Azzardare un primo bilancio sull’andamento de Le Migliori nelle vendite è decisamente prematuro, essendo l’album solo agli inizi di una marcia trionfale che – tra speciali televisivi, video d’autore e una riserva aurea di almeno tre o quattro singoli-bomba da pescare nella scintillante tracklist – proseguirà imperterrita fino al Natale 2017 (quando a ridarle slancio arriverà una new edition del primo e secondo Minacelentano con l’aggiunta di due inediti). Certo è che il raggiunto traguardo delle oltre trentamila copie vendute dall’album in meno di due settimane e i quasi 5 milioni di visualizzazioni totalizzati finora da Amami amami sono dati più che incoraggianti, in attesa del boom prenatalizio che il disco conoscerà all’indomani della serata-evento di Raiuno del 12 dicembre. E a regalare ulteriore forza propulsiva al disco provvederà, nelle prossime settimane, il lancio nelle radio del secondo singolo per la cui scelta la candidata più probabile pare essere la strepitosa A un passo da te, canzone con tutte le carte in regola per ricevere un’accoglienza ancora più unanimemente calorosa di quella riservata alla pur splendida Amami amami. Ai cui – pochi ma convinti – detrattori ha brillantemente risposto qualche giorno fa il critico di Fmdblog Claudio Ramponi nell’articolo qui sotto riportato…
di Claudio Ramponi
“Amami amami, l’ultima canzone di Celentano e Mina, è di un trash esagerato, non vedo la differenza con una canzone da balera di Raul Casadei. Ecco, quando il talento è finito è meglio tacere. Meglio un dignitoso silenzio che una schifezza del genere adatta a fare da sottofondo alla sagra del caciocavallo” (Lia Mintrone)
Prendo spunto da questa dichiarazione, a parer mio alquanto avventata ed irriverente, ma soprattutto gratuita e totalmente priva di spunti tecnici o argomentazioni che possano suffragarla, per dire la mia sul singolo della “Coppia più bella del mondo”.
Si leggono in giro un mucchio di commenti secondo i quali la musica prodotta ultimamente, soprattutto in Italia, sarebbe una porcheria e che non si scrivono più belle canzoni come un tempo. Bene, uesta è una perfetta canzone come quelle di una volta, facile da ricordare ed alla portata di tutti, ultrapopolare, ma non cosi banale come potrebbe sembrare di primo acchito.
D’accordo, non è certo un brano che faccia gridare al miracolo, un giro armonico già ascoltato (ma almeno non è il solito giro di DO o suoi derivati come invece, ad esempio, il brano premiato dalla critica all’ultimo Festival di Sanremo) ed un testo che ripropone, senza aggiungere niente di nuovo, il tema del rapporto di coppia, ma almeno gli accenti sono collocati correttamente così come grammatica e sintassi vengono finalmente rispettate (fatto salvo un accento sfuggito al “revisore bozze” sullo striscione presente nel video).
Il brano è la versione italiana, curata dallo stesso autore assieme al cantautore Riccardo Sinigallia, della canzone “Ma’agalim” dell’artista israeliano Idan Raichel e si contraddistingue per la melodia d’atmosfera mediorientale su di una struttura armonica mutuata dal tango argentino, quello autentico che il grande Astor Piazzolla ha fatto conoscere ed apprezzare in tutto il mondo, non certo quello da balera alla romagnola.
Personalmente dopo il primo ascolto ho sentito il bisogno di riascoltarlo più volte per apprezzarne ogni perfetto dettaglio e sfumatura: scelta dei suoni, accurato arrangiamento, esecuzione impeccabile, l’ottimo assolo di fisarmonica (synth) che, dopo le prime godibili battute, riprende come citazione il solo di “Storia d’amore”, il successo di Celentano del 1969. Insomma, la sobria eleganza senza fronzoli della semplicità.
Indiscutibilmente pregevole l’interpretazione dei due Mostri Sacri che hanno ancora molto da insegnare a tanti giovincelli celebrati ed osannati ben oltre ogni effettivo merito dalle nuove generazioni.
Ma poi mi chiedo: veramente qualcuno si aspettava “La Novità” da questa operazione, come se Mina e Celentano dovessero o avessero ancora bisogno di dimostrare qualcosa?
Autore: loris