Mina Fan Club

di Giacomo Parrucci

La prima sensazione che avverto pensando a questo meraviglioso American Song Book, la prima emozione che sento di voler esprimere è un senso di benessere e di gratitudine. Non saprei descrivere con altre parole quello che ho provato durante i primi ascolti dell’album. Un feeling dolcissimo, tutto sospeso e sognante, che nasce da un canto carezzevole, abbandonato, tanto che fin dall’attacco di September song mi si sciolgono i pensieri…

Ed è proprio in questa dimensione così intima, lontano dalle strettoie della logica, del dover essere e della convenienza che mi sembra di trovare il punto di forza di questo lavoro. L’assoluta libertà del canto, dell’espressione e dell’emozione. Troppo spesso, soprattutto negli ultimi dischi “pop” di Mina, mi sono trovato ad essere influenzato nel giudizio dalle ragioni del mercato e delle mode. Come se prima di ascoltare e valutare i brani ci si ponesse sempre il problema dell’accoglienza da parte del grande pubblico e della loro rispondenza al gusto corrente. Di certo si tratta di un errore, di un vizio mentale mio (e di tanti altri?), che però nasce dall’affetto per l’artista e dalla voglia di veder valorizzato al massimo il suo lavoro.

Con quest’ultimo progetto, invece, il problema non si è mai posto. Già le dichiarazioni rilasciate da Mina a ridosso della pubblicazione ce lo avevano anticipato, ma è stato l’ascolto diretto del disco a farmelo capire veramente: la cosa più bella di 12 è il senso di libertà che ti arriva dall’ascolto di queste tracce. Non solo libertà dagli schemi commerciali, ma libertà di esprimersi e di emozionarsi. Questo disco, prima di essere un disco pop o jazz, bello o brutto, noioso o emozionante, commerciale o di nicchia, è uno spazio libero. Ed è molto confortante, per me, riuscire a trovare queste sensazioni in un album della mia cantante preferita, soprattutto oggigiorno.

Trovo che questo aspetto sia determinante, perché permette al disco di funzionare così bene. La sensibilità interpretativa di Mina è potentissima e qui è libera da qualsiasi condizionamento. Perfino dai condizionamenti autoimposti dal personaggio Mina. Non c’è nessuna concessione alla voce, il canto aderisce alle esigenze dei brani e alle suggestioni della musica (e dei musicisti) senza mai imporsi, senza cercare di mettersi in mostra.

Ma, sia ben chiaro, questo è possibile solo attraverso la consapevolezza e la tecnica. Se c’è una cosa che salta subito all’orecchio è l’assoluta padronanza del mezzo vocale che Mina continua a dimostrare. Perfino i segni che il tempo ha lasciato sulla sua voce lei li prende e li valorizza, trasformandoli in strumenti espressivi. Tutto scivola via con la solita naturalezza, anche quando i passaggi sono tutt’altro che semplici. Come se fosse facile cantare in maniera così controllata e trattenuta!

Dunque non c’è nessuna rinuncia, semmai la ricerca di un’espressione più sottile e sofisticata.

La conferma.

Se c’è una cosa che nei dischi di Mina non manca mai è la partecipazione emotiva, sincera. Ovvero, l’autenticità del discorso, quella capacità di ridare senso e vitalità anche alle parole e alle frasi più banali e inflazionate. E 12 è davvero un disco di Mina! Personalmente mi è impossibile non commuovermi su I’ll be seeing you, soprattutto quando la voce dialoga con quel violino malinconico in that small café… C’è poi un brano la cui rilettura mi colpisce particolarmente, perché l’interpretazione di Mina restituisce al testo il senso profondo e drammatico che gli appartiene: quella Just a Gigolo che avevo sempre superficialmente considerato una canzoncina allegra… Tutt’altro. Ma prima di Mina non me ne ero accorto.

E sempre Just a Gigolo è la canzone associata alla mia copertina preferita.

Se è vero che il disco è basato sulla ricorrenza del numero 12, trovo molto azzeccata l’idea di proporlo in dodici confezioni grafiche diverse. Per non dire, poi, che si tratta di un lusso che pochi artisti possono permettersi. Tuttavia questa soluzione è stata criticata da parecchie persone che l’hanno considerata una trovata commerciale di poco gusto, “imposta” agli ammiratori per costringerli ad acquistare più volte lo stesso disco.

Personalmente trovo che sia ingeneroso affrontare il discorso in questi termini. Non c’è bisogno di pensare al raggiro o al complotto, basta riflettere sul fatto che si tratta semplicemente di una possibilità in più che ci viene offerta. Le copertine sono dodici. Vuol dire che tutti abbiamo la possibilità di scegliere quella che ci piace di più fra dodici opzioni. Tutte le altre immagini di copertina sono incluse nel libretto. Non esiste nessuna legge che ci obbliga a comprarne più di una copia. Ognuno sceglie per sé stesso… le ossessioni e le manie del collezionista sono un problema del collezionista, non della cantante. Io ne ho scelta una copia sola, poi chissà… Magari ne comprerò un’altra copia in vinile, per un discorso di supporto più che di cover diverse. Ugualmente, chi vuole avere tutte le copertine si farà i conti in tasca e se può permetterselo buon per lui.
Non mi sembra di rinunciare a nulla, solo di esercitare una libera scelta.

Autore:

34 risposte

  1. Che ci scappasse il capolavoro interpretativo con
    “I’LL BE SEEING YOU” ERA OVVIO,ad ogni ascolto scende la lacrimuccia con lo stesso arrangiamento mi piacerebbe ascoltare
    due capoavori:MY FUNNY VALENTINE & SUMMERTINE.
    Sono sicuro che a Mina piacciono.

  2. Sì, bravo Mauro. E fatti “leggere” più spesso… Auguri affettuosi al Minafanclub e a tutti voi!!!

  3. Bravo Mauro, il tuo commento e’ stato esaustivo.
    Un saluto alla Piera nazionale e a voi tutti.
    Angelo

  4. Superato l’imbarazzo iniziale dovuto alla pirandelliana scelta fra le dodici smaglianti diverse copertine (una, qualcuna o la dozzina?) e l’impatto con il primo emozionato ed emozionante ascolto delle canzoni, quale riflessione si può fare su questo nuovo coraggiosissimo album di Mina?
    Devo riconoscere che avventurarsi oltre i commenti splendidamente scritti da Pietro, Giancarlo e Giacomo, giustamente messi in risalto sul blog, è impresa ardua: hanno espresso come meglio non si può i pensieri di chi, fin dal primo ascolto, ha sentito di apprezzare incondizionatamente questo bellissimo disco.
    Se Pietro ha espresso il sentimento di gratitudine che tutti noi proviamo nei confronti di Mina, Giancarlo ha sottolineato il talento interpretativo e Giacomo ha evidenziato l’assoluta libertà del canto, a me pare di poter accostare un’altra sfumatura all’arcobaleno di colori di cui si compone “12” e che stanno ispirando i nostri commenti: la purezza.
    Talentuosa e libera Mina è sempre stata e le sue doti spiccano in modo esemplare soprattutto in un disco come questo, in cui la ridotta (nella quantità numero, non certo nella qualità) formazione che l’accompagna e il fatto di cantare dal vivo, valorizza la sua voce, che nelle canzoni di questo speciale “american song book” Mina mette al servizio di una purezza esecutiva che non ha eguali.
    E’ una caratteristica che si poteva riscontrare anche nei recenti lavori pop, e negli ultimi grandi album tematici, ma che qui ha modo di esprimersi totalmente e, come giustamente evidenzia Giacomo, liberamente.
    In queste interpretazioni Mina con la voce sa farsi dolce, malinconica, dolente: si immerge nella materia sensibile di ogni brano e ne riemerge in forme aeree e cristalline.
    Mi è sembrato che qui Mina compia con il suo canto un’operazione di “sottrazione” del superfluo (mi si passi il termine) a canzoni conosciutissime in altre versioni di grandi interpreti.
    Con Mina ogni brano è portato all’essenziale, spogliato di ogni orpello, scavato, levigato, asciugato.
    Con grande intelligenza, umiltà, sensibilità (componenti di una cultura musicale che Mina possiede da sempre)lei arriva a toccare il cuore di ogni canzone e a restituire all’ascoltatore tutta la limpidezza del suo linguaggio/mondo interpretativo.
    E’ bravissima nel cesellare ogni frase lavorando su vocali e consonanti: prolungando i tempi, avvicinando le parole; riesce a dare anche ritmo e melodia alle pause, giocando con i musicisti che la seguono e assecondano con totale adesione ed empatia.
    Sono semplicemente geniali le variazioni di ritmo apportate all’interno di brani quali: “I’ve got you under my skin”, “Just a gigolò” e soprattutto il capolavoro “Over the rainbow” nel quale Danilo Rea tocca vertici di ispirazione regalando suggestioni che vanno da Jarret a Satie.
    Sono da citare altri due esempi di scommesse vinte dalla scelta interpretativa di Mina: “Love me tender” e “Fire and rain”: quest’ultima cresce in me ad ogni ascolto.
    Ho apprezzato davvero tanto questa scelta di “purificare” fino all’essenziale (anche con la tanto discussa “lentezza”, che è poi una “cantabilità interiore” estratta grazie a questa operazione di sottrazione che dicevo prima) che mi piacerebbe vedere applicata a due canzoni che amo tantissimo (curiosamenrte fanno parte anch’esse di un disco che ha per titolo un numero): Misty e Sophisticated lady”.
    Per concludere si potrebbe sintetizzare con una battuta che l’Allieva è diventata Maestra, perchè anche se si colgono echi di Billie e Sarah, mi sembra che “12” ci regali tutta la Mina che più amiamo.
    Grande, inimitabile, unica e sempre diversa.

  5. Caro Loris,
    contentissima della tua proposta, mi trovi prontissima al mio modestissimo contributo su questo interessante e splendido lavoro di Mina.
    Grazie a te dell’idea di voler celebrare un’opera che pienamente merita per la sua considerevole importanza.

  6. Stamattina, sul giradischi..faccio il bis con la song di E.Preswley (la mia prima Passione) che MINA :inlove: canta nell’ Album “12” è:
    LOVE ME TENDER
    Love me tender, love me sweet
    never let me go.
    You have made my life complete
    and I love you so.

    Love me tender, love me true
    all my dreams fulfilled.
    For my darling, I love you
    and I always will.

    Love me tender, love me long,
    Take me to your heart
    For it’s there that I belong
    And we’ll never part.

    Love me tender, love me true
    all my dreams fulfilled.
    For my darling, I love you
    and I always will.

    Love me tender, love me dear
    tell me you are mine.
    I’ll be yours through all the years
    till the end of time.

    Love me tender, love me true
    all my dreams fulfilled.
    For my darling I love you
    and I always will.

    Love me tender, love me long
    GRAZIE MINA :inlove:

  7. Non nel prossimo numero, ma in quello ancora successivo celebreremo i 50 anni di quello che va considerato a tutti gli effetti il primo vero 33 giri di Mina concepito come tale (dopo le “raccolte di 45 giri” dell’epoca Italdisc) con un grande servizio speciale. Per quell’occasione, cara Pina, tieni da parte questa tua testimonianza, ok?

  8. Grande, geniale, nobile, il fiero Italiano Benigni, con “La più bella del mondo”!
    Una lucida, chiara, ironica, analitica, appassionata, ”lettura”.
    Davvero, una grande… interpretazione!

  9. Stasera, piacevole interruzione dell’ascolto di “12…
    Gira un… “senzatitolo”…
    http://thumbsnap.com/OLEzr4kf
    Un’altra dimostrazione del suo trasporto, della sua sensibilità e passione per i classici della musica, per quei brani che le sono rimasti dentro, che, in questa occasione, sono provenienti da differenti culture musicali (non meno importante delle altre, la “nostra”, allora recente, “E se domani”).
    Un album che rappresenta una pietra miliare nella discografia a nella carriera artistica della nostra Signora della Musica.
    Un album che sicuramente occupa un posto di rilievo fra gli scaffali degli appassionati, ma che non dovrebbe mancare fra quelli di qualsiasi amatore di musica.
    Ascoltavo questo album da ragazzina, quando, a primo impatto, abituata alle solite copertine colorate, con diciture sfavillanti, della discografia degli interpreti di musica leggera italiana, mi ritrovai davanti questa stupenda immagine. Già questa mi lasciava intuire “qualcosa” di insolito e, messo il vinile sul piatto, a ogni brano mi andavo sempre più convincendo che mi trovavo davanti ad un’opera davvero grande. Brani mai ascoltati prima, che adesso, grazie a lei, cominciavo a conoscere e ad apprezzare. Il modo sempre più appassionato di interpretare quelle composizioni che, adesso, dopo ormai quasi 50 anni, non mi stanco mai di ascoltare, cogliendovi sempre nuove sfumature, che lasciano ben trasparire ciò che ha dato grande significato oggi al “12 American song book”.

  10. Fire and rain

    Stamattina, sul giradischi..c’è una perla dei MAGNIFICAT “12” che MINA :inlove: canra in maniera superlativa è:
    FIRE AND RAIN
    Just yesterday morning they let me know you were gone.
    Suzanne, the plans they made put an end to you.
    I walked out this morning and I wrote down this song,
    I just can’t remember who to send it to.

    I’ve seen fire and I’ve seen rain.
    I’ve seen sunny days that I thought would never end.
    I’ve seen lonely times when I could not find a friend.
    But I always thought that I’d see you again.

    Won’t you look down upon me, Jesus,
    You’ve got to help me make a stand.
    You’ve just got to see me through another day.
    My body’s aching and my time is at hand
    And I won’t make it any other way.

    Oh, I’ve seen fire and I’ve seen rain,
    I’ve seen sunny days that I thought would never end,
    I’ve seen lonely times when I could not find a friend,
    But I always thought that I’d see you, baby, one more time again, now.

    Been walking my mind to an easy time, my back turned towards the sun.
    Lord knows when the cold wind blows it’ll turn your head around.
    Well, there’s hours of time on the telephone line to talk about things to come,
    Sweet dreams and flying machines in pieces on the ground.

    Thought I’d see you one more time again.
    There’s just a few things coming my way this time around, now.
    Thought I’d see you, thought I’d see you, fire and rain, now.
    grazie MINA :inlove:

  11. Stamattina, sul giradischi metto una canzone di Modugno..perchè ieri sera,u Rai uno c’è stata una trsmissione su questo grande Artista..hanno cantato vari Artisti ..ma non hanno detto che MINA :inlove: ha dedicato un’ Album intero a Modugno..dove canta:
    TU SI’ ‘NA COSA GRANDE

    E dillo ‘na vota sola
    ca pure tu stai tremmanno
    dillo ca me vuò bene
    comm’io, comm’io, comm’io voglio bene a te

    Tu sì ‘na cosa grande per me
    ‘na cosa ca mi fà ‘nnamurà
    ‘na cosa ca si tu guarda a me
    me ne moro accussì guardanno a te

    Vurria sape’ ‘na cosa da te
    pecchè cuanno te guardo accussì
    si pure tu te siente murì
    nom me ‘o dice a nun me ‘o fai capì
    ma pecchè

    E dillo’na vota sola
    ca pure tu stai tremmanno
    dillo ca me vuò bene
    comm’io, comm’io, comm’io voglio bene a te.
    grazie MINA :inlove:
    SOLOTU SAI INTERPRETARE
    LE CANZONI DI MODUGNO

  12. Da parte mia nessun fastidio, ho scelto la mia copertina e ho comprato il disco senza far tante storie. Ovviamente è la mia ristretta esperienza personale, ma ho fatto un po’ di fatica a trovare le 12 versioni del cd sugli scaffali (e non di un negozietto qualsiasi). Ma mi pare di aver letto in queste pagine e altrove giudizi critici su questa scelta “markettara” (che io invece ho definitio “generosa” da parte di Mina…). Poi ovviamente il commento è mio e quindi parlo a titolo personale. La prossima volta non lesinerò in “secondo me”. Per il resto: calma!

  13. Mercos, capisco davvero poco il tuo (infelicissimo) intervento: stai parlando di fastidio. Fastidio per chi? Per chi ha acquistato il disco (in piena autonomia e libertà, scegliendo la copertina che più gli piace?). Fastidio per te, allora? Se è così dillo ad alta voce, che il fastidio è tutto e unicamente tuo. E se il disco, le copertine eccetera, se alla fine il progetto non ti è piaciuto, pazienza, nessun problema, basta solo dirlo. Parlando in prima person, però. Perché nessuno impone nulla ad altri, ma da qui a sentenziare…

  14. L’idea delle 12 copertine sembra più che altro un regalo ai fans (che possono scegliersi quella preferita) che una vera operazione di marketing (e farebbe il paio con l’idea che passa di un disco cantato per se stessa che per il grande pubblico).

    Oltretutto in termini di visibilità ripaga poco, sia perchè tanta abbondanza si disperde nel mare magnum pre-natalizio, sia perchè non c’è nessuna delle 12 copertine (per quanto belle) abbastanza forte da “spiccare”. Un regalo ai fans, appunto, che paradossalmente se infastidisce qualcuno è proprio il fans…

  15. su Rai uno al programma Uno mattina in famiglia, con Miriam Leone e Timberi..si è parlato del nuovo Album di MINA
    con vari ospiti..tra cui la regista Vertmuller che ha scritto la song per MIN :inlove: A..Mi sei scoppiato dentro il cuore..ha detto di MINA tanti aggettivi positivi.
    Hanno fattto vedere tanti filmati di MINA..commentandoli..a noi stra noti..quanto VORREI..qualche volta essere li’ anche io a commentarli..cosa dite? li commenteri MEGLIO.
    Piera

  16. Stamattina, sul giradischi..c’è una bella simpatica canzoneche MINA :inlove: canta ..nel nuovo Album 12 (American Song Book) è:
    JUST A GIGOLO’
    Just a gigolo, everywhere I go
    People know the part I’m playing
    Paid for every dance,
    Selling each romance,
    Every night some heart betraying.
    There will come a day
    Youth will pass away
    Then what will they say about me?
    When the end comes I know
    They’ll say “Just a gigolo”,
    As life goes on without me.

    Just a gigolo, everywhere I go
    People know the part I’m playing
    Paid for every dance,
    Selling each romance,
    Every night some heart betraying.
    There will come a day
    Youth will pass away
    Then what will they say about me?
    When the end comes I know,
    They’ll say “Just a gigolo”,
    As life goes on without
    Grazie MINA :inlove:
    per il tanto JAZZ

  17. E’stato molto divertente
    All’uscita del disco mi sono recato alla feltrinelli di Napoli,
    ho trovato alcuni fans che si consigliavano a vicenda nella scelta della copertina da acquistare.
    Tra vari ripensamenti ho scelto “LOVE ME TENDER”CHE A MIO PARERE E’ UNA FRA LE PIU’ BELLE.
    UN SALUTONE A TUTTI vOI.

  18. Grazie Giacomino, hai colpito direttamente al cuore! Ti ho conosciuto al Mina tour a Napoli e quel poco tempo insieme mi avevano fatto capire quanto eri “sfegatato” per Mina, ma questo scritto è molto di più…è commovente! Come dice il ns. Cavaliere Francaccio, per noi dai capelli sale e pepe..più sale che pepe, quando poi ci sono! leggere queste cose ci rende felicissimi..Mina appartiene anche a voi giovani e forse avete anche più “sensibilità” di noi! Bravo!

  19. Come sempre Mina continua a stupirci con la sua bravura.
    A me il disco e’ piaciuto tantissimo, e’semplicemente superlativo per le finezze espessive impeccabili di una voce che non ha eguali nel mondo della musica.
    Io di Mina amo i brani lenti con l’accompagnamento di solo piano,basso, batteria e archi.Abbiamo ancora l’ennesima conferma della bravura con cui Mina si immerge nella passionalita’della musica jazz.
    Qui di seguito i miei Album preferiti.
    Napoli,Napoli secondo estratto,Dalla Terra,L’allieva,Sulla tua bocca lo diro’.

  20. Per RENZO LOI
    Franco Ghetti mi ha prevenuto nella risposta. Specifico meglio per intenderci: BUGIARDO E INCOSCIENTE fa parte del testamento artistico, MA CHE FREDDO FA evidentemente no…

  21. Complimenti a Giacomo per il suo bellissimo scritto!!!
    A proposito di classifiche, oltre al sesto posto della Top 10 FIMI, aggiungerei la quarta posizione nella classifica di Musica e Dischi (considerando i dischi di un singolo artista, non le compilation).

  22. Grazie caro Giacomo..hai scritto le mie EMOZIONI..per quando sento il “12” di MINA ..complimenti da
    Piera

  23. Stamattina, sul giradischi..c’è una bellissima canzone dell’ Album “12 (American song Boox) MINA :inlove: è:
    FIRE AND RAIN
    Just yesterday morning they let me know you were gone.
    Suzanne, the plans they made put an end to you.
    I walked out this morning and I wrote down this song,
    I just can’t remember who to send it to.

    I’ve seen fire and I’ve seen rain.
    I’ve seen sunny days that I thought would never end.
    I’ve seen lonely times when I could not find a friend.
    But I always thought that I’d see you again.

    Won’t you look down upon me, Jesus,
    You’ve got to help me make a stand.
    You’ve just got to see me through another day.
    My body’s aching and my time is at hand
    And I won’t make it any other way.

    Oh, I’ve seen fire and I’ve seen rain,
    I’ve seen sunny days that I thought would never end,
    I’ve seen lonely times when I could not find a friend,
    But I always thought that I’d see you, baby, one more time again, now.

    Been walking my mind to an easy time, my back turned towards the sun.
    Lord knows when the cold wind blows it’ll turn your head around.
    Well, there’s hours of time on the telephone line to talk about things to come,
    Sweet dreams and flying machines in pieces on the ground.

    Thought I’d see you one more time again.
    There’s just a few things coming my way this time around, now.
    Thought I’d see you, thought I’d see you, fire and rain,
    grazie MINA :inlove:
    PER IL TANTO JAZZ

  24. grazie giacomo, sei riuscito a scrivere quello che anch’io penso di questo capolavoro. e d’accordissimo su” just a gigolo” che ho sempre sottovalutato, Mina è riuscita a valorizzarne il testo e a metterne in risalto la malinconia e la tristezza.

  25. Mina è al sesto posto della classifica FIMI: un risultato ottimo considerata la raffinatezza dell’album. Le scelte non commerciali di Mina ripagano sempre perché resteranno dei classici senza tempo. Continua Mina a regalarci questi song book: saranno il tuo altissimo testamento artistico!

  26. Giacomo, quello che hai descritto è tutto per lei e, se non fosse che mi sembrerebbe di “rubarle” qualcosa, mi verrebbe un po’ l’impeto di scrivere le stesse cose per te.
    Si, come “… la prima sensazione … la prima emozione che sento di voler esprimere è un senso di benessere e di gratitudine…”. … “L’assoluta libertà del… canto, dell’espressione e dell’emozione”.
    Ma sono tutte per lei.
    Allora, a te, grazie di farci compagnia in questo “spazio libero” e grazie a Mina, alla sua grandezza, che di questo “spazio” ne ha la piena consapevolezza.

  27. Bravissimo Giacomo,nel tuo scritto hai rilevato con semplicità,quello che si prova ascoltando 12,e che dovrebbero provare tutte le persone che seguono Mina,invece già dalla prima traccia,è stata una pioggia di critiche,senza alcun senso……comunque,complimenti a te,e un grandissimo grazie a Mina,per questo regalo natalizio.

  28. e’ bello poter leggere cose di questo tipo scritte da un giovane ammiratore di MINA……. e come sono scritte…. Noi dai capelli grigi o sale e pepe o bianchi avremmo veramente molto da imparare da certi giovani………… grazie Giacomo. grazie MINA.