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LA VOCE CHE MUOVE VELIERI INVISIBILI

di Nicola Cagnetti

 

In questi miei lunghi 41 anni di militanza Mazziniana un aspetto mi ha sempre contraddistinto: l’assoluta coerenza e obiettività. I dischi che a cadenza annuale hanno accompagnato questo mio navigare nell’oceano felino,  così come i momenti della vita stessa,  tante volte mi hanno entusiasmato e altre, poche per fortuna, mi hanno lasciato perplesso.

Questo Gassa d’amante mi ha provocato davvero una reazione esagerata da choc. Un disco unico. Dopo pochi ascolti questo Suo ritrovato entusiasmo nel cantare mi ha letteralmente sbalordito. Voce decisa e precisa, dizione perfetta, acuti sibillini e apocalittici come da anni non ne ascoltavo. Il brano iniziale di Concato basterebbe da solo a mettere in riga tutto l’inesistente mondo canoro vocale femminile. Questo è un disco tutto da scoprire un pezzo alla volta poco e nulla. Faccio a fatica davvero a scegliere il mio brano preferito e davvero questo veliero musicale riserva tutte pietanze ghiotte e straordinarie: la classicità de L’amore vero con i magnifici archi, la sconvolgente interpretazione del pezzo di Elisa con le acrobazie vocali davvero da cardiopalmo, per non parlare de Il cuore si sbaglia che davvero ascolto per ore intere con quel saliscendi vocali e quell’acuto assassino finale. La lista è lunga e come non menzionare infatti il rock delicato di È cosi che funziona (con la divertente citazione musicale di Relax) e la moderna classicità di Dispersa e di Amami e basta.,  senza tralasciare ovviamente il bellissimo singolo griffato Gabbani.

Inutile elencarle tutte, qui la bellezza risiede in ogni solco, questo è un disco per gli anni a venire quanto a modernità di intenti. Mi vien quasi da immaginarla sul serio su quella Polena col microfono a urlare al mondo: avete visto di cosa sono capace di fare ancora? Anche se, conoscendola, starà invece invece già pensando a un nuovo progetto e avrà abbandonato il veliero tra le onde di noi poveri mortali. In tutta onestà non credo che ci meritiamo tutto questo da un’Artista straordinaria che ha colonizzato, sin da quel lontano 1958, con la Sua voce e le Sue scelte di Donna e di Artista quest’Italietta ormai «dispersa».

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