Mina Fan Club

di Fabio Rauzino

Le Migliori è un bellissimo album, variato e giovanile, che abbraccia tantissimi generi diversi, come il pop, rap, reggae, rumba, tango, techno, rock. Ma nonostante questa grande diversità, risulta un prodotto omogeneo e in armonia tra i vari pezzi.

In A chi mi dice, con Fausto Leali, la voce di Mina risultava leggermente diversa nelle parti basse, invece in Le Migliori riappare il suo timbro come tutti noi lo conosciamo sin dal lontano ’70, sempre impeccabile, e capace di trasmettere 100 mila emozioni in una frase. Bei testi e interpretazioni eccellenti sia di Mina, ma anche di Celentano. Si sente un po’ la mancanza degli straordinari acuti che solo la nostra Baby Gate può donarci, ma certamente si è preferito non oscurare la voce di Adriano, il quale non è proprio all’altezza di canti più impegnativi.

Per finire, riguardo i specifici brani, vorrei analizzarli con una mia personale e momentanea classifica. Cercherò anche di descriverli brevemente, con parole semplici, e spiegare la loro posizione.

Non mi ami: È una bella canzone, con un bell’arrangiamento, coinvolgente, ma reputo sia il brano più classico, il meno particolare, privo di novità e di forti emozioni.

Prisencolinensinainciusol: Mi piace moltissimo l’idea di questo Remix, di sentire Mina e Adriano in versione dance, ma credo che l’esperimento non sia riuscito molto bene: La lunghezza del brano, che ripete sempre le stesse strofe, è un po’ eccessiva, magari un minuto in meno avrebbe reso tutto più divertente.

Il bambino col fucile: Una bella canzone, realistica, critica, e con un tocco di ateismo. Ma, da fan di Mina, la sua assenza non rende la canzone tra le mie preferite.

“Se mi ami davvero”: Mi entusiasma l’esperimento rap di questo brano e amo i vocalizzi di background di Mina. Però, tutto sommato, non è una canzone stupefacente.

Amami Amami: Energica, ballabile, con tanti generi e culture diverse insieme, si passa, infatti, dal Medio Oriente all’Argentina. È sicuramente la canzone più commerciale dell’album ma non la migliore.

Da adesso iniziano “Le mie migliori”…

Quando la smetterò: È emozionante, toccante, a tratti devastante. È l’unica canzone che ci regala un po’ di acuti di Mina. Però, credo che l’arrangiamento proposto non valorizzi affatto la canzone… se fosse stato più orchestrale l’avrebbe resa un capolavoro assoluto.

Ti lascio amore: Una storia tormentata, che si risolve e discioglie quasi come un thriller, giungendo a una decisione congiunta e sofferta. È sicuramente un gran bel pezzo, interpretato eccellentemente. Mi piace molto il timbro usato da Celentano, che rende il tutto più tetro.

Ma che ci faccio qui. La canzone più latina del disco, tra reggae e rumba finale. Nonostante il ritornello non sia molto coinvolgente, amo l’impostazione della canzone, le risposte parlate di Mina, con quella vocina soffice e delicata.

Finalmente siamo arrivati alle Migliori de “Le mie migliori” e poterle classificare mi è quasi impossibile…

Come un diamante nascosto nella neve: È una canzone spettacolare, con un sapore retrò, piena di emozioni e con un bellissimo arrangiamento, per non parlare del testo, che resulta semplice ma spettacolare. Entusiasmante il finale pop/rock.

Ad un passo da te: È la canzone più erotica del disco e anche la più movimentata, mi trasmette allegria, nonostante il conflitto coniugale in atto, che genera comunque complicità e amore tra i due. Sarebbe stata perfetta come primo singolo, e spero sarà scelta tra i prossimi, magari per il periodo estivo.

È l’amore: Una ballad emozionante, malinconica, riflessiva, che giunge al culmine della sua bellezza nella frase “guardo il telefono che tace”, che nasconde mille pensieri, insicurezze e paure, interpretata da entrambi in alternanza, nei due ritornelli, per poi congiungersi insieme nell’ultimo. Magari qualche acuto più potente di Mina, nella parte finale, avrebbe reso il tutto più disperato, ma resta comunque un brano incredibile e uno dei migliori del disco.

Sono le tre: Colpo di fulmine sin dal primo ascolto, con quel meraviglioso intro seguito dai cori a dir poco grandiosi. È la canzone che più di tutte mi trasmette emozioni, forse perché è quella che più mi rappresenta. La trovo raffinata, incantevole, curata perfettamente tra voci, arrangiamenti e cori. Vi è un connubio perfetto e moderato di tutto. Testo semplice ma bellissimo, da brividi nella parte cantata da Adriano “Sono le tre, non so che fare, senza di te, io sto proprio male”. Un capolavoro.

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