di Luigi Iacobellis
A poche settimane dall’uscita del nuovo album di Mina, è arrivato il momento di scrivere in libertà, più che una recensione. una dichiarazione d’intenti.
Paradiso è arrivato come un ulteriore grande gesto d’amore e rispetto incondizionato per la musica e per Lucio Battisti. La pulizia e l’accuratezza nel lavoro di rimasterizzazione dei brani già incisi che hanno preso una luce diversa e così intensa, la gioia e la bravura sfacciatamente fuori ogni misura che ha mostrato negli inediti hanno un solo significato, che solo i grandi come lei realizzano nell’incoscienza di esserlo. Anche nella copertina. Quando iniziarono i primi rumors su questo lavoro battistiano avevo scommesso in una copertina minimal, senza foto e disegni, pulita, forse anche totalmente bianca. E non mi sono sbagliato. Il risultato rispecchia totalmente quello che Lei ha deciso di rappresentare: una Artista grandiosa e ricca di umiltà che riduce ad un disegno monocromatico di 1 cm la sua immagine per lasciare spazio all’azzurro e al bianco di un immaginario spartito o di un libro. Inserendo all’interno degli scatti bellissimi che sarebbero potuti diventare copertine ad effetto. Un invito a leggere, ad ascoltare, a rendere nuovamente proprio tutto quel patrimonio che ormai scorre nel tempo, nelle vene di chi ama questa musica impropriamente detta “leggera”.
In questo lavoro Mina c’è sempre, in punta di piedi, e si sente. Ma anche si legge, come nella lettera scritta per Lucio e ripubblicata nell’album dove ha espresso ancora una volta il senso ultimo del suo lavoro, al di là delle apparenze, delle luci, dei lustrini e delle immagini. “Che talento straordinario, che dono raro quello di essere capiti da tutti e da tutti essere amati proprio per quello che realmente si è”, scriveva a Lucio. Aggiungo io, che grande onore amarti e avere ogni giorno al proprio fianco una artista che crede così tanto nel suo lavoro e nel messaggio che vuole trasmettere. Mai ancorato solo al passato ma proiettato all’essere, alla progettualità, al nuovo, al talento vero, alle emozioni autentiche.
E il risultato di Paradiso è eccelso. Merito delle sue interpretazioni e del dono di una voce che ha deciso di condividere, di quel profondo senso di appartenenza, del crederci fino in fondo nel progetto, atmosfera materialmente palpabile in sala d’incisione e rimasterizzazione tra Lei e tutti i suoi più fidati collaboratori.
“Io e te, io e te, perché io e te? Qualcuno ha scelto forse per noi?” sono le prime parole interpretate nel disco. Certe domande non hanno risposta. Di certo, il mio regalo più bello sei stata e sarai sempre tu, Mina, amica e donna della mia specie.
Paradiso, Lucio Battisti Songbook. Il nuovo meraviglioso album di una ragazza, ripeto, sfacciatamente brava. E il 2019 sarà una esplosione di emozioni.