creatività altrui che di questi tempi è una dote sempre più rara. La tua DICOTOMINA è bellissima e merita un posto nella sezione ALTRO del nostro sito: mi auguro che il nostro webmaster, in questi giorni impegnatissimo su altri fronti, trovi presto il tempo per farlo…
Un paio d’anni fa mi ero divertito a buttar giù giusto “due” pensieri in libertà e senza pretese sul concetto di “dualismo” nella discografia di Mina, ora mi permetto di condividerli in questa sede, visto l’amo lanciato dal post di Loris…
DICOTOMINE
Ovvero: doppi e opposti.
(Pensieri in libertà di un Minomane)
La fantasia e l’estro di Mina artista si esprimono anche attraverso i titoli dei suoi album, mai ovvi anche quando sono semplicissimi.
In più, con l’esperienza degli album doppi e dei progetti che si diluiscono negli anni, spesso ci viene proposta una sorta di interpretazione creativa del titolo, giocando con le dicotomie.
Già il primo doppio, il leggendario 1+1, conteneva i due opposti “live/studio”, ma è con il non meno mitico “Baby Gate & Mina r” che si vede chiaramente nel titolo l’accenno a una prima dicotomia; in questi esempi non traggano in inganno il segno aritmetico e la “e” commerciale che servono ad unire i dischi: in realtà si tratta in entrambi i casi di una vera e propria distinzione fra due mondi dissimili: nel primo la Basilica e la Bussola, nel secondo il periodo storico degli esordi e quello dell’attualità.
Fra questi album si colloca cronologicamente “Frutta e verdura e Amanti di valore”, pubblicati insieme nel 1973, se lasciamo andare un poco la fantasia e ci permettiamo qualche licenza filosofica, potremmo rilevare anche in questo caso una dicotomia nascosta: da una parte il vegetariano LP contenente “La pioggia di marzo”, dall’altra il carnale 33 giri con “Le inibizioni al vento”…
Ma tornando a una lettura più trasparente dei titoli assegnati ai primi album doppi di Mina non possiamo che inchinarci alla dicotomia perfetta di “Singolare e Plurale” del 1976, dove ad un primo disco cantato “normalmente” ne segue un secondo tutto giocato sulla pluralità vocale e dunque del tutto “speciale”.
I doppi scanditi in due titoli separati che nella prima edizione vengono confezionati in un’unica soluzione, si esauriscono, per ora, con il seguente “Mina con bignè” e “Mina quasi Jannacci”, se ricordate venduti dentro una borsa griffata Mina e diversamente impossibili da considerare una coppia.
Nonostante ciò proverei lo stesso a richiamare un sottinteso riflesso speculare tra il “dolce” bignè dell’uno e l’”amaro” mondo delle composizioni del cantautore milanese…due concezioni perfettamente opposte.
Non ho inserito in questo gioco sui titoli dei dischi di Mina, il doppio del natale ’75, Minacantalucio e La Mina, perché non vi ho trovato motivi, però il primo dei due rappresenta a suo modo il primo soggetto di una coppia di entità che si completerà più avanti, con la pubblicazione del disco intitolato “Mazzini canta Battisti”; dove il gioco delle coppie è “Nome/Nome”e“Cognome/Cognome”.
Altra coppia di entità che si rincorrono nel tempo, a distanza di pochi mesi, è il binomio tutto italiano “Cremona”, “Napoli” del 1996, che nasce sdoppiato e viene riunito soltanto nel cofanetto Natale 1996, per la gioia dei collezionisti!
(Di “Napoli” e “Napoli secondo estratto” potremmo dire che non si tratta di una coppia distinta ma di due opere complementari, infatti l’unico appiglio utile per parlare di questi due capolavori distanziati fra loro di alcuni anni come di un esempio di coppia di opposti risiede nella disciplina della numerologia e nei simbolismi che vengono assegnati all’”uno” in contrapposizione al “due”: ci porterebbe troppo lontano.)
Altra coppia di dicotomie che mi pare di scorgere tra i gioielli della discografia mazziniana, riguardante più il contenuto che la titolazione, è costituita da “Dalla terra” e “Sulla tua bocca lo dirò”: canti religiosi e arie del melodramma, come dire alla De Andrè: “l’amor sacro/l’amor profano”.
Ma questo è solo un gioco, perchè appena mettiamo su il disco, qualunque esso sia fra questi, l’incanto è della Sua voce, quella davvero “unica”.
Buongiorno cari amici oggi la giornata comincia REGOLARMENTE:
Regolarmente
mi trovo con te
alla fermata
del numero tre
alla medesima ora
prendiamo il tramvai
e tu non mi guardi mai.
C’è tanta gente
che sale con me
alla fermata del numero tre
eppure regolarmente
chissà mai perché
mi trovo vicino a te.
Io ti amo
lo sanno tutti meno te
che continui
a non accorgerti di me
anche se…
Regolarmente
io bevo il caffé
semplicemente per stare con te
ma nello specchio del bar, tu
tu non mi vedi mai
è solo per te, non sai
che ti amo
lo sanno tutti meno te
che continui
a non accorgerti di me
anche se…
alla fermata del numero tre
regolarmente io prendo il caffè
alla medesima ora
lo stesso tramvai
facciamo il viaggio vicini
poi scendo con te
alla tua stessa fermata
e bevo il caffè
dentro il medesimo bar
sono sempre con te
divido ogni minuto
di quello che fai.
Sono tre i dischi incisi dal vivo.
Francaccio..la FOLLE BANDERUOLA..non c’è lo’
potresti regalarmela..tua
Pieraccia!
li trovate qui………….. http://www.dada.it/music/mina.
ciao. grazie MINA.
2 45gg di MINA..e 2 Foto di MINA
la risposta è esatta?
DEVI DIRMI DI si’
Grazie infinite Christian per queste precise trascrizioni.
Già… cosa sono Mario??
http://thumbsnap.com/lUtZNHat
Cosa sarà mai questa robina qua punto di domanda
LP MINA 2..io ne ho due..
uno stereo
uno mono
http://www.youtube.com/watch?v=NgbI2cwQ-sM
si’ scrivi bene dà Allegria questa ZEBRA A POIS
ascoltiamola la “Grande Voce” MINA :inlove:
Apriamo la settimana in allegria ascoltando una ZEBRA A POIS:
Per comporre una canzone commovente
devi pensare a chi ti fa vibrare il cuore
io l’ho scritta ed e’ davvero sorprendente
pur non essendo una canzone d’amore.
Dante s’ispiro’ a Beatrice
chi sara’ la nostra ispiratrice?
Mah!!
Una zebra a pois
me l’ha data tempo fa
uno strano maraja
vecchio amico di papà
una zebra a pois
beh, che c’è!
a pois, a pois, a pois!
Una zebra a pois
è una grande novità
assomiglia a un sofà
non a strisce ma a pois
una zebra a pois
beh, che c’è?
a pois, a pois, a pois!
La chiederanno certo alla televisione
e le vorranno dedicare una canzone
credo questa qua!.
Una zebra a pois
fortunato chi ce l’ha!
Poverina, lei non sa
d’esser piena di pois.
Una zebra a pois beh, che c’è?
A pois, a pois, a pois!
Pois, pois, pois, pois!
Pois, pois, pois, pois!
Pois, pois, pois, pois!
Abracadabra è bella la mia zebra!
Pois, pois, pois, pois!
Pois, pois, pois, pois!
pois, pois, pois, pois!
Ora vi canto la canzon
una zebra a pois
fontunato chi ce l’ha!
Poverina, lei non sa
d’esser piena di pois.
Una zebra a pois
beh, che c’e’!
a pois, a pois, a pois!
Una zebra
una zebra
a pois
è tutto qua!
Primo concerto sul web 2001……e il secondo?? No qui ancora è dispari :)))))))))
Primo concerto sul web 2001……e il secondo??
DUE nei insieme nella guancia…DUE ditta (indice e pollice) uniti nella sua gestualìtà . Un LP chiamato: MINA 2. DUE concerti incisi dal vivo in LP. 2 decade in contatto con il pubblico….
Per Dario Liguori:
QUAND’ERO PICCOLA (I WAS A LONELY CHILD)
I was a lonely child too frightened of the dark to fall asleep at night
Without the comfort of a little candle light
the comfort I’ve been needing even now even that you are by my side
For though you hold my hand I never know what dreams you dream In spite of me
You say you love me but you never say what dreams you dream
When I can feel your heart so far away.
Can a girl be more lonely than with someone who lies beside her
and never really tries to understand her ?
I’m still a lonely child too frightened of the dark to fall asleep at night
Without the really assurance of the love I need, I need to chase away the darkness
In my heart.
I was a lonely child, I was a lonely child… I’m still a lonely child…
I was a lonely child…
Noi DUE nel mondo e nell’anima
NOI DUE
DUE o forse tre :-)
Una ragazza in due :D
Due note