di Massimo Serzio – Photo: Silvano Terzo
Buon compleanno, Selfie! Oggi è il tuo secondo compleanno. Ti abbiamo cresciuto, coccolato, vezzeggiato, portato in vacanza (nell’entusiasmo della nuova uscita sarebbe stato impossibile separarsi) al mare e in montagna; poi è arrivato l’inverno e ti abbiamo messo sotto l’albero come un regalo di Natale. Dopo un po’ è arrivata la primavera, poi un’altra estate e sei venuto ancora in vacanza con noi (stessa spiaggia, stessa montagna, stesse canzoni…). Poi è tornato l’inverno e ti abbiamo rimesso sotto lo stesso albero, facendo finta che fossi un dono di Natale nuovo di zecca da scartare. Di nuovo a marzo è arrivata la primavera, e quest’anno non so se ti porteremo ancora in vacanza con noi; la copertina di cartone è già molto logora e sabbia, umidità, profumi della cucina di Natale ti hanno già un po’ segnato… insieme a tutte le mani che hanno aperto le pagine del tuo libretto, le nostre (a cercare se avevamo visto davvero bene… e no, tutte le volte non c’erano fotografie della Nostra, solo animali) e quelle di amici e parenti (“ma che strana copertina!”, “ci sono solo foto di animali? …follia!”).
Caro Selfie, è venuto il momento di separarci, non che le tue meravigliose canzoni siano invecchiate con la copertina, questo mai, ma quest’anno in vacanza porteremo qualcos’altro… o gli amici penseranno che siamo affetti anche noi da arteriosclerosi musicale, o che siamo diventati nostalgici e ascoltiamo sempre la stessa musica.
E così, due anni esatti sono passati dall’ultima volta che siamo usciti di casa con il cuore gonfio di gioia e di aspettative che – ne eravamo sicurissimi – sarebbero state soddisfatte. Due anni esatti che non compriamo un cd vero (perché ormai la ‘musica liquida’ la possiamo ascoltare ovunque gratuitamente). Due anni che non ci immergiamo nel silenzio profondo che precede l’ascolto attentissimo delle nuove tracce, una dietro l’altra, immancabilmente una volta sola, per poi ricominciare il giorno dopo.
Sono due anni che dal bunker di Lugano nulla trapela sul lavoro e sul futuro discografico di Mina. Due lunghi anni rotti solo dal delicatissimo e breve cadeau natalizio che è stato Last Christmas. Due anni in cui non sappiamo più nulla di lei (l’ultima sua dichiarazione in risposta a una -mia- mail su Vanity fu – cito a memoria – “Sto pensando se sia il caso di registrare un album di cover da affiancare a quello di inediti già pronto” e a un’altra “Sto registrando un album rock con pezzi fortissimi, ma per quello dovrai aspettare”).
Due anni di “buco nero” nella sua sterminata discografia non ci sono mai stati. Due anni di separazione forzata che metterebbero in crisi qualsiasi relazione, ma non un amore vero che travalichi i limiti dello spazio e del tempo.
Un vero Patto Animico lega alcuni di noi, in questa e altre vite, a Mina. Ed è impossibile che due anni di silenzio possano minimamente scalfirlo… Però una leggera ansia e una velata preoccupazione cominciano a serpeggiare in fondo ai pensieri; domande inespresse aleggiano nell’aria, sguardi taciuti, impressioni furtive, e la sete di novità che ci spinge a cercare altro. Ma sappiamo bene che l’unica Fonte è, e sarà, sempre e solo Lei, che, in diretto contatto con l’Assoluto, veicola Arte e Bellezza senza filtri. È il nostro desiderio di Perfezione, cui aneliamo come Umanità da millenni, che ci spinge a cercare di più, a chiedere a chi sa. E Mina, senza alcun dubbio, sa.
Notizie non confermate ci rassicurano che “il lavoro negli studi di Lugano procede senza sosta”, che “Mina è in studio al lavoro sulle nuove tracce”, che un album doppio sarebbe già pronto… ma che si aspetta che i tempi siano maturi per pubblicarlo (e di trovare veicoli commerciali e pubblicitari alternativi).
Alle varie, rassicuranti notizie – non confermate – si aggiungono le voci sulla preparazione del nuovo disco con Celentano, la cui pubblicazione potrebbe addirittura avvenire quest’inverno. L’antica strategia commerciale impone che a una sovraesposizione mediatica (come quella che presumibilmente seguirà la pubblicazione di questo secondo album di duetti – ché se non ci fosse almeno quella a cosa servirebbe?) preceda un periodo di silenzio… ma due anni?
Vabbè. Staremo a vedere.
È un po’ triste, però, osservare come, dopo la chiusura del contratto con la Sony, la placida, lacustre, rilassata gestione autonoma di Mina (che ha scelto di pubblicare i suoi ultimi lavori con distribuzione indipendente Artist First) abbia prodotto ben pochi risultati. E pensare che con il solo materiale che sarebbe già pronto nei forzieri del bunker di Lugano, e con qualche ‘ripescaggio’ di canzoni mai pubblicate nel corso degli anni, si potrebbe riempire un cofanetto con svariati album!.
Comunque sia noi siamo qui. Imperterriti in attesa. E lo saremo sempre… beh, sempre entro i limiti di questa vita… perciò, Signora… faccia lei. Quando ritiene che sia opportuno… senza fretta, però… con cautela.
Autore: loris