di Giancarlo Nino
Meno male che tempo fa uscì un certo disco chiamato L’allieva. Meno male. E meno male che nella sterminata produzione discografica della Signora, che a poco a poco avrei negli anni scoperto, abbondano riletture di standard jazz. Altrimenti di 12, oggi, non avrei capito un bel niente. Proprio come quando uscì L’allieva, appunto. Allora avevo 16 anni, avevo da poco scoperto Mina e il jazz non esisteva neanche nel mio immaginario musicale. Ricordo che mi accontentai di un ascolto frettoloso, senza che mi rimanesse in mente nulla. Tranne Dindi che, chissà per quali strane vie, mi entrò subito in testa. Mi ci sarebbero voluti anni e tanta musica ascoltata perché riprendessi in mano quel disco. Dovetti affinare l’orecchio perché mi accorgessi del prepotente incanto di certe invenzioni interpretative, perché scoprissi in una nota trattenuta, in un sussurro accennato o in un verso quasi recitato un universo emotivo magmatico e persino commovente, che arriva forte e, a volte, devastante, senza i filtri che il mondo pop frappone tra l’orecchio di chi ascolta e la voce di chi canta. Lo stesso universo che ritrovo ora ascoltando 12. Una voce quasi nuda, con l’accompagnamento discreto dei soliti fidi musicisti. E che emozione l’attacco di I’ll be seeing you, quando entra con la voce rotta di pianto e di vita, di gioia e di dolore, in una credibilità interpretativa insuperabile, e sentirla poi sciogliersi in quella nota flautata con cui pronuncia quello ‘you’ finale. Che brividi in Love me tender, quando scioglie in un sussurro di burro, che sembra pronunciato al primo risveglio nell’orecchio di chi si ama, una delle più belle canzoni d’amore di tutti i tempi. E poi c’è Everything happens to me. Qualcuno si preoccupava perché molto legato alle versioni precedenti. Ma qui sembra tutta un’altra canzone. Ed è diverso proprio l’approccio, ad esempio, rispetto all’incisione del ’93. Se lì Mina dava prova di quella sua straordinaria (e caratteristica) capacità di pronunciare le parole restituendole in tutta la loro pregnanza semantica (penso che già Antonio Bianchi abbia usato questa espressione), impastando di significato l’emissione di ogni singola nota (basti pensare, in quella versione, a come pronuncia con rammarico ‘and there was even postage due’ e con amara disillusione ‘I fell in love just once’), questa volta Mina sembra diventare uno strumento dell’orchestra, non forza, asseconda fino in fondo il gioco, essenziale, degli archi, tanto che si stenta a credere che questi siano stati aggiunti in un secondo momento. In una vocalità morbida e pastosa, con rispetto e amore verso un brano che, evidentemente, le sta nel cuore, entra in punta di piedi e si lascia sommergere da un tappeto sonoro irresistibile. Ma che talento, che talento, ragazzi.
Autore: loris
Stamattna, sul giradischi..c’è tutto..il:
12 AMERICAN SONG BOOK MINA ;-)
perchè è il 12.12.12
Grazie MINA :laugh:
Qualcuno ha notizie sull’uscita del vinile…?
Al_Fi(e)
Poco uso a frequentare queste pagine, seguo comunque tutto quello che vi passa, da fan ed appassionato. Ho letto a più riprese che questo nuovo lavoro non colpisce molti, e che forse Mina l’ha realizzato più per sè che per un folto pubblico. Credo si tratti di una scelta di sobrietà, controcorrente come al solito. Effettivamente rincorrersi in un parossistico crescendo sarebbe stato proibitivo anche per lei, e dopo Facile e Piccolino ci sta che si sia voluta togliere una soddisfazione. Una pausa di riflessione nella quale ha approfittato per fare un raffinato esercizio di stile. Altri si sarebbero presi una vacanza…
Cari tutti,
è sempre bello leggere i commenti post uscita, anche quelli più irriverenti e spiazzanti. Devo dire che c’è un pò di verità in TUTTO ciò che ho letto in queste ultime pagine e trovo sempre bello ed intenso ciò che ogni fan cerca di mettere nelle proprie parole anche se talvolta usate con imprudenza (non mi metterei ad additare un’inclusione vista al microscopio nel diamante più grande del mondo o a criticare un presunto eccesso materico di colore ad olio in un dipinto di Picasso….)ed eccessiva “rabbia”.
A me Over The Rainbow fa sognare come poche altre canzoni al mondo. L’album è di classe a dir poco, spensierato, dolce come un biscotto natalizio e, oserei dire, confortante.
Mina l’ha quasi cantato per sè, per il gusto di cantare ciò che ama e questo per me è il massimo.
Strumentisti da abbracciare e ringraziare così come gli artisti delle copertine!
Grazie Mina per quest’ennesima conferma di fine anno, I love you!
Stamattina, sul giradischi..c’è Ancora la song..cover del “mio” Elvis mia prima Passione..che MINA :inlove: ha cantato nell’ Album Caterpillar e ora nel MAGNIGIFICAT..”12″ larende una perla..è
LOVE ME TENDER
love me sweet
never let me go.
You have made
my life complete
and I love you so.
Love me tender
love me true
all my dreams fulfilled.
For my darlin’ I love you
and I always will.
Love me tender
love me dear
tell me you are mine.
I’ll be yours through all the years
till the end of time.
Love me tender
love me true
all my dreams fulfilled.
For my darlin’ I love you
and I always will.
Love me tender
love me dear
all my dreams fulfilled.
For my darlin’ I love you
and I always will.
GRAZIE mina :inlove:
Parole sacrosante, complimenti!
Video bellissimo e molto evocativo nella sua semplicità mi sembrava di vedere Mina al piano cantare la più bella sua versione (per me) di everything happens to me.
Pensieri in libertà….
Ciao a tutti eccomi dopo una settimana (quasi) dopo 12, le sensazioni sono tante e sono positive, ma sento anche un po di disillusione, che si legge qui e li nel canto di Mina, il disco è suonato e cantato bene benissimo direi, ma secondo me la donna Mina sovrasta sovrasta la cantante in questo lavoro, Mina è una donna per quello che si lascia trapelare forte e determinata, ma tanto tanto disillusa da questo mondo veramente allo sbando, dove le persone di tutti i giorni faticano a vedere un futuro dignitoso per se e per i loro cari, e dove i potenti e i criminali si confondono e spadroneggiano e cercano invano di offuscare il lavoro e le menti di tante brave persone…..
Quindi dicevo la Mina donna emerge nel canto di questi classici, si percepisce l’intelligenza e l’istinto di una donna che ha vissuto molto molto intensamente la sua vita, anche nelle piccole cose, e non appare mai scontato il suo canto, anzi qui anche il Natale assume un valore più vero e meno consumistico, un’ po amaro magari, paradossalmente non ho bisogno di andarmi a leggere i testi delle canzoni del CD tradotti, Mina me li traduce con il canto con l’intenzione. Chiara è l’ispirazione a Billie Holiday, soprattutto in i’ll be seeing you, dove veramente le emozioni arrivano come una vagonata in faccia, In questo lavoro non c’è l’acuto facile, le emozioni sono introspettive e personali, un disco che bisogna ascoltare tutto di un fiato per essere “capito” ascoltato a pezzi non rende come nella sua interezza (infatti mi stupisco di come si possa giudicare in un modo o nell’altro un lavoro ascoltandolo da you tube), la bravura dei musicisti fa da corollario al canto di Mina in una atmosfera si jazz ma davvero positiva, perché anche se disilluso a volte il canto di Mina che ti porta nell’isola della salvezza per l’anima è in cuore, come a dire la realtà e si brutta a volte, ma regaliamoci un momento di dolce raffinato emozionante, abbandono e tranquillità.
Tu, tu sei tu, più qualcosa che ti arriva da lassù …
Remo, loris, a quando un bel sondaggio sulla copertina e sul brano preferito di 12?
Stamattina, sul giradischi..c’è una canzone.èche MINA :inlove: canta è una..perla dei “12” è:
Everything happens to me
I make a date for golf
and you can bet your life it rains
I try to throw a party
and the guy upstairs complains
I guess I’ll go through life
just catching colds and missing trains
Everything happens to me
I never miss a thing,
I’ve had the measles and the mumps
And every time I play an ace
My partner always trumps
I guess I’m just a fool
who never looks before he jumps
Everything happens to me
At first I thought that you could break this jinx for me
That love would turn the trick to end despair
Now I just can’t fool this head that thinks for me
I’ve mortgaged all my castles in the air
I’ve telegraphed and phoned
and sent an airmail special too
Your answer was goodbye
and there was even postage due
I fell in love just once
it had to be with you
Everything happens to me.
Everything happens to me.
Grazie MINA :inlove:
ragazzi avete visto sul minamazzini.com il video di everything happens to me?!
..e Massimiliano la ha detto..che la Mamma fà i ravioli tramandati dala nonna da enormi calorie..pechè sono grandi!
Stamattina, sul giradischi..c’è una bellissima canzone che MINA :inlove: canta nell’ Album Kirie..è
COLORI..dedicata ai “12” COLORI..dell’ American Book
Voglio darti di me
un’immagine chiara
che ti spieghi l’amore
che ho.
Voglio usare un colore
ma né il bianco né il nero
e per quanti ne cerchi, non so.
Il rosso del mio sangue
è l’unico colore
non è della mia anima che parlo
è del mio corpo che non ha pudore,
un corpo che ha sofferto, che ha ceduto
che porta i segni di ogni scontro avuto
che non ha mai negato la paura
di camminare per la via più dura
e quando si è trattato di lottare
questo mio corpo non s’è fatto pregare
per questo son disposta a far di tutto
per te, per te.
E ti avrò, e ti avrò, e ti avrò
Mi dovesse costare la vita
E ti avrò, e ti avrò, e ti avrò
Perché gli occhi che hai
voglio che siano miei.
E ti avrò
Io sicura di me
tu indeciso perché
non mi sono spiegata, lo so.
E mi guardi in modo strano
come fossi un marziano
mi guardi tu,
e ti sento tremare per me.
Il rosso del mio sangue
non deve spaventare
in fondo è la mia anima che parla
e a questo punto non si fa pregare
perché quando si tratta dell’amore
anche il mio corpo sa di lottare,
per questo son disposta a far di tutto
per te, per te.
E ti avrò, e ti avrò, e ti avrò
Mi dovesse costare la vita
E ti avrò, e ti avrò, e ti avrò
Perché gli occhi che hai
voglio che siano miei.
E ti avrò, e ti avrò, e ti avrò, e ti avrò.
* * *
Autore testo: Andrea Lo Vecchio
Autore musica: Simonluca
Arrangiamento: Simonluca
Durata: 5’15”
GRAZIEE MINA :inlove:
Grazie Luigi :)
Sì, Antonella Clerici, gli ha posto delle domande inerenti a sua Mamma per quanto riguarda i pranzi di Natale. Poi dopo le presentazioni, Massimiliano si è esibito cantando al pianoforote “Come stai” e di seguito le due canzoni che hai citato tu.
Ciao a tutti. Ho appena visto Massimiliano duettare “acqua e sale” e “brivido felino” nel programma rai uno “ti lascio una canzone”… Sapete se, prima di duettare, hanno fatto un qualche cappello introduttivo che riguardasse Mina? Purtroppo sono arrivato in ritardo >_<
Grazie anticipatamente a chi risponderà <3
Rgazzi ho visto lo spot pubblicitario di 12 ieri sera su sky! E’ stato emozionante, almeno lo pubblicizzano un pò a sto giro.
http://www.ufficiostampa.rai.it/comunicati_tv/20121207/rai1__ti_lascio_una_canzone_la_festa.html
Stasera non perdete il programma “Ti lascio una canzone”, perchè come si può leggere dalla news della Rai, Massimiliano Pani, si esibirà in un medley con le canzoni che ha scritto per sua Mamma.
Che talento…ragazzi…che talento
Caro Dario..CHE MERAVIGLIA..leggerti qui il tuo commento speciale sul “12” per Love me tender mi trovo d’accordo con te,
Bsìnn dalla
Piera
nazionale
Ciao Dario e bentornato qui nel tempio dedicato alla Signora,hai ragione è veramente bello poter leggere dei pensieri cosi ben scritti e cosi profondi ed è bello vedere che sono scritti da giovani che forse hanno inizialmente amato Mina solo per le sue canzoni minose..ma poi sanno riconoscere ed amare anche un (capo)lavoro come questo 12.
12 colori pastello,12 raffinate atmosfere che ci riportano indietro nel tempo nel suo tempo come ha detto la Signora 12 canzoni da ascoltare e assaporare in silenzio per cogliere come dici tu tutte le sfumature e i sospiri.Benvengano allora questi giovani che amano la nostra Signora e che portano linfa vitale al nostro Fan Club per renderlo sempre più grande e vivo.
Molto bella la testimonianza di Giancarlo soprattutto in ragione della sua giovane età, è bello poter leggere un commento così ben scritto ed articolato. Per tutti noi fans di Lady Mazzini (e della buona musica) si sta consumando in questi giorni il rito individuale e collettivo dell’ ascolto del nuovo (capo)lavoro di un’artista che nonostante tutto riesce ancora a stupirci. Come per “L’allieva” e forse ancor più dell’Allieva, mi occorre tempo per cogliere tutte le sfumature, i colori ed il calore presenti in questo “12” per il quale è difficile trovare aggettivi: basterebbero le note sussurrate ed ipnotiche di “Love me tender” con quell’arrangiamento così classico eppure modernissimo, per renderlo già di per sé davvero eccezionale.
Stamattina, sul giradischi..c’è una simpatica canzone..che canta una giovane MINA. :inlove: .la dedico con affetto a caro Giancarlo è: DINDI
Ah Dindi,se sapessi
che m’ami davvero
il mondo sarebbe, Dindi
tutto, Dindi
mio, Dindi.
Ah Dindi
se vai via
ti chiedo fin d’ora
di farmi venire con te
ora, Dindi
resta, Dindi.
Ma non ti allontanare
se non sai
dove vai
tutta la vita intera
aspettai, aspettai
solo te
mio Dindi
è la cosa più dolce che esiste
solo a te
non resisto, Dindi
guarda, Dindi
indovina, Dindi
solo te
mio Dindi
è la cosa più dolce che esiste
solo a te
non resisto, Dindi
guarda, Dindi
indovina,
Grazie MINA :inlove:
Caro Loris,
sarà fatto! :-)
E grazie per le tue belle parole di apprezzamento!!!
Si, caro Franco, anche io sto centellinando l’ascolto nota per nota, con la stessa similitudine che tu hai descritto.
E, in questo momento, gira “Just a gigolo”.
E tutti, scusate, dato che (al solito mio), non ho corretto il “compito” prima di “consegnare” ed ho scritto di Mina che comincia ad “accarezzare” con amore la musica americana. Ovviamente mi riferisco alla classica americana, visto che di quella americana aveva già da tempo aveva “avvinghiato” il rock.
carissima Pina, mi hai fatto tornare indietro a tanti anni fa. io allora, nel 1961 a dicembre, compivo 14 anni, ma l’immagine di Mina che canta Summertime e il medley dedicato a Gershwin mi sono rimasti nella memoria fino a poco tempo fa, quando ho potuto rivedere e registrare quei fantastici Studio uno in cui si avverte una simbiosi tra Mina e l’orchestra. Love at first sight! dell’ultima “fatica” di Mina, che dire? in tanti, e meglio di me, si sono espressi. io dico soltanto che aspettavo questo disco (penso ancora ai vinili! sarà perchè in 30 anni ne ho venduti tanti e soprattutto di Mina!) da troppo tempo. finalmente è arrivato e me lo sto centellinando nota per nota come un buon vino d’annata, vino che non ti delude mai e ti lascia inebriato e stordito. grazie Mina, grazie ancora una volta perchè da quel lontano 1961, mi hai fatto capire che cos’è la Musica.
Giancarlo, che emozione leggere ciò che hai scritto!
Mi hai riportata indietro di un bel po’ di tempo. Hai destato in me le stesse sensazioni ed emozioni che ho provato quando, in occasione di “Studio Uno” edizione 1961,io, bambina di 10 anni, mi ritrovo una Mina dentro quella fantastica nuova “scatoletta di immagini” che abbiamo appena scoperto, diversa da quella che ero abituata ad ascoltare, cioè la Mina “rivoluzionaria” della canzone italiana (che botta era stata!… Anche quella “prima maniera”), la Mina delle “canzonette” che ancora oggi mi fanno impazzire e che non mi stanco mai di ascoltare, riscoprendo sempre nuovi significati e motivazioni.
Ma stavolta, in questo spettacolo, c’è qualcosa di diverso… La meraviglia e lo stupore nell’assistere a questo “nuovo” (per me) repertorio.
E’ la Mina che comincia ad “accarezzare” con amore la musica americana. Subito penso che si sta divertendo (anche allora…). Vedo che è felice di cantare con quella orchestra e penso che anche i musicisti sono soddisfatti di suonare per lei e mi convinco sempre più che sta cantando per noi, anche per me, che, estasiata, scopro un “mondo nuovo”.
Sono trascorsi un bel po’ di anni e lei continua ancora a sorprenderci con il suo “modo”, ad insegnarci attraverso la “lettura” che ci dà di quelle melodie, quei ritmi, quelle emozioni, così come sono rimasti dentro il suo animo. Che meraviglia poterli cogliere!…
Così come con “L’Allieva” e così come con “Twelve…”. Nel suo” racconto” ricorre la stessa magia, quella di chi coglie e porge, ogni volta sempre con qualcosa in più dentro.
Ma no Carlo, talento non ne ho per niente, neanche un grammo…ma a me basta che lo abbia Lei…
Giancarlo hai ragione, Mina è sempre Mina…ma tu? che talento, che talento ragazzi!
è vero anch’io del CD ho apprezzato “Dindi” e “Once I loved”,non apprezzavo invece gli arrangiamenti di Ferrio…..avrei preferito una orchestrazione alla Jack Gleason……ok ricordo ancora il MINA della Rifirecords con tanta nostalgia
Giacomo, anche il tuo messaggio di giorni fa in risposta a quello – volutamente provocatorio, quasi a voler verificare fino a quali limiti sia concessa la “libertà di pensiero” in questo blog – di Ganimede meritava di essere pubblicato in evidenza, ma dato che era troppo specificamente rivolto a una persona ti chiederei di renderlo, se puoi e se vuoi, più “generale” e rimandarmelo via mail. Complimenti comunque a te e a Nino per come scrivete: è un onore per il Club poter contare su “nuove leve” così in gamba, oltre che su tanti amici “evergreen” di consolidato prestigio.
Che bel post, complimenti Giancarlo!
Mi trovo molto in sintonia con quello che scrivi. Anch’io soffersi un pochino all’uscita de l’Allieva, perchè ero troppo lontano da quell’universo musicale/emotivo… Per me la canzone grimaldello fu “Once I loved” perchè mi colpiva il finale in portoghese. Poi piano piano ho assorbito tutte le altre e più tardi (complice youtube) le ho recuperate anche nelle versioni precedenti di altri interpreti storici.
Nel tempo ho amato molto l’Allieva.
Credo che Mina non abbia nessun intento divulgativo quando si dedica a questi progetti, però di fatto ci porta ad affinare l’orecchio e la sensibilità. E di questo le sono grato.
Adesso sto godendomi pigramente e serenamente questo nuovo gioiellino… Venga pure la neve!!! :-)
Grazie Loris. E’ un onore per me.