Caro Simone, quando leggo i post di voi più giovani e sopratutto un post così intenso come il tuo, provo una gioia immensa e mi ripeto…e qui dovrei scrivere tutta l’ultima parte del tuo post; è vero, nulla scalfirà il mio amore per Mina, un amore nato da quando è uscita da dietro quel famoso giubox! pensa quanti anni sono..e mi sembra sempre ieri; e sì, è prprio così ormai Lei è una persona di famiglia, hai perfettamente scritto di quel sentimento che credo accomuni tutti noi che amiamo Mina; al di là dell’idrolatria, che trovo forse eccessiva, è proprio la sensazione di forte emozione che di prende allo stomaco quando senti la sua Voce; lascia perdere la tecnica, non sò come definirla, è un’anima, un cuore che canta, è forse tanta la Sua passione per la musica, la sua gioia di cantare che te la trasmette in tutto e per tutto. E’ ancora così emozionante dopo tutti questi anni, stare lì ad aspettare il suo nuovo disco e a provare gli stessi brividi appena hai quel gioiello fra le mani. Ok! Simone, è bello leggerti così; complimenti.
Ho tra le mani fresco fresco il Dvd n.4 Mina Gli Anni della Rai..è da leggere tutto il commento di V.Mollica che sottolinea quello che ha detto De Andre’ su MINA :laugh: ..quando canta LA CANZONE DI MARINELLA “la sua voce e’ un miracolo” è la piu’ bela definizione che sia stata mai data su MINA: è la definizione di un poeta.
L’attesa
Sono passati venti anni dalla prima volta. Ricordo perfettamente le circostanze. Ero a casa di un amico e il papà aveva sul mobile del televisore il nuovo disco, appena comprato, di una cantante che non conoscevo. In copertina c’era una signora, agghindata come una dama del settecento, con un grandissimo parruccone contenente una gabbietta con un uomo nudo all’interno. Strampalata, ma bella. Ne avevo sentito parlare, del disco in questione, durante una puntata di Non è la Rai (eh sì, ognuno ha i propri scheletri nell’armadio). Un’euforica Ambra aveva annunciato che la più grande interprete italiana aveva inserito nel suo nuovo album una canzone interpretata da una delle ragazze del programma. Il pezzo era Rosso. Ascoltai la versione di Mina, ma non mi piacque molto, anche perché tutto il mio interesse era catturato dal singolo “Rotola la vita”, che ascoltavo decine e decine di volte al giorno, tanto che decisi di realizzare una copia dell’album in cassetta e poi di farmelo regalare per Natale. Ascoltavo solo il secondo volume e mi ricordo che impazzivo per “Amore”, “Tu dimmi che città” (anche se per capire a cosa alludesse il testo dovette passare qualche anno) e per quel gioiellino di “In onda”. Il primo disco, quello delle cover per intenderci, l’ho riscoperto molto più tardi (quando un giorno rimasi folgorato dalla sublime, eterea interpretazione di “Che mi importa del mondo”). Poi ci fu la trasmissione di Limiti e da lì la prima vera attesa, quando, su un numero di Tv sorrisi e canzoni di un mese estivo, lessi che Mina stava per lanciare il nuovo doppio. Quando uscì la copertina del settimanale con la Signora inzuppata in un mare di biscotti, non ero più nella pelle, ma, essendo uno studente squattrinato, non potei comprare subito il disco, ma dovetti attendere di nuovo l’arrivo di Babbo Natale. Poi arrivarono Cremona e Napoli e soprattutto Leggera, album che consumai letteralmente (e che ancora oggi ritengo fra i migliori della Mina degli ultimi 20 anni). Ed è proprio grazie ad un trafiletto contenuto nella recensione all’album del noto settimanale che scoprii dell’esistenza del fan club e mi iscrissi subito. Da lì arrivarono “le ultimissime”, i forum di internet e poi facebook, twitter e quant’altro a colmare i mesi di silenzio da Lugano, ma il sentimento di attesa sfrenata, la curiosità di sapere tutto del nuovo disco (dai musicisti, alla copertina, dal titolo, agli autori, fino ad arrivare ai testi), il desiderio di avere quell’agognato oggetto tra le proprie mani sono rimasti magicamente intatti. Chi avrà scelto questa volta la Signora per deliziarci durante la prossima torrida estate? Di quali invenzioni vocali sarà stata capace? E poi c’è il conto alla rovescia in attesa della fatidica data, la corsa al negozio di dischi (quasi sempre lo stesso) per acquistarne una copia per me e diverse per le persone care – perché questo meraviglioso patrimonio dell’umanità deve essere condiviso il più possibile- l’ascolto in religioso silenzio, senza elementi disturbatori di contorno. E le inevitabili emozioni. Quando penso che sono già venti anni che l’ascolto ininterrottamente quasi non ci credo. Quel 1994 sembra davvero dietro l’angolo. Eppure, nel frattempo, sono arrivate le gioie e i dolori della vita, l’avvento dell’età adulta, il lavoro, le difficoltà, le cadute, gli abbandoni e l’amore pieno e maturo, ma lei è sempre lì. Ed è forse questo l’aspetto più bello dell’attesa di un album di Mina. Continuare a sentirsi eternamente e gioiosamente infantili, riscoprirsi capaci di aspettare un prezioso dono musicale come un bimbo può attendere la mattina di Natale per scartare i doni tanto attesi. Ma c’è anche altro. Credo che ogni fan di Mina senta un particolare legame con lei, qualcosa che va oltre il fanatismo sfrenato, il cieco ottundimento tipico degli appassionati duri e puri. È come se fosse una persona di casa. Una di famiglia. Che vedi e senti poco, ma che è sempre presente, con piccoli gesti che riempiono di senso tutti i mesi di silenzio, capaci di alleviare i momenti più tristi con una carezza (come è capitato con “Questa canzone”, un vero miracolo d’interpretazione, uscita in un periodo particolarmente doloroso della mia vita. Lì, c’è tutta la Mina che amo, intima, accorata, drammaticamente intensa come solo lei sa essere, capace di far vivere un testo sprigionandone tutte le potenzialità più nascoste). Ecco, quando un nuovo disco di Mina entra nella mia casa, non è solo una festa musicale, ma è anche il ritorno di una persona cara, alla quale voglio bene davvero. Un bene che nessun evento della vita ha mai scalfito e che, mi sento di affermare, nessun evento scalfirà. E allora si torna ad aspettare. -30, -29, -28, -27…
Stamattina, sul giradischi c’è la bella canzone che MINA :laugh: canta nel 3′ Dvd Mina Gli anni della Rai e:
AZZURRO
Cerco l’estate tutto l’anno
e all’improvviso eccola qua
lei è partita per le spiagge
e sono solo quassù in città
sento fischiare sopra i tetti
un aeroplano che se ne va.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me,
mi accorgo di non avere più risorse
senza di te
allora io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all’incontrario va.
Sembra quand’ero all’oratorio
con tanto sole tanti anni fa
quelle domeniche da solo
in un cortile a passeggiar
ora mi annoio più di allora
neanche un prete per chiacchierar.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me,
mi accorgo di non avere più risorse
senza di te
allora io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all’incontrario va.
Cerco un pò d’Africa in giardino
tra l’oleandro e il baobab
come facevo da bambino
ma qui c’è gente non si può più
stanno innaffiando le mie rose
non c’è il leone
chissà dov’è.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me,
mi accorgo di non avere più risorse
senza di te
allora io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all’incontrario va.
Grazie MINA :laugh:
Grazie CARO Vassalino,
di avere fatto funzionare il giradischi,.
L’UOMO PER ME ..ha fatto una MAGIA .ora son qui ANCORA
Bàsìnn speciale dalla
Pierotta
nazionale
Buondì amici la nostra amata Pierotta quest’oggi ha problemi con internet e non può collegarsi…vi saluta con la sua ALLEGRIA :-)
Al giradischi oggi penso io ed ascoltiamo un duetto strepitoso tra nostra Sig.ra ed Augusto Martelli…retro del 45gg “Vorrei che fosse amore” pubblicata in digitale per la prima volta sulla “The platinum collection”…..Dedicata a tutte le coppie innamorate :-) CARO:
Caro
solo poche parole voglio dire a te.
Caro
ti ringrazio, caro
per volermi, per amarmi.
Caro
la vita è meno triste con te
rimani, ti prego, rimani.
Caro
non voglio avere altro dalla vita, perché
caro
tu mi fai stare bene e io voglio solamente
stare sempre, sempre, mio caro, con te.
Caro, caro.
Cara
io ti ringrazio, cara,
per volermi con te.
Caro
tu mi fai stare bene
e io voglio solamente
stare sempre, sempre, mio caro, con te.
Caro, caro.
Su TV e Sorrisi servizio su Mondo Marcio e Mina
Stamattina sul giradischi c’è la bella canzone che MINA canta nel Dvd n.3 Mina Gli anni della Rai:
I DISCORSI
I discorsi che fai
non mi parlano di te
dici cose
curiose
ma non sono cose tue.
I timori che hai
mi spaventano perché
l’uomo nero, amore
non esiste
non lo sai.
Vieni qui, vieni qui,
non importa se non sei,
se non sei,ì
il premio Nobel di quest’anno e non farai,
non farai niente d’immortale, niente di geniale,
non ti preoccupare
tu mi ami e so questo basterà.
Vieni qui, vieni qui,
non importa se non sei,
se non sei
il premio Nobel di quest’anno e non farai
non farai niente d’immortale niente di geniale,
non ti preoccupare
tu mi ami e so che questo basterà.
Buona Pasqua a tutti !!
Amici ancora tantissimi auguri di Buona Pasqua e tanti auguri anche da parte della nostra Pierotta che oggi ha problemi al pc….che sia una giornata di pace e serenità :-)
Caro Massimiliano Pani.
un Augurio speciale di Buon Compleanno dalla Piera
nazionale
Cari Auguri di una Pasqua di pace per tutti.Auguri Grande MINA
Buona Pasqua a tutti e chissà quante sorprese minose troveremo prossimamente..Due o ..forse tre..
A tutti tanta serenità; buona Pasqua e da oggi in poi il mio augurio sarà: in bocca alla Tigre; il lupo ormai è obsoleto..
buona Pasqua a tutti
Buona Pasqua a tutti gli amici “Minosi” che porti pace e serenità nei vostri cuori :-)
Non dimenticate in attesa di nuove pubblicazioni l’appuntamento in edicola con la terza uscita deGLI ANNI RAI :-))
Caro Simone, quando leggo i post di voi più giovani e sopratutto un post così intenso come il tuo, provo una gioia immensa e mi ripeto…e qui dovrei scrivere tutta l’ultima parte del tuo post; è vero, nulla scalfirà il mio amore per Mina, un amore nato da quando è uscita da dietro quel famoso giubox! pensa quanti anni sono..e mi sembra sempre ieri; e sì, è prprio così ormai Lei è una persona di famiglia, hai perfettamente scritto di quel sentimento che credo accomuni tutti noi che amiamo Mina; al di là dell’idrolatria, che trovo forse eccessiva, è proprio la sensazione di forte emozione che di prende allo stomaco quando senti la sua Voce; lascia perdere la tecnica, non sò come definirla, è un’anima, un cuore che canta, è forse tanta la Sua passione per la musica, la sua gioia di cantare che te la trasmette in tutto e per tutto. E’ ancora così emozionante dopo tutti questi anni, stare lì ad aspettare il suo nuovo disco e a provare gli stessi brividi appena hai quel gioiello fra le mani. Ok! Simone, è bello leggerti così; complimenti.
Ho tra le mani fresco fresco il Dvd n.4 Mina Gli Anni della Rai..è da leggere tutto il commento di V.Mollica che sottolinea quello che ha detto De Andre’ su MINA :laugh: ..quando canta LA CANZONE DI MARINELLA “la sua voce e’ un miracolo” è la piu’ bela definizione che sia stata mai data su MINA: è la definizione di un poeta.
L’attesa
Sono passati venti anni dalla prima volta. Ricordo perfettamente le circostanze. Ero a casa di un amico e il papà aveva sul mobile del televisore il nuovo disco, appena comprato, di una cantante che non conoscevo. In copertina c’era una signora, agghindata come una dama del settecento, con un grandissimo parruccone contenente una gabbietta con un uomo nudo all’interno. Strampalata, ma bella. Ne avevo sentito parlare, del disco in questione, durante una puntata di Non è la Rai (eh sì, ognuno ha i propri scheletri nell’armadio). Un’euforica Ambra aveva annunciato che la più grande interprete italiana aveva inserito nel suo nuovo album una canzone interpretata da una delle ragazze del programma. Il pezzo era Rosso. Ascoltai la versione di Mina, ma non mi piacque molto, anche perché tutto il mio interesse era catturato dal singolo “Rotola la vita”, che ascoltavo decine e decine di volte al giorno, tanto che decisi di realizzare una copia dell’album in cassetta e poi di farmelo regalare per Natale. Ascoltavo solo il secondo volume e mi ricordo che impazzivo per “Amore”, “Tu dimmi che città” (anche se per capire a cosa alludesse il testo dovette passare qualche anno) e per quel gioiellino di “In onda”. Il primo disco, quello delle cover per intenderci, l’ho riscoperto molto più tardi (quando un giorno rimasi folgorato dalla sublime, eterea interpretazione di “Che mi importa del mondo”). Poi ci fu la trasmissione di Limiti e da lì la prima vera attesa, quando, su un numero di Tv sorrisi e canzoni di un mese estivo, lessi che Mina stava per lanciare il nuovo doppio. Quando uscì la copertina del settimanale con la Signora inzuppata in un mare di biscotti, non ero più nella pelle, ma, essendo uno studente squattrinato, non potei comprare subito il disco, ma dovetti attendere di nuovo l’arrivo di Babbo Natale. Poi arrivarono Cremona e Napoli e soprattutto Leggera, album che consumai letteralmente (e che ancora oggi ritengo fra i migliori della Mina degli ultimi 20 anni). Ed è proprio grazie ad un trafiletto contenuto nella recensione all’album del noto settimanale che scoprii dell’esistenza del fan club e mi iscrissi subito. Da lì arrivarono “le ultimissime”, i forum di internet e poi facebook, twitter e quant’altro a colmare i mesi di silenzio da Lugano, ma il sentimento di attesa sfrenata, la curiosità di sapere tutto del nuovo disco (dai musicisti, alla copertina, dal titolo, agli autori, fino ad arrivare ai testi), il desiderio di avere quell’agognato oggetto tra le proprie mani sono rimasti magicamente intatti. Chi avrà scelto questa volta la Signora per deliziarci durante la prossima torrida estate? Di quali invenzioni vocali sarà stata capace? E poi c’è il conto alla rovescia in attesa della fatidica data, la corsa al negozio di dischi (quasi sempre lo stesso) per acquistarne una copia per me e diverse per le persone care – perché questo meraviglioso patrimonio dell’umanità deve essere condiviso il più possibile- l’ascolto in religioso silenzio, senza elementi disturbatori di contorno. E le inevitabili emozioni. Quando penso che sono già venti anni che l’ascolto ininterrottamente quasi non ci credo. Quel 1994 sembra davvero dietro l’angolo. Eppure, nel frattempo, sono arrivate le gioie e i dolori della vita, l’avvento dell’età adulta, il lavoro, le difficoltà, le cadute, gli abbandoni e l’amore pieno e maturo, ma lei è sempre lì. Ed è forse questo l’aspetto più bello dell’attesa di un album di Mina. Continuare a sentirsi eternamente e gioiosamente infantili, riscoprirsi capaci di aspettare un prezioso dono musicale come un bimbo può attendere la mattina di Natale per scartare i doni tanto attesi. Ma c’è anche altro. Credo che ogni fan di Mina senta un particolare legame con lei, qualcosa che va oltre il fanatismo sfrenato, il cieco ottundimento tipico degli appassionati duri e puri. È come se fosse una persona di casa. Una di famiglia. Che vedi e senti poco, ma che è sempre presente, con piccoli gesti che riempiono di senso tutti i mesi di silenzio, capaci di alleviare i momenti più tristi con una carezza (come è capitato con “Questa canzone”, un vero miracolo d’interpretazione, uscita in un periodo particolarmente doloroso della mia vita. Lì, c’è tutta la Mina che amo, intima, accorata, drammaticamente intensa come solo lei sa essere, capace di far vivere un testo sprigionandone tutte le potenzialità più nascoste). Ecco, quando un nuovo disco di Mina entra nella mia casa, non è solo una festa musicale, ma è anche il ritorno di una persona cara, alla quale voglio bene davvero. Un bene che nessun evento della vita ha mai scalfito e che, mi sento di affermare, nessun evento scalfirà. E allora si torna ad aspettare. -30, -29, -28, -27…
Stamattina, sul giradischi c’è la bella canzone che MINA :laugh: canta nel 3′ Dvd Mina Gli anni della Rai e:
AZZURRO
Cerco l’estate tutto l’anno
e all’improvviso eccola qua
lei è partita per le spiagge
e sono solo quassù in città
sento fischiare sopra i tetti
un aeroplano che se ne va.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me,
mi accorgo di non avere più risorse
senza di te
allora io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all’incontrario va.
Sembra quand’ero all’oratorio
con tanto sole tanti anni fa
quelle domeniche da solo
in un cortile a passeggiar
ora mi annoio più di allora
neanche un prete per chiacchierar.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me,
mi accorgo di non avere più risorse
senza di te
allora io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all’incontrario va.
Cerco un pò d’Africa in giardino
tra l’oleandro e il baobab
come facevo da bambino
ma qui c’è gente non si può più
stanno innaffiando le mie rose
non c’è il leone
chissà dov’è.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me,
mi accorgo di non avere più risorse
senza di te
allora io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all’incontrario va.
Grazie MINA :laugh:
Grazie CARO Vassalino,
di avere fatto funzionare il giradischi,.
L’UOMO PER ME ..ha fatto una MAGIA .ora son qui ANCORA
Bàsìnn speciale dalla
Pierotta
nazionale
Buondì amici la nostra amata Pierotta quest’oggi ha problemi con internet e non può collegarsi…vi saluta con la sua ALLEGRIA :-)
Al giradischi oggi penso io ed ascoltiamo un duetto strepitoso tra nostra Sig.ra ed Augusto Martelli…retro del 45gg “Vorrei che fosse amore” pubblicata in digitale per la prima volta sulla “The platinum collection”…..Dedicata a tutte le coppie innamorate :-) CARO:
Caro
solo poche parole voglio dire a te.
Caro
ti ringrazio, caro
per volermi, per amarmi.
Caro
la vita è meno triste con te
rimani, ti prego, rimani.
Caro
non voglio avere altro dalla vita, perché
caro
tu mi fai stare bene e io voglio solamente
stare sempre, sempre, mio caro, con te.
Caro, caro.
Cara
io ti ringrazio, cara,
per volermi con te.
Caro
tu mi fai stare bene
e io voglio solamente
stare sempre, sempre, mio caro, con te.
Caro, caro.
Su TV e Sorrisi servizio su Mondo Marcio e Mina
Stamattina sul giradischi c’è la bella canzone che MINA canta nel Dvd n.3 Mina Gli anni della Rai:
I DISCORSI
I discorsi che fai
non mi parlano di te
dici cose
curiose
ma non sono cose tue.
I timori che hai
mi spaventano perché
l’uomo nero, amore
non esiste
non lo sai.
Vieni qui, vieni qui,
non importa se non sei,
se non sei,ì
il premio Nobel di quest’anno e non farai,
non farai niente d’immortale, niente di geniale,
non ti preoccupare
tu mi ami e so questo basterà.
Vieni qui, vieni qui,
non importa se non sei,
se non sei
il premio Nobel di quest’anno e non farai
non farai niente d’immortale niente di geniale,
non ti preoccupare
tu mi ami e so che questo basterà.
Buona Pasqua a tutti !!
Amici ancora tantissimi auguri di Buona Pasqua e tanti auguri anche da parte della nostra Pierotta che oggi ha problemi al pc….che sia una giornata di pace e serenità :-)
Buona Pasqua a tutti
http://thumbsnap.com/LFb8Oqv6
Caro Massimiliano Pani.
un Augurio speciale di Buon Compleanno dalla Piera
nazionale
Cari Auguri di una Pasqua di pace per tutti.Auguri Grande MINA
Buona Pasqua a tutti e chissà quante sorprese minose troveremo prossimamente..Due o ..forse tre..
A tutti tanta serenità; buona Pasqua e da oggi in poi il mio augurio sarà: in bocca alla Tigre; il lupo ormai è obsoleto..
buona Pasqua a tutti
Buona Pasqua a tutti gli amici “Minosi” che porti pace e serenità nei vostri cuori :-)
Non dimenticate in attesa di nuove pubblicazioni l’appuntamento in edicola con la terza uscita deGLI ANNI RAI :-))