di Simone Molinari
Se dovessi trovare un aggettivo per questo nuovo brano targato MinaCelentano, utilizzerei gagliardo. Con quelle chitarrone sferzanti, i meravigliosi archi – molto celentaniani nello stile – griffati Celso Valli (non fatelo più andare via!) e la grinta vocale dei due, il pezzo diventerà un mezzo tormentone nella mia personale playlist. Bella anche l’idea del testo di una Mina nei panni di una annoiata e peccaminosa “Eva” e di un Celentano in quelli di un Adamo deluso e respinto. Insomma, promosso a pieni voti. E come in ogni nuovo singolo che si rispetti, si aggiungono altri piccoli momenti cult della voce di Mina, da quel sinuoso “Ora che il mandorlo è in fiore, il mio fiore non c’è” a quei perentori e secchi “Eeeeva” con le mitiche multivoci. Sottolineo anche che il dispiacere per il brano saltato all’ultimo minuto può essere in parte lenito dalla possibilità, venutasi a creare con l’assenza di altri inediti, di scegliere come secondo singolo del cofanetto la strepitosa Come un diamante nascosto nelle neve, forse la canzone più bella ed emozionante di tutti e due i dischi in coppia. È stato un vero peccato escluderla dal lotto dei brani promozionali de Le migliori, quale migliore occasione di questa per lanciarla (verso gennaio) in radio e darle la giusta attenzione mediatica?
Autore: loris