Mina Fan Club

“Il mio presunto presente”: nel definire così il proprio oggi in un recente numero di Vanity, Mina intendeva forse riassumere tra le righe il suo stato d’animo per il grave momento di incertezza che il mercato discografico sta vivendo e che non risparmia nemmeno i “mostri sacri” come lei. Ma le (superabili) difficoltà contingenti non intaccano minimamente la sua voglia di cantare: prepariamoci pure, per gli anni che verranno, a nuove grandi sorprese in arrivo dalla più bella Voce del mondo…
Autore:

27 risposte

  1. CHE MERAVIGLIA..di notizia graziee infinite caro Loris..
    SCRIVIMI primo il mio indirizzo, la ecchia
    Piera
    lo spera

  2. Domani 31 ottobre, grande giorno (e non solo per le streghe): la nuova fanzine 74 finalmente in partenza da Aosta. Destinazione: le vostre buche delle lettere!

  3. Stamattina sul giradischi, c’è una bellissima canzone che rimarra’ un “Evergreeenn” nel mondo della musica leggera..è la sgla di Teatro 10 che MINA :inlove: canta in coppia con A.Lupo ò:
    PAROLE PAROLE
    ..che io friggo di leggere presto nella Fanzine che tra poco arriverà
    Cara, cosa mi succede stasera,
    ti guardo ed è come la prima volta.

    Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei

    Non vorrei parlare

    Cosa sei

    Ma tu sei la frase d’amore cominciata e mai finita

    Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai.

    Tu sei il mio ieri, il mio oggi

    Proprio mai

    Il mio sempre, inquietitudine

    Adesso ormai ci puoi provare
    chiamami tormento dai, già che ci sei

    Tu sei come il vento che porta i violini e le rose

    Caramelle non ne voglio più

    Certe volte non ti capisco

    Le rose e i violini
    questa sera raccontali a un’altra
    violini e rose li posso sentire
    quando la cosa mi va, se mi va
    quando è il momente e dopo si vedrà

    Una parola ancora

    Parole, parole, parole

    Ascoltami

    Parole parole, parole

    Ti prego

    Parole, parole, parole

    Io ti giuro

    Parole, parole, parole
    parole, soltanto parole
    parole tra noi.

    Ecco il mio destino, parlarti come la prima volta

    Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei

    No, non dire nulla. C’è la notte che parla

    Cosa sei

    La romantica notte

    Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai

    Tu sei il mio sogno proibito

    Proprio mai

    E’ vero, speranza

    Nessuno più ti può fermare
    chiamami passione dai, hai visto mai

    Si spegne nei tuoi occhi la luna e si accendono i grilli

    Caramelle non ne voglio più

    Se tu non ci fossi bisognerebbe inventarti

    La luna e i grilli
    Normalmente mi tengono sveglia
    mentre io voglio dormire e sognare
    l’uomo che c’è in te, quando c’è
    che parla meno
    ma che può piacere a me

    Una parola ancora

    Parole, parole, parole

    Ascoltami

    Parole, parole, parole

    Ti prego

    Parole, parole, parole

    Io ti giuro

    Parole, parole, parole
    parole soltanto parole
    parole tra noi

    Che cosa sei

    Parole, parole, parole

    Che cosa sei

    Parole, parole, parole

    Che cosa sei

    Parole, parole, parole

    Che cosa sei

    Parole, parole, parole
    parole soltanto parole
    parole tra noi.
    Grazie MINA :inlove:

  4. Pierotta bella l’idea di segnalare anche gli autori! Io poi metterei anche solo il link su youtube così ce le ascoltiamo mentre stiamo sul blog!

  5. Stamattina, sul giradischi..c’è questa canzone che :inlove: MINA canta:
    E TU COME STAI
    io sto’ che friggo di ricevere la nuova Fanzine..
    Ho girato e rigirato senza sapere dove andare
    ed ho cenato a prezzo fisso seduta accanto ad un dolore
    Tu come stai? Tu come stai? Tu come stai?

    E mi fanno compagnia quaranta amiche, le mie carte
    anche il mio cane si fa forte e abbaia alla malinconia
    Tu come stai? Tu come stai? Tu come stai?

    Tu come vivi, come ti trovi
    chi viene a prenderti chi ti apre lo sportello
    chi segue il tuo passo chi ti telefona
    e ti domanda adesso
    Tu come stai? Tu come stai? Tu come stai?

    Ieri ho ritrovato le tue iniziali nel mio cuore,
    non ho più voglia di pensare e sono sempre più sbadata
    Tu come stai? Tu come stai? Tu come stai?

    Tu cosa pensi dove cammini
    chi ti ha portato via chi scopre le tue spalle
    chi si stende al tuo fianco chi grida il nome tuo
    chi ti accarezza stanco.

    Tu come stai?
    Non è cambiato niente no
    il vento non è mai passato tra di noi
    Non è accaduto niente no,
    il tempo non ci ha mai perduto.
    Come stai?
    Non è cambiato niente no
    il vento non è mai passato tra di noi

    Autore testo: Claudio Baglioni
    Autore musica: Claudio Baglioni
    Arrangiamento: Massimiliano Pani
    Graze MINA :inlove:

  6. Ornella Vanoni è una grande, anche lei alle prese con l’uscita del suo disco METICCI, che pare ritardi l’uscita nel 2013, come mi ha scritto Lorenzo Vizzini autore ragusano giovanissimo di molti brani contenuti in esso.

  7. Proprio pochi minuti fa in tv, Ornella Vanoni ospite dello spettacolo “Ti lascio una cnazone”, terminata la sua esibizione live, prima di andare via ha detto: “Massimiliano (il figlio di Mina che è nel cast del programma televisivo), salutami la Mamma”. La risposta di Max è stata immediatamente positiva : “con molto piacere”. Ci sono stati molti cantanti ospiti di “Ti lascio una canzone”, ma solamente Ornella ha voluto salutare Mina.

  8. L’episodio venne raccontato qualche anno fa in tv da Pippo Baudo:
    Quella sera il pubblico aspettava l’esibizione di Mina,lei invece prese il microfono per presentare l’esibizione del fratello e il pubblico deluso e indispettito prese a fischiarla.

  9. Credo sia stato per i ‘fischi’ del pubblico durante l’esibizione del fratello Alfredo.

  10. Cara “vecchia fan”ops stravecchia Maria,
    sei GRANDE GRANDE..CHE MERAVIGLIA leggerti qui..era ora..ricambio il saluto con un bàsìnn della
    Pierotta

  11. Stamattina, sul giradisci..c’è una canzone che MINA :inlove: canta dall’ Album..MINA 25..è:
    ALLORA SI’
    (tra poco arriva la Fazineee “friggo” di vederla e leggerla)
    Sei fin troppo dolce tu
    la bontà è una tua mania
    e di fronte alle virtù scappo sempre via.
    Fossi meno tenero
    e con meno ingenuità
    mi interesseresti di più
    è la verità.
    Manca in te un pò di follia
    una strana idea,
    fossi meno attento a ciò che fai
    meno premuroso e buono

    Allora sì
    che io ti ascolterei
    allora sì che mi abbandonerei
    allora sì che il rischio correrei
    fossì così
    ma tu così non sei.

    Allora sì
    che il rischio correrei
    fossi così
    ma tu così non sei.

    Forse sono strana io
    ma il tuo stile non mi va
    forse hai troppe qualità
    per il gusto mio
    meno perfezione e un pò di rabbia in più
    meno spazio alla serenità
    al romanticismo antico.

    Allora sì
    che io ti ascolterei
    allora sì che mi abbandonerei
    allora sì che il rischio correrei
    fossì così
    ma tu così non sei.

    Allora sì
    che il rischio correrei
    fossi così
    ma tu così non sei.
    Grazzie MINA :inlove:

  12. MERAVIGLIOSA MINA. La Sua semplicità è pari alla Sua Arte. Anch’io, nel mio piccolo, tralascio mal volentieri gli “effetti” della mia passione Minosa (unica imprescendibile magnifica opportunità è la Fanzine del quanto mai lodato MFC della stupenda Aosta, meglio di Loris e Remo) per fare il mio mestiere! Di madre, di moglie, e sopratutto di nonna, ma MINA mi accopagna sempre, da sempre con un amore che stupisce anche me.
    Saluti a tutti e grazie a Giancarlo.

  13. grazie Giancarlo.Devo dire che mi rassicura perchè mi sembra che non c’entri niente con l’eventuale uscita del suo disco..

  14. Da Vanity Fair del 10/10/2012

    Cara Mina, mentre giri il sugo e guardi alla Tv un programma qualsiasi, non necessariamente di canzoni, intendo, può capitare che qualcuno citi il tuo nome, metta in sottofondo la tua voce, faccia andare improvvisamente (per te) uno spezzone con Mina che canta. Ecco, in quei momenti, che cosa provi? Nostalgia, fastidio, rimpianto, magone? Bruci il sugo? O ci sei abituata e ormai non ti fa un baffo? Natalina

    Cara Natalina, giro. Cambio canale in tutta serenità. Perché cuocere, non solo un sugo, è un lavoro serio. Come, d’altra parte, tutti i lavori di cui ci si assuma la responsabilità. E non ne pregiudicherei il risultato per alcuna attività distraente. Pasta asciutta con il pomodoro e cotolette con patatine per mio nipote sono una realtà impellente e necessaria che non prevede confronti di importanza con ritrite ingerenze nel mio passato o in un mio presunto presente. Un bacio.

  15. Emilio, collegati sul sito ufficiale di Mina, lì è riportata per intero la risposta ad un lettore nella quale c’è questa citazione.

  16. Nel 1972 un giornalista (non ricordo chi)scrisse sul settimanale OGGI che MINA canterà sino alla fine dei suoi giorni. Sperando che questa fine sia la più lontana possibile, sono sicuro che Mina (discografici permettendo) non ci deluderà e, in ogni caso, un giorno nel suo forziere si troveranno altre perle da regalare ai posteri in quanto la sua gloria non finirà mai…

  17. Sto’ leggendo sulla rivista Living n.46 a pag.44 la bellissima intervista fatta in collaborazione con il nostro amico Alex Galli..a
    “Massimiliano Pani….proprio come sei”
    fà un bel racconto su’ come è cresciuto con l’Arte del Teatro del padre e la Musica della Madre MINA :-* ..e cosa ne pensa della Musica,merita lettura, perchè Massimiliano è un Gentlemann speciale.

  18. Stamattina, sul giradischi..c’è la canzonebellisssssssima del lato b di Giorni è ORMAI
    per come tocca le note..io la considero un’opera lirica negli acuti che fà :inlove: MINA
    Si’ORMAI..la Fanzine..è vicina
    Amore mio,
    che strano effetto
    trovarmi sola
    dentro al letto,
    pensare che
    non tornerai,
    che dico mai
    ne morirei,
    ormai
    sei entrato
    nelle vene
    e la mia vita
    ti appartiene,
    ecco perché,se non ci sei
    non vivo più
    ormai.
    Amore mio,
    la lontananza
    mi rende odiosa
    questa stanza,
    un giorno solo
    che cos’è,
    ma non son io
    senza di te,
    ormai
    sei entrato
    nelle vene,
    e la mia vita
    ti appartiene,
    ecco perché
    se non ci sei
    non vivo più
    ormai.
    graziee MINA :inlove:

  19. Prepariamoci allora ad ascolare nel prossimo disco canzoni stupende come questa THESE FOOLISH THINGS alla quale tempo fa dedicai , come a tutto l’abum L’ALLIEVA , questo racconto dal titolo omonimo :

    THESE FOOLISH THINGS

    So che troppe volte mi è piaciuto inventare sogni , sogni che tu , forse , non vorrai vivere con me , ma , in questo istante , vorrei lo stesso che tu attraversassi le larghe strade di questa città , cullate dagli ultimi tiepidi raggi di sole di questo tramonto , e venissi da me in questa solitaria sera d’inverno . Ricorderemo insieme il tempo nel quale attraversammo un bosco pieno di folletti . Palpiteranno insieme a noi incantevoli visioni . Ascolteremo insieme sciocche canzoni , ma tu forse non capiresti questa specie di musica , né capiresti gli sguardi degli gnomi guardarci con occhi ammiccanti . Penseresti solo al tuo domani e sopra di te vedresti lo scintillio delle guglie d’oro di un teatro . Ed io sarei solo .

    Tu , un giorno lontano , avrai tra le mani un nuovo libro ed una vecchia canzone . Resterai muta e ti perderai tra le favole morte e la realtà a me ingrata . Vagherai tra i tuoi pensieri e solo allora forse potrai ricordarti di me e ricrearmi nel tuo cuore .

    Guardava il volume di racconti . Ciascuno di essi aveva per titolo quello di una celebre canzone . Qualcuna di esse faceva parte dell’album . Il cd era poggiato sul tavolo accanto al bicchiere di whisky dove si seppellivano i pensieri . Una sigaretta era poggiata sul posacenere …

    Lei conosceva quelle canzoni che adesso vagolavano come nuvole di fumo nel suo lussuoso soggiorno . C’era stata una persona che le aveva anche amate tanto , una persona che l’aveva amata tanto : lei , una grande concertista , lei , che riteneva che la vera musica fosse solo quella colta .
    E quella musica le aveva dato la gloria .

    Vorrei passeggiare con te in primavera . Portarmi con te in luoghi lontani , starti vicino nei posti in cui in certe ore vaga la paura . Vorrei che la speranza nascesse come il sole sui fiori di questa pianura senza orizzonte di un aeroporto lontano . Ti terrei per mano , tacendo . Ma tu preferisci le luci , la folla , gli uomini che ti guardano e ti ammirano , le vie dove tu potrai invitare la fortuna . Forse sei diversa da me e con me ti lamenteresti e sentiresti il mondo in disparte .

    Per tanti anni ogni sera era riuscita a liberarsi a stento della gente che veniva a congratularsi con lei . Questo fatto un po’ la infastidiva , ma lusingava tanto la sua vanità di artista . Il suo pubblico riusciva a riempirle quel vuoto che lei , volontariamente , aveva creato attorno a sé .
    Le dava tuttavia un leggero fastidio che le persone venissero ai suoi concerti spesso solo per osservare le sue acconciature o il modo con il quale era vestita e la ascoltassero solo per leggere , nei suoi fraseggi al pianoforte , le sue emozioni di donna o per scrutare nel suo bellissimo volto i segni dei suoi tanti burrascosi amori che puntualmente finivano . Ma la sua era stata una scelta di vita .

    Tu vivrai una vita che io ignorerò , sarai lontana da me centinaia di passi , una montagna di passi . Difficile sarà varcarla . Sorriderai ad altri uomini che io non conosco e qualcuno mi ruberà i tuoi occhi .

    Adesso la fama le si era attaccata addosso , come una seconda bellissima pelle . L’aveva resa altera e deliziosamente distante . Era sufficiente leggere sulla locandina solo il suo nome , Laura , per elettrizzare l’attesa per la sua esibizione ; bastava l’idea della sua sola presenza per creare il caos ; se veniva annunciato infatti , anche per errore , che lei avrebbe tenuto un concerto , molte migliaia di persone in più di quelle che avrebbe potuto contenere il teatro travolgevano il botteghino e per disperderle bisognava chiamare la polizia .

    Vorrei con te esplorare d’estate i segreti di una casa bianca sul mare , di una casa nascosta alla folla . Vorrei che l’ombra leggera del nostro verde pergolato ci proteggesse dagli sguardi indiscreti .
    Vorrei fermarti con me a guardare il rumore della schiuma , a contemplare gli abissi azzurri del cielo . I nostri corpi rinasceranno in quel momento , ma tu starai forse attenta solo ad osservare la tua immagine allo specchio e indifferente mi chiederai di accenderti un’altra sigaretta che le tue labbra piano piano macchieranno di rossetto , mentre un rosso tramonto brucerà la fine del giorno .

    Per molto tempo era stata prigioniera nella sua stessa splendida casa , non poteva camminare per strada per timore di venire assediata , guardata , toccata , denudata , fatta a pezzi , divorata . Non si poteva sapere quello che la gente avrebbe potuto fare a lei o con lei , proprio grazie alla fama che riteneva di averle donato . E questo non avveniva nemmeno in cambio dei suoi doni : un’adorazione del genere , un simile annientamento , le erano tributate anche da quelli che avevano sentito parlare di lei e non solo da quelli che l’avevano vista e sentita suonare .
    Aveva scoperto così che presto la fama si stacca dalla sua fonte , nel suo caso la musica e il pianoforte . La sua interpretazione della prima e i suoi effetti sul secondo restavano , a volte , per gli inebriati ammiratori in secondo piano rispetto allo splendore del suo viso in estasi durante il concerto .

    Vorrei portarti con me , lontano dalla folla , in un posto solitario e narrarti il segreto delle storie d’amore abbandonate , percorrere strade bianche e cogliere i fiori dai prati e poi distesi sull’erba contemplare il silenzio del paesaggio filtrato da una malinconica luna appesa ad un cielo di cristallo . Ma tu ti guarderesti intorno senza capire e non vedresti le piccole cose che solo io osservo e saresti incantata da altri bagliori che a me non importano .

    Adesso invece si accorgeva , guardando nello specchietto retrovisore , indietro nella sua ormai lunga vita di artista e di donna quasi anziana , che non aveva saputo o , meglio , voluto costruire una durevole storia d’amore . Tutto era andato via col vento . L’ultimo uomo con il quale aveva convissuto circa due anni era stato , come tutti gli altri , rimandato a casa , dopo un logorante ed egocentrico possesso .

    Vorrei osservare insieme a te quelle piccole cose sciocche , quando in autunno i fantasmi del passato si innalzano sopra la via e sfiorano il presente . Vorrei osservare in te le memorie dell’età beata , quando tu ti nutrivi di magici oggetti che si innalzavano sopra il tuo candore di bambina emanando una specie di musica che , senza volerlo , ti guariva dalle tue debolezze .

    Invece era stata ed era ancora una grande artista e in quanto tale aveva innalzato sull’altare della vita altre scelte . Da giovane si era però sposata , ma soltanto perché aspettava un figlio . Non amava quell’uomo e il particolare inquietante fu che la prima notte di nozze aveva sognato di sposare un altro . Era un amico che conosceva da tempo , un artista come lei , con il quale aveva condiviso le ambizioni , ma soprattutto i sogni . Lui voleva intraprendere la carriera di scrittore e qualche mese prima delle sue nozze l’aveva invitata a cena dicendole che aveva da dirle qualcosa di molto importante . Lei aveva fatto la sua scelta di vita , non aveva risposto a quell’invito , lo aveva rifiutato , soffrendo però enormemente . Voleva avere una vita di artista libera , non soggetta a conformismi o a vincoli ed il vincolo matrimoniale si era infatti dissolto qualche anno dopo la nascita della figlia . Non era stata una buona madre per lei , ma ormai non poteva rimediare : la figlia viveva lontana e distante e a lei restavano solo i suoi molti amori o , meglio , i loro ricordi e una gloria divorante .

    E’ inutile . Forse tutti i miei vaghi pensieri sono solo sciocchezze e tu sei migliore di me e la vita ti regalerà doni più grandi , ma almeno vorrei rivederti . Non m’importa se stasera , se in questa casa disadorna o domani per le strade di notte . Mi basterà averti vicina . Ma tu forse non mi sarai accanto e allora mi accontenterò soltanto che tu abbia qualcosa che mi ricorderà vicino a te .

    In quel momento non voleva nemmeno sfogliare quel libro . Aveva paura che le avrebbe rivelato qualcosa di sé , qualcosa che lei stessa aveva sempre cercato di nascondersi . Ad un certo punto tuttavia , incerta e palpitante , aprì una pagina a caso .

    Vorrei che tu accettasi il mio invito , vorrei farti capire quanto mi piacciono certi piccoli particolari di te , certe piccole e grandi cose di te : sguardo , voce , andatura . Certe sciocche cose di te : il modo di pettinarti , lo scrosciare delle tue risate , il tuo modo di porgere le mani , il tuo sguardo altero e impaurito , la tua sigaretta accesa tra le labbra . Tu sei una donna dal grande temperamento , ma di te io amo soprattutto quei tuoi vezzi banali e deliziosi che mi riempiono di gioia . Intanto ti aspetto . Non so se verrai , ma la tua impalpabile presenza resta aggrappata alla mia anima . I pensieri si dondolano , a volte languidi , a volte strazianti , tra una felicità quasi a portata di mano e l’angoscia di un definitivo distacco . Mi abbraccerai muta quando ci ritroveremo soli e stranieri nella notte .
    Nell’appartamento accanto si sente il pianoforte suonare una canzone talmente bella che mi piace immaginare che , almeno una volta tanto , tu possa apprezzarla .

    A tinkling piano in the next apartment
    Those stumbling words that told you what my heart meant …

    E’ una canzone d’amore che vive e si snoda sul doppio binario delle possibilità , ma tu forse dirai che è una sciocchezzuola rispetto alla grande musica che tu suoni divinamente . Sei una donna di classe , ma mi piace immaginare che tu possa amare le parole e le frasi che escono dalle mie labbra .

    Questa sera ti dirò quanto mi sei cara . Emaneremo una luce di gioia , ma tu avrai la candida superbia dei bambini e forse non mi ascolterai . Ti mostrerò due biglietti per un posto romantico e segreto . Stanno per pubblicare il mio primo libro . Uscirà il 25 marzo . Festeggeremo insieme .
    Intanto io chiudo gli occhi e sogno di fretta con la fresca rugiada dentro il cuore impaziente .
    Eppure temo tanto che il mite vento della primavera mi svelerà che tu forse non verrai ed io aspetterò invano che questo silenzio sia squarciato dal suono del tuo bussare .

    The winds of March that make my heart a dancer
    A telephone that rings but who’s answer ? …

    Lei intuì come tutto il racconto poi si sarebbe svolto come nella realtà del passato non era accaduto e capì quanto le parole di lui , lontane nel tempo , avessero profumato per tanti anni la sua pelle d’alabastro .

    Era morto qualche mese prima dopo una lunga malattia . L’ultima volta che l’aveva incontrato , per caso , per strada , in una sera invernale , lui sapeva già di star male . L’aveva stretta a sé per poi andarsene in silenzio , quasi correndo . Erano stati quasi due estranei nella notte .

    Avevano vagato nei posti dove solo gli abbandonati si recavano , nei piccoli bar sperduti dove ogni melodia ricordava un amore che era stato e come due raminghi sognavano quello che si era disperso .

    Il passato adesso invece le si rituffava addosso a riprendere e ripercorrere quella strada perduta .
    Non aveva capito quanto fosse stata importante per lui . L’aveva volutamente ignorato .
    Non voleva impegnarsi con lui , forse non voleva pensare che anche con lui sarebbe stato come tutti gli altri .

    Ma tu dove sei ? Mi pensi ? Dove e quando ti potrò ritrovare ? Rinuncerò a quelle cose di te che tu giudichi inutili e sciocche . Non ci sarà più poesia , la comune speranza e la malinconia , così amica dell’amore . Ma tu sarai vicina e mi starai ad ascoltare . E insieme riusciremo ad essere felici .

    Adesso si accorgeva che non aveva mai letto un suo libro . Inconsciamente non aveva mai voluto rendersi conto di quanto l’avesse profondamente amata .

    Poteva solo consolarsi pensando che se lo avesse sposato , forse avrebbe troncato con lui come aveva fatto con tutti gli altri e , probabilmente , avrebbe rallentato la sua carriera e lui la sua . Restava tuttavia il fatto che adesso lo ritrovava tra quelle pagine e la cosa più sconcertante era che ritrovava anche se stessa e che avrebbe portato avanti nella sua vita e nella sua arte il suo ricordo .

    Si pensa che l’eterno dilemma consista nel decidere tra il rimorso ed il rimpianto .

    Il suo non era né l’uno , né l’altro .

    La sua era stata forse paura , paura che la realtà quotidiana avrebbe potuto distruggere qualcosa che , forse , poteva avere come terreno fertile solo quello della possibilità e del sogno : la realtà l’avrebbe reso imperfetto .

    In fondo , tutti abbiamo la tendenza di vederci nelle diversi fasi della nostra vita come risultato e compendio di ciò che è accaduto e che ha costituito la nostra esistenza . E lei , inquieta , adesso pensava che , forse , la sua vita non era stata soltanto quella che aveva vissuto : si accorgeva che era composta anche dai suoi rifiuti e dalle conseguenti perdite , dai desideri rimasti insoddisfatti e da ciò che un tempo aveva tralasciato o che non aveva scelto oppure non aveva ottenuto , dalle paure che l’avevano paralizzata , dalle sue esitazioni e dalle sue aspirazioni , che solo adesso rivelavano il loro straziante vuoto , adesso che pensava a chi aveva abbandonato o a quei pochi che l’avevano abbandonata . D’un tratto capiva che esisteva non solo per quello che aveva vissuto e che si era verificato , ma anche per tutto quello che era stato più incerto , indeciso , sfumato , brumoso : si accorgeva che , forse , in lei coesistevano in ugual misura ciò che era stato e ciò che sarebbe potuto essere . Lei era vissuta anche altrove , dentro un’altra vita creata da un altro .
    Quel racconto glielo confermava . Miracolosamente . In quel momento , le faceva vivere quella possibilità che un tempo aveva rifiutata per timore che la squallida realtà l’avrebbe potuta sciupare . Nelle frasi del libro essa invece si cristallizzava in eterno .

    Il nostro corpo perderà il peso degli anni e le nostre anime diventeranno candide , come se fossero nate in quel momento .

    Accese il lettore e riascoltò la canzone che apriva il cd e che aveva lo stesso titolo del racconto che in quel momento stava leggendo ..

    A cigarette that bears a lipstick’s traces
    An airline ticket to romantic places …

    Ebbe dei lunghi brividi , forse perché quella voce veniva da una donna che , in un certo senso , aveva fatto , ad un certo punto della vita , delle scelte totalmente diverse dalle sue . Quella cantante dalla voce straordinariamente unica , con una tessitura timbrica che affondava a volte come una sinuosa sonda negli anfratti dolenti delle piaghe del mal d’amore .
    Ascoltò gli altri brani del disco e finalmente si accorse che le canzoni non erano solo sciocche canzonette , ma che le prendevano il cuore e la mente . Sembravano essere la colonna sonora della sua vita .
    Una in particolare le staffilava l’anima , forse perché era il ritratto di quello che era stata sino ad allora . Capiva bene le parole .

    … Regrets , I’ve had a few , but then again , too few to mention …

    Quella canzone non l’aveva mai sentita cantata da una donna , ma adesso quella voce di donna , intensa in modo sublime , le penetrava l’anima , rendendole la realtà vissuta sino ad allora priva degli orpelli e delle fredde preziosità che le avevano permesso di vivere in un mondo sovradimensionato . Era come se a cantare fosse stata lei .

    Tutto il suo passato sembrava riaffiorare attraverso quella voce viscerale che si faceva roca e amara per esprimere lo struggente rimpianto per una vita sbagliata .
    E le parole sembravano scritte proprio per lei .

    … And more , much more than this , I did it my way …

    Tu un giorno sarai lontana , ma una notte ci incontreremo . Non ci saranno parole . Tutte le parole d’amore le ho consumate per te . Te le ho dette prima che mi apparisse la tua presenza . Prima di sentire il tuo passo bussare alla mia porta . Prima che la fessura dell’uscio squarciasse il tuo sorriso .

    L’amore suppliva ai lunghi ricordi come in una sorta di magia incantata ed inventava intorno a lei un passato diventando la traccia luminosa capace di impadronirsi del suo tempo perduto …

    Quella notte diede ascolto all’arcana musica del vento che trasportava cullanti presentimenti facendole dondolare come altalene dipinte nella vasta immensità .

    Divorò quel libro , rivisse la vita che aveva vissuto solo nel mondo delle possibilità , l’altra sua possibile vita , che si era realizzata solo adesso tra quelle pagine .

    Sapeva che , troppe volte , lui le aveva inventato sogni che lei , lontana nello spazio e nel tempo , aveva vissuto con lui senza esserne stata consapevole . Quei sogni che , in quel momento , non avevano più né ieri , né oggi , quei sogni che , in quell’istante , non avevano nemmeno domani , quei sogni che , ormai , vivevano solo nell’eternità di quelle pagine …

    That was Laura , but she’s only a dream …

    Dalle brume dei ricordi evocati da quel canto appartato che pettinava i rimorsi emergeva adesso quell’impossibile idea che solo chi è solo ha e che le permetteva di riconoscere e di percepire il passato trasformato in presente realtà . Nel silenzio risuonava ancora quel lacerante ‘ Goodbye ‘ .

    I’ll never forget you . I’ll never forget you …

    Ricordava adesso tutti i momenti dolci , le timide balbettanti parole d’amore , quei fiori nel giardino di quella piccola casa al mare , il fresco pergolato , gli alberi sul ciglio della strada , i sentieri , le pietre lungo il fiume incantato , la vasta campagna sotto il cielo di vetro , quei picnic cotti d’amore e quelle figure dipinte nei boschi sotto il chiarore lunare .

    Sì , quello poteva finalmente essere il tempo nel quale un sogno folle come questo si sarebbe potuto avverare congelando ogni carezza e martirio d’amore .
    Non lo doveva lasciare mai finire , perché se si fosse chiuso le sarebbe rimasto solo il vuoto ed il fallimento che solo gli infelici conoscono .

    Sì , in questo modo non lo doveva solo sognare , ma poteva anche esprimerlo con consapevolezza , attraverso una costruzione di sé stessa in musica e svanimento , in parole e consapevolezza .

    … And still my heart has wings
    These foolish things remind me of you …

    Sì , quella magia di musica e parole era l’ultima eredità d’amore dell’unico uomo che l’avesse mai realmente amata .

  20. Stamattina, sul giradischi..c’è questa bellissima canzone che MINA :rotfl: canta: è
    GIORNI
    si tra pochi GIORNI.riceveremo la Fanzine..
    Fa chiaro già su quel pendio
    e c’è negli alberi un fruscio
    che riconosco io.
    E mi ricordo la grande collina
    com’era verde la vigna
    e quel tacco che ho perduto io
    e tu ridevi e rubavi ciliegie
    le nostre labbra accese
    una cosa sola si era noi.
    Amore mio
    ero io
    non pensavo mai
    non volevo io nessuno
    non vedevo io nessuno
    come te per me nessuno
    più di te per me nessuno
    non c’è stato mai nessuno, no.
    Tu nei giorni miei
    portavi un gusto che non ritrovo più
    e c’eri tu
    tu nei giorni miei
    e da che non ci sei
    non mi piaccio più,
    e c’eri tu
    tu nei giorni miei
    io li rivivrei.
    Ti ricordi.
    E mi ricordo la sera
    che siamo usciti di strada
    e nessuno si fermava mai,
    la volta poi che ci ha preso la pioggia
    tu ti sei tolto la giacca
    e mi hai stretto forte addosso a te.
    Amore mio
    ero io
    non pensavo mai
    non volevo io nessuno
    non vedevo io nessuno
    come te per me nessuno
    più di te per me nessuno
    non c’è stato mai nessuno, no
    tu nei giorni miei
    portavi un gusto che
    non ritrovo più
    e c’eri tu
    tu nei giorni miei
    e da che non ci sei
    non mi piaccio più.
    E c’eri tu
    tu nei giorni miei
    io li rivivrei
    ma non ti trovo più.
    Nessuno
    nessuno
    nessuno
    nessuno
    non c’è stato mai nessuno, mai.
    Fa chiaro già su quel pendio
    e c’è fra gli alberi un fruscio
    che riconosco io.
    Amore mio ero io
    non pensavo mai.
    No
    grazieee MINA :rotfl: