di Rina Gagliardi (*)
Il 24 giugno di trentadue anni fa Mina tornava ad esibirsi in pubblico a Bussoladomani dopo sei anni di assenza dalle scene. Vi riproponiamo per l’occasione lo splendido amarcord dell’evento che Rina Gagliardi ci regalò nella fanzine numero 63…
Di che cosa si occupa la musica, da sempre, se non di fermare il tempo? Questo pensierino mi frulla da tempo, appunto, nella testa, e in varie direzioni, da quella pseudofilosofica a quella personale. Ascoltavo – per la millesima volta – Mina live, e non potevo non essere lì, in quella serata di giugno del 1978, in mezzo ad una folla ubriaca, come me. C’ero davvero, come i soldati che parteciparono alla battaglia di Hazincourt, con Enrico V, quelli che poi, per il resto dei loro giorni, avrebbero potuto dire che loro erano lì, il giorno di San Crispino, e continuare a celebrarlo, e pretendere l’invidia di tutti quelli che, invece, non c’erano. Ed ecco che il Tempo, di colpo, si mette a scorrere all’indietro. Ma non nel senso banale, ovvio, del ricordo: è un fatto del tutto diverso, una ri-produzione perfetta, dal punto di vista contestuale, emozionale, corporeo. Solo un po’ sfocata, certo – non c’è hi-fi che tenga (il mio è pur un apparecchio eccellente) – rispetto alla voce di Mina, questa sera che ha un cielo stellato, limpidissimo e kantiano, sopra di sé. Il bello è che, già questa sera, il nastro del Tempo viene srotolato a nostro collettivo piacimento: salutiamo gli anni Settanta, che finiscono ingloriosamente (anzi, sono già abbondantemente finiti con l’assassinio di Moro), ma vibrano di toni nostalgici, di rimpianti, di sogni perduti. I si bemolli di acuti della sua voce – che si arrampica sulle altezze di Margherita, scende al porno de L’importante è finire, trova la “lacrima nella voce” carusiana, nel jazz, nel blues, nel melodramma degli emigranti napoletani – ti colpiscono là, sulla nuca, dove ci deve essere un punto speciale, sul cervelletto, nello stomaco. C’è persino, guarda un po’, un virtuosismo “politico”: una canzone che parla di follia, di sofferenza psichica, di segregazione manicomiale: “Non so che male posso fare / Se sogno solo di volare / Io non capisco i miei guardiani / Perché mi legano le mani”. Lo sa, Mina, che sta inneggiando a Basaglia e alla legge 180? No, forse non lo sa, ma non è questo che conta: in realtà, come Lucia di Lammermour, come il paladino Orlando, come la estraniata Maria di Wozzeck, sta cantando una nuova, piccola “aria della pazzia”. Il cerchio si chiude, pardon, il nastro si riavvolge completamente. La sera, quella sera, può ricominciare tutte le volte che abbiamo voglia di avere una trentina di anni di meno (…)
*(Da “Mina, il tempo ritrovato” di Rina Gagliardi, fanzine numero 63, settembre 2005)
P.S. E sempre oggi, 24 giugno, compie 6 anni il piccolo Edoardo Pani. Augurissimi di buon compleanno da tutti noi!
Autore: loris
eccola : lydcat@tin.it
la linguaccia non l’ho fatta io!
salve,non scrivo da tanto tempo.
volevo fare un annuncio:ho fatto una pagina su Facebook dedicata totalmente a Mina,ancora la sto sistemando,ma voglio aggiungere,citazioni,video,immagini e quant’altro.
se volete potete iscrivervi:postare video,immagini e tutto ciò che volete,ne sarei onorata :-D .
spero aderiate in moltissimi.
grazie e scusate per lo spazio che mi sono presa.
L’ho appena sentit…che dispiacere!
Riposi in pace.
Mi dispiace tantissimo la scomparsa della cara Rina Gagliardi. Lei è arrivata a me e l’ho conosciuta dalle sue bellissime parole nella fanzine dove trasudava il suo grandissimo amore per MINA. Mi piaceva molto leggerla e mi ho resso conto , leggendo i suoi bellissimi articoli ,quanto fossi bella per dentro.L’ho conosciuta in video guardando MINISSIMA 2010. Un bacione per Lei e devo dire che ci mancherano le sue parole…
Certo!
Volevo solo chiedere :)
Tanta tristezza…Per la brutta notizia…..Ci manchera’ la tua intelligenza…La tua cultura musicale(cosa rara di questi tempi)Il tuo avvolgere la tua BeniaMina e la nostra nella storia della musica sia cosidetta pop e quella del teatro lirico…Che credo ti fosse molto vicino!!
Ciao Rina
Romeo
Ciao Rina, la tua parola “scritta”, il tuo pensiero, resteranno per sempre. Un grazie sincero, affettuoso e commosso per quanto hai saputo dare nel campo della politica, del giornalismo, dell’informazione e perché no nell’universoMina. Ci mancherai Rina, per la lucidità e lo stile che ti hanno da sempre contraddistinta. Mi consola sapere, tuttavia, che l’eredità che ci lasci è enorme, importante. E sapere che quando il cuore e l’anima avranno bisogno di una “parola” che sappia descrivere quanto di più profondo vi si cela, stanne certa, farò ancora e nuovamente ricorso ai tuoi scritti. E’ una fortuna e un onore poterti annoverare tra coloro che hanno siglato – con serietà, dignità, dedizione e competenza – una pagina importante della nostra storia. Ciao Rina!
grazie x la disponibilità se mi dai la tua email mi spighi meglio. Grazie
“Come se… tu fossi qui”
In questo momento è difficile scrivere.
Un pensiero, un saluto ed un grazie a Rina Gagliardi.
Sono molto dispiaciuto per la scomparsa di Rina Gagliardi. Mi unisco all’affetto che tutti noi dedichiamo alla sensibilità all’intelligenza di Rina.
Un pensiero e una preghiera per Rina Gagliardi.
Oggi ho postato un nuovo video su Youtube e lo dedico a lei.
http://www.youtube.com/watch?v=YHBjChUxDvg
Ciao Rina. Grazie di tutto!
Grande giornalista. Grande fan di Mina.
Ogni volta che apro il blog..vedo la mia foto di :-*
MINA in b/n
mi viene UN COLPO AL CUORE
Buona SOMEDAY a tutti da
Piera
http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_27/rina-gagliardi_c74cd212-81db-11df-98f9-00144f02aabe.shtml
È morta Rina Gagliardi
Tra i fondatori del «manifesto», ex senatrice di Prc aveva diretto «Liberazione» con Sandro Curci
Anime di sinistra
È morta Rina Gagliardi
Tra i fondatori del «manifesto», ex senatrice di Prc aveva diretto «Liberazione» con Sandro Curci
MILANO – Sabato 26 giugno è morta Rina Gagliardi. Classe 1947. Aveva diretto ilmanifesto, era stata senatrice del Prc, con sandro Curzi aveva co-diretto Liberazione. Negli ultimi tempi collaborava a Gli Altri la testata di Piero Sansonetti. Nata a Pisa, laureata alla Normale era arrivata a Roma seguendo la passione per la politica e il giornalismo. Nel 1971 aveva fatto parte del gruppo di giovani brillanti ed entusiasti che insieme a Castellina, Rossanda, Parlato, Pintor e altri fuorusciti dalle file del Pci fondarono ilmanifesto.
Salve Antonio,
Io sono da Barcellona. Il tuo negozio è EDISON’S nella strada RIERA BAIXA, è uno dei negozi di dischi più antico della città.
ciao antonio…barcellona è una città stupenda, e se poi scappi dalla rambla e ti infili nel barrio gotico o a gracia, scopri una città meravilgiosa…se hai “diverse” esigenze non perderti il gaysample (zona placa dell’universidad)…ma per quel che riguarda la mazzini ti consiglierei: avendo alle spalle placa de catalunia e la fnac (facci comunque un giro) scendi la rambla e alla prima a destra cin sono 4 o 5 negozi della catena castello, da vedere…poi dietro al mercato di santa caterina (da vedere per il suo restauro stupendo) c’è un negozietto di cd usati e infine se capiti di domenica, cerca il mercato di sant antony un enorme mercatino delle pulci con libri,riviste,e cd usati…se non trovi mina ci sono però un sacco di chicche spagnole e internazionali…
lascia perdere les cortes ingles,sempre in piazza de catalunia, una rinascente abbastanza sgualfa….
non ti perdere barceloneta (il porto e il lungomare) di sera-notte ci sono feste e balli ;)
buona vacanza!
max
TA- RA – TA – TA
L’Ente Morale, sovvenzionato dal gioco dell’Iper-Enalotto , si occupava della salute pubblica dei cittadini . La pubblicità , facendo leva su queste nobili finalità , invitava tutti al gioco e alle scommesse . Giocavano tutti e nessuno partecipava più agli scioperi generali , che , di fatto , si erano estinti .
Il ragioniere Mario Fumini vedeva ogni mese andare in fumo la sua misera pensione , ben lontana dal traguardo che gli era stato promesso , tanto che non aveva neanche i soldi per comprarsi il suo umile pacchettino di Nazionali , il cui costo era aumentato ipertroficamente .
Il Comitato di Salute Pubblica si occupava generosamente della sua salute , come della salute di tutti i sudditi dello Staterello . Il fumo era vietato ovunque .
Al famoso giornalista Enzo Fumagli , per via del cognome , era stata sospesa persino la trasmissione ‘ Il fattaccio ‘ , almeno sino a quando egli non avesse fatto ricorso al più rassicurante e gastronomico pseudonimo di Enzo Formaggi , o , meglio ancora , a quello più servile e giullaresco di Ciccio Formaggio .
Non si poteva fumare nei luoghi pubblici e neanche negli spazi pubblici all’aperto e , visto che , ormai , la proprietà privata era stata espropriata da un avido potere , in pratica, per fumare si doveva esclusivamente accedere nei lussuosi fumoir delle sale da gioco , dove i poveri polli mandavano tutto in fumo . Ma Fumini , purtroppo , non aveva abbastanza denaro per l’ingresso . Lo Stato–Balia si occupava premuroso della sua salute , non facendolo fumare , anche se poi non gli permetteva di comprarsi le costose medicine per il suo diabete , medicine che lui doveva invece pagarsi per intero . Che importanza poteva avere ! Lui si curava digiunando . Ogni tanto sorrideva , ricordandosi dei tempi felici quando , tanti anni prima , la sua donna , un vero schianto , gli dichiarava che lo amava per il fumo blu che usciva continuamente dalle sue narici . Avevano una canzone che li univa . La cantava Mina , ma ormai anche questa canzone era stata proibita , come erano stati proibiti i film di Humphrey Bogart o di Marlene Dietrich , nei quali si vedevano questi famosi divi fumare in un beato bianco e nero .
Ormai era proibito anche accendere il camino , perché faceva fumo ed era vietato persino arrostire la carne sul barbecue . Solo i ricchi , nelle loro lussuosissime dimore , si potevano permettere i costosissimi aspirafumo costruiti dalla ditta della quale era proprietario il Capo del Governo , il Cavalier Benfumoni , pubblicizzati dalla televisione di cui era proprietario lo stesso e descritti nelle patinate riviste di arredamento delle quali non ci domandate , per favore , chi fosse il proprietario , perché vi dovremmo rispondere , noi che odiamo tutto quello che è noiosamente monotono , con lo stesso noiosissimo , identico e onnipotente nome : Benfumoni .
Il ragioniere Fumini , a costo di essere perseguitato e mandato in prigione in Argentina , tuttavia , non poteva non divulgare un’inquietante notizia che lo aveva privato , a ottant’anni , lui , lettore accanito , che divorava i libri come le sigarette , di un libro molto caro.
Sebbene il capo del Governo si confessasse Italiano Vero , era stata , di fatto , proibita la pubblicazione de ‘ Le confessioni di un italiano ‘ , solo perché in questo innocuo libro si parlava di un certo brigante chiamato Spaccafumo , il cui nome dalla censura veniva , assurdamente , ritenuto allusivo e minaccioso .
Il nostro eroico vecchietto doveva , comunque , ringraziare tantissimo il Cavaliere se era arrivato ai cent’anni di vita . Dieci anni prima era stato costretto definitivamente a non fumare più . Lui , che aveva consumato nei suoi primi novant’anni circa un milione di sigarette .
Ora invece , triste e solo , ricordava , con struggimento, un vecchio film , ormai proibito , nel quale un condannato a morte chiedeva la sua ultima sigaretta .
Buongiorno a e buona domenica a tutti voi amici……
Vorrei chiede a tutti voi una curiosità: vorrei andare in spgna(barcellona) x le vacanze e vorrei sapere se lì avrei possibilità di trovare qualche cosa su Mina, cd lp…… chiedo a voi chi di voi c’è stato mi dicesse un po dove devo andare. grazie
Prova pure a leggere il penultimo libro di Federico ;-) “Profumo di zagara”. A pag. 54 e da pag. 90 a pag 98.
Ciao Andreina! :-)
Ho appena finito di leggere l’ultimo libro di Camilleri “La caccia al tesoro”. A pag. 241 cita PAROLE PAROLE di MINA…grande Camilleri…già lo adoravo prima quest’uomo… :-)
Buona serata a tutti.
Buon sabato notte.
http://thumbsnap.com/EqVSt2fb
…è vero grazie caro Prof :laugh:
da Piera
Ragazzi… non so se è vero ma pare o sembra che Mina è andata nel mese di Aprile a salutare i radioascoltatori della RSI in un loro programma. Caspita… controllo sempre il sito della RTSI ma questa notizia in Aprile mi era sfuggita, anche perchè il sito ha tante pagine e menù. Putroppo adesso il podcast ha solo i programmi di questo mese. Un nervoso perchè se è vero me la sono persa.
Loris ne sai qualcosa per favore?
Ciao Mario!
Bell’articolo, grazie!
IL CONCERTO E L’IMMAGINARIO
Correva l’anno 1978 . Correva il mese di luglio . Era sabato ed era il primo del mese . Ore 22:30 circa . RAI UNO . Eccola di nuovo . A colori . Prepotentemente bella . Strepitosamente sensuale . Ironicamente conturbante . Capelli rossi lunghi e sciolti . Canta ‘ Ancora ancora ancora ‘ , sigla della trasmissione ‘ Mille e una luce ‘ . Ero convinto , le parole di questa canzone me lo suggerivano , che non avremmo aspettato invano , una volta ancora , un suo prossimo favoloso rientro in Tv . Davo per scontato che lei sarebbe ritornata a farsi rivedere . Ormai ci eravamo troppo abituati a lei . Lei ci aveva viziati . Ci eravamo abituati a lei come ci si abitua ad un amore divenuto ormai troppo sicuro , che , come canta la stessa Mina , prima invece si spiava in cima ad un batticuore e poi invece si rischia di non assaporare più . Ci eravamo abituati a lei come ci si abitua alla giovinezza , alla bellezza , alla salute , alla felicità , alla ricchezza , al successo . E invece non avevamo capito che anche le cose belle finiscono e che quello sarebbe stato il suo stupendo addio alla televisione , come stupendo addio al pubblico fu quella serie di straordinari concerti che lei tenne a ‘ Bussoladomani ‘ , dei quali esiste , miracolosamente , la testimonianza discografica . Sì , perché se non fosse stato per la previggenza del tecnico del suono , il mitico Nuccio Rinaldis , anche quelli sarebbero stati cancellati . Io non ebbi la fortuna di assistere a questi concerti e solo attraverso il favoloso ‘ Live ’78 ‘ posso immaginarmi che evento grandioso essi rappresentarono . Il doppio album è una , anzi , ‘ la ‘ pietra miliare di tutta la sua discografia . E’ un documento straordinario . Dentro la sua busta , in diverse foto , Mina , in quel suo ultimo concerto del ventitrè settembre millenovecentosettantotto , appare bionda , grassa , sudata , imponente . Al meglio delle sue possibilità artistiche . Una carica umana e un calore prorompenti . E’ inutile soffermarmi sulle varie canzoni . Sono tutte da brividi , anche se quella che mi stravolge e mi commuove da morire ogni volta che la sento , e vi assicuro che l’ho sentita ormai centinaia di volte , rimane sempre ‘ Lacreme napulitane ‘ . Anch’io vorrei assistere ad un nuovo concerto pubblico di Mina . Se ragiono razionalmente , non mi faccio certo molte illusioni a tale proposito , ma , nel fondo del mio cuore , ci spero sempre tantissimo . Certamente ‘ Mina in Studio ‘ è stata una bellissima occasione per rivederla , ma so che non è la stessa cosa rispetto ad un concerto dal vivo con la presenza di Mina in tutta la sua prorompente fisicità e gestualità . Rispetto comunque il suo silenzio . In fondo Mina non è proprio così lontana e ogni suo nuovo disco si può trasformare in una occasione di incontro personale con lei , come lo sono già i suoi articoli su ‘ La Stampa ‘ . Scrive lo scrittore spagnolo Javier Mariàs , nel suo splendido romanzo ‘ L’uomo sentimentale ‘ , che il vero regno dell’amore è quello della possibilità e dell’immaginario , ed è soprattutto questa perdita che porta alla disperazione . Noi , con le scelte che Mina ha fatto , questo rischio , per fortuna , non lo corriamo affatto .
Tanti anguri a Gil e buon weekend a tutti (magari con tanta MINA! :-D )
la Repubblica – Martedì, 17 settembre 1996 – pagina 41
di GINO CASTALDO
ANTEPRIMA PAROLA DI MINA Domani debutta come editorialista su ‘ Musica!’ e si rivolge ai giovani
MINA: CARI RAGAZZI ABOLITE LA TELEVISIONE
Intanto esce il nuovo disco ‘ Cremona’ ‘ Diamo ascolto all’ esortazione mai considerata di Pasolini. Quella di abolire la tv per proteggere una razza in via d’ estinzione: l’ uomo capace di cogliere il bello’ Una delle poche a coltivare l’ ideale di bellezza
ROMA – Nel numero che esce domani insieme a la Repubblica, i lettori di Musica! troveranno una sorpresa. Tra i collaboratori del supplemento appare una firma insolita e clamorosa: Mina. Il suo commento parla di giovani, della qualità della musica, oggi offesa e bistrattata, di consigli per il recupero del bello. La collaborazione inizia in coincidenza con l’ uscita del nuovo album ‘ Cremona’ , che sarà tra un paio di giorni in tutti i negozi, e continuerà nei prossimi numeri. Va precisato che tra il disco in uscita e l’ articolo della cantante non c’ è alcun legame. La Mina che presentiamo su Musica! è una cantante disposta per una volta a fare la giornalista, a scrivere i suoi pensieri, a riflettere e divertire su alcuni temi di interesse generale, e molti rimarranno sorpresi nello scoprire la notevole qualità della sua scrittura. Mina, a quanto pare, sembra si diverta a scrivere, almeno a giudicare dalla disponibilità dimostrata. Del resto è tempo di cambiamenti, anche per lei. Dopo una lunghissima sequenza discografica costruita sul modello annuale del doppio disco, adesso l’ uscita viene divisa nettamente in due. Col titolo ‘ Cremona’ esce ora il disco con i nuovi brani. Per le cover di vecchi pezzi, se ne parlerà a novembre. La signora svanisce, per scelta rigorosa, sempre e comunque, ma è anche disposta a riapparire nelle più singolari circostanze. Oggi addirittura scrivendo articoli: “Passeggiando lungo i viali di Eisenbach, sul finire del XVII secolo, quali melodie deliziavano le orecchie del giovane Johann Sebastian, destinato a diventare il ruscello impetuoso della musica barocca del Settecento?”, così inizia il suo scritto su “Musica!”, alla ricerca, se possibile, del bello che ancora può sopravvivere agli attacchi del degrado. E conclude: “Oppure, più semplicemente, dare ascolto finalmente all’ esortazione mai considerata di Pasolini. Quella di abolire la televisione per proteggere una razza in via d’ estinzione: l’ uomo capace di cogliere il bello”. E di bellezza Mina se ne intende, una delle poche in fondo che in musica ancora coltiva un ideale di bellezza, magari un po’ classico, poco modificato nel tempo, ma fiero e orgoglioso. Nella sua radicata estraneità a mode e mutamenti di costume, Mina ha stabilito una linea, uno stile, una poetica che proprio sull’ assenza sviluppa la sua estremistica coerenza. Se dovesse cantare i nuovi pezzi in televisione, spiegarli a presentatori e giornalisti, allora, questa affascinante illusione cadrebbe. I dischi, almeno fino a questa nuova pubblicazione, si sono susseguiti con una ripetitività quasi metafisica, soprattutto considerando che provenivano da una cantante assente, non visibile, non disposta a farsi consumare dai famelici occhi dell’ informazione televisiva. Uno di pezzi nuovi, accoppiato ad uno di cover. Una ripetitività immutabile, priva di segni che in qualche modo denotassero il passare del tempo, e che col tempo ha fatto saltare i nervi a più di un giornalista. Un nervosismo tipico di chi si rivolge a qualcuno, ma questo qualcuno non ritiene di dover rispondere. Si può anche urlare, ma lei niente, rimane silenziosa e lontana, forse anche divertita. La signora è svanita nel nulla, ma poi ritorna con quella sua voce che qualche volta, sì, è angelica, ma altre volte è più che concreta, bestiale, selvaggia, come nella cover di “Ricominciamo” che a sorpresa Mina ha inciso e mandato alla puntata finale di “Mai dire goal” dello scorso anno. Un pezzo rock, e cantato come si canta un pezzo rock, tanto per spiazzare ancora una volta quelli che si sono spazientiti per le sue dolceamare fughe verso canzoni che cantano di amori poco attuali e di vicende che sembrano non appartenere a nessun tempo preciso e a nessun luogo. La signora è fatta così, si nega, scompare, ma poi è capace di telefonare direttamente, questo almeno racconta la leggenda, ad uno oscuro compositore che le ha inviato un brano in cassetta. Lei li ascolta tutti, e se le piacciono li incide, dando una chance a tanti giovani o vecchi compositori che oggi le canzoni non saprebbero proprio a chi offrirle. La signora tende a svanire, a scolorare nel mito, ma poi quando ritorna, lo fa con un disco che si intitola “Cremona”, tanto per ribadire non solo di essere una donna reale, nata, o meglio cresciuta in una città reale, ma anche che in quel criptico modo che contraddistingue le persone che non si concedono, è spiritosa, non rinuncia ai vezzi, e se per anni, anzi ancora oggi, l’ hanno chiamata la tigre di Cremona, lei potrà bene intitolare il suo disco “Cremona”. Scompare, ma quando ricompare si diverte a smentire, a far supporre, a giocare con questa sua evanescente e illusoria immagine. E poi c’ è un fatto: quando ritorna, almeno discograficamente, canta talmente bene che alla fine il riguardo, anche per i più biliosi, è d’ obbligo. Da oggi sappiamo anche una cosa in più. Scrive anche dei buoni articoli, un passo avanti, non per la beatificazione, ma al contrario per l’ umanizzazione della più celebre cantante che abbiamo.
Buon weekend A tutti Voi cari amici fans della “grande voce”
la :-* MINA :-*
da Piera