di Rina Gagliardi (*)
Il 24 giugno di trentadue anni fa Mina tornava ad esibirsi in pubblico a Bussoladomani dopo sei anni di assenza dalle scene. Vi riproponiamo per l’occasione lo splendido amarcord dell’evento che Rina Gagliardi ci regalò nella fanzine numero 63…
Di che cosa si occupa la musica, da sempre, se non di fermare il tempo? Questo pensierino mi frulla da tempo, appunto, nella testa, e in varie direzioni, da quella pseudofilosofica a quella personale. Ascoltavo – per la millesima volta – Mina live, e non potevo non essere lì, in quella serata di giugno del 1978, in mezzo ad una folla ubriaca, come me. C’ero davvero, come i soldati che parteciparono alla battaglia di Hazincourt, con Enrico V, quelli che poi, per il resto dei loro giorni, avrebbero potuto dire che loro erano lì, il giorno di San Crispino, e continuare a celebrarlo, e pretendere l’invidia di tutti quelli che, invece, non c’erano. Ed ecco che il Tempo, di colpo, si mette a scorrere all’indietro. Ma non nel senso banale, ovvio, del ricordo: è un fatto del tutto diverso, una ri-produzione perfetta, dal punto di vista contestuale, emozionale, corporeo. Solo un po’ sfocata, certo – non c’è hi-fi che tenga (il mio è pur un apparecchio eccellente) – rispetto alla voce di Mina, questa sera che ha un cielo stellato, limpidissimo e kantiano, sopra di sé. Il bello è che, già questa sera, il nastro del Tempo viene srotolato a nostro collettivo piacimento: salutiamo gli anni Settanta, che finiscono ingloriosamente (anzi, sono già abbondantemente finiti con l’assassinio di Moro), ma vibrano di toni nostalgici, di rimpianti, di sogni perduti. I si bemolli di acuti della sua voce – che si arrampica sulle altezze di Margherita, scende al porno de L’importante è finire, trova la “lacrima nella voce” carusiana, nel jazz, nel blues, nel melodramma degli emigranti napoletani – ti colpiscono là, sulla nuca, dove ci deve essere un punto speciale, sul cervelletto, nello stomaco. C’è persino, guarda un po’, un virtuosismo “politico”: una canzone che parla di follia, di sofferenza psichica, di segregazione manicomiale: “Non so che male posso fare / Se sogno solo di volare / Io non capisco i miei guardiani / Perché mi legano le mani”. Lo sa, Mina, che sta inneggiando a Basaglia e alla legge 180? No, forse non lo sa, ma non è questo che conta: in realtà, come Lucia di Lammermour, come il paladino Orlando, come la estraniata Maria di Wozzeck, sta cantando una nuova, piccola “aria della pazzia”. Il cerchio si chiude, pardon, il nastro si riavvolge completamente. La sera, quella sera, può ricominciare tutte le volte che abbiamo voglia di avere una trentina di anni di meno (…)
*(Da “Mina, il tempo ritrovato” di Rina Gagliardi, fanzine numero 63, settembre 2005)
P.S. E sempre oggi, 24 giugno, compie 6 anni il piccolo Edoardo Pani. Augurissimi di buon compleanno da tutti noi!
Autore: loris
Anche un mio carissimo amico italiano compra tutto due volte per spedirme a me tutte le uscite Minose , anche le più inimmaginabile come “Ascoltami guardami”,”The Platinum collection in box de luxe” o la edizione americana di “Sulla tua bocca” Amici come questi non si trovano spesso!! :)
Ciao GIL! Tanti auguriii! O come diciamo noi dalla mia parte: FELIZ CUMPLEAÑOS!!! :) :-*
Che bello!!! Mi hai fatto “vivere” un pò quel meraviglioso momento con le tue bellissime anedotte! Grazie mille! :-D
Carlos Gardel che, come Mina racconta nella risposta a Cristian, la incantò, in occasione di un suo viaggio in Argentina:
http://www.youtube.com/watch?v=IGI_1L7iQNA
Lo stesso brano che Mina ha rifatto per la radio, al “Gran Varietà”, perfetta ed appassionata interpretazione, in un bellissimo video realizzato da Dario:
http://www.youtube.com/watch?v=sOSW1s1Ls0A
MINA IN ESCLUSIVA PER L’ITALIA A BUSSOLADOMANI
Questo era scritto sul catalogo che ci venne consegnato a Bussoladomani (lo tenni per tutta l’estate perchè dovevamo andarla a vedere una seconda volta a Ferragosto), quando andai a vedere Mina a Bussoladomani con mia Mamma alla quinta serata dei concerti previsti, per quellla meravigliosa estate del 1978. Su quel magico catalogo piccolo ma importante, c’erano scritti tutti gli spettacoli della settimana successiva che erano per quanto riguarda i cantanti: al Martedì il debutto di Anna Oxa, il Giovedi Ornella Vanoni e al Sabato Mina per il sesto suo concerto.
Il concerto di Mina è rimasto nella mia memoria e ci rimmarà per sempre. Rileggendo Rina Gagliardi, quando nomina la canzone “Margherita” mi ritorna in mente tutto di quel momento unico che iniziando con Georgia on my mind si entra in un’atmosfera soffusa e notturna, i riflettori puntati su Mina variano dal blu al rosa per poi ritornare al colore fuoco quando lei passa ai toni più alti della canzone. Mi ricordo ad esempio di come la voce di Mina in “Lacreme napulitane” con il mandolino suonato da Bruno De Filippi, diventa uno strumento fantastico che nel disco si può percepire, ma non come il sentirla a Bussoladomani, oppure i passaggi di complicità vocale che Mina ha con il coro in “El porompompero” si muove sul palco scatenata al massimo.Nelle prime canzoni che Mina ha cantato ero completamente in estasi nel vederla e sentirla, non mi sembrava vero di essere lì a vedere la mia cantante preferita, e invece era proprio vero. In “Ancora ancora ancora” la sua voce come per tutto lo spettacolo, la senti mille volte più forte. In “Ancora tu” mi dico che non è possibile sentire un qualcosa di così eccezionale, solo Mina può farlo, è unica veramente. Sulle note finali di “We are the champions” succede un casino, ovvero tutto il pubblico si alza dalle poltrone per avvicinarsi al palco (probabilmente molti avevano già visto gli spettacoli precedenti e sapevano che dopo cantava l’ultima canzone).
Vedo un uomo salire sul palco ed abbracciare Mina e farle fare il segno di vittoria per dirle che è la numero 1. Quando canta “Grande grande grande”, ormai siamo quasi tutti sotto il palco ad appluadirla. Ho scritto in breve quello che ho visto, mi ricordo la sua mano salutarci mentre canta:”Ciao come ti chiami…” e sempre nello stesso brano in odio e amore, muovere le sue braccia e le sue mani verso di noi sorridendo. Ed ancora dopo il primo tempo prima che entrasse Mina in quella serata, c’era il trio La Smorfia che dopo essersi esibiti per una mezz’ora e forse più, le luci si spengono un attimo per poi riaccedersi ancora per l’arrivo dell’orchestra di Mina, non si vedono tutti perchè il sipario era chiuso, ma riconosco subito Pino Presti.Dopo, i riflettori sono spenti tutti e arriva la voce di Mina con la sigla, ed incominciano a riaccedensersi piano piano, nel momento in cui Mina canta: “vuoi la carrozza del vento …”. Finito lo spettacolo siamo in molti ad aspettarla fuori dal tendone, per gridarle tutto il nostro amore, anche se io vedendola dentro la macchina che usciva dal tendone non riuscivo a dire niente, se non ammirararla in tutta la sua bellezza, anche con i capelli bagnati, le mandai un bacio poi la macchina piano piano cominciava ad accellerare e vidi che molti correvano dietro a lei e per un po’ le corsi dietro anch’io.
hai ragione caro diego, cosi come tutti, vedere dopo appena 4 settimane caramella al 18 posto, quanto potrebbe, dovrebbe essere stabile nei primissimi posti, con un disco come caramella, cosi valido, cosi vero cosi musicale, cosi minoso, mi fa quasi pure rabbia, ma che dire,
non sanno quello che si perdono,
c’è da dire però che nella stessa classifica, nonostante tutto, mina è presenta con la platinum al numero86, e alla 100posizione con tutto mina, che dire abbiamo in classifica praticamente 5oanni di mina, dalle origina a caramella :laugh:
http://www.fimi.it/classifiche_artisti.php
grande mina t v b
ciao mina
ciao tà
Grazie Francesco.
E allora spererei presto, ma, mi raccomando, fatti trovare come nel “quadretto” che ti ho dipinto nel mio messaggio precedente.
E il biglietto per il… magnifico sogno a La Scala, io già me lo immagino, lo giro e lo rigiro nella… mente, fra le mani. Ho sempre davanti agli occhi quello con la stampa “1 luglio”, ma è nell’album dei ricordi.
Per quello che aspettiamo, i numeri delle date che immagino mi girano velocemente sotto agli occhi e non riescono a… fermarsi.
Ciao! Arrivo a commentare sempre in ritardo e a sproposito però non posso fare diversamente. Sono ufficialmente incazzato con una buona parte di voi, bonariamente ma pur sempre infastidito. Non potete capire la rabbia pungente che mi viene quando leggo i resoconti di quel live. Vi giuro sulla testa della mia mamma che non sono una persona che prova invidia, praticamente non so cosa sia. Ma quando si parla di questo tema sento quel fastidioso formicolio allo stomaco che sentivo da bambino quando vedevo qualche coetaneo col gioco più ambito in mano. Invidia, pura invidia e ciò che è peggio non è minimamente velata dall’arrendevolezza. Spererò di sentir cantare Mina dal vivo fino ad un milionesimo secondo prima di morire, lo so. So che lei ha regalato delle vere emozioni in quelle serate, brandelli di sè, della sua vita e della sua anima. Non è solo una questione di talento e di virtuosismi tecnici. Mina dal vivo ti travolgeva con la sua essenza e ti lasciava inierme e beato come un amante dopo una notte di passione e d’amore. E se mi concentro, se ci penso intensamente, quasi mi convinco di esserci stato anch’io grazie ai vostri reportage; grazie di cuore a tutti quelli che scrivono col cuore. Le nuove leve? A me fanno tanta tenerezza.. Il loro bacino d’utenza è pari all’età di chi lo compone e alla qualità dei loro prodotti…molto basso. Mina è quello che perchè da subito dopo gli esordi piaceva a tutti, dai suoi coetanei ai nonni. Vi capita mai di chiaccherare di musica non menzionando Mina? (tanto per non essere logorroici con gli amici)Io mi trovo talvolta a dire “Carino il brano di Emma no? Non proprio una Madama Butterfly però è orecchiabile non trovi?” Oh, nel 95% dei casi la risposta è “Emma chi?????”Specifico che frequento persone dalla trentina scarsa in su non dai 115 ai 120 anni!! Quindi cari miei dobbiamo solo sprerare che Lady Quaini si inventi un’ennesima mossa per stupirci(in fondo lei è un genio no?), per farci un’altro grande regalo tipo “Mina in Studio” senza per forza farsi sbranare dall’ignorante massa mediatica e non che in fondo non capisce un cazzo di niente.Io continuo a sperare…è gratis no? :-D
Un abbraccio.
Ps Non mi pare finora di aver mai letto un commento su cosa possa significare ESSERE Mina, su come ci si può sentire dopo aver dato sè stessi al mille per cento sul palcoscenico, su cosa può provocare un dispendio di energie così (o mica crederemo che lei si diverte e basta vero?)e come si sia potuta sentire LEI fisicamente e psicologicamente DOPO quei concerti. Sapete cosa vi dico? che forse son contento si sia ritirata dai palcoscenici. Mina è prima di tutto una donna.
GRAZIE MINA! (delirio puro scusate….)
Saverio Ciao..Hai tanta ragione…Sai che tante volte confondo i nomi ..Le Facce…Il timbro vocale,,,Ora che sono passate le GIORGIE…ci sono le FERRERI…(Che trovo x niente originale..se ho voglia di quel timbro mi prendo i vecchi cd di Patty Pravo!!!Le trovo vocalmente piatte …scivolano via…ecco la senzazione che sento…e non solo quelle da te citate!!!
Unica ..ovviamente ,e’ un mio parere ..sarebbe Malika..ed anche,La cantante che ho visto da Crozza ..in questo momento mi sfugge il nome..sorry!!!
Ho una preferenza per le voci scure ..con un colore ben detterminato ..fin dagli inizi degli anni settanta (quando inizia la mia immersione nel mondo del vinile)Mina era l’unica artista italiana che compravo!!!
per quanto riguarda il risultato di Caramella…Beh..sappiamo che ormai le vendite sono centellinate…come disse Mina ..non si vende un disco neanche se ci metti 50euro dentro!!!!
Comunque i lavori della Signora crescono e migliorano nel tempo ..come il buon VINO!!
ps:Chissa xche’ salto sempre le tre canzoni edite!!!
Ciao a tutti
Romeo
un augurio speciale a Gil anche da parte mia :yes:
Saverio ha toccato un tasto dolente : non basta realizzare un disco bello e aggiungerei coraggioso se poi non viene “spinto” dalle radio, come ai tempi di “Cremona” che grazie alla programmazione di “Volami nel cuore” riuscì a re-inverdire il successo di Mina riportandola ai vertici … ora io posso che ciò potrebbe nuovamente accadere se le radio passassero Amoreunicoamore … ma Loris ci ha spiegato il perché ciò non avviene, d’altro canto nella società dell’immagine il non-apparire di Mina ovviamente la penalizza … lo so, è una banalità ma è anche la realtà. In merito alle nuove leve … beh! loro fanno quello che le viene detto di fare … dubito fortemente che qualcuna di esse possa superare l’esame del tempo … magari qualcuna troverà la strada per avere una sua fisionomia precisa … per ora sono fotocopie sbiadite dirette da talent scout che devono vendere oggi e che domani dovranno vendere un nuovo prodotto … meteore delle quali potremmo fare un lungo elenco …
il mio Augurio a Gil è speciale
perchè è della
Piera
nazionale :laugh:
lasciamo in pace la MINA almeno in vacanza.
Ciao, Gil.
So che questa perla è fra le tue preferite…
Te la dedico tutta (solo… un po’ anche noi), con tanti auguri, per il tuo compleanno.
http://www.youtube.com/watch?v=bsVNLEFFKuw
Caro Saverio,
io ne ho comperate due copie..perchè una lo’ mandata in Argentina a Sandro del sito..
SE tutti NOI Fans..due copie e un bel bis che facciamo a MINA :-*
Avranno venduto di piu’ le tùse che citi..ma sono meteore che brilleranno poco.
la nostra “grande voce” di MINA :-*
la sentiremo A N C O R A :-*
Ciao Mazziniani!
Sapete dirmi per caso se ora Mina è a Lugano, e più o meno quando dovrebbe partire per Forte dei Marmi? :-)
Grazie, bacio!
Mi dispiace moltissimo per l’andamento in classifica di CARAMELLA.Sò bene che per noi fans MINA è sempre al primo posto,ma purtroppo non basta.I successi dei dischi spingono e relizzare altri dischi e così via.Le case discografiche se non vendi non guardano in faccia nessuno,neanche se ti chiami MINA.Cosa possiamo fare noi fans?Comprare 100 copie a testa?Come può gente come la Amoroso o la sua gemmella Emma vendere più di MINA?Che emozioni possono dare alle orecchie queste ragazze che fanno già le dive e che cantano tutte uguali?Avete notato…………?prima partono col rauco e poi urlano come matte……ma come sì fà? Ma sono io troppo convinto oppure a 40 sono sordo e rincoglionito?AIUTATEMI!!!!!! Io mi rifiuto,questa non è la musica italiana,ma questa persone nascono con lo stampino di anno in anno? Fino a esaurimento scorte? Persone senza futuro musicale,basta vedere il mazzo flop del cd di M.Carta e così si spiega tutto.Ripeto,mi dispiace molto,CARAMELLA avrebbe meritato molto molto di più.
Scusate se mi intrometto… non per cambiare argomento ma come mai nel sito ufficiale mazzini.com nella tracklist di CARAMELLA mancano tre tracce (esattamente IO E TE, IL POVERO E IL RE, MI PIACEREBBE ANDARE AL MARE)?
Quanti “Carta” Amoroso””Scano” e così via…sono nati in questi ultimi anni; meteore! Voglio vedere (questo sarà un po’ difficile vista la mia etaà) se tra ancora cinquant’anni c’è qualcuno che si ricorderà di loro? La Nostra Amata Signora è ancora quì sana e vegeta e aldilà delle classifiche resta sempre un punto di riferimento per tutti i nuovi artisti; farebbero carte false per avere una carriera come la sua! Ma se i così detti big odierni: Pausini, Lucio, Vasco e…pure stentano a sfornare un nuovo CD, fate un po’ il calcolo di quanti “Lavori” ha pubblicato Mina in questi ultimi anni; chi se lo può permettere..e tutto senza “marchette” tele-radio.
Pina, grazie, mi hai commosso.
Dici sul serio? Sarebbe per me un grande onore ospitarti a Galati.
Per il Teatro alla Scala, chissà … Magari nel prossimo disco (quello delle Cover per esempio), come fece Willy Wonka, ci farà trovare il biglietto d’oro, anzi di platinum, in cui lo annuncia e il I° febbraio ci toccherà volare e cantare e sognare e … pagare il biglietto (… perché mi pare giusto … ;-) )!
Caro Mario r..ho ancora tutto nella MENTE..la MINA che ho visto la Lirico nel ’71
ricordo bene che ho preso un binocolo da una Sciura davanti a me..che ha dovuto sollecitarmi a renderlo..nel Cd che ho del concerto si sente anche il mio BRAVA!
gridato a SQUARCIACOLA a MINA
p.s.
la foto che c’è li’ MINA che tocca le mani ai fans è MIA
Una domanda al carissimo Loris.
Loris, in quale Nazione civilizzata è più facile vedere la Madonna e non vedere creato un ministero ad personam per un misistro che non vuole presentarsi in tribunale punto di domanda
Mi viene una tristezza, caro Loris, quando sento queste notizie. Già alla prima edizione di Amici io a scuola, a dipetto degli ‘intelligenti’ insegnanti di filosofia, sostenevo che un film porno era molto più educativo di una trasmissione oscena come quella. I risultati sono sotto i nostri occhi: giovani senza talento vengono considerati dei grandi interpreti (il sindaco della mia città ha speso oscenamente 20000€ per far cantare in piazza Alessandra Amoroso e per farla incontrare con gli studenti delle scuole per una conferenza culturale sulla musica ?1?), bambini allo sbaraglio vendono tonnellate di dischi e artisti come MINA & C. non sono più considerati dei modelli di riferimento. Per favore, però, Mina continua a cantare per noi facendo magari solo dischi di alta classe come gli ultimi… Io personalente attendo con ansia il prossimo di cover-ballads, che secondo me sarà un preziosissimo dono per noi vecchi fan.
La Mina, la Piera l’ha vista al Lirico nel 1971, Franco, Emilio l’hanno vista a Bussoladomani nel 1978, io l’ho vista al Dancin Esedra era il millenovecentosessantasette, ero aggrappato sopra un muretto e Lei, La Mina, certamente lo sapeva che ero lì in una posizione scomoda in bilico, in pericolo e ha iniziato la Serata cantando solo per me la canzone Sono qui per te, se non sono caduto è stato perché già pensavo alla rivoluzione che di lì a poco sarebbe scoppiata.
THESE FOOLISH THINGS
So che troppe volte mi è piaciuto inventare sogni , sogni che tu , forse , non vorrai vivere con me , ma , in questo istante , vorrei lo stesso che tu attraversassi le larghe strade di questa città , cullate dagli ultimi tiepidi raggi di sole di questo tramonto , e venissi da me in questa solitaria sera d’inverno . Ricorderemo insieme il tempo nel quale attraversammo un bosco pieno di folletti . Palpiteranno insieme a noi incantevoli visioni . Ascolteremo insieme sciocche canzoni , ma tu forse non capiresti questa specie di musica , né capiresti gli sguardi degli gnomi guardarci con occhi ammiccanti . Penseresti solo al tuo domani e sopra di te vedresti lo scintillio delle guglie d’oro di un teatro . Ed io sarei solo .
Tu , un giorno lontano , avrai tra le mani un nuovo libro ed una vecchia canzone . Resterai muta e ti perderai tra le favole morte e la realtà a me ingrata . Vagherai tra i tuoi pensieri e solo allora forse potrai ricordarti di me e ricrearmi nel tuo cuore .
Guardava il volume di racconti . Ciascuno di essi aveva per titolo quello di una celebre canzone . Qualcuna di esse faceva parte dell’album . Il cd era poggiato sul tavolo accanto al bicchiere di whisky dove si seppellivano i pensieri . Una sigaretta era poggiata sul posacenere …
Lei conosceva quelle canzoni che adesso vagolavano come nuvole di fumo nel suo lussuoso soggiorno . C’era stata una persona che le aveva anche amate tanto , una persona che l’aveva amata tanto : lei , una grande concertista , lei , che riteneva che la vera musica fosse solo quella colta .
E quella musica le aveva dato la gloria .
Vorrei passeggiare con te in primavera . Portarmi con te in luoghi lontani , starti vicino nei posti in cui in certe ore vaga la paura . Vorrei che la speranza nascesse come il sole sui fiori di questa pianura senza orizzonte di un aeroporto lontano . Ti terrei per mano , tacendo . Ma tu preferisci le luci , la folla , gli uomini che ti guardano e ti ammirano , le vie dove tu potrai invitare la fortuna . Forse sei diversa da me e con me ti lamenteresti e sentiresti il mondo in disparte .
Per tanti anni ogni sera era riuscita a liberarsi a stento della gente che veniva a congratularsi con lei . Questo fatto un po’ la infastidiva , ma lusingava tanto la sua vanità di artista . Il suo pubblico riusciva a riempirle quel vuoto che lei , volontariamente , aveva creato attorno a sé .
Le dava tuttavia un leggero fastidio che le persone venissero ai suoi concerti spesso solo per osservare le sue acconciature o il modo con il quale era vestita e la ascoltassero solo per leggere , nei suoi fraseggi al pianoforte , le sue emozioni di donna o per scrutare nel suo bellissimo volto i segni dei suoi tanti burrascosi amori che puntualmente finivano . Ma la sua era stata una scelta di vita .
Tu vivrai una vita che io ignorerò , sarai lontana da me centinaia di passi , una montagna di passi . Difficile sarà varcarla . Sorriderai ad altri uomini che io non conosco e qualcuno mi ruberà i tuoi occhi .
Adesso la fama le si era attaccata addosso , come una seconda bellissima pelle . L’aveva resa altera e deliziosamente distante . Era sufficiente leggere sulla locandina solo il suo nome , Laura , per elettrizzare l’attesa per la sua esibizione ; bastava l’idea della sua sola presenza per creare il caos ; se veniva annunciato infatti , anche per errore , che lei avrebbe tenuto un concerto , molte migliaia di persone in più di quelle che avrebbe potuto contenere il teatro travolgevano il botteghino e per disperderle bisognava chiamare la polizia .
Vorrei con te esplorare d’estate i segreti di una casa bianca sul mare , di una casa nascosta alla folla . Vorrei che l’ombra leggera del nostro verde pergolato ci proteggesse dagli sguardi indiscreti .
Vorrei fermarti con me a guardare il rumore della schiuma , a contemplare gli abissi azzurri del cielo . I nostri corpi rinasceranno in quel momento , ma tu starai forse attenta solo ad osservare la tua immagine allo specchio e indifferente mi chiederai di accenderti un’altra sigaretta che le tue labbra piano piano macchieranno di rossetto , mentre un rosso tramonto brucerà la fine del giorno .
Per molto tempo era stata prigioniera nella sua stessa splendida casa , non poteva camminare per strada per timore di venire assediata , guardata , toccata , denudata , fatta a pezzi , divorata . Non si poteva sapere quello che la gente avrebbe potuto fare a lei o con lei , proprio grazie alla fama che riteneva di averle donato . E questo non avveniva nemmeno in cambio dei suoi doni : un’adorazione del genere , un simile annientamento , le erano tributate anche da quelli che avevano sentito parlare di lei e non solo da quelli che l’avevano vista e sentita suonare .
Aveva scoperto così che presto la fama si stacca dalla sua fonte , nel suo caso la musica e il pianoforte . La sua interpretazione della prima e i suoi effetti sul secondo restavano , a volte , per gli inebriati ammiratori in secondo piano rispetto allo splendore del suo viso in estasi durante il concerto .
Vorrei portarti con me , lontano dalla folla , in un posto solitario e narrarti il segreto delle storie d’amore abbandonate , percorrere strade bianche e cogliere i fiori dai prati e poi distesi sull’erba contemplare il silenzio del paesaggio filtrato da una malinconica luna appesa ad un cielo di cristallo . Ma tu ti guarderesti intorno senza capire e non vedresti le piccole cose che solo io osservo e saresti incantata da altri bagliori che a me non importano .
Adesso invece si accorgeva , guardando nello specchietto retrovisore , indietro nella sua ormai lunga vita di artista e di donna quasi anziana , che non aveva saputo o , meglio , voluto costruire una durevole storia d’amore . Tutto era andato via col vento . L’ultimo uomo con il quale aveva convissuto circa due anni era stato , come tutti gli altri , rimandato a casa , dopo un logorante ed egocentrico possesso .
Vorrei osservare insieme a te quelle piccole cose sciocche , quando in autunno i fantasmi del passato si innalzano sopra la via e sfiorano il presente . Vorrei osservare in te le memorie dell’età beata , quando tu ti nutrivi di magici oggetti che si innalzavano sopra il tuo candore di bambina emanando una specie di musica che , senza volerlo , ti guariva dalle tue debolezze .
Invece era stata ed era ancora una grande artista e in quanto tale aveva innalzato sull’altare della vita altre scelte . Da giovane si era però sposata , ma soltanto perché aspettava un figlio . Non amava quell’uomo e il particolare inquietante fu che la prima notte di nozze aveva sognato di sposare un altro . Era un amico che conosceva da tempo , un artista come lei , con il quale aveva condiviso le ambizioni , ma soprattutto i sogni . Lui voleva intraprendere la carriera di scrittore e qualche mese prima delle sue nozze l’aveva invitata a cena dicendole che aveva da dirle qualcosa di molto importante . Lei aveva fatto la sua scelta di vita , non aveva risposto a quell’invito , lo aveva rifiutato , soffrendo però enormemente . Voleva avere una vita di artista libera , non soggetta a conformismi o a vincoli ed il vincolo matrimoniale si era infatti dissolto qualche anno dopo la nascita della figlia . Non era stata una buona madre per lei , ma ormai non poteva rimediare : la figlia viveva lontana e distante e a lei restavano solo i suoi molti amori o , meglio , i loro ricordi e una gloria divorante .
E’ inutile . Forse tutti i miei vaghi pensieri sono solo sciocchezze e tu sei migliore di me e la vita ti regalerà doni più grandi , ma almeno vorrei rivederti . Non m’importa se stasera , se in questa casa disadorna o domani per le strade di notte . Mi basterà averti vicina . Ma tu forse non mi sarai accanto e allora mi accontenterò soltanto che tu abbia qualcosa che mi ricorderà vicino a te .
In quel momento non voleva nemmeno sfogliare quel libro . Aveva paura che le avrebbe rivelato qualcosa di sé , qualcosa che lei stessa aveva sempre cercato di nascondersi . Ad un certo punto tuttavia , incerta e palpitante , aprì una pagina a caso .
Vorrei che tu accettasi il mio invito , vorrei farti capire quanto mi piacciono certi piccoli particolari di te , certe piccole e grandi cose di te : sguardo , voce , andatura . Certe sciocche cose di te : il modo di pettinarti , lo scrosciare delle tue risate , il tuo modo di porgere le mani , il tuo sguardo altero e impaurito , la tua sigaretta accesa tra le labbra . Tu sei una donna dal grande temperamento , ma di te io amo soprattutto quei tuoi vezzi banali e deliziosi che mi riempiono di gioia . Intanto ti aspetto . Non so se verrai , ma la tua impalpabile presenza resta aggrappata alla mia anima . I pensieri si dondolano , a volte languidi , a volte strazianti , tra una felicità quasi a portata di mano e l’angoscia di un definitivo distacco . Mi abbraccerai muta quando ci ritroveremo soli e stranieri nella notte .
Nell’appartamento accanto si sente il pianoforte suonare una canzone talmente bella che mi piace immaginare che , almeno una volta tanto , tu possa apprezzarla .
A tinkling piano in the next apartment
Those stumbling words that told you what my heart meant …
E’ una canzone d’amore che vive e si snoda sul doppio binario delle possibilità , ma tu forse dirai che è una sciocchezzuola rispetto alla grande musica che tu suoni divinamente . Sei una donna di classe , ma mi piace immaginare che tu possa amare le parole e le frasi che escono dalle mie labbra .
Questa sera ti dirò quanto mi sei cara . Emaneremo una luce di gioia , ma tu avrai la candida superbia dei bambini e forse non mi ascolterai . Ti mostrerò due biglietti per un posto romantico e segreto . Stanno per pubblicare il mio primo libro . Uscirà il 25 marzo . Festeggeremo insieme .
Intanto io chiudo gli occhi e sogno di fretta con la fresca rugiada dentro il cuore impaziente .
Eppure temo tanto che il mite vento della primavera mi svelerà che tu forse non verrai ed io aspetterò invano che questo silenzio sia squarciato dal suono del tuo bussare .
The winds of March that make my heart a dancer
A telephone that rings but who’s answer ? …
Lei intuì come tutto il racconto poi si sarebbe svolto come nella realtà del passato non era accaduto e capì quanto le parole di lui , lontane nel tempo , avessero profumato per tanti anni la sua pelle d’alabastro .
Era morto qualche mese prima dopo una lunga malattia . L’ultima volta che l’aveva incontrato , per caso , per strada , in una sera invernale , lui sapeva già di star male . L’aveva stretta a sé per poi andarsene in silenzio , quasi correndo . Erano stati quasi due estranei nella notte .
Avevano vagato nei posti dove solo gli abbandonati si recavano , nei piccoli bar sperduti dove ogni melodia ricordava un amore che era stato e come due raminghi sognavano quello che si era disperso .
Il passato adesso invece le si rituffava addosso a riprendere e ripercorrere quella strada perduta .
Non aveva capito quanto fosse stata importante per lui . L’aveva volutamente ignorato .
Non voleva impegnarsi con lui , forse non voleva pensare che anche con lui sarebbe stato come tutti gli altri .
Ma tu dove sei ? Mi pensi ? Dove e quando ti potrò ritrovare ? Rinuncerò a quelle cose di te che tu giudichi inutili e sciocche . Non ci sarà più poesia , la comune speranza e la malinconia , così amica dell’amore . Ma tu sarai vicina e mi starai ad ascoltare . E insieme riusciremo ad essere felici .
Adesso si accorgeva che non aveva mai letto un suo libro . Inconsciamente non aveva mai voluto rendersi conto di quanto l’avesse profondamente amata .
Poteva solo consolarsi pensando che se lo avesse sposato , forse avrebbe troncato con lui come aveva fatto con tutti gli altri e , probabilmente , avrebbe rallentato la sua carriera e lui la sua . Restava tuttavia il fatto che adesso lo ritrovava tra quelle pagine e la cosa più sconcertante era che ritrovava anche se stessa e che avrebbe portato avanti nella sua vita e nella sua arte il suo ricordo .
Si pensa che l’eterno dilemma consista nel decidere tra il rimorso ed il rimpianto .
Il suo non era né l’uno , né l’altro .
La sua era stata forse paura , paura che la realtà quotidiana avrebbe potuto distruggere qualcosa che , forse , poteva avere come terreno fertile solo quello della possibilità e del sogno : la realtà l’avrebbe reso imperfetto .
In fondo , tutti abbiamo la tendenza di vederci nelle diversi fasi della nostra vita come risultato e compendio di ciò che è accaduto e che ha costituito la nostra esistenza . E lei , inquieta , adesso pensava che , forse , la sua vita non era stata soltanto quella che aveva vissuto : si accorgeva che era composta anche dai suoi rifiuti e dalle conseguenti perdite , dai desideri rimasti insoddisfatti e da ciò che un tempo aveva tralasciato o che non aveva scelto oppure non aveva ottenuto , dalle paure che l’avevano paralizzata , dalle sue esitazioni e dalle sue aspirazioni , che solo adesso rivelavano il loro straziante vuoto , adesso che pensava a chi aveva abbandonato o a quei pochi che l’avevano abbandonata . D’un tratto capiva che esisteva non solo per quello che aveva vissuto e che si era verificato , ma anche per tutto quello che era stato più incerto , indeciso , sfumato , brumoso : si accorgeva che , forse , in lei coesistevano in ugual misura ciò che era stato e ciò che sarebbe potuto essere . Lei era vissuta anche altrove , dentro un’altra vita creata da un altro .
Quel racconto glielo confermava . Miracolosamente . In quel momento , le faceva vivere quella possibilità che un tempo aveva rifiutata per timore che la squallida realtà l’avrebbe potuta sciupare . Nelle frasi del libro essa invece si cristallizzava in eterno .
Il nostro corpo perderà il peso degli anni e le nostre anime diventeranno candide , come se fossero nate in quel momento .
Accese il lettore e riascoltò la canzone che apriva il cd e che aveva lo stesso titolo del racconto che in quel momento stava leggendo ..
A cigarette that bears a lipstick’s traces
An airline ticket to romantic places …
Ebbe dei lunghi brividi , forse perché quella voce veniva da una donna che , in un certo senso , aveva fatto , ad un certo punto della vita , delle scelte totalmente diverse dalle sue . Quella cantante dalla voce straordinariamente unica , con una tessitura timbrica che affondava a volte come una sinuosa sonda negli anfratti dolenti delle piaghe del mal d’amore .
Ascoltò gli altri brani del disco e finalmente si accorse che le canzoni non erano solo sciocche canzonette , ma che le prendevano il cuore e la mente . Sembravano essere la colonna sonora della sua vita .
Una in particolare le staffilava l’anima , forse perché era il ritratto di quello che era stata sino ad allora . Capiva bene le parole .
… Regrets , I’ve had a few , but then again , too few to mention …
Quella canzone non l’aveva mai sentita cantata da una donna , ma adesso quella voce di donna , intensa in modo sublime , le penetrava l’anima , rendendole la realtà vissuta sino ad allora priva degli orpelli e delle fredde preziosità che le avevano permesso di vivere in un mondo sovradimensionato . Era come se a cantare fosse stata lei .
Tutto il suo passato sembrava riaffiorare attraverso quella voce viscerale che si faceva roca e amara per esprimere lo struggente rimpianto per una vita sbagliata .
E le parole sembravano scritte proprio per lei .
… And more , much more than this , I did it my way …
Tu un giorno sarai lontana , ma una notte ci incontreremo . Non ci saranno parole . Tutte le parole d’amore le ho consumate per te . Te le ho dette prima che mi apparisse la tua presenza . Prima di sentire il tuo passo bussare alla mia porta . Prima che la fessura dell’uscio squarciasse il tuo sorriso .
L’amore suppliva ai lunghi ricordi come in una sorta di magia incantata ed inventava intorno a lei un passato diventando la traccia luminosa capace di impadronirsi del suo tempo perduto …
Quella notte diede ascolto all’arcana musica del vento che trasportava cullanti presentimenti .
Divorò quel libro , rivisse la vita che aveva vissuto solo nel mondo delle possibilità , l’altra sua possibile vita , che si era realizzata solo adesso tra quelle pagine .
Sapeva che , troppe volte , lui le aveva inventato sogni che lei , lontana nello spazio e nel tempo , aveva vissuto con lui senza esserne stata consapevole . Quei sogni che , in quel momento , non avevano più né ieri , né oggi , quei sogni che , in quell’istante , non avevano nemmeno domani , quei sogni che , ormai , vivevano solo nell’eternità di quelle pagine …
That was Laura , but she’s only a dream …
Dalle brume dei ricordi evocati da quel canto appartato che pettinava i rimorsi emergeva adesso quell’impossibile idea che solo chi è solo ha e che le permetteva di riconoscere e di percepire il passato trasformato in presente realtà . Nel silenzio risuonava ancora quel lacerante ‘ Goodbye ‘ .
I’ll never forget you . I’ll never forget you …
Ricordava adesso tutti i momenti dolci , quei fiori nel giardino di quella piccola casa al mare , il fresco pergolato , gli alberi sul ciglio della strada , i sentieri , le pietre lungo il fiume incantato , la vasta campagna sotto il cielo di vetro , quei picnic cotti d’amore e quelle figure dipinte nei boschi sotto il chiarore lunare .
Sì , quello poteva finalmente essere il tempo nel quale un sogno folle come questo si sarebbe potuto avverare congelando ogni carezza e martirio d’amore .
Non lo doveva lasciare mai finire , perché se si fosse chiuso le sarebbe rimasto solo il vuoto ed il fallimento che solo gli infelici conoscono .
Sì , in questo modo non lo doveva solo sognare , ma poteva anche esprimerlo con consapevolezza , attraverso una costruzione di sé stessa in musica e svanimento , in parole e consapevolezza .
… And still my heart has wings
These foolish things remind me of you …
Sì , quella magia di musica e parole era l’ultima eredità d’amore dell’unico uomo che l’avesse mai realmente amata .
Sinceramente è triste constatare quanto poco restino nelle parti nobili delle classifiche di vendita gli album “veri” dei “veri” artisti della canzone, fra i quali spiccano senz’ombra di dubbio quelli di Mina.
Concordo con le analisi di Loris, nemmeno un capolavoro come “Caramella” è riuscito a sfondare il muro di ignoranza e superficialità che da tempo si erge intorno alla cittadella canora dei nostri dì.
Un disco perfetto come questo trent’anni fa sarebbe stato al primo posto per mesi, invece oggi…INUTILE SPERARE.
Ma tant’è…non serve a niente prendersela…
Molto meglio assaporare la buona musica, e Mina è solo buona musica, consolandoci di essere rimasti fra quelli che ancora la sanno apprezzare.
E la consolazione più grande, per me, è conoscere tanti giovanissimi che, scoperta la grandezza di Mina, affascinati non la lasciano più.
mauro
Buon Giorno Tigrotti…che belle parole leggo e quanta nostalghias…..Sono passati piu di 3o anni..Qualche cucciolo di fan non era ancora nato e Lei se n’era andata riprendendosi la sua vita di donna.
Inutile chiedersi perchè come mai.Lei solo Lei ha fatto la sua scelta decisa senza mai tornare indietro.
Come indidio chi ha potuto vederla ascoltarla viverla dal vivo e quel ricordo rimarra indelebile nella mente…
Purtroppo non ho assistito a nessun concerto e questo rimarrà il mio SOGNO non vissuto..
Ma Lei è il mio SOGNO e SOGNANDO mi sembra quasi di Volare….
La folla..quella folla che spaventava anche LEI SPAVENTAVA ANCHE ME.
Quel giorno al LIRICO Milano era invasa dai suoi cartelloni…mentre passavo e leggeevo il suo nome….
Ma il mio nemico è ieri e Lei involontariamente era a due paSSI DA ME MENTRE LA spiavo in cima a un batticuore……………..
Anche questa, caro Diego, è una triste evidenza dell’imbarbarimento culturale in cui pare felice di sguazzare l’Italia recente. Non importa che CARAMELLA sia il miglior disco pop di Mina (anche meglio di FACILE, per me) da molti anni in qua. La “ggente” sembra ormai passivamente rassegnata alla mediocrità in ogni sua forma, e non solo nella scelta (scelta?) della musica da ascoltare. Facciamocene una ragione, lasciamo pure che il popolino trangugi di buon grado i bocconcini di cacca dispensati dalla cricca De Filippi-Zerbi e continuiamo a goderci la nostra grande Signora senza dimenticare, oggi più che mai, la famosa frase di Michele Serra “L’epoca non la merita e Lei lo sa”.
“Caramella” al 18° posto… Continua la discesa inesorabile come ormai accade sempre… Solo che stavolta in radio proprio non si è sentita nessuna canzone, manco per sbaglio… Va beh… Chissene… :-D
Teatro alla Scala …. che magnifico sogno !!!!!
Quella magica sera del 24 giugno 1978 IO ERO LI ………..
Ed in questo giorno post-scempio azzurri :-D :-D e per augurarvi un buon week-end voglio suonare dedicandola a Lippi….DEVO TORNARE A CASA MIA :-D :-D :-D
Devo tornare a casa mia
devo tornare a casa mia
non insegnarmi un’altra via,
devo tornare a casa mia.
Quello che conta nella vita
è aver qualcosa tra le dita,
e l’entusiamo di un momento
sì, dura un giorno forse cento
ma prima o poi dovrà finire,
una sciocchezza che può morire
no, mi dispiace ma ho paura,
la vita non è avventura
e poi a lui che cosa dico,
ma non capisci è mio marito.
Devo tornare a casa mia,
devo tornare a casa mia
sì,tutto il mondo me lo dice
che insieme a te non sarò mai felice.
Con te c’è solo da aspettarsi
tutta una vita di rimorsi,
e poi che vuoi, il nostro amore
è nato solo in poche ore
ma può finire in un momento
e può finire sì, lo sento,
ma certo, è una sciocchezza
in fondo sono stata pazza.
Devo tornare a casa mia,
e il resto è solo una follia.
Devo tornare a casa mia
devo tornare a casa mia
non insegnarmi un’altra via
devo tornare a casa mia,
No, non parlare, te ne prego
io quel che ho detto lo rinnego
e poi non fare quel sorriso
che è così triste sul tuo viso
e poi adesso cosa fai
ma no, davvero te ne vai
amore no, forse ho sbagliato
amore no, non hai capito
se te ne vai, portami via
io non ci torno a casa mia.
Citazione:
“Molti sognano il successo. Secondo me il successo lo si ottiene solo tramite ripetuti fallimenti e introspezioni. Infatti il successo rappresenta l’uno per cento del tuo lavoro, che risulta da un novantanove per cento chiamato fallimento.” Soichiro Honda
Ma stai scherzando, caro Pietro? Tu hai il dono sempre più raro (comune, per fortuna, a diversi altri amici di questo blog) di approcciarti alla tastiera con la stessa rispettosa soggezione che si aveva una volta nei confronti della pagina bianca da riempire di inchiostro. La scrittura a mano, impossibile da cancellare con la semplice pressione di un ditino, ci obbligava a calibrare le parole e i pensieri con un’attenzione e un rigore che oggigiorno – e questo vale anche per me – si sono un po’ persi per strada. Basti pensare ai vecchi “commenti dei fans” che riempivano la cassetta delle lettere del Club dopo l’uscita di ogni disco e che ripubblicavo puntualmente sulla fanzine: a rileggerli oggi, sembrano opera di tante Dacie Maraini e tanti Claudii Sabelli Fioretti in erba (e non è detto che non si possano riproporre prima o poi anche qui, magari celebrando qualche anniversario a cifra tonda di questo o quell’album). A questo punto potrei anche lasciarmi andare a considerazioni amarognole sulla progressiva “mediasettizzazione” del livello culturale in cui l’Italia è sprofondata nell’ultimo ventennio, ma rischierei solo di scatenare polemiche inutili e fuori luogo. Tu, intanto, non smettere di regalarci i preziosi interventi vergati con la tua… Mont Blanc digitale!
come se io fossi lì,
sul sito ufficiale. :-D
http://www.minamazzini.com/cronache/?dec=10&id=835
complimeti a tutti, che piacere, leggere i vostri commenti -ricordi, sono delle istantanee piene di vita, di emozione di quasi lacrime e passione, che gioia,
complimenti davvero a tutti, e chissà davvero se lei ogni tanta, quanto canta, quanto guarda dira mai,
“come se voi foste lìììììììììììììì
davanti a me………. :laugh: ”
grazie mina,
ti voglio bene, tanto.
grazie a tutti voi,
vi voglio bene tanto.
ciao mina
ciao tà
Quando verrò a Galati, è questo il mio bell’augurio, e spero anche presto, vi troverò con il vostro bimbo o la vostra bimba in braccio, affacciati al balcone della vostra casa ristrutturata.
Il resto che desideri, per il momento sembra un po’ difficile che possa realizzarsi, ma ti immagini se ci organizziamo una “volata” in “Altitalia” per un concerto speciale di Nostra Signora della Musica, magari al Teatro alla Scala?
Poco fa, scrivendo ad Emilio, gli ho parlato di come sia stato bello constatare in quanti eravamo lì, quella sera del 1° luglio ’78, senza conoscersi ad assistere a quell’eccezionale evento. Sicuramente, oltre a me, Emilio, Daniele, Franco e chissà quanti altri? Era successo già qualche tempo fa, proprio assieme ad Emilio, con meraviglia, attraverso le righe di questo nostro blog, grazie ai vari episodi particolari ricordati, a poco a poco, scoprire di essere stati lì contemporaneamente, ad assistere a quell’ indimenticabile avvenimento.
E quanto possa essere oltremodo bello, dopo trentadue anni, incontrarci in questa “piazza” a raccontarci gli emozionanti ricordi, come a rivivere quei momenti incancellabili.
Oggi che ancora viviamo questa eccezionalità, perché il suo canto è una risorsa che non smette mai di rinnovarsi.
Caro Emilio,
come dimenticare quella magica serata. C’ero anch’io il 1° luglio ed anche a me non sembrava potesse essere un avvenimento reale. Lei, su quella scena, una forza imponente, un’esplosione espressiva che ci investiva di emozioni. Una occasione musicale incancellabile. Non dimenticherò mai la sua grande generosità sul palco e la sua timidezza quando, emozionata dalle manifestazioni del pubblico, piegandosi in due, si nascondeva il viso con le mani. E poi l’incontro eccezionale, dietro le scene, sotto il tendone, dopo lo spettacolo.
Daniele racconta che, con i suoi amici, si davano i pizzicotti per comprendere se fossero svegli. Fuori ci aspettava l’aria frizzante della notte di pioggia d’estate, ma noi non riuscimmo a “svegliarci” neanche a quell’ impatto.
Avevamo “vissuto” un’esperienza meravigliosa.
Me lo “lucido” bene questo ricordo. Non lascerò mai che il tempo possa offuscarlo.
anche io ero li. la sera del grillo. io ricordo questo viso bellissimo, talmente bello da togliere il respiro.
era bellissima , raggiante, in formissima…………… e io ero in uno stato comatoso. questa sera io qui……. cantata al buio, forse era solo audio , non so, ma lei non c’era, e appare sulle note di stayin’ alive con la mattellina nera sulle spalle con le mani alzate per salutare tutti………. mamma mia che brividi……… che brividi………………. all”ultima canzone grande grande grande……. il cuore percepiva qualcosa ma solo ora capiamo cos’era……………… era come uno strappo……….. lasciare il tendone……….. ti sentivei strappare e io per sentire di meno questo dolore avevo preonotato una data in settembre……….. anche io caro emilio ero nei militari……………… ecco perche’ l’ho vista una volta sola………………….
la data di settembre e’ storia.
io nella vita ho avuto tantissime gioie ( purtroppo anche tantissimi dolori ), ma una delle gioie piu’ grandi insieme alla nascita dei miei figli e’ senz’altro il concerto di MINA.
poche sere fa a cena con persone che conosco da tanti anni ma che non frequento una persona :laugh: vedendo il mio tatuaggio mi ha detto : io l’ho vista parecchie volte , ( questo e’ danarosissimo ) , e tutte le volte non mi faceva venire la pelle d’oca, ma molto di piu’ , molto di piu’…………………….
grazie MINA: :laugh:
La fretta è da sempre una cattiva consigliera. Mi scuso per qualche errore di ortografia (ovvero, questa tastiera). Ma poco importa poco, direte voi.
Mi frullava nella testa già da stamane. Questo ricordarsi di una data, impressa nella mente come un compleanno, come il giorno di Natale, come una ricorrenza non qualunque. Questo (o quel) 24 giugno 1978. Così lontano eppur sempre presente, così vivo e luminoso ancora oggi da farti venire la pelle d’oca. Chissà se Lei, l’artefice di tutto ciò, ci avrà pensato, se anche solo per un attimo la sua fulgida mente si sarà soffermata sulla cosa. E giuro mi piacerebbe saperlo. Perché se una grande (dico io) moltitudine di… di amici, estimatori, da sempre incollati alla sua immagine, che non perdono una sua uscita discografica e capaci delle più dolci pazzie eccetera, dico noi – per intenderci – farebbe qualunque cosa pur di “sentirla ancor di più”, dunque ri-vederla, ecco di nuovo il mio reitrato quesito: potrà mai importare qualcosa a Lei, tutto ciò? Sappiamo benissimo, lo sanno anche i sassi, che la Nostra non vede di buon grado anniversari, ricorrenze. E se non mi arrabatto per una risposta – che forse non arriverà – pazienza, sto invece qui a crogiolarmi sul bellissimo pezzo della Gagliardi cui associo, non di meno, l’altrettanto stupendo scatto che Mario ha postato stamane sul blog. Perfetta sintesi e simbiosi. La chiusa: ma quanto pesa su di noi, ma sopratutto per la “grande” musica un suo mancato ripensamento? Quanto, ieri e oggi, avrebbe significato un suo ritorno dal vivo? Per la (nostra) musica. Per le nostre vite. Per una maggiore felicità…
Tuttavia grazie, Mina, per averci regalato “quella data”. Perché è grazie a quel “tuo colpo di testa” se proprio in questo momento siamo qancora qui, sinceri e con la passione di sempre, a volerti bene. Dimenticavo: grazie, allora, per le tue caramelle. Non finiscono mai di piacermi…!
Bellissimo ricordo, Emilio … io non c’ero, avrei dovuto assistere ad un recital a settembre … ma quel concerto non ci fu … se ci penso … e allora mi riascolto per la 5043° volta il Live … e me la immagino
Piera carissima tu l’hai vista al Lirico nel 71 io non potevo ero militare.
Ebbene sì c’ero anch’io.Anch’io ho avuto la fortuna di vederLa in un piovosissimo sabato sera di inizio luglio.C’era Grillo nella prima parte ma chi se lo ricorda?E poi dopo l’intervallo catapultati sotto il palco improvvisamente il buio squarciato solo da lampi di luce e la sua Voce che intonava Stasera io qui.Poi luce piena e il complesso che attaccava l’intro e finalmente Lei,splendida,bellissima,meravigliosamente Dea finalmente materializzata per noi poveri adoratori.Le ginocchia tremavano,i brividi sulla pelle,e nella testa un unico interrogativo:ma davvero sono qui e Lei sta lì davanti me,quegli occhi,quei capelli,quell’orchestra nella gola?Solo alla fine,a Grande grande grande me ne sono reso conto:è stato un sogno,una visione,qualcosa per cui vale la pena soffrire e vivere.E poi con altri scalmanati di Firenze incontrati lì Le abbiamo fatto la posta,supplicato il manager guardiano il quale avuta compassione per questi poveri matti ci ha permesso di incontrarLa (udite udite!)nella roulotte camerino.Ero impietrito dall’emozione ma alla fine sono riuscito a blaterare che io abitavo vicino alla Basilica dove Lei a quei tempi registrava (corso Italia)e Lei meravigliosa Donna ha avuto il coraggio di dirmi:Bene allora verrai a trovarmi qualche volta.No,avrei solo voluto svenire.Ce ne siamo andati dandoci pizzicotti per capire se per caso avevamo sognato ma il suo profumo nella mano che aveva stretto era la prova che no,era stata realtà.E ci aveva pure baciati!!!(Lei che ho poi saputo non bacia volentieri gli sconosciuti)Grande,meravigliosa,non la potrò mai dimenticare,pure se le riuscisse di stonare,per me sarà sempre La Meravigliosa.Grandeamoreamoreunico.
caro Emilio,
la mia è un invidia vera
Piera
…
come se cantasse un po’ per me.
Nel 1978, dall’alto dei miei 6 anni, la mia mamma, al massimo mi avrebbe permesso di giocare in cortile ancora per qualche minuto ma dubito che mi avrebbe permesso di andare al concerto di Mina “in Altitalia”.
Ma io non dispero e tre sono le cose che desidero al mondo: diventare padre, ristrutturare la vecchia casa che io e mia moglie abbiamo comprato l’anno scorso qui in paese e un ultimo Suo concerto dal vivo (non necessariamente in quest’ordine!).
Ovviamente non si smette di adorare una Dea solo perché non esaudisce i nostri desideri. Per quelli, forse, ci vorrebbe il genio del bene.
Grande Emilio, le tue parole fanno sorgere ricordi immensamente piacevoli, anchio ascolto spesso Mina Live78 e cerco di rivivere ogni minuto di quel concerto-celebrazione
Io ho assistito alla serata del 6 Luglio o 7 Luglio, quando nella prima parte della serata c’erano i gatti di vicolo miracoli e ricordo bene che tutti battendo le mani “invocavano” l’arrivo di Mina…..io mi portai addirittura il cannocchiale per poterla vedere meglio visto che ero sulle gradinate laterali e quelli seduti vicino continuavano chiedermi di prestarglielo almeno per un attimo, quella Voce………………… ti afferrava le viscere enon ti mollava più…come potrò mai scordarlo!!!!!
Come dimenticare quella mitica serata era la seconda,per la prima non ero riuscito a trovare i biglietti .Sono state raccontate tante cose su quei concerti,su quelle sere di sudore e lacrime,su quel delirio di applausi su quell’atmosfera magica che precedeva la sua entrata in scena.
C’era Grillo che introduceva la serata ma nessuno stava a sentirlo, ti ricordi Pina ?
Ti ricordi l’attesa spasmodica quasi insopportabile e poi le luci si sono spente o almeno mi sembra di ricordare cosi,sono incominciate le prime note Qui, questa sera di nuovo io qui ,mi ricordo ci sono già stata….
Un esplosione di applausi ,di grida soffocate,di gioia cosi vera da poterla toccare con mano.
Il resto è storia ,è ancora nel cuore di chi ha vissuto quei momenti cosi intensi,cosi forti di emozioni quasi violente,quasi da far male ma che hanno fatto cosi bene al cuore.
Ogni volta che riescolto il Live78 riaffiorano questi ricordi,rivedo il pubblico in delirio,risento le grida disperate ripenso alle mie mani rosse per gli applausi perchè non riuscivo a gridare nemmeno un timido brava la voce era paralizzata e lo gridavo solo col cuore.
Sul palco un tappeto di rose forse anche le mie rose gialle.
Le rose che nel pomeriggio le avevo fatto mandare con un piccolo bigliettino…chissà se l’avrà mai letto.
Che serata indimenticabile, che nostalgia di un tempo che non c’è più, e forse giocano anche gli anni passati allora i miei erano 28 e posso dire io c’ero.
http://thumbsnap.com/VwpzqcRh
Eh sì, come se io fossi lì…
Purtroppo però, non sono tra i fortunati che hanno potuto assistere :(
Questo articolo commemorativo è veramente bello, sembra di stare lì, pur non essendoci appunto stata!
Una preghiera per a tutti quelli che hanno fotografie
di quelle storiche, mitiche memorabili serate di Bussoladomani 1978…. vi prego mettetele sul sito, Onore alla la Grande Dea…… e io…c’ero, non lo scordero’ MAI!!!!!!!
Tantissimi auguri Edo!!!!!!
Bellissime questa parole sul live del ’78, purtroppo non ero lì quella sera, però ascoltando le registrazioni fatte mi commuovo sempre moltissimo, e mi rendo conto di come Mina ci donava tutta se stessa… :-)