D’accordo, noi mazziniani siamo stati “viziati” per decenni – fino a Selfie – dai minuziosi comunicati stampa redatti da Mister Rockol Franco Zanetti col suo stile scintillante e inconfondibile. Ma – possiamo dirlo? – le pur amene notarelle informative sull’album firmate da una sbarazzina mano anonima per il lancio de Le Migliori ci sono francamente parse non del tutto adeguate alla portata e al prestigio del più atteso disco-evento dell’anno. È anche vero che le splendide nuove canzoni di Mina e Adriano (nessuna esclusa…) parlano da sole e brillano di luce propria anche senza il supporto di mille bla bla bla, ma certamente una cartella di presentazione di maggiore spessore avrebbe non solo aiutato i più sprovveduti cronisti e blogger dell’ultima ora a copiare e incollare qualcosa di originale e interessante, ma avrebbe probabilmente anche stimolato i più togati critici musicali di professione – dalla nostra adorata Marinella Venegoni all’imprescindibile Fegiz, dal supremo Marco Mangiarotti al sempreverde Gino Castaldo – a scrivere delle recensioni meno svogliate e più riccamente argomentate di quelle che abbiamo letto nel non esaltante press book di ieri. Certo, non sono mancate piacevoli eccezioni (Famiglia Cristiana, Il Manifesto, Il Fatto quotidiano…), ma l’impressione generale è che Le Migliori – album bello e importante oltre ogni più rosea aspettativa – meritasse un’accoglienza più approfondita e meno frettolosa da parte degli addetti ai lavori. Quasi nessuno, ad esempio, ha sottolineato a dovere lo straordinario stato di grazia vocale e interpretativo di questi due Fuoriclasse alle prese con una rosa più che mai eterogenea di brani in cui passato, presente e futuro convivono magicamente come in nessun’altra produzione musicale oggi in circolazione nel globo terracqueo. E il bello è che, in Le Migliori, Mina e Adriano non solo si dimostrano a tutt’oggi imbattibili nel tradizionale repertorio melodico-sentimentale di cui sono gli intramontabili Portabandiera (vedi È l’amore e Ti lascio amore) o in certe strepitose canzoni sketch da antologia (Ma che ci faccio qui), ma si permettono persino di “asfaltare” con agilità le nuove leve nei territori che sulla carta parrebbero essere appannaggio di queste ultime: vogliamo parlare di due inevitabili prossimi super-singoli “col botto” come A un passo da te e Se mi ami davvero o della spavalda follia techno di Prisencolinensinainciusol? Ma la Coppia più bella del mondo non si è limitata a questi miracoli: in tempi in cui troppe “fuffe” di irrilevante consistenza vengono spesso spacciate – a suon di testi pretenziosi e di improbabili sontuosità orchestrali oversize – per sedicenti “nuovi classici” della canzone italiana, Mina e Adriano ci spiazzano con due meravigliose canzoni orgogliosamente “piccole” come Sono le tre e Come un diamante nascosto nella neve la cui straordinaria forza risiede proprio nella loro disarmante e onestissima semplicità. Siete d’accordo? A partire da oggi, noi redattori del blog ci facciamo da parte e lasciamo volentieri la parola ai vostri commenti. Noi, nel frattempo, iniziamo a lavorare al sorprendente superdossier della prossima fanzine in cui tutti – ma proprio tutti – i segreti dietro le quinte de Le Migliori vi saranno spudoratamente svelati…
Autore: loris