di Stefano Crippa
Per fortuna c’è chi non prende alla lettera le parole di Mina che consiglia – sulle colonne di Vanity Fair – al lettore che le chiede se conserva qualche abito da scena, di gustarseli in tv perché lei non ama ‘collezionare’. Fosse per lei butterebbe via tutto. E non è la sola: Ornella Vanoni ha teneramente confessato davanti agli sguardi allibiti di un discografico Sony e Mario Lavezzi di aver gettato via i master originali dei suoi dischi dopo il recente trasloco milanese… Vabbè, beate le nostre Signore della canzone che – giustamente – guardano al futuro. Però, noi fan, se non ci fosse chi conserva gelosamente – e con certosina maniacalità – reperti d’epoca o trasmette le memorie (vero, Loris?!), come faremmo?
Preambolo ridondante ma necessario, dopo aver fatto un salto alla nuova esposizione celebrativa che mamma Rai ha voluto regalarsi al Vittoriano di Roma (fino al 30 marzo) per poi spostarsi dal 29 aprile al 15 giugno alla Triennale di Milano, siete avvisati fan del profondo nord…. A accogliere il visitatore è un tripudio di abiti, tessuti, sete. Le giacche in satin che lasciavano scoperto l’ombelico della Raffa nazionale, poi le salopette di Heather Parisi, gli eleganti costumi di scena di Milva e Patty Pravo a Canzonissima. Ma ovviamente gli occhi cadono su un abito nero, con lunghissimo strascico. E’ proprio lui, il bellissimo capo che Mina indossava nel carosello degli spot Barilla diretti da Piero Gherardi. E non è il solo, ci sono i capolavori di sartoria da Studio Uno, gli svolazzanti copricapi – un po’ kitsch ma adorabili – sempre utilizzati per i caroselli della nota pasta. Insomma, c’è tutto il glamour che il piccolo schermo sapeva sprigionare negli anni 60.
1924-2014. La Rai racconta l’Italia – la mostra curata da Costanza Esclapon, Alessandro Nicosia e Barbara Scaramucci, si assume il compito di celebrare sessant’anni di storia televisiva e ottanta radiofonici, proprio nei tempi in cui tutti i media – e la televisione in primis – sono costretti a pesanti cambiamenti, di impostazioni e soprattutto di linguaggio, per tener testa all’avanzare della rete e dei social network. E in questa esposizione – a ingresso gratuito va sottolineato – si prova a mettere in fila decenni di storia dell’immaginario italiano, che la Rai qualche volta ha saputo esprimere ad alti livelli ma troppo spesso ha vissuto barcamenandosi senza particolari guizzi creativi (le desolanti fiction tutte preti, suorine, carabinieri e poliziotti gridano ancora vendetta…).
Non divaghiamo, torniamo alla mostra dove la parte del leone la fanno le Teche (sezione diretta da Barbara Scaramucci il cui «avatar» appare a inizio percorso a introdurre l’esposizione). Tante immagini: Zavoli che racconta la storia italiana, il Caso Moro, Enzo Biagi a intervistare Buscetta. E poi i varietà, una bella Milva a Canzonissima, Mina naturalmente nelle più svariate declinazioni. Ma – vi confesso – la sezione più divertente è quella dedicata agli ottanta anni di nostra signora radio, dove c’è persino la colonnina con un cimelio, l’Uccellino dei programmi radiofonici. Qui si gioca decisamente sull’interattività: nove postazioni tematiche con altrettanti touch screen divise per argomenti dove da un passato remoto e recente riemergono le voci dello speaker del radiogiornale che annuncia l’assassinio di Kennedy, o di una sempre stupefacente Franca Valeri versione ‘signorina snob’. E a chiudere questo viaggio nella memoria, la ricostruzione di un set Rai; strumenti e apparati originali con tanto di televisori da salotto con proiettore sul retro e un rullo per i titoli perfettamente funzionante. Memorabilia d’altri tempi… (foto: Pino Grilli)
Autore: loris
Grazie, Giorgia. Raccontaci poi le tue impressioni sulla Mostra. Io conto di andare a visitarla quando si trasferirà alla Triennale di Milano…
Ieri sera, su rai uno nel programma della Clerici, una simpatica bambina di nove anni ha cantato questa bella canzone con tanta passione, con i complimenti di M.Pani.
Hola popoloso mondo Mazziniano! Qui Roma! Volevo ringraziare Loris per la magnifica fanzine arrivatami a gennaio,con mia grande sorpresa, mi ha conquistata in un attimo, provo diversi brividi nel sfogliarla, è proprio una bella signorina, sempre elegante, interessante, di gran buon gusto ed istruisce una ignorantella come me! Che bella che è Loris, è stupenda grazie per l’ottimo lavoro che fai, sei eccezionale !
Andrò alla mostra della Rai quanto prima, quando i miei impegni mammeschi me lo permetteranno, ma ci andrò ci mattina così da poterci dedicare del tempo, da poter spaziare con la mente, fissando e annusando quei bellissimi vestiti di grande sartoria, altro che gli stilisti di adesso, viva le grandi sartorie italiane! Andrò come inviata speciale da me medesima! Che la vita ci sorrida e che la musica ci sconvolga! Daje che jela potemo fá :chic:
grazie!
ciao Loris appena ricevuto la fanzine, grazie ora la leggero’
A presto Piero
Ho appena ricevuto la telefonata in ufficio che la FANZINA è arrivata!!!! Questa sera grande lettura…no prima me la sfoglio guardando le foto..poi leggo le brevi news…poi mi scelgo l’articolo che voglio leggere per primo…poi e poi me la risfoglio, me la rileggo, me la risfoglio e poi….non vado più avanti..s’è capitoooo! Ah! finalmente.
Nel sito http://www.radiocorriere.teche.rai.it
sono riportati scannerizzati tutti i numeri del glorioso RADIOCORRIERE: è una miniera di informazioni. Provate ad esempio con il numero 18 del 1964. Troverete dettagliatissimi particolari sulla trasmissione MINA ALLA RIBALTA 2, purtroppo poi cancellata dagli archivi rai.
Fanzina ancora non arrivata, ma sono il solo…aspetto ancora ..sono livido dalla rabbia…poi dicon che uno fà il terrorista! ma queste poste italiane che caz,,,fanno! :no: :no:
A quanto pare è un inconveniente
solo mio, perché tutti vedono il testo in nero. sarà un problema di Mac? c’è qualcun altro che ha questo problema? grazie
Al_Fi(e)
Il Club è una grande community di cui il blog e la pagina su FB mostrano solo una piccola parte. Per tanti anni Lauro è stato uno dei sostenitori più fedeli del Club e, anche se dall’ultima Convention del 2003 non ci eravamo più visti, continuavamo di tanto in tanto a sentirci per telefono. E purtroppo non è l’unico socio che ci ha lasciato in questi ultimi mesi, insieme a lui cogliamo l’occasione di salutare Samuele Fagone e Antonio Scibilia, persone che non abbiamo mai avuto modo di conoscere personalmente ma con le quali eravamo in contatto da anni in nome della comune passione per Mina. Non se ne parla mai, ma anche questi silenziosi addii fanno parte della vita di un Fan Club. E della vita in generale.
Si’ io lo sapevo già da molti giorni, perché è mancato il giorno che gli facevo recapitare due Dvd di MINA
Gli ri-dico un’Ave Maria
Piera
Oggi un amico mio argentino mi ha dato la triste notizia che è morto LAURO LOMBARDONI, un grande fan e collezionista di MINA che ha anche collaborato con la fanzine e con compilations con materiale suo. Mi dispiace tantissimo e anche per la sua mamma che ha avuto questa disgrazia. Un ricordo per Lauro.
Scusa Loris, solo una domanda di “servizio”: nel nuovo assetto del blog (molto elegante ma un filo meno immediato da gestire rispetto a prima) c’è un elemento che trovo fastidioso: quelle parole che appaiono in blu e con doppia sottolineatura (sembrerebbero rimandi a dei link, ma in realtà sono inattiva) sparse nel testo dei post che rendono molto faticosa la lettura. non c’è modo di eliminare l’inconveniente?
ps: chiedo scusa se la questione fosse già stata sollevata in post precedenti: non ho avuto molto tempo per frequentare il blog, ultimamente…
Al_Fi(e)
Uff… abbiamo corretto, Ragionier Giustini… :-)
… caddono?? ;)