Mina Fan Club

Le notiziole e gli innocui cazzeggi quotidianamente postati alla spicciolata nella nostra piccola fan page facebookiana hanno ormai reso obsoleta la tradizione delle Ultimissime che negli anni pre-internettiani il Minafanclub diffondeva di tanto in tanto per via cartacea agli abbonati tra una fanzine e l’altra. A vent’anni esatti dalle news qui riproposte – risalenti a quella lunga estate calda del 2000 in cui una Mina in stato di grazia incideva l’album-capolavoro Dalla Terra mentre prendeva forma a nostra insaputa il clamoroso video-exploit In studio dell’inverno seguente – rinverdiamo eccezionalmente quell’antica consuetudine regalandovi qualche aggiornamento sulle attività in corso nell’entourage mazziniano…

Superata la fase acuta dell’emergenza coronavirus, il mondo della musica messo a dura prova dai mesi di lockdown cerca faticosamente di rialzare la testa. Il confortante segnale di un graduale ritorno alla normalità è arrivato ieri sera con il ritorno sulle scene del trio jazz Alfredo Golino-Massimo Moriconi-Danilo Rea che con la sua esibizione alla Rocca Brancaleone di Ravenna ha registrato il tutto esaurito (sia pure con un pubblico forzatamente dimezzatodalle regole di distanziamento tra uno spettatore e l’altro) riproponendo le raffinate riletture jazz dei grandi classici di Mina raccolte nel recente album Tre per una. Alla serata ha preso eccezionalmente parte in parte di “voce narrante” il produttore del disco Massimiliano Pani: che questa reunion romagnola sia l’antipasto di una nuova sessione di lavori in quel di Lugano dei Fab Three dalle cui imprescindibili basi ritmiche prendono forma gli arrangiamenti di ogni produzione minosa? Ah, saperlo…

“Meno male che resiste la musica”: incredibile a dirsi, c’è ancora vita nella discografia italiana al di là degli inesorabili reggaeton, degli amicidimaria, delle trite autotunaggini hip hop e del 478° featuring in tre mesi della povera Elisa (con l’ennesimo rapper sfigato) che stanno puntualmente ammorbando le volatili classifiche estive dei singoli più scaricati. Ci riferiamo al recente album I mortali realizzato a quattro mani dal duo Colapesce-Dimartino che, pur senza far gridare al miracolo, si eleva di parecchie spanne al di sopra del desolante livello qualitativo di troppa musica che gira intorno. E poi è bello sentire da due giovani cantautori dichiarazioni controcorrente del tipo: “Il nostro è un pubblico diverso da quello casuale, perché è disposto a investire di più, a venirti a vedere a teatro, a comprare il merchandising. Il pubblico che magari ascolta la trap fondamentalmente non spende. Il nostro è una nicchia ma c’è un’economia maggiore: vendere mille vinili è come fare trenta milioni di play su Spotify. Sono due mondi che non sono in contrapposizione. Andando per la propria strada, facendo dei dischi per se stessi e non per assecondare i gusti del pubblico, si costruisce un percorso che alla fine dei conti paga, perché la gente in qualche modo lo capisce e non ti abbandona facilmente se a un certo punto fai un disco più strano degli altri”. Anche nelle loro fonti di ispirazione i due dimostrano un certo coraggio e un background meno angueto e omologato di quello di tanti colleghi loro coetanei: duettano con un’interprete raffinata e ormai un po’ fuori dal giro come Carmen Consoli, omaggiano il grande Piero Ciampi e – nella canzone d’apertura del disco, Il prossimo semestre, in cui ironizzano sui cliché e sui chiodi fissi del mondo degli autori alla prese con le incertezze semestrali dei bollettini SIAE – citano nientemeno che la Mazzini: “Vai sul sicuro, scrivi una canzone d’amore / Devi sembrare impegnato senza esserlo / Ma dove sono gli ascoltatori di una volta? / Sono stanchi, saranno stanchi / Senti, un’ultima cosa: trasferisciti a Milano / Eh Milano, sì / E poi ci vuole una produzione fresca / Guarda, il prossimo semestre ti porto a cena / Ci vuole una hit, una mina / Ecco, vorrei scrivere per Mina… “.

Da ormai 16 anni il 24 giugno non è “solo” l’anniversario della mitica serata del 1978 con cui Mina diede trionfalmente il via alla sua ultima serie di concerti a Bussoladomani ma è “anche” il compleanno di Edoardo Pani (auguri!). “Contrariamente ad Axel, che da ragazzo era supersportivo – ha detto di lui papà Max nella sua recente intervista concessa a Franco Zanetti per rockol.it – Edoardo è un cerebrale, e fin da quando era molto piccolo ha espresso interesse per la musica. Studia con un musicista completo e di talento vero come Gabriele Comeglio, che è anche un ottimo didatta. Non credo farà il musicista professionista, ma imparare a suonare il sax (oggi lo suona già  abbastanza bene) gli permetterà di avere a lato della carriera professionale, e del lavoro che sceglierà, una fantastica valvola di sfogo per la sua anima…”. 

Il jingle-tormentone fan-tozziano Scivola scivola scivola continuerà a caratterizzare la comunicazione Tim anche in questi mesi estivi in attesa che – con l’autunnale odor dei vini di carducciana memoria – il ribollir dei Tim della factory creativa del geniale Luca Josi ci regali una possibile nuova minosissima sorpresa l’anime a rallegrar

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